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Insieme per il servizio militare


di alfredCA
27.11.2018    |    22.693    |    13 9.5
"“Dai Luca menamelo un po’, se lo tiri fuori te lo meno anche io” Io: “Ma scherzi dai non fare lo stronzo, adesso ci seghiamo a vicenda, ti rendi conto di..."
Da tanto che volevo farvi partecipi di questa avventura e oggi ho deciso di scriverla usando il presente e non il passato remoto. Spero vi piaccia
Ormai ho compiuto 19 anni e ho da poco terminato la maturità, così decido di fare la domanda per arruolarmi volontario in un arma dell’esercito.
Trascorrono alcuni mesi e arriva la lettera per recarmi ad una caserma della mia città per le visite mediche preliminari. Superate alla grande, c’è solo da aspettare la chiamata. L’ansia comincia ad aumentare perché alla visita mi è stato detto che non sarebbero trascorsi molti giorni per la partenza. Speravo di fare il servizio in una caserma vicina per non allontanarmi molto dalla mia ragazza la quale era molto dispiaciuta per la mia partenza.
Arriva un militare e consegna in casa la lettera per l’immediata partenza in una città del sud. Cavolo lontanissimo dalla mia, per cui penso che non vi farò rientro se non per la licenza del giuramento dopo 4 mesi.
Sono all’aeroporto in attesa dell’imbarco e vedo che non lontano da me ci sono tre ragazzi, due dei quali, abbastanza alti e robusti che stanno per prendere lo stesso mio volo. Due addirittura sono nella mia stessa fila per cui durante il viaggio di circa due ore, facciamo amicizia. Scopro che sono anche loro diretti alla caserma dove sono diretto io, per il primo addestramento.
Ci presentiamo, io Luca vicino al finestrino, nel sedile B c’è Francesco e vicino alla corsia di passaggio c’è Marcello. Aldo il più esile ma abbastanza alto, è seduto nella fila adiacente.
Verso le cinque del pomeriggio vediamo in lontananza la caserma che ci ospiterà per diversi mesi. Notiamo subito che la città dove ci troviamo non è molto grande, in giro vediamo pochissime persone, forse perché la caserma si trova in periferia.
Entriamo e subito il nostro gruppo di quattro amici viene diviso, io e Francesco in una camera di sei e Marcello e Aldo in quella adiacente. In tutta la caserma siamo gli unici provenienti dalla stessa regione per cui quando riusciamo a stare insieme viviamo un po’ l’atmosfera di casa.
Dopo diversi giorni ci hanno concesso la prima libera uscita e così io e gli altri tre amici ci accordiamo per andare alla ricerca di una pizzeria. La troviamo e decidiamo di cenare, la pizza è veramente ottima, la birra del luogo altrettanto. Siamo abbastanza soddisfatti.
Appena fuori dalla pizzeria c’è un albergo a tre stelle e Francesco decide di entrare per chiedere il costo a camera e del tempo necessitano per un eventuale pernottamento. La risposta è rassicurante, hanno abbastanza camere e ad esclusione del periodo del giuramento c’è sempre posto per cui non serve pernottare. Francesco gli chiede anche se è possibile usufruire di una camera con quattro letti per risparmiare nel caso ci dovesse servire. La risposta è affermativa, una camera con letto matrimoniale e due lettini laterali. Ringraziamo e ci avviamo per il rientro.
La libera uscita successiva, decidiamo di prendere il treno e di andare nella città capoluogo che dista non più di 40 km dalla nostra. L’idea è quella di cercare avventure, ormai siamo quasi un mese di astinenza e abbiamo necessità di trovare qualche bella ragazza, addirittura Marcello è deciso ad andare anche con qualche troia a pagamento.
Prendiamo le informazioni per sapere dove hanno la postazione e ci rechiamo per curiosare al fine di andare a colpo sicuro per la volta successiva. Il viale dove si mettono è abbastanza lontano, quasi in periferia per cui prendiamo l’autobus e durante il viaggio Marcello si ferma a parlare con l’autista per spiegarli il nostro proposito. Lui capisce e ci da delle dritte, cioè di non andare li nel viale che ci hanno indicato perché siamo senza macchina. O ci procuriamo delle macchine oppure ci da le indicazioni per una casa di appuntamento che sta in una traversa del viale dove battono le troie.
Visioniamo il posto e facciamo rientro velocemente perché ormai sono quasi le 23 orario del rientro.
Dopo circa una settimana danno due giorni di permesso a tutti per cui partenza il sabato pomeriggio e rientro la domenica notte. Ovviamente non ci potevamo permettere il rientro a casa perché erano più le ore di viaggio che il tempo che ci rimaneva disponibile e poi anche per il costo che non potevamo permetterci.
Decidiamo di prendere comunque il permesso pensando che saremmo andati a dormire nell’albergo vicino alla pizzeria e comunque a due passi dalla caserma.
Arriviamo e prendiamo la camera con un letto matrimoniale e due lettini, costo 40.000 lire, diciamo accessibile per le nostre tasche. Decidiamo di rinviare ad altra data per andare nel capoluogo nella casa di appuntamento e si decide di mangiare una pizza per cena e poi il giorno successivo saremo andati nella piccola metropoli per girare un po’.
Inizia subito la discussione su chi doveva dormire nel matrimoniale, tutti volevano i lettini, così io e Francesco decidiamo per il matrimoniale e Marcello e Aldo nei due lettini. A turno andiamo a farci la doccia e subito di corsa in pizzeria perché si stava facendo tardi.
La sera non dovendo rientrare in caserma decidiamo che possiamo sollevare anche il gomito tanto non dovevamo rendere conto a nessuno. Eravamo allegretti ma non sbronzi ma di ottimo umore.
Ci spogliamo e tutti rimaniamo in mutande, ci sdraiamo nei rispettivi letti e accendiamo la tv per vedere di trascorrere quel poco tempo che mancava per metterci a dormire.
Francesco non ci pensa due volte e si cala le mutande ed inizia a menarsi l’uccello “Ah ragà, ho una voglia matta di sborrare, sono pieno, non mi basterà una sega per svuotarmi quindi se non vi schifa, me la faccio qui davanti a voi, non resisto. Se volete imitarmi fate pure, mi fate compagnia. Marcello si toglie le mutande ed inizia a menarsi anche lui, in breve entrambi avevano il cazzo duro e dritto. Devo dire due cazzi di tutto rispetto, il mio era leggermente più piccolo ma mi difendevo bene.
Io e Aldo, osserviamo con quanta enfasi si stavano menando e iniziamo a fare dei commenti al che Francesco si gira verso di me e mi dice: “Luca dai segati anche tu, tanto anche tu sei come noi in astinenza da un sacco di tempo, o hai vergona?”
Io: “vergogna? Assolutamente no, solo che ora non mi va, mi sono segato l’altro ieri nel bagno in caserma” Franc: “Dai partecipa, ci fai rimanere male, almeno tiralo fuori, dai faccelo vedere”
Io: “no tranquilli, fate pure, va bene così e poi cosa vuoi vedere, sei curioso del cazzo degli altri?”
Franc: “Si sono curioso, mi pare strano che non abbiate voglia, io ho voglia tutti i giorni, poi siamo tra maschi”
Subito dopo Francesco prende a sorpresa la mia mano e la mette sopra il suo cazzo. “Dai Luca menamelo un po’, se lo tiri fuori te lo meno anche io”
Io: “Ma scherzi dai non fare lo stronzo, adesso ci seghiamo a vicenda, ti rendi conto di quello che stai dicendo?” Non dovevo stupirmi per la sua proposta in quanto era abbastanza allegretto e quindi tutto era possibile, però io nonostante gli avessi dato dello stronzo, involontariamente non avevo tolto la mano dal suo cazzo e avevo iniziato a menarlo. Lui stava godendo, poi con una forzatura improvvisa mi cala le mutande e vede che il mio cazzo è in tiro. “Allora ti piace recchiò, lo hai duro” e ha iniziato a menarmelo abbastanza velocemente.
Io: “Francesco, se fai così forte vengo in un attimo, fai più piano”
Franc: “allora ti piace”
Si solleva e mi avvicina il suo cazzo nella bocca, nel frattempo anche Marcello si era unito a noi e il suo cazzo sbatteva tra la mia faccia e quella di Francesco.
La situazione mi piaceva ma non dovevo darla a vedere, ma Francesco insiste e mi fa aprire la bocca e così il suo cazzo fa il suo ingresso nella mia bocca. Ero leggermente girato e Marcello ne ha approfittato per allargarmi le chiappe e leccarmi il sedere. Infilava la lingua nel buchetto e questo mi mandava in estasi al punto che stavo facendo un bocchino meraviglioso a Francesco. Stava godendo alla grande e si è messo in una posizione più comoda e anche per farmi girare un po’ perché Marcello ormai mi stava mettendo il cazzo nel culo. In breve avevo il cazzo di Marcello in culo e quello di Francesco in bocca. Stavo godendo tantissimo e ormai non lo nascondevo più. Avevo una voglia matta di far sesso e anche farlo tra noi era sufficiente e mi piaceva tantissimo. Ovvio non era la prima volta ma cazzi in culo ne avevo già preso parecchi e Marcello se ne era accorto, ovviamente anche perché era entrato senza grossi problemi e senza che sentissi dolore.
Aldo era li fermo che guardava la tv almeno faceva finta, la nostra orgia non gli interessava.
Con Francesco e Marcello ci siamo dati uno sguardo veloce e siamo saltati addosso ad Aldo, sfilandoli le mutante e mente io gli infilavo il cazzo in bocca, Francesco gli sollevava le gambe per leccargli l’orifizio, mentre Marcello stava tentando di incularsi Francesco.
In poco tempo, eravamo tutti e quattro arrotolati in un unico corpo, tutti succhiavano il cazzo dell’altro e il culo mio e degli altri era a disposizione. Io ero veramente pieno e ho scaricato tutta la mia sborra dentro il culo di Marcello, mentre Marcello ha sborrato nel culo di Francesco e Francesco in bocca ad Aldo.
Eravamo completamente pieni di sborra ovunque per cui abbiamo deciso di farci una bellissima doccia a gruppi di due, io con Francesco e Marcello con Aldo. Anche durante la doccia abbiamo continuato a leccarci e succhiarci a vicenda il cazzo. Quello di Francesco era bellissimo ed ero super contento di essere sullo stesso letto.
Terminiamo di farci la doccia e Aldo spegne la luce lasciando solo quella notturna, dandoci la buonanotte. Decidiamo di dormire.
Quando Francesco era sicuro che Marcello e Aldo dormivano, si è girato verso di me e mi ha abbracciato, ha cercato la mia bocca e ci siamo baciati e siamo rimasti abbracciati per tutta la notte.
Al mattino presto mentre gli altri nei lettini ancora dormivano, Francesco mi ha chiesto di stare in silenzio e di allargare le gambe perché melo voleva infilare in culo. Mi sono messo in posizione e spalmandomi un po’ di saliva gli ho dato il mio culo. Mi ha chiavato per diverso tempo, con movimenti molto lenti ma continui, non so quanto temo ma sicuramente almeno più di mezz’ora poi mi ha sussurrato all’orecchio che stava sborrando e ho lasciato che mi inondasse il culo con la sua bellissima crema.
Dopo che ha sborrato sfilava e infilava il cazzo nel mio culo che scivolava alla grande. Mi piaceva sentire ill cazzo che entrava nel mio culo lubrificato dalla sborra.
Poi Francesco non è rimasto indietro e dopo essersi lavato e essermi lavato anche io, mi ha fatto un bellissimo bocchino permettendo anche a me di sborrare, ma io nel suo petto e sul suo viso.
Ci siamo risistemati e rimasti a letto fino a quando Marcello e Aldo non si sono svegliati.
Marcello e Aldo hanno fatto la doccia insieme e da fuori sentivamo che godevano alla grande, sicuramente hanno sborrato anche loro alla grande.
Siamo andati a fare colazione e poi siamo usciti per conoscere meglio il posto e qualche volta quando la libera uscita era di un solo giorno, andavamo alla casa di appuntamento e con 100.000 lire avevamo a disposizione una bellissima troia che perfetta in tutto ci appagava in tutto. Ovvio il costo era molto alto e non potevamo permettercelo spesso, quindi si optava per la camera d’albergo con la modica spesa di 40.000 lire suddivisa in quattro e così avevamo anche occasione per divertirci insieme. Anche al termine del CAR ci hanno lasciato in quella caserma per altri sei mesi per cui tempo per divertirci ne abbiamo avuto tantissimo.
Grazie per la pazienza nel leggerlo tutto. Lasciate un messaggio se volete. ciao
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