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Gay & Bisex

BRUTTA SCELTA 2


di maledesire
02.07.2018    |    14.620    |    8 7.7
"Uno sberlone mi prese in pieno il viso..."
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Luca allargò le gambe e afferrandomi per i capelli immerse il mio viso nelle sue palle. Erano quasi umide e un forte odore mi riempì le narici. Con il naso cominciai ad annusare mentre la mia lingua lentamente, come fosse attratta, cominciò a ripulire le palle e la zona inguinale.
Quel forte odore che prima mi nauseava sembrava fosse ora per me più necessario dell’ossigeno. Strusciavo il mio viso nel solco delle palle e inspiravo come fossi senza aria.
Luca mi prese per i capelli tirandomi su la testa e sputandomi in faccia. Poi mi diede alcuni colpi con il suo cazzo in completa erezione e mi spinse verso la sua cappella gocciolante di precum.
Con la lingua ripulii la sua cappella che sapeva fortemente di piscio, odore e sapore che mi rendeva ora ancora più voglioso.
“Tutto lurida cagna” disse Luca spingendomi la testa e facendomelo arrivare alle tonsille. Mi teneva premuto con due mani mentre cercavo di indietreggiare. L’affondo era stato inaspettato, il fiato mi mancava, cominciai a tossire buttando fuori muco da naso e bordi delle labbra quando finalmente mollò la presa. Caddi all’indietro annaspando e riprendendo fiato mentre gli altri applaudivano e ridevano.
“Respira con il naso cagna! Ora te lo fai entrare da solo vai lentamente e porti il tuo naso sui miei peli prendendo tutti i 20 cm del mio cazzo. Voglio sentire il massaggio della tua gola e il calore delle tue tonsille sulla cappella. Prendi ancora popper e comincia”.
Mi porse una boccetta diversa, feci due ispirazioni per narice. Era molto forte. Sentivo il cuore battere a mille. Mi chinai sulle sue palle, ispirai profondamente, presi con una ano quell’asta turgida e venosa e lentamente salii con la lingua partendo dalle palle e fino alla cappella gonfia sempre fissando Luca negli occhi. Poi presi in bocca la cappella lavorando in tondo con la lingua mentre i suoi gemiti indicavano che stavo facendo un buon lavoro.
Poi lentamente scesi verso il basso rilassando la lingua e aprendo bene la gola mentre l’asta affondava. Quando la cappella cominciò a entrare nella gola rallentai un attimo, presi fiato dal naso e riuscii a bloccare il conato che stava salendo. Quindi ripresa a scendere con la testa arrivando con il naso sui suoi peli
“Oooohh siiiiii cagna, tutto dentro, resisti bravoo”.
Qualche secondo ancora e poi indietreggia liberando le tonsille ma mantenendo la cappella al centro della bocca per lavorarci intorno con la lingua.
“Oooohhh cazzo che succhiacazzi. Ne ero certo e nessuno mi credeva. Mmmmmmhh. Ora cerca di mantenerne il più possibile in bocca. La farai vedere a Marco e poi ingoierai tuttoooo. Mmmm SBORROOOOOO”.
Il primo spruzzo molto intenso mi prese alla sprovvista e dovetti deglutirne per non soffocare mentre altri 4 spruzzi riempivano la mia bocca di sborra densa e calda. Poi spinse indietro la mia testa per fare ultimi due spruzzi sul viso.
La mia prima pompa e la mia prima degustazione della sborra. Cazzo quanto mi piaceva. Non so se effetto delle chems, della situazione, dell’alcool: so solo che mi piaceva da matti quel mix di sapori.
A carponi mi spostai verso Marco e mi misi davanti a lui con la bocca bella aperta per far vedere come fosse piena della sborra di Luca.
“Luca da quanto non sborravi o è brava questa lurida cagna? Bevi tutto forza!”.
Deglutii lentamente quella sostanza fino a quel momento mai assaporata sempre fissando Marco negli occhi.
“Proprio una vera cagna. Hai voglia di ingoiare ogni goccia di sborra dei maschi di quest’auto?”
“SISSIGNORE”
“Metti in bocca le mie palle”.
Mi chinai e ispirai profondamente il suo forte odore. Leccai avidamente il sudore presente sulle palle e nel solco inguinale. Le sue palle erano belle gonfie e non riuscivo a prendere in bocca entrambi i coglioni.
“Sono gonfie per te cagna. Per una bella e saporita bevuta. Ora Sali con la lingua lungo il cazzo”
Il suo cazzo era dritto e svettante sopra i miei occhi era superiore a quello di Luca per spessore e lunghezza. La mia lingua scorreva lentamente sentendo le grosse vene lungo il percorso fino alla grossa cappella rossa e gocciolante di precum, che risucchiai fissando Marco negli occhi prima di ingoiare la cappella e ripulirla muovendo la mia lingua tutt’intorno.
“MMMMMhhh che cagna! Ingoia troia!” disse Marco prendendomi per i capelli e spingendomi verso il basso mentre con il bacino affondava interamente il suo cazzo. Sentivo la sua grossa cappella farsi strada nelle tonsille e continuare a spingere. Il mio corpo era percosso da conati che spinsero muco dalle narici e ai lati della bocca. I miei occhi lacrimavano. La gola mi bruciava. Il fiato mancava. Mi sentivo avvampare il viso.
Fui salvato da Fabio che sostituì la sua mano a quella di Marco e tirandomi per i capelli mi spinse verso il suo cazzo che sparò il primo grosso spruzzo nei mei occhi e il resto prima in bocca e poi in gola, premendo la mia testa sul suo bacino e costringendomi a ingoiare come da un biberon.
“Cazzo che sborrata. Ora puliscimelo per bene. Poi visto che sono venuto prima di godermi le tue doti di succhiacazzi voglio sentire la tua lingua che mi ripulisce per bene tutte le dita… del piede!”
Ci fu una risata generale e Marco e Fabio si scambiarono un 5.
Il cazzo di Fabio sapeva fortemente di piscio ma lo ripulii per bene eseguendo l’ordine ricevuto mentre lui si toglieva una scarpa e liberando il suo piede.
“Cazzo Fabio ma da quanto non ti lavi?” disse marco arricciando il naso.
“Stronzo mi lavo ma questi calzettoni sono tre gg che li uso e saputa la cosa non gli ho cambiati per il ns amico ah ah ah”.
Alzò la gamba mettendo il piede sul sedile. “Ciuccia il calzino troia fino a quando è bagnato. Poi lo togli e con la lingua ciucci ogni dito.
Il calzino da bianco era giallino e fetido. Mi avvicinai e indietreggiai schifato. Uno sberlone mi prese in pieno il viso.
Luca lanciò a Fabio il popper e mi fecero fare altre 4 sniffate per narice.
Mentre il mio cuore batteva come un tamburo e la mia testa scoppiava Fabio portò il suo piede alle mie labbra che io dischiusi lasciando entrare tutte le dita nella mia bocca.
“Ciuccia cagna come fosse una caramella”.
E io cominciai a succhiare come un automa come fosse la più buona delle caramelle.
Fui interrotto dai tre ragazzi “Cagna vieni subito qui”.
Fabio rimase deluso ma non disse nulla. Evidentemente erano i tre al comando.
Mi avvicinai al tipo al centro che mi aveva chiamato ma rimasi qlc secondo bloccato nell’ammirare le loro dotazioni pulsanti e erette.
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