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Fabio col padre camionista (cap. 3)


di alfredCA
04.11.2017    |    20.226    |    13 9.1
"Ormai si era fatto veramente tardi, così tutti iniziarono a vestirsi anche senza essersi lavati e iniziarono i saluti e i ringraziamenti per la bellissima..."
Prima di iniziare a leggere questo capitolo è consigliabile leggere i capitoli 1 e 2
Eravamo da un bel po’ di tempo che non riuscivamo a trovarci da soli con mio padre per dar sfogo ai nostri desideri. Una notte, mentre io era già a letto essendo già abbastanza tardi, mio padre entrò nella mia stanza senza far rumore per non svegliare mia mamma, mi diede un bacio dicendomi di non parlare e non fare rumore, mi tolse il lenzuolo che mi copriva e abbassandomi le mutande mi prese in cazzo in bocca il quale in un attimo divenne durissimo. Iniziò a succhiare lentamente e a leccare, poi l’intensità del pompino aumentò di brutto e nel giro di poco tempo gli inondai la bocca col mio sperma. Ingoiò tutto fino all’ultima goccia, poi mi diede un bacio sulle labbra e dicendomi buona notte andò via. Non era un sogno, era mio padre che considerato che da diverso tempo non avevamo avuto possibilità di star soli, mi aveva voluto fare la sorpresa, e che sorpresa. Fantastico come tutte le volte che avevo rapporti con mio padre.
Un giorno a pranzo mio padre ci comunicò che Renato aveva rottamato il vecchio camion e ne aveva preso uno nuovo in leasing. Per festeggiare l’acquisto eravamo tutti invitati a pranzo a casa sua la domenica successiva, tre dei 5 figli di Renato sarebbero andati in gita scolastica mentre Matteo e Davide sarebbero stati presenti. Matteo aveva 24 anni e Davide 23. Oltre a noi, erano invitate anche la famiglia di Franco e di Silvio. Mia madre molto contenta per l’invito disse che avrebbe preso contatto subito con Simona, la moglie di Renato per vedere di organizzare meglio e magari chiederle se aveva bisogno di una mano di aiuto. Io dissi subito che purtroppo non ci sarei andato perché essendo di domenica volevo stare con Valeria. Mio padre insistette, invitandomi a parlarne con Valeria. Presi tempo.
La decisione presa anche insieme con Valeria era di non partecipare al pranzo ma di avvicinarci solo un attimo al pomeriggio per fargli gli auguri. Durante la settimana anche mia madre insisteva affinché cambiassi idea, dicendomi che a certi inviti non si doveva dire di no e che se per un giorno Valeria fosse rimasta sola, non sarebbe stata la fine del mondo ma avrebbe dovuto capire.
Il venerdì, a due giorni dal pranzo, Veleria mi telefonò per dirmi che stavano per partire per la Campania con i suoi genitori perché era morto uno zio, il marito della sorella della mamma per cui sarebbero andati per i funerali e per stare vicino ai parenti in un momento di tristezza. Valeria, sapendo che di li a due giorni ci sarebbe stato il pranzo dall’amico di mio padre, mi disse di partecipare tranquillamente vista la situazione che purtroppo si era creata. Comunicai la notizia a mio padre e a mia madre che felici per la mia partecipazione mi abbracciarono e mi diedero un bacio sulla fronte. Io non riuscivo a capire il motivo di tanta gioia per la mia partecipazione ma poi non ci feci più caso.
La domenica verso le 10 del mattino eravamo pronti per recarci a casa di Renato. Io indossavo un paio di jeans e una maglietta rossa, mio padre in pantaloncini corti e mia madre anche lei in pantaloncini corti aderenti molto eleganti e una camicetta bianca quasi trasparente che metteva in bellissima mostra un reggiseno nero e due tette fantastiche. Era bellissima. Mio padre vedendomi con i jeans mi disse che non era il caso di venire vestito in quel modo e mi invitò ad indossare anch’io un paio di pantaloncini corti, ricordandomi che sicuramente il pranzo sarebbe stato nel seminterrato e quindi non era necessario essere eleganti.
All’arrivo Renato e la moglie accolsero me e i miei genitori con abbracci e baci. Mi venne incontro Matteo per salutarmi e stringermi la mano. Con Matteo eravamo coetanei e la conoscenza era dovuta solo alla frequentazione dei nostri genitori. Non avevamo mai avuto amici in comune e ci frequentavamo solo in occasioni simili.
Le donne erano impegnate nel preparare le ultime cose per il pranzo mentre noi maschi eravamo un po’ sparpagliati, un gruppo preparava nel seminterrato i tavoli, io con Matteo, mio padre, Silvio e ovviamente Renato eravamo nel giardino ad ammirare il nuovo camion, un mercedes bellissimo.
Il pranzo era molto ricco di primi piatti e di secondi e soprattutto non mancava il vino di qualità, molto buono comprato da dei produttori della zona. Nessuno si limitava nel bere e ovviamente a fine pranzo vi era abbastanza allegria, io stesso mi accorgevo di aver sollevato il gomito nel bere per cui mi sono sdraiato in un piccolo divano facendo fatica a tenere gli occhi aperti. Silvio aveva iniziato a ravvivare la compagnia raccontando barzellette di ogni genere e quasi tutte erano a sfondo sessuale molto spinto. Ne conosceva tantissime e le sapeva raccontare. Renato spesso le mimava con i gesti per cui non esitava a toccarsi il cazzo e a tirarlo fuori dalle mutande strisciandolo sul viso delle signore e anche sul viso di mia mamma. Tutti ridevano e anche io nonostante facessi fatica a tenere gli occhi aperti, ridevo insieme con gli altri. L’atmosfera era veramente calda e divertente. Per completare il clima di euforia passarono il caffè e un limoncello. Il caffè fatto con una normale caffettiera, lo serviva Simona la quale dovette darmi un colpo col ginocchio per scuotermi e prendere il caffè. Mi sedetti e presi la tazzina ringraziando ma la cosa stupenda che apparve ai miei occhi è che Simona era in mutandine con pizzo rosso e un reggiseno rosso da far spalancare gli occhi anche a chi era mezzo addormentato come me. Una bellissima donna, con delle cosce e gambe perfette, dei fianchi perfettamente sagomati e due tette meravigliose. Le avrei volentieri accarezzato il sedere quanto era fantastica, ma mi limitai ad ammirarla senza sfiorarla. Renato continuava a passare vicino a tutti strisciando il suo cazzo nel viso, alcune donne lo baciavano, poi passò anche da me e me lo avvicinò alle labbra e anche io gli diedi un bacio sulla cappella. Passò vicino a mio padre il quale aprendo la bocca lo fece entrare dentro scatenando la risata di tutti. Matteo, il figlio di Renato, che era seduto accanto a me e cavolo non mi mollava, oltre a baciarlo, iniziò ad accarezzarli le cosce e il culo. Il casino che si era creato mi lasciò molto sorpreso, non immaginavo che il dopo pranzo si potesse trasformare con uno spettacolo simile. Ovviamente oltre che sorpreso, le scene che mi si stavano presentando mi eccitavano alla grande, il mio cazzo era già abbondantemente duro. Davide, il figlio più piccolo di Renato, si era avvicinato alla madre Simona iniziando ad accarezzargli le mammelle e le cosce. Aveva le mani impegnate sol vassoio del caffè e quindi voltandosi gli diede un bacio sul braccio. Renato che ormai si era seduto vicino a Silvio e a mio padre, commentava “hai visto Davide, non perde tempo, si da’ da fare il piccolo, ci tiene troppo per la sua mamma e mentre parlava si menava il cazzo perfettamente in tiro. Dopo il caffè, mia mamma aveva iniziato a distribuire il limoncello. Anche mia mamma era rimasta con le sole mutandine e quando si è avvicinata dagli amici di mio padre si è lasciata accarezzare e palpare ovunque, addirittura Franco gli accarezzava la figa e la mamma dava segni di gradimento, infatti è rimasta ferma davanti a lui col vassoio nelle mani per farsi accarezzare ancora. Io non credevo ai miei occhi, mai e poi mai avrei pensato che mia madre potesse stare a giochi simili, ma ormai lo scoglio maggiore era superato, quella bellissima donna che era mia madre, bellissima da vedere e da desiderare si faceva tranquillamente accarezzare la figa da un amico di papà e da quasi tutti ormai, mi stava eccitando tantissimo e anche io non vedevo l’ora di potergliela accarezzare e leccare, ero sicuro che me lo avrebbe permesso. Ero eccitato al massimo, avevo un cazzo durissimo, ero l’unico ad essere ancora vestito per cui mi tolsi tutto rimanendo completamente nudo. Matteo vedendo il mio cazzo , ha iniziato ad accarezzarmelo, ma io mi sono spostato volutamente, volevo altro, volevo mia madre, la stavo desiderando, stavo sbavando, poi io non sono mai stato attratto dai coetanei e quindi in quel momento non volevo essere toccato. Presi l’iniziativa, deciso a sfruttare la situazione e chiamai mia madre con la scusa di prendere il bicchierino di limoncello ma in realtà volevo che lei si avvicinasse perché volevo averla vicino, volevo toccarla, volevo accarezzarla. Una volta vicino a me con una mano gli accarezzavo le chiappe e con l’altra toccavo da sopra le mutande la figa che era calda e fantastica e le mutande cominciavano ad essere abbastanza umide. Non credevo a quello che stavo facendo, avevo il corpo fantastico di mia madre a mia disposizione toccandola nelle zone intime senza che da parte sua ci fosse una opposizione, era fantastico. Presi il bicchierino e sorseggiando mi sedetti sul divano. I maschi amici di mio padre e anche mio padre erano ormai tutti nudi coi cazzi in tiro che svettavano. Si avvicinavano alle donne glielo strisciavano nelle cosce e nel sedere. Loro erano contente e ridevano divertendosi tantissimo. Grazia si tolse le mutandine e aprendo le gambe mise in bella mostra la figa completamente rasata, mio padre si inchinò e iniziò a leccarla e lei con le mani sulla testa di papà, lo spingeva verso di lei. L’atmosfera ormai era incandescente, ormai stava iniziando una vera orgia col consenso di tutti. Io era contentissimo, vedere quelle donne che ormai avevano la figa fuori e i loro culi stupendi, mi stava facendo godere da matti. Non avevo mai vissuto una situazione simile e superato il primo imbarazzo volevo buttarmi nella mischia. Matteo che era sempre al mio fianco e dove andavo io veniva lui, si girò verso di me e prese il mio cazzo in bocca, si vedeva che mi desiderava per cui cedetti e lo lascia fare anche se poco prima lo avevo rifiutato. Davide era quello che si dava più da fare, non si spostava da mezzo le donne, lo vidi che strisciava il suo cazzo sulle tette della mamma che seduta gli teneva le chiappe. Renato si era inchinato e stava succhiando il cazzo di Silvio. Finisco di bere il limoncello, mi alzo allontanando Matteo e mi avvicinai col cazzo che svettava dritto più che mai verso mia madre e mi sedetti sulle sue gambe, prendendo con le mani il suo viso tentando di baciarla in bocca, non oppose resistenza così gli infilai la mia lingua e iniziammo a baciarci. Il mio cazzo strisciava sulla sua pancia, e continuavo a baciarla in bocca. Cavolo era meraviglioso baciare in bocca la mamma, lo avevo sempre desiderato e in quel momento il sogno era diventato realtà. Mentre baciavo la mamma, mio padre si avvicina e inginocchiandosi davanti a mamma ha iniziato a leccarmi il culo. Ero ormai ubriaco dalla voglia di godere che mi avrebbero potuto fare qualsiasi cosa, infatti Davide si avvicina e mi infila il cazzo dentro il culo procurandomi un forte dolore. Era la prima volta che un cazzo violava il mio buco, ma in quella situazione tutto era concesso. Si era la prima volta che prendevo un cazzo nel culo, ma mi stava piacendo e lo lasciavo fare continuando ad abbracciare mia madre e a baciarla. Mi fermai, mi alzai facendo fermare Davide e avvicinandomi a Luisella che assisteva alle scene da una parte e in silenzio. Faccio il tentativo di infilarle il cazzo in bocca, lei la apre e prendendolo iniziò a succhiarlo e a farmi un bocchino. Era bellissimo, quella bellissima donna Luisella, mi stava facendo un pompino ma intento come ero a farmi succhiare l’uccello lasciai che a prendere possesso del mio culo fosse Silvio. Ormai il mio culo stava diventando di dominio pubblico. Silvio aveva veramente un bel cazzo e ci sapeva fare, infatti mi piaceva tantissimo, avrei voluto dirgli, continua e fai più forte, rompimi tutto da quanto mi piaceva, ma stetti in silenzio pur godendo come un matto. Girandomi notai che Franco aveva preso mia madre e la stava chiavando alla grande. Sentivo di qua e di là voci che incitavano i propri partner a non fermarsi e a fargli godere. Stavo quasi per sborrare in bocca ma non volevo venire, per cui mi staccai da Luisella e mi diressi verso Franco e dopo averli lubrificato il culo con la saliva sulle dita, lo inculai alla grande. Avevo visto un'altra volta Franco prendere il cazzo in culo di mio padre per cui lo avevo desiderato. Pompavo, entravo e uscivo dal suo culo in modo abbastanza forte, ero eccitatissimo non tanto perché mi stavo inculando alla grande Franco ma soprattutto nel vedere mia madre che aveva la figa piena col cazzo di Franco. Franco si staccò un attimo da mia madre e io da lui, presi mia madre per mano e la portai sul divano e baciandola la feci sdraiare per infilargli il mio cazzo nella figa, non resistevo più, volevo mia madre. Stavo chiavando mia madre, era fantastico, i baci erano tantissimi, le baciavo il collo, le mordicchiavo le orecchie, le succhiavo le mammelle come quando ero piccolo le leccavo le tette. La voglia di farmi mia madre era tanta che stavo per venire, lo tolsi subito fuori e avendo mio padre affianco gli presi la testa per farglielo prendere in bocca e dopo poche succhiate svuotai i miei coglioni dentro la sua bocca, il quale bevette tutto e mi pulì completamente al punto che nessuno si accorse che avevo sborrato e sborrato in bocca a mio padre. Piano piano anche gli altri, uno dopo l’altro iniziarono a sborrare. Matteo che mi perseguitava, si avvicinò e me lo prese in bocca e io scostandolo gli dissi “Matteo non voglio che me lo succhi, voglio mettertelo in culo” lui senza dire una parola, si giro e dopo averli dato una bellissima leccata e averglielo lubrificato, gli infilai la cappella che entrò senza sforzo. Pompai alla grande perché volevo quasi vendicarmi perché in tutto il pomeriggio non mi aveva dato tregua perché cercava e voleva il mio cazzo. Pompai così tanto che disse “Fabio ti prego fai più piano mi stai distruggendo il culo, fai più piano che voglio godere” Rallentai un po’ il ritmo e dopo un po’ gli riempii il culo della mia sborra, tirandolo fuori mi disse “grazie Fabio, nel silenzio ti ho sempre desiderato e oggi ti ho avuto, spero di averti altre volte, mi piaci troppo” Vidi Davide che scaricava la sua sborra dentro il culo della sua mamma Simona mentre Rosa, mia madre si faceva sborrare in bocca da Silvio e Renato riempiva i culo di Franco. Vennero tutti o quasi tutti e ci fu un po’ di silenzio, erano tutti esausti e Simona si preoccupava di servire un altro caffè e del limoncello in abbondanza. L’odore della sborra era fortissimo ma nessuno ci faceva caso. Finimmo di prendere il caffè e il limoncello che Renato riprese a raccontare barzellette, ne sapeva così tante che poteva tranquillamente scrivere un libro. Era veramente un tipo di grande compagnia. Ormai si era fatto veramente tardi, così tutti iniziarono a vestirsi anche senza essersi lavati e iniziarono i saluti e i ringraziamenti per la bellissima giornata trascorsa insieme. Io con papà e mamma rientrammo a casa che erano ormai le 22. Durante il viaggio nessuno disse una parola, tutti in silenzio, forse la stanchezza si faceva sentire. Io meditavo e nella mia mente passarono le immagini di tutta la serata, pensavo al fatto che riuscii a penetrare mia madre e a possederla poi lei rompendo il silenzio disse “oggi ho scoperto Fabio, bravo figlio mio, sei di buona compagnia e sappi che una buona scoperta non si abbandona, bravo meriti un bacio” Mio padre mise la ciliegina sul discorso “quando lo vorremmo se sei d’accordo, potremmo invitare Fabio nei nostri incontri, credo che sia veramente gradito, che ne dici?” “ ma certo, sarà sicuramente gradito” Entrati in casa ci scambiammo i baci della buona notte e dopo una meritata e necessaria doccia, andammo a letto.
L’indomani mattina mi sedetti in cucina per la colazione, ero in mutande, cosa che non avevo mai fatto. Mai mi ero presentato davanti a mia madre in mutande. Anche lei era in vestaglia senza essere abbottonata e potevo notare le sue mutandine in pizzo. Si sedette al mio fianco sorseggiando il cappuccino e mangiando qualche biscotto e accarezzandomi il viso mi diceva frasi “figlio mio ti voglio bene, sei l’amore di mamma”. Mio padre era già a lavoro e quindi in casa eravamo soli, la donna di servizio sarebbe arrivata tra una mezz’oretta per cui mia madre mi disse “Fabio ieri hai scoperto tante cose sulla tua famiglia, su di me e tuo padre ma è stato tutto molto bello” mi prese per mano e mi portò in camera da letto e spingendomi verso il letto mi saltò sopra abbracciandomi e baciandomi in bocca. “figlio mio voglio essere sempre tua e anche adesso, vuoi?” “certo mamma che voglio, ti desidero e mi piaci tantissimo, ti ho sempre desiderata ma ora sei mia” e gli feci sentire il mio cazzo che era già duro e pronto all’uso. Certo non avevamo molto tempo così mi sedetti sopra di lei mentre era coricata sul letto per ammirarla meglio e gli misi il cazzo in mezzo alle tette e lei le stringeva in modo da inglobare il mio cazzo. Stavo chiavando mia madre nelle mammelle, era stupendo, in un attimo esplosi schizzandola sul collo e sul viso. Lei con la sua lingua me lo pulì e poi andammo insieme nella doccia dello studio che era molto grande da accogliere due persone contemporaneamente. Ci lavammo a vicenda, le passavo le mani per insaponarla su tutto il corpo ma mi soffermavo soprattutto nel buchetto e nella figa dove infilavo anche qualche dito. Lei godeva tantissimo. Ci risciacquammo e vestiti velocemente, uscimmo di casa, mia madre al magazzino e io in facoltà. Ovvio il giorno ero molto euforico e a stento riuscivo a contenere la gioia, tanto che i miei amici si accorsero e mi chiesero spiegazioni per così tanta contentezza. Mi inventai una scusa per giustificare il mio atteggiamento ma dentro di me non vedevo l’ora che arrivasse la sera per ritrovarmi attorno a un tavolo, io, mia madre e il mio paparino.
Arrivò la sera e come spesso accadeva sia mia madre che mio padre erano distrutti dalla giornata pesante a lavoro e dopo esserci raccontati le vicissitudini della giornata appena trascorsa, con il bacio della buona notte, ognuno andò nella propria camera. Ma di diverso una cosa c’era, il bacio non era più un bacio sulla fronte ma sulle labbra con una dolce carezza sul viso e sulla nuca come faceva mio padre.
Un pomeriggio mentre sfogliavo il giornale sentii arrivare mio padre insieme con Luciano, entrarono e si accomodarono in salotto. Mio padre mi diede un forte bacio in bocca e si sedette al mio fianco mentre Luciano era sulla poltrona di fronte. Iniziammo a parlare del più e del meno ma soprattutto del nuovo acquisto che aveva fatto Renato. Si raccontavano meraviglie su quel mezzo, oltre al confort ma anche alla tenuta di strada e a quanto fosse piacevole guidarlo. Dietro ai sedili vi era una bellissima cabina con un letto spazioso e comodo che permetteva all’autista un perfetto riposo durante la pausa di guida obbligatoria. La discussione era molto seria per creare un ambiente diverso. Mio padre si alzò e si diresse verso lo studio e Luciano lo seguì. Papà non chiuse la porta ma mi invitò a preparare il caffè e a portarlo da loro, così feci. Entrai nello studio e loro erano già seduti vicini che si accarezzavano ovunque. Si fermarono, presero il caffè e mentre sorseggiavano mio padre iniziò ad accarezzarmi la patta. Il cazzo era in perfetto riposo ma dopo due lisciate prese consistenza. Si avvicino anche Luciano che insieme a mio padre mi sbottonarono i calzoni facendoli scendere per terra e continuando ad accarezzarmi. Luciano inizio a morsicarmelo da sopra le mutande mentre mio padre si metteva in liberta. Nel giro di pochi secondi eravamo completamente nudi. Mi sedetti nel divano a gambe divaricate e Luciano si inginocchiò davanti prendendomi il cazzo in bocca e iniziando un bellissimo bocchino. Vi era tanta bravura, succhiava poi con la lingua mi leccava l’asta, scendeva e uno per volta leccava e prendeva in bocca i coglioni, poi risaliva con la lingua verso la cappella e nuovamente in bocca a pompare su e giù. Era fantastico. Mio padre mi teneva la testa e mi baciava con dei baci meravigliosi. Non volevo venire per cui glielo feci capire e Luciano si stacco sedendosi al mio fianco sul divano. Mio padre gli sollevò le gambe e con la lingua iniziava a leccargli il culo. Lo faceva lentamente e io potevo osservare l’espressione del volto di Luciano che era in estasi, poi fu impalato dal cazzo di mio padre che pompava dentro abbastanza lentamente. Io godevo nell’assistere a quella scena, mi piaceva vedere mio padre incularsi il suo amico, così mi alzai e permisi a Luciano di sdraiarsi sul divano con mio padre sempre attaccato. Il culo di mio padre era sollevato così potei avvicinarmi per leccarglielo. Ci sputai sopra, gli spalmai lo sputo e iniziai ad incularmi mio padre che nel frattempo continuava ad incularsi Luciano. Non passo molto tempo che quasi simultaneamente svuotammo i nostri cazzi nei rispettivi culi. Eravamo entrambi contenti e ci sedemmo nel divano mentre Luciano iniziò a menarsi il cazzo tenendo gli occhi chiusi, ma mio padre inchinatosi glielo prese in bocca per fargli un bellissimo bocchino mentre io gli accarezzavo il petto e gli succhiavo i capezzoli. Luciano scaricò tutto il suo nettare nella bocca di mio padre il quale non ne perse neppure una goccia. Ci demmo tutti una sistemata dopo esserci lavati e rientrando in salotto bevemmo un bicchiere di vino dolce per concludere la serata. Luciano mi abbraccio ringraziandomi e dopo aver salutato mio padre usci dandogli appuntamento per l’indomani mattina. La sera trascorse normale anche perché io andai da Valeria e rientrai a casa tardissimo quando i miei già dormivano da un bel po’. La mattina come ormai era diventata consuetudine, con mia madre ci accarezzavamo con tanta dolcezza e quando potevo e non eravamo in ritardo, mi permettevo di leccargli la passera regalando a mia madre tanta gioia. Una sera dopo cena eravamo seduti in salotto, mio padre si era messo in libertà ed era in mutande e invitò anche me a fare altrettanto. Mia madre era con una vestaglia di seta molto bella che metteva in risalto le sue bellezze naturali, ma lei era talmente bella che qualsiasi indumento sembrava cucito per lei. Se la guardavo per osservare una donna, il mio cazzo non poteva che svegliarsi e prendere consistenza. Io la trovavo sempre attraente e molto sexi ed era sempre l’oggetto dei miei pensieri e desideri, ma anche mio padre credo avesse gli stessi pensieri, infatti anche il cazzo di mio padre era abbastanza grosso al punto da fuori uscire dalle mutande.
Mio padre abbracciò mia madre e iniziò a baciarla in bocca accarezzandole tutto il corpo. Io che ero al suo fianco dall’altra parte ho iniziato a sbottonargli la vestaglia e lentamente con la sua collaborazione gliela ho sfilata. Poi ho iniziato ad accarezzarli le mammelle, le mie mani si incrociavano con quelle di mio padre perché anche lui cercava di accarezzarle. Mia madre stava godendo moltissimo e con una mano mi teneva il collo spingendomi la testa verso di lei. Gli ho sfilato il reggiseno e ho iniziato a leccarle in capezzolo mentre l’altra mammella era di mio padre che la accarezzava e ogni tanto le dava una leccatina. Volevo accarezzarla tutta, la mia mano scorreva lungo il suo corpo accarezzando le gambe, le cosce, la figa cercando di infilarli un dito dentro le grandi labbra e sentivo che era tutta bagnata. Si contorceva, cercavo di scendere sulla figa per leccargliela ma non era possibile perché mio padre era ancora sopra di lei per baciarla. Mia madre divaricò le gambe per permettermi di infilare meglio le dita mentre le muovevo come per fargli un bellissimo ditalino, lei oltre a contorcersi diceva tanti frasi a dimostrazione che stava godendo tantissimo “dai Fabio continua, muovi quelle dita, mi stai facendo venire, è stupendo, dai figlio mio che godo, mi piace tantissimo non fermarti mmmm” e si mordeva le labbra quando mio padre smetteva di baciarla per leccarli una mammella. Ormai era sotto il dominio del figlio e del marito così ci spostammo per andare in camera da letto. Era la prima volta che avevo mia madre nuda a mia disposizione con mio padre affianco che aveva il chiaro intento di chiavarla, di infilargli il cazzo nella figa. Io dovetti spostarmi per far posto a mio padre e nel frattempo la baciavo e le accarezzavo le mammelle e le accarezzavo il volto e i capelli. “mmmmmm siiii Carlo, dai più forte, fantastico bello, dai amore mio continua” potevo notare che stava avendo un orgasmo pazzesco, stava godendo tantissimo e questo mi riempiva di contentezza e voglia ancora più forte di poterla possedere anche io. Così mio padre si sposto e sollevando le gambe di mia madre, riuscii ad infilarci il cazzo. Sentivo la figa bagnata, scivolava dentro benissimo. Era piacevole lasciare il cazzo fermo dentro di lei e sentire il suo calore nella cappella. Con movimenti leggeri andavo avanti e indietro dentro la sua figa. Mio padre dietro di me aveva iniziato a leccarmi il culo, infilandoci non so quante dita, forse due e mi stava facendo impazzire e più godevo e più andavo veloce nel fottere a mia madre che urlava dalla goduria e dalla gioia di avere dentro la figa il cazzo del figlio che tanto amava, io stavo quasi per venire ma lei “figlio mio attento a non venirmi dentro, non sono sicura, potrebbe essere pericoloso, fai marcia indietro per venire e sborrami in pancia” e io “mamma tranquilla voglio sborrarti in culo se vuoi, mi piacerebbe” si è voltata e col cazzo ancora bagnato dai suoi umori ho cercato con successo di infilargli il cazzo in culo “mmm siii figlio mio siii, dai che mi piace, è bellissimo, riempimi tutta” nel frattempo mio padre aveva terminato di leccarmi il culo e in un sol colpo mi ha infilato il cazzo. Lo lasciava fermo perché ero io a muovermi per inculare la mamma. Poi mia madre si è girata a pancia in su cercando di non far uscire il mio cazzo, ci siamo riusciti e tenendoli sollevate le gambe continuavo a farlo uscire ed entrare con maggiore velocità fino a quando ho sentito la sborra calda di mio padre dentro il mio culo, mi stava inondando, bellissimo e questo è stato lo stimolo per svuotare tutto dentro il culo di mia mamma. Era una quantità enorme di sborra, tanto che dopo sfilato il cazzo, fuori usciva dal buco colando nelle chiappe e andando sulle lenzuola. Mio padre ha smesso di incularmi e si è sdraiato nel letto affianco a mia madre e anche io mi sono messo sul fianco. Il mio cazzo non ha smesso di perdere consistenza, era sempre duro e diritto così mio padre poggiando la testa sulla pancia di mia madre, ha preso il cazzo in bocca iniziando un bocchino stupendo, succhiava forte, leccava, succhiava nuovamente, leccava le palle, succhiava nuovamente. Ci volle un bel po’ ma poi gli scaricai la mia sborra in bocca e ancora con la bocca piena della mia sborra ha baciato mia madre facendole assaporare il mio nettare. Mentre ero ancora affianco a mia madre, con le mani continuavo ad accarezzarla dolcemente e lei con una mano teneva la mia portandola su tutto il suo corpo, figa compresa. Al temine di questo groviglio fantastico, mia madre ha iniziato a baciarmi sul viso, sulle guance e su ogni parte del mio corpo a contatto con lei in quel momento. Stava ancora godendo “figlio mio, non ho mai goduto così tanto, non so contare quanti orgasmi ho avuto ma tantissimi, tu e tuo padre siete veramente fantastici, siete e sarete il mio amore per sempre. Ti amoooooo” stringendosi forte a me in un abbraccio. Non andammo a lavarci ma rimanemmo abbracciati tutti e tre, l’abbraccio era unico. Non so che ora fosse ma svegliatomi mi sono ritrovato affianco a mia madre col le mie mani sotto il suo collo e mio padre girato dall’altra parte stretto dalle braccia di mia madre. Questo rapporto non lo potrò certo dimenticare, ma divenne col tempo consueto, Io, mio padre e mia madre ci amavamo tantissimo ed eravamo molto uniti.
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