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Gay & Bisex

Divento frocio 1


di maledesire
02.09.2019    |    41.600    |    12 7.7
"Il dolore al culo si trasforma lentamente in piacere..."
Ho compiuto 18 anni e posso andarmene dq quella cittadina del cazzo e soprattutto dalla comunità dove ero stato inserito due anni prima dopo la morte dei miei genitori in un incidente grazie alla borsa di studio che riceverò a fine anno scolastico.
Sono nel centro commerciale per comprarmi una t-shirt nuova come auto regalo quando vedo quel bastardo di Ivan e i suoi compari. Dei bulli della squadra di pallacanestro che si divertono a rompere le palle alla gente sempre coperti dalle loro ricche famiglie.
A me non rompe tanto. Forse il mio fisico ottenuto con nuoto e palestra fa un po’ da scudo ma quando sono tutti insieme la cosa cambia; mi defilai quindi nel bagno per evitare di incontrarli.
Sto pisciando quando il gruppo entra.
“Ehi guarda che il bagno delle donne è di là”.
Non mi giro nemmeno a guardare, so che è Ivan. “Che c’è vuoi vedermi l’uccello? Poi ci rimarresti male se lo confronti al tuo non ti conviene”.
“Prendete quello stronzo che ci divertiamo”.
Non faccio nemmeno in tempo a rinfilarmi il cazzo nei pantaloni che due mi prendono alle spalle cingendomi il braccio. Un pugno allo stomaco mi toglie il fiato facendomi piegare ma uno dei due mi prende per i capelli rimettendomi in piedi.
“Sarebbe questo cazzetto da bimbo?” La sua mano prende il mio cazzo ancora umido di piscio. Me lo palpa per bene quasi segandomi. Poi si struscia la mano sul mio viso e un intenso odore di cazzo e piscio mi riempie il naso.
Cercando di liberarmi faccio peggio strusciandomi su di essa.
“Ripulisci le dita dal tuo piscio troietta”.
Un mega tirone ai capelli mi fa urlare e lui ne approfitta per infilarmi le dita mentre con l’altra mano mi preme le palle.
“Prova a mordermi e te le taglio. Fammi sentire la lingua che pulisce per bene”.
Il dolore alle palle mi costringe a eseguire quanto richiesto.
“Brava troietta così “.
Sento una mano infilarsi da dietro nei miei slip. Un dito si spinge nel solco, tasta il mio buco girandoci intorno e poi entra senza nessun aiuto.
Cerco di urlare ma le dita in bocca me lo impediscono mentre il dito spinge a fondo entrando tutto.
“Ma guarda il trattamento piace alla troietta, il cazzo è dritto!!”.
Tutti cominciano a ridere proprio mentre entra la guardia di sicurezza. Vengo gettato a terra.
“La stavamo chiamando. Abbiamo beccato questo pezzo di merda mentre cercava di togliere gli antitaccheggio e volevamo dargli un avvertimento.”
“Fuori di qui ci penso io.”
Tutti escono ridendo.
Mi alzo mentre la guardia prende il mio zainetto da terra e lo apre.
“Cosa sta facendo al mio zaino?”
“Ragazzo comprendo che questo è tuo quindi sei nella merda. Ora vieni con me in silenzio”. E tira fuori due scatole di iphone.
“Devono averli messi quei bastardi han…”
Una manganellata nello stomaco mi fa piegare di nuovo.
“Ho detto zitto stronzo. Ora seguimi agli ascensori”.
Lo seguo docilmente essendo un toro palestrato alto almeno 10 cm più del mio 1,8 mt.
Scendiamo nei sotterranei e dopo un lungo corridoio entriamo in una specie di ufficietto dove dentro ci sta una seconda guardia che alza lo sguardo e poi ritorna al suo pc.
“Spogliati che ti devo perquisire. Senza storie altrimenti chiamo subito i carabinieri”
“No, ti prego! Una denuncia ora mi rovinerebbe la vita”.
Uno sganassone mi riempie la guancia e mentre rimango immobile mi prende per il collo e mi alza da terra.
“Ti conviene non farmi incazzare. Il mio collega testimonierà che ho dovuto difendermi. Ora ti spogli fai il bravo. Ti metti a 90 su quella cazzo di scrivania e con entrambe le mani ti apri il culo per l’ispezione.”.
Mi molla e io mi spoglio completamente. Poi mi metto sulla scrivania in fronte al collega che aveva intanto fatto spazio. Un tipo magrolino con gli occhiali e con lo sguardo da pazzo che sogghigna mentre le mie mani vanno indietro ad allargarmi le chiappe.
“Sai big questo ladruncolo era nei bagni a farsi sditalinare il culo con la bocca piena. Lo chiamavano troietta. Ora insalivami bene le dita ti conviene!”.
Si avvicina sento il suo pacco rigonfio premere sul mio culo mentre si piega su di me e mi infila due dita in bocca. Me le spinge avanti e indietro simulando un pompino mentre dietro il suo cazzo si indurisce e allunga pigiando nel solco delle mie chiappe.
Poi il toro su di me si alza mentre lo smilzo mi prende per il collo alzandomi la testa verso il suo sguardo che mi guarda con occhi satanici mentre si lecca le labbra proprio quando sento un grosso dito forzarmi il buco e entrare dentro di me.
Gemo di dolore e lo smilzo mi ordina di aprire la bocca.
Mentre anche il secondo dito entra dentro di me e entrambi cominciano a roteare lo smilzo mi sputa in bocca.
“Vi prego lasciatemi andare!”
“Non sembra tu abbia nascosto nulla in questo bel culo. Ma forse lo hai infilato più a fondo?”.
Mi prende per i capelli tirandomi all’indietro la testa mentre spinge le due dita dentro al massimo.
“Ahh ti prego.”
“Collabori o chiamo la polizia e sporgo denuncia?
“Noooo .. aahh.. la polizia no! Faccio quello che vuoi ma ti prego la polizia no”.
“Allora devi farmi vedere che sei una troietta desiderosa di cazzo”.
Lo smilzo prende qlc da un cassetto e mi mette un flacone sotto il naso bloccandomi una narice.
Mentre le dita diventano tre sono costretto ad inspirare dalla boccetta per almeno 4 volte per narice.
“Questo popper stimola le troiette come te ad essere più ospitali”.
Mi gira la testa. Il cuore mi batte a mille. Il dolore al culo si trasforma lentamente in piacere.
Il toro molla la presa ai capelli e spinge la mia testa verso il basso dove trovo ad attendermi il cazzo dello smilzo che ha una leggera curvatura verso l’alto.. Duro, con grosse vene e la cappella rossa e gonfia con un filo di precum che scende. Ha un forte odore di cazzo e piscio che mi attrae. Lo guardo come in estasi inspirandone l’afrore di maschio.
Lo smilzo lo avvicina alla mia bocca e la mia lingua agguanta il precum e la mia bocca ingloba la cappella. Un forte sapore di piscio mi invade la lingua. Ma inaspettatamente provo piacere e non disgusto.
“Mmmmmhh, un frocio succhiacazzi!”
Lo smilzo spinge tutto il suo cazzo, Lo sento invadermi nella gola e spingere nelle tonsille. L’invasione mi destabilizza. Tento di divincolarmi ma la spinta delle dite nel culo mi spinge in avanti facilitandone l’intrusione.
“Ora prendilo in mano e leccalo come un cono gelato”.
Stacco le mani dalle mie chiappe mentre le dita escono liberandomi il culo e lasciandomi con una strana sensazione di vuoto.
Afferro quel bel cazzo, lo alzo e comincio a leccare l’asta facendo su e giù verso la cappella turgida.
Inaspettatamente sento due mani che mi aprono le chiappe. Un viso barbuto che si struscia su di esse e una lingua vorace che mi lecca il buco cercando di entrare.
Per un secondo penso al fatto che il toro non aveva barba poi distratto dall’odore di maschio delle palle umide dello smilzo che me le spinge ordinandomi di leccargliele.
La lingua che spinge dentro il culo, quel forte odore di cazzo, il sapore di piscio e precum in gola mi fanno gemere di godimento.
Lo smilzo si sposta e mi porge la cappella gocciolante di nuovo precum che trovo delizioso roteando la mia lingua su di essa prima che lo smilzo cominci a stantuffarmi come un coniglio. Alternando la velocità e tenendolo ogni tanto piantato in gola fino a farmi mancare il fiato.
Ho le lacrime agli occhi e sento il mio cazzo ergersi senza toccarlo rimanendo premuto sulla scrivania sotto di me.
Poi sento qlc di grosso premere sul mio ano e farsi strada grazie al lavoro svolto in precedenza dalle dita e dalla lingua vorace. Entra, entra ed entra mentre lo smilzo fotte la mia bocca come la figa di una troia di strada.
Sento quel grosso cazzo aprirmi. Mi sembra che una mazza da baseball mi stia entrando dentro. Non sento dolore ma godimento mentre sento finalmente il bacino appoggiarsi al mio culo.
“Gran troia, 23 cm alla prima scopata”. Due sberle mi colpiscono le chiappe e anche il cazzo nel culo comincia a stantuffarmi.
Non pensavo di trascorre in questo modo l’arrivo dei mei 18 anni. Con due cazzi che mi scopano insieme gola e culo. Mi sento invadere totalmente mentre pensavo a quanto fossero lunghi 23 cm!! Una sensazione piacevole che mi arriva al cervello e mi fa sborrare senza che mi tocchi il cazzo facendo sussultare il mio corpo.
“La troietta sta godendo. Ora ti farciamo per bene!”.
Gli affondi aumentano d’intensità. Sento i loro cazzi farsi ancora più tosti e grossi. Le mie tonsille sono allo stremo e il cazzo nel culo lo sento arrivare ancora più a fondo quando mi sento invadere il culo di spruzzi caldi e pochi istanti dopo le tonsille riempirsi di una sostanza calda e cremosa che sono costretto ad ingoiare.
Mi manca il fiato ma vengo liberato solo lentamente dai due cazzi che indietreggiano piano piano mentre perdono il loro vigore.
Riprendo fiato a bocca libera mentre anche il cazzo dietro mi libera il culo. Rimango riverso sulla scrivania mentre sento la sborra uscirmi dal culo.
Una mano mi alza la testa e mi trovo un altro cazzo umido di precum che si struscia sul mio viso.
“Non abbiamo finito troietta. Lo so che ne vuoi ancora”.
“Mmmpf oooh siii”.
“Guai se sento i denti”.
Una grossa cappella spinge e forza le mie labbra. Fa fatica a entrate da quanto è grosso. La mia bocca anche se spalancata fa fatica ad ospitare il nuovo intruso togliendomi il fiato.
Nuovamente la boccetta mi viene posta sotto il naso per diverse volte e poi sento di nuovo un cazzo spingere nel mio culo. Anch’esso è più grosso ma la sborra che ho dentro facilita la penetrazione. Gemo di nuovo godimento e il cazzo di fronte ne approfitta per inserirsi nuovamente.
Gli stantuffi riprendono ma questa volta durano poco e due nuove intense sborrate mi riempiono accompagnate dalla mia. Quello in bocca sembra una pompa. Devo ingoiarne più volte per liberarmi le tonsille e non morire soffocato.
Sono distrutto e frastornato quando vengo liberato dai cazzi. Sento il mio culo largo e l’aria entrare.
Faccio per tirarmi su quando il toro mi porge una cosa in mano.
“Che brava troietta succhi bene e lo prendi divinamente. Ora mettiti questo plug nel culo così te ne vai a casa ripieno di sborra e non la perdi in giro”.
Come un automa guardo quel grosso coso a punta e in quella posizione me lo infilo dentro senza grazie ai due carichi di sborra lubrificanti.
Faccio per alzarmi quando lo smilzo postosi di fronte mi spinge giù.
“Chi ti ha dato il permesso troietta. Ho notato che l’odore ti piaceva. Ora dimostra per bene quanto ti piace il cazzo. Apri la bocca e se non la bevi tutta ti faccio fare il culo anche da tutti i colleghi dello stabile”.
Rassegnato apro la bocca. Lo smilzo mette la cappella sulle labbra e comincia a pisciare. La prima sorsata di quel getto caldo mi fa nausea provocandomi sforzi di vomito.
Lo smilzo sa controllarsi per bene bloccandosi e aspettando la mia ripresa. Devo fare cinque grosse sorsate a bocca piena prima di concludere questa nuova umiliazione che mi drizza nuovamente il cazzo che sego fino a godere per l’ennesima volta.
“Ora vestiti e vai fuori di qui frocio di merda”.
Mentre se la ridono mi rivesto in fretta e esco di corsa nonostante il dolore al culo e il plug infilato.
Prendo la mia bici ma non riuscendo a stare in sella con il plug infilato scendo e la spingo.
Sto ripensando quanto appena successo: al fatto che io abbia goduto intensamente per quella situazione, al sapore di sborra e piscio che sento in bocca, alla stimolazione che il plug mi dà mentre cammino, al pensiero di tutta quella sborra che è entrata nel mio corpo.
“Ciao troietta hai preso troppi cazzi che non pedali?”.
Mi riprendo e trovo Ivan e suo cugino appoggiati ad un’auto.
“Ma che cazzo vuoi stronzo?”
“Troietta segno tutto e poi vedrai come la paghi al mio cugino.”
“Andate a farvi fottere!”
“Come hai fatto te in quel sotterraneo?”
Rimango bloccato.
“Hai preso tutti i miei 23 cm a fondo e hai il culo pieno della ns sborra oltre ad aver ingoiato quella di suo fratello e del suo collega”.
“E la pisciata la dimentichi?”
“Domani mattina ti aspetto alle 10 nell’ufficio di mio padre. Cazzo e culo completamente rasati. A digiuno da ora e ripulisciti bene il culo con dei clisteri. Poi ti rimetti il plug”.
Montano in auto e mi lasciano lì con tutto il mondo caduto sulle mie spalle, a bocca aperta, atterrito e con il cazzo nuovamente duro.
Suona il cellulare.
Un video.
Lo avvio e rivivo tutto quanto appena successo. Fedelmente ripreso da una telecamera che a tratti zooma sul grosso e lungo cazzo di Ivan che affonda nel mio culo mentre lo smilzo mi fotte la gola. La mia sborra che esce da sotto il mio torace. Scorro avanti. Un primo piano del mio culo aperto e gocciolante la sua sborra. Poi la scopata con il cazzo del cugino in culo e il grosso cazzo del fratello che mi allarga la bocca. Nuovo primo piano del buco straripante di sborra. E infine io che come una cagna godo mentre bevo piscio.














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