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Gay & Bisex

PRIGIONIERO 1


di maledesire
14.04.2021    |    18.606    |    10 7.3
"” Risposi che non ero gay e li scongiurai di lasciarmi andare..."
Dominazione violenza e dirty, quindi se interessato vai avanti altrimenti passa ad atro racconto grazie. Nel caso buona lettura e spero con copiosa macchia sullo slip :)

Sembrava una burrasca. Non avevo mai visto piovere in quel modo. Maledetta decisione di merda. Gli aerei erano stati cancellati e quindi avevo noleggiato un’auto per cercare di spostarmi e arrivare almeno a Trieste per trovare un volo per Milano. Il cellulare era morto e in quella auto del cazzo lo spinotto non funzionava e il navigatore continuava a bloccarsi. Ultima volta mi indicava di svoltare e ora mi trovavo in mezzo ad una boscaglia. Ero deciso a tornare indietro ma la strada era sempre più stretta e quel grosso SUV necessitava di più spazio di manovra. Non trovavo un punto dove tentare quando ad un tratto dopo una curva trovai un animale fermo e per evitarlo finii fuori strada.
L’auto era bloccata e nonostante mille tentativi una delle ruote anteriori era bloccata. Tentai con dei bastoni di smuoverla ma non feci altro che riempirmi di fango e ridurmi fradicio fino alle mutande. Ritornai in auto e decisi di passarci la notte visto che non si vedeva un cazzo. Ero un po’ spaventato ma non c’era altro da fare. Decisi di spogliarmi e mettermi qlc di asciutto. Mi ero appena denudato quando, mentre cercavo di prendere la valigia da dietro i sedili, non credetti ai miei occhi. Vidi dei fanali che ogni tanto illuminavano la boscaglia. Un’auto si stava avvicinando.
Cercai di estrarre la valigia per cambiarmi ma il mezzo era molto vicino. Scesi allora dall’auto e feci appena in tempo ad infilarmi gli slip già bagnati quando un pickup si fermò. Tirarono giù il finestrino e vidi tre ragazzi all’interno. Parlavano in sloveno e non ci capivamo. Mentre quello al finestrino mi parlava notai che gli altri due se la ridevano. Poi mi fecero segno di salire sul cassone e un po’ titubante lo feci visto che altra soluzione non ne avevo.
Continuava a piovere e mi misi sotto un telone di plastica che trovai in mezzo a degli scatoloni. Li sentivo ridere tra loro e parlare con qualcuno alla radio del pickup, ma non capivo nulla delle loro parole. Dopo un tempo circa un quarto d’ora la pioggia cominciò finalmente a rallentare e poco dopo sentii il mezzo fermarsi. Mi sollevai e notai che eravamo arrivati dentro un fienile scesi dal pickup mentre lo facevano anche i tre ragazzi. Uno sembrava della mia età 25 mentre gli altri due sembravano un po’ più giovani. Erano di corporatura molto diversa. Mi fecero cenno di seguirli e entrammo in una stanza dove mi fecero cenno di sedermi su una specie di banco di scuola. Uno dei tre sparì mentre i due più giovani fermi sulla porta mi fissavano con occhi di ghiaccio, ogni tanto lisciandosi il pacco che diventava sempre più gonfio non lasciando nulla all’immaginazione.
Chiesi se potevo avere qualcosa da bere ma non capivano nulla. Cominciai ad avere paura.
Finalmente la porta si aprì ed entrarono il ragazzo di prima, un uomo sulla trentina e uno sulla cinquantina. Mi fermai un attimo a pensare a che corpi atletici avessero tutti anche il più vecchio quando finalmente l’uomo più giovane si mise a parlarmi in inglese e mi porse un panino e una bottiglia di birra.
Gli spiegai come ero finito in quella situazione imbarazzante e lui sembrava molto cordiale assicurandomi che la mattina seguente mi avrebbero accompagnato al villaggio. Mi invitò a mangiare e così ringraziando addentai il panino.
Faceva schifo era umido e aveva una salsina biancastra che uscì al secondo boccone. Considerato che tutti mi guardavano strano presi la birra per rifarmi la bocca e un liquido caldo e aspro mi riempi la bocca, così sputai per terra.
Immediatamente fui accerchiato, un braccio mi cinse al collo e i polsi mi furono ammanettati dietro lo schienale con delle fettucce. Il più vecchio si avvicinò, sposto il tavolino di fronte a me e mi parlò in italiano:
“Lurido italiano in cerca di cazzi. Ti fai trovare quasi nudo dai miei nipoti e ti rifiuti di mangiare il panino condito con la loro sborra e bere il loro piscio che gentilmente hanno preparato per te? Ti hanno salvato dai lupi e dalla pioggia e ora ti comporti così male?
Sai qui non abbiamo donne e così dobbiamo sfogarci anche noi e ogni tanto ci piace aggiungere nuovi succhiacazzi alla nostra servitù. Quindi collabori e fai il bravo o tanto ti prendiamo lo stesso e dopo esserci divertiti ti diamo agli altri gruppi del villaggio così alla fine avrai più sborra che sangue dentro di te.”
Risposi che non ero gay e li scongiurai di lasciarmi andare. Mi diede un pugno allo stomaco e poi intrufolò la sua manona nei miei slip arrivando al mio buco vergine e ci infilò il suo ditone medio”.
Urlai e tutti si misero a ridere mentre si massaggiavano il cazzo. Poi mi riportò alla bocca il panino che addentai. Dopo che ebbi mangiato metà di quel panino schifoso mi fecero bere due grosse sorsate di piscio ordinandomi di non perderne una goccia e così obbedii mentre le dita nel mio culo divennero due con cui si il vecchio si divertiva a penetrarmi ed allargarmi il buco.
Urlai ma uno sganassone mi colpi in pieno. Poi da dietro la mia testa fu spinta verso destra dove un grosso cazzo in piena erezione era in attesa della mia bocca. Cercai di indietreggiare ma le dita nel mio culo cominciarono ad allargarsi tendendo le pareti del mio buco e quando urlai fui spinto con forza verso il cazzo che mi venne affondato brutalmente in gola spingendo nelle tonsille.
La testa mi venne premuta e il mio naso fu costretto a inspirare immerso tra i peli pubici umidi e maleodoranti. Un intenso odore di cazzo e piscio che incrementava gli sforzi di nausea provocati da quell’intrusione. Alla fine, venni liberato e vomitai quella robaccia schifosa che avevo dovuto ingoiare prima.
Venni preso per il collo e nonostante i miei 80 kg venni alzato dalla sedia e buttato a terra.
Mi venne ordinato di ripulire lo schifo che avevo fatto ma mi rifiutai e un calcio nel fianco mi alzò quasi da terra. Poi in due mi presero per le ascelle e mi portarono verso il tavolino dove fui messo a 90 e bloccato per le braccia.
Mi vennero strappati gli slip e mentre due mani mi allargarono le chiappe alcuni cominciarono a sputarmi sul culo poi qualcosa di umido e grosso cominciò a strusciarsi attorno al buco e a spingere quello schifo dentro di me.
Pregai di non farlo ma un altro cazzo cominciò a strusciarsi sul mio viso e labbra. Le tenevo serrate e quel coso maleodorante riempiva il mio viso di precum e intenso odore di piscio. Poi all’improvviso sentii dietro di me la cappella forzare il mio culo vergine e affondare senza pietà. Un dolore acuto mi costrinse ad urlare e la mia bocca venne subito riempita nuovamente di cazzo.
Il tipo dietro di me si sdraiò su di me impalandomi completamente mentre il cazzo in bocca premeva sulle tonsille trasformando le mie urla in rantoli gutturali.
“Dai troietta ingoia per bene il cazzo di mio fratello mentre il tuo culo si abitua ai venti cm del mio cazzo. Poi comincio a scoparti per bene” mi sussurrò all’orecchio, poi infilò le sue dita nella mia bocca tirandola per i lati e il tipo di fronte cominciò a scoparmi la bocca come fosse una vagina. Colavo saliva da ambo i lati mentre quel cazzo mi trapanava. Capii di respirare solo per il naso riempiendomi dell’odore di sudore e piscio a cui pian piano mi abituai.
Dopo pochi minuti, il tipo di fronte mi prese per le orecchie, accelerò gli affondi e urlando cominciò a spruzzare direttamente nelle tonsille spingendo il suo cazzo in fondo e costringendomi ad ingoiare la sua sborra calda e densa. Rimasi sbalordito da quanta me ne sparò in gola e quella scena eccitò molto il tipo dentro di me perché sentii il suo cazzo irrigidirsi e la cappella gonfiarsi. Mentre il cazzo in gola rimaneva piantato il tipo dietro di me cominciò ad indietreggiare lentamente facendomi sentire che non scherzava sulla sua misura e bloccandosi poco prima che la cappella uscisse. Poi affondò completamente e presomi per il bacino cominciò a scoparmi come un coniglio.
Riuscii nuovamente a urlare mentre il cazzo in gola veniva sostituito da un altro più grosso ma meno lungo del primo. In breve, imparai a rilassare la gola e a spingere per aprire il culo al fine di sentire meno dolore che pian piano si stava tramutando in lieve piacere. Dopo qlc minuto i due si batterono la mano e urlando si scaricarono completamente dentro di me.
Potei chiaramente sentire i loro spruzzi abbondanti riempirmi il culo e la gola entrambi almeno 4 volte. Ne ingoiai ancor più del primo cazzo e quando il mio culo venne liberato la sentii colarmi giù dal culo aperto dove potevo percepire l’aria entrare.
“Ah ah che bello spettacolo. Lo hai aperto per bene, bravo figliolo” disse il padre infilandomi almeno tre dita dentro e ravanandomi dentro.
Poi venne davanti e mi ordinò di ripulire le sue dita lorde di sborra, sangue e residui del mio culo. Io serrai la bocca ma ricevetti uno sganassone che mi infiammò immediatamente la guancia e così spalancai la bocca in attesa delle sue dita luride che passai con la mia lingua. Si spostò e si avvicinò al mio viso un altro cazzo, aprii la bocca ma non si infilò. Il tipo si smanettò un paio di minuti e poì mi riempì il viso di sborra. Mi sentivo il viso pieno e la sentivo scendere lentamente. Poi mi avvicinò la cappella umida e senza alcun ordine la presi in bocca e la ripulii.
Venni preso per i capelli e ricevetti un paio di sputi “Altro che succhiacazzi. Tu se proprio una gran bella troietta. Peccato che lo spettacolo mi ha fatto godere ma domani lo prendo pure io quel tuo bel culo. Ora lo lascio alla gioventù, sai che non ne hanno mai abbastanza?”. Continuava il bastardo più anziano.
Una sberla mi colpi una chiappa e un nuovo cazzo entrò dentro di me, questa volta più lentamente. Era più grosso del precedente e per fortuna la sborra di cui ero pieno fece da lubrificante.
“Piano, fagli sentire tutti i tuoi 22. Mmmh vedo che cominci già a provare più piacere che dolore vero troietta?”. Dio sembrava mi stesse entrando una bomboletta. Era duro come la roccia e grosso. Mi sentivo allargare sempre più e non finiva di entrare dentro di me. Poi il suo bacino finalmente si accostò alle mie chiappe. Gemetti di dolore, stupore e piacere.
Quindi uscì lentamente mentre il nonno continuava a fissarmi tenendomi per i capelli. Si fermò con la grossa cappella ancora dentro solo per una parte per tenermi dilatato il buco e poi affondò di brutto completamente.
Urlai e il nonno mi tirò un sonoro ceffone. Il tipo alle spalle si arpionò alle mie spalle e cominciò a scoparmi con violenza scuotendo il mio corpo e il tavolino mentre il nonno ghignava e mi sputava addosso centrando la mia bocca aperta quando urlavo.
Poi dopo una ventina di affondi di nuovo il mio culo fu riempito di sborra per la seconda volta. Quel grosso cazzo sembrava un idrante per la forza e potenza degli schizzi che sentii perfettamente ad uno ad uno per ben sei volte.
A quel punto mollarono le prese su di me e caddi a terra distrutto mentre un rigagnolo di sborra usciva dal mio culo aperto.
Uscirono e chiusero la porta.
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