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Gay & Bisex

SELEZIONE SQUADRA DI LOTTA - 2


di maledesire
28.04.2018    |    5.472    |    1 8.3
"Mi ordinò di pulire da sudore anche sue palle e di percorrere lentamente tutti i 22 cm della sua asta..."
Mi guardai allo specchio: il mio sedere sembrava un peperone e si vedevano più stampi di mani in diverse angolazioni, lungo la schiena avevo rivoli di sborra e il mio viso e capelli ne erano carichi. Ero stravolto, impaurito e nuovamente eccitato (il mio cazzo era di nuovo in piena erezione). Dallo specchio vidi che il mio lavoro non era terminato e così mi accovacciai a leccare gli ultimi rivoli di sborra sul fianco.
Sembravo una troia assetata ma sembrava non riuscissi a comandare mio corpo, sembrava che qlc fosse nella mia testa e avesse preso il comando del mio corpo e delle mie sensazioni.
Era stravolgente, stavo leccando volutamente la sborra di altri uomini che mi avevano usato per il loro piacere. Il cazzo mi tirava da far male mi sdraiai e con pochi movimenti venni di nuovo copiosamente spandendo la sborra anche sul mio torace.
Non mi ero accorto che un uomo sulla trentina con barba e capelli rossi, vestito con solo una salopette di jeans macchiata di olio e vernice, era sulla porta e mi stava fissando massaggiandosi il pacco in vistosa erezione.
“Vedo che sei un amante della crema, bene vedrai che se arrivi in finale uscirai di qui con più sborra che sangue in corpo”.
Mi fissò con un ghigno, chiuse a chiave la porta e mi ordinò di inginocchiarmi ai suoi piedi avvicinandomi a 4 zampe. Mi prese per i capelli e mi spinse il viso sul suo pacco facendomi strusciare e annusare il forte odore di piscio e sudore che trapelava anche dal tessuto. Mi spingeva la faccia sul suo pacco che si posizionava di lato e cresceva ancor più di spessore e lunghezza, mi sembrava di strusciare su un tubo. Poi mi ordinò di alzarmi e di leccare il sudore delle sue ascelle. L’odore era acre e intenso, i peli erano tutti umidi e il sapore del suo sudore mi fece provocare una nuova erezione.
Poi mi spinse verso il basso e dopo aver ordinato di tenere bocca aperta e lingua fuori fece scendere della saliva dalla sua bocca dritta sulla mia lingua mentre si apriva la salopette. Il suo cazzo balzò in piedi e con esso mi schiaffeggiò il viso più volte. Era duro e faceva male, era senza mutande e gli odori che penetravano dal tessuto ora erano forti e intensi, mi disgustavano ed eccitavano allo stesso tempo.
Mi ordinò di pulire da sudore anche sue palle e di percorrere lentamente tutti i 22 cm della sua asta. Quindi mi ordinò di ingoiare la cappella e ripulirla da tutti gli umori.
Il sapore era disgustoso e feci una smorfia che lo fece adirare così spinse la mia testa verso la base del suo cazzo cercando di infilarlo tutto dentro ma provocò in me sforzi di vomito che mi fecero espellere una grossa quantità di muco da naso e angoli della bocca.
Così mi prese per le orecchie e cominciò a scoparmi con foga spingendo il bacino in avanti e testa verso di lui. Credevo di morire ma lui se ne infischiava di quanto muco usciva e che lubrificava il suo cazzo. Arrivò infine a premere mio viso sui suoi peli mentre due fiotti di sborra mi soffocavano nelle tonsille. Quindi mi liberò e riempì di sborra anche il mio viso con altri tre spruzzi di cui il primo mi centrò l’occhio destro; quindi reinfilò la salopette e uscì dalla stanza dicendo di sbrigarmi a scendere immediatamente alla sala pranzo del secondo piano.
Avevo la gola in fiamme, sentivo ancora quell’odore di cazzo non pulito e di piscio su mia lingua e viso, avevo un occhio che bruciava ed ero lercio di sborra. Questo era stato il benvenuto chissà cosa mi aspettava nei prossimi gg.
Uscito presi l’ascensore per scendere al secondo piano e allo specchio rimasi allucinato: il mio sedere era ancora rosso e pieno di impronte violacee, il mio viso era tutto rosso per le percosse di quel cazzo che mi aveva ripetutamente colpito, l’occhio dx facevo fatica ad aprirlo, era rosso e mi bruciava, su capelli, viso, petto e schiena ero pieno di sborra densa, secca o che ancora scendeva a piccoli rivoli. Sembrava vedere un'altra persona, ero incredulo stavo pensando di fuggire quando le porte dell’ascensore si aprirono direttamente nel grande salone da pranzo.
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Era una sala molto grande con dei tavoli disposti tipo matrimonio: vi erano un primo lungo tavolo di traverso con dieci posti apparecchiati, poi cinque tavoli in verticale con due persone per lato e con i capotavola al momento vuoti ma apparecchiati, dietro un lungo tavolo con dieci persone oltre al coach che stava al centro. In mezzo sala c’era un piccolo palco centrale dove 9 ragazzi stavano di fianco mostrando in bella mostra come i loro cazzi venivano pompati dalle gole di altri 9 ragazzi che stavano distesi a pancia in su sopra piccole panche con la testa all’indietro; quest’ultimi dovevano sicuramente essere i miei avversari visto che anch’essi erano nudi e indossavano solo il collare bianco.
Una moltitudine di occhi si girò verso di me quando il coach mi chiamò per nome invitandomi davanti al tavolo principale. Mentre percorrevo il salone sentivo i loro sguardi di disprezzo, risatine e commenti sulla quantità di sborra che copriva il mio corpo e sullo stato del mio sedere man mano che proseguivo il mio cammino. Arrivato al palco rimasi qlc secondo a osservare i miei avversari mentre venivano letteralmente scopati nella profondità delle tonsille… In particolare rimasi a fissare due ragazzi di schiena che erano proprio fronte a me e che non presentavano segni di erezione a differenza di altri. Non so se era stupore o invidia ma capivo che la situazione a loro non piaceva proprio per niente mentre il mio cazzo si innalzava ancora una volta. La voce del coach mi fece trasalire:
“Allora vedo che la situazione ti piace e che sei stato bravo a far godere i tuoi superiori vista l’abbondanza di succo che ti ricopre. Ora per allietare tutti i commensali procederai a lavorare su genitali dei due avversari che hai di fronte e che sembra non si stiano divertendo. Ti interromperai solo quando qlc dei presenti ti chiamerà al momento dell’eiaculazione e terminerai solo quando tutte le persone sul palco avranno raggiunto il godimento nella tua bocca. Nessuna goccia di succo dovrà essere presente sul palco o pavimento a fine della cena. Se l’esito della verifica sarà positivo allora potrai passare alle selezioni successive”.
Rimasi sbalordito dalla richiesta e stavo per reclamare quando il coach aggiunse “A te la decisione senza nessuna costrizione. Nel caso rifiutassi puoi andare in camera a lavarti e ripartire entro la sera”.
Lo fissai a lungo negli occhi poi salii sopra il palco e mi misi di fronte al primo dei due che col suo petto peloso mi aveva stuzzicato. Affondai il viso nel solco delle sue palle e ispirando l’odore acre di sudore delle sue palle cominciai a lavorare di lingua attorno ad esse. L’odore intenso mi eccitava e mi entrava in testa, mi allontanai totalmente dai numerosi presenti che mi fissavano e con la lingua salivo lentamente dalle palle fino alla cappella e scendendo dalla parte opposta. Quel meticoloso lavoro stava dando i suoi frutti e il cazzo del mio compagno di sventura cominciava a dare segni di ripresa così mentre mi concentravo sulle palle cominciai a smanettare lentamente l’asta.
L’altro ragazzo che gli stava fottendo la gola si chinò verso di me e gli prese le gambe tirandole verso di sé e aprendomi lo spazio che dalle palle scende verso il buco del culo. La mia lingua cominciò a lappare quella parte che scoprimmo molto sensibile in quanto il cazzo tra le sue gambe cominciò immediatamente a crescere di spessore e lunghezza. Continuavo a stuzzicarlo con la lingua in quella zona mentre lo smanettavo e sentivo quel cazzo continuare a svilupparsi incredibilmente. Non ne avevo mai visti di così grossi. Sembrava un tubo da palline da tennis. Non riuscivo a chiudere la mano e sarà stato almeno 25 cm.
Stavo risalendo con la mia lingua lungo l’asta quando fui chiamato da uno dei commensali che stava raggiungendo il godimento. Vidi questo ragazzo in fondo alla sala e mi diressi da lui a passo spedito. Mi accovacciai al suo fianco e presi in mano il suo cazzo. Nulla in confronto a quello che stavo leccando ma di dimensioni normali con due grosse palle. Diedi una leccata salendo dalle palle alla cappella. Sapeva fortemente di sudore ma la cosa mi stuzzicava. Quando lo presi in bocca la testa mi venne schiacciata sul bacino e dopo pochi secondi cominciò a sborrare un’incredibile quantità. Contai sei grossi fiotti che ogni volta dovevo deglutire perché non mi arrivasse su per il naso. Finalmente allentò la presa e potei liberarmi mentre un altro schizzo mi centrò sul naso.
Stavo per rialzarmi quando il ragazzo dietro di me mi prese per i capelli e mi spinse in gola il suo cazzo versandomi altri due spruzzi di seme caldo. Il suo cazzo sapeva fortemente di piscio ma la cosa rese il mio cazzo ancor più duro.










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