Racconti Erotici > Gay & Bisex > SOSTA CRUDELE
Gay & Bisex

SOSTA CRUDELE


di maledesire
28.04.2018    |    29.186    |    5 5.8
"I due Magister cominciarono in coro a parlare mentre due negri si avvicinarono portati al guinzaglio da uno dei bikers che avevo visto: avevano qualcosa..."
Erano ormai le tre di notte, quattro ore di auto sulle spalle e mi rendevo conto che stavo partendo col sonno. Decisi di fermarmi in uno dei tanti parcheggi di sosta che si trovano nelle autostrade austriache.. Parcheggiai vicino a una collinetta, mi tolsi la maglietta e abbassai un po’ i finestrini contro il caldo e mi addormentai.
Ad un tratto dei rumori mi svegliarono scesi dall’auto e rimasi stupito dalla quantità di mezzi in sosta di tutti i tipi, auto, caravan, moto e tir. I rumori provenivano da dietro la collinetta ove poco distante vidi un capannone in disuso, al cui interno si capiva vi fossero delle fiaccole accese. Mi avvicinai di nascosto, intimorito e curioso; capii che i rumori erano creati dallo sbattere di piedi e da versi gutturali di un gruppo di persone che ad un tratto si zittirono. Qualcuno cominciò a parlare ma in tedesco per cui non capivo un cazzo; sentii una frustata poi delle urla di un ragazzo mi rizzarono i peli. Lo stavano torturando. Rimasi fermo paralizzato dalla paura mentre il coro di suoni riprendeva elevandosi sopra le urla del ragazzo che si smorzarono di tono come se qualcosa fosse stato infilato in bocca.
Da pazzo come sono mi avvicinai, il mio cazzo spingeva nei jeans eccitato dalla situazione. Entrai nel cortile e feci appena in tempo a nascondermi dietro dei bidoni prima che due gorilla mi passassero vicino .....Erano altissimi e con dei muscoli da body builders da gara, vestiti ini pelle con i pettorali sporgenti e coperti da un gilè minuto... sembravano dei bikers pensando alle Harley che avevo visto in sosta.
Vidi delle pile di bancali che potevano fungere da scala fino ad una finestra rotta. Mi arrampicai e rimasi stupefatto da quello che i miei occhi stavano osservando.
C’era un raduno di uomini suddiviso in due gruppi.
Da un lato una decina di ragazzi tutti neri, muscolosi, bendati e bloccati in posizione a 90° da delle morse tipo medievale che bloccavano loro testa e braccia mentre le gambe erano incatenate a delle sbarre di ferro che le tenevano ben allargate. Ognuno aveva dei pesi che tiravano vs il basso le loro palle e una morsa che teneva la bocca spalancata. Davanti e dietro a loro si trovavano degli uomini incappucciati da passamontagna e tutti vestiti con delle tute di pelle nere superfascianti che evidenziavano potenti muscoli, sicuramente pompati non solo da palestra, e grossi cazzi in tiro che sembravano scoppiare.
Dall’altra parte del capannone, sopra un rialzo, si trovavano tre ragazzi massimo 20enni. Si trovavano su una specie di ruota, sdraiati di schiena con la testa bloccata. I loro corpi erano bianco latte completamente depilati ovunque, perfino le sopracciglia. Anch’essi avevano le gambe tenute allargate verso l’alto da barre di ferro appese .
Capii da dove arrivavano le urla di prima: uno dei tre non era più imbavagliato perchè veniva scopato bocca e culo da due biondoni altissimi, fisici da copertina palestratissimi vestiti solamente di un mantello rosso. A di sotto delle loro strepitose ed incredibili tartarughe svettavano due cazzi spaventosi, saranno stati 30 cm di carne dura e nodosa che usciva ed entrava completamente fino alle palle con fendenti decisi nelle budella e nell’esofago del povero ragazzo.
Il poveretto non riusciva più ad urlare perchè continuamente riempito fino in gola. Il tipo glielo ficcava senza pietà fino a far sbattere le sue palle nel naso del povero ragazzo, il quale però sembrava cominciasse a gradire quel supplizio visto che anche il suo arnese cominciava ad avere un’erezione. Il biondo che lo stava inculando se ne accorse, urlò qualcosa che non capii e con una mano gli strinse le palle mentre aumentò il ritmo dei suoi affondi ululando come un lupo mentre gli riempiva le budelle di sborra. Sembrava forsennato, si alzò un coro dai discepoli vestiti di nero “Ma gi ster Ma gi ster”...mentre quello continuava a ululare e tutto il suo corpo luccicante di sudore sussultava mentre scaricava numerosi schizzi di sperma che cominciò ad uscire dal culo del poveretto mescolato al suo sangue e finendo su un contenitore dorato posto al di sotto.
Quando tolse il suo cazzone... sembrava avesse tolto un tappo e da quel culo slabrato uscì una grossa quantità di sborra e sangue che andò sempre sul contenitore.
Leggevo il terrore negli occhi degli altri due ragazzi che attendevano il proprio turno. I due Magister si scambiarono i ruoli mentre la ruota girava. Il coro ricominciò quel suono grottesco mentre il ragazzo, liberato dal bavaglio cominciò ad urlare. Rimasi stupito ..era italiano e chiedeva aiuto e pietà urlando di dolore mentre il magister che non aveva ancora sborrato gli piantò tutto il suo cazzo in un colpo senza prima alcuna lubrificazione. Il poveretto si inarcò tutto con un acuto urlo di dolore che venne bloccato dal cazzo del secondo biondo. Cominciò così una nuova serie di affondi, sembravano due trivelle ...ogni affondo tiravano fuori totalmente i loro cazzi per poi affondarli di nuovo fino a sbattocchiare le palle sul corpo del povero compatriota.
Mentre lo stupro continuava i dieci che stavano davanti ai negri tirarono fuori le loro beghe e cominciarono tutti insieme a pisciare dentro le loro bocche spalancate dalle morse ululando insieme al Magister che sussultando riempiva di sperma le budella del secondo ragazzo.
Quei corpi scolpiti luccicanti di sudore, quella moltitudine di grossi cazzi in azione, quei versi di terrore, quell’eccitazione del comando, della sottomissione....Non avevo mai avuto esperienze omo tranne qualche piccola sega tra amici da ragazzini e un pompino da un mio cugino....ma mentre rimanevo incollato a guardare quella scena venni senza toccarmi imbrattandomi i jeans.
Anche dal culo del secondo ragazzo fuoriuscì una quantità sbalorditiva di sborra e sangue che finì sempre sul contenitore.
I due Magister cominciarono in coro a parlare mentre due negri si avvicinarono portati al guinzaglio da uno dei bikers che avevo visto: avevano qualcosa infilato nel culo che finiva esternamente con una cosa di plastica che dava l’idea di una coda di cane. Dopo aver preso due frustate ciascuno dal loro padrone, cominciarono a spompinare i cazzi dei due giovani già stuprati che gradirono immediatamente la cura venendo in poco tempo e riempiendo loro le bocche..
Gli uomini incappucciati si spogliarono completamente mentre i due negri sputavano lo sperma raccolto con i loro pompini sempre sul contenitore dorato il cui liquido venne fatto bere a sorsate passando per ciascuno dei presenti.
La ruota girò e arrivò il turno dell’ultimo ragazzo, sembrava il più giovane e urlava in inglese mentre il suo corpo si contorceva agli affondi dei due Magister che questa volta si alternavano sul suo culo lasciandogli la bocca libera di urlare. Avevo la pelle d’oca, alle sue urla si unirono quelle dei negri che venivano anch’essi impalati dai loro carnefici che nel frattempo si erano denudati..
Dalla mia postazione potevo vedere bene i loro visi straziati dal dolore e dall’umiliazione, i loro occhi spalancati dal terrore e sentire le strane urla che emettevano dalle bocche spalancate. I muscoli della braccia ed i pettorali tesi e resi lucidi dalle gocce di sudore che scendevano lungo la pelle dei loro carnefici mascherati nello sforzo della penetrazione sfrenata e dell’eccitazione della violenza che compivano senza alcuna pietà.
La scena mi faceva accapponare la pelle ma allo stesso tempo l’erezione mi faceva scoppiare il cazzo dentro i jeans. Me lo tirai fuori e inavvertitamente mi appoggiai su una cassa che scivolò verso il basso. La vidi cadere frantumandosi e temendo per la mia vita mi lanciai verso il basso saltando come un capriolo. Sceso mi fermai, rimasi in ascolto, mi sembrò che le urla avessero sopito il rumore della cassa visto che la violenza continuava imperterrita.
Uscii dal mio nascondiglio ma venni subito bloccato, un enorme braccio mi prese per il collo e mi alzò da terra. Erano i due bikers di guardia. Non mi ero reso conto di quanto fossero enormi, due gorilla alti due metri: uno mi teneva alzato da terra soffocandomi come fossi un ragazzino nonostante sia tutt’altro mentre l’altro si abbassò e prese in bocca tutto il mio cazzo che nella fretta avevo lasciato fuori dai pantaloni e che stava ancora in erezione.
Stavo soffocando mentre il mio cazzo godeva di quella lingua e della barba che mi raspava sulle palle. Quello che mi teneva bloccato allentò un po’ la presa lasciandomi finalmente respirare un po’ di ossigeno; mi sussurrò nell’orecchio qualcosa di incomprensibile in tedesco mentre con l’altra mano si insinuava nei miei jeans infilando brutalmente un grosso dito nel mio buchetto vergine e stringendo nuovamente la presa al collo.
Un turbinio di emozioni, mancanza d’aria, paura della morte, dolore per la violazione della mia verginità, umiliazione, godimento di quella bocca calda...fu così che quando le dita divennero due svuotai le palle dentro quella bocca con numerosi potenti schizzi che il tedesco leccò fino all’ultima goccia.
Un destro nello stomaco mi fece contorcere e i due cominciarono a sghignazzare mentre venivo denudato completamente. Mentre uno mi teneva alzato da terra sempre bloccato al collo l’altro mi alzò e allargò le gambe cominciando a lavorare con la lingua sul mio culo. La sentivo proprio entrarmi dentro e trovavo la cosa molto piacevole. Poi ad un tratto mi prese per il bacino mentre l’altro mi liberò la testa; mi trovai così appeso a testa in giù giusto all’altezza di un cazzone paurosamente svettante che si infilò dentro la mia bocca aperta per lo stupore.
Puzzava di piscio e non finiva mai; me lo sentivo nell’esofago finché i peli delle palle e il loro odore di sudore mi invasero le narici. Era disgustoso e soffocante e mostruosamente lo sentivo crescermi in bocca. Era duro come una roccia e lo sentivo pulsare; mi stantuffava come un riccio per fortuna facendolo uscire totalmente per poi schiaffeggiarmelo sul viso lasciandomi così la possibilità di riprendere a respirare. Non riuscivo a opporre resistenza bloccato in mezzo a quei due colossi mentre sentivo sulla mia schiena irrigidirsi anche il cazzo di quello che continuava a slinguarmi il culo.
Poi mi rigirarono di 90° e mi trovai nuovamente a toccare terra coi piedi piegato con il busto ad angolo retto. Quello davanti mi diede uno sberlone che mi prese tutta la faccia, mi tirò su la testa per i capelli e mi sputò in faccia mentre l’altro agganciatomi per i fianchi mi tirò verso di sè infilandomi tutto il suo enorme cazzo duro e teso senza il tempo di rendermene conto. Fu un dolore devastante, l’entrata di quell’enorme cappella mi lacerò l’ano ma il dolore si intensificò ancor più mentre tutto quella mazza si faceva strada nelle mie budella nonostante tutta la lubrificazione precedente. Lanciai due urla tremende prima di venir ammutolito dal cazzo dell’altro .
Venivo tirato per le orecchie da una parte e per i fianchi dall’altra in modo che ognuno potesse farmi sentire la lunghezza del proprio arnese che sembrava aumentare ad ogni affondo.
Il dolore si smorzava lasciando spazio al piacere, essere impalato da quei due colossi mi stava eccitando da matti e cominciai a gemere come una vera baldracca quando i due cominciarono ad ululare, segnale di ciò che stava avvenendo.
E infatti dopo altri due affondi si bloccarono dentro di me scaricando tutto il loro piacere e una quantità enorme di sborra mi riempì gola e budella. La sentivo colarmi lungo le cosce mescolata al mio sangue mentre dall’altra parte ne assaporavo il sapore.
Mentre il tipo davanti a me teneva il suo cazzo dentro la mia bocca, e io lo sentivo decrescere mentre ne leccavo le ultime gocce dalla cappella, dall’altra parte il cazzo ne uscì lasciando fuoriuscire dal mio buco una buona quantità di sborra e venne subito sostituito da un altro cazzo che ricominciò a scoparmi.
Alzai gli occhi per capire da dove venisse ma il cazzo in bocca mi scaricò un’enorme quantità di piscio che fui costretto ad ingoiare per poter respirare. Il tipo dietro di me intanto si staccò passando alla mia bocca lasciando posto a un altro cazzo
Erano i due negri di prima che avevo visto scodinzolare e che ora mi scopavano alternandosi e facendomi leccare a ogni scambio sangue e umori del mio culo.
Continuavano a scambiarsi e riempirmi di sborra da entrambe le parti; sembravano eternamente arrapati e continuavano a scambiarsi finchè finalmente capii che si erano uniti anche gli altri dieci neri.
Le luci dell’alba mi risvegliarono: ero nudo e sporco, sdraiato in una pozzanghera di urine avevo più sborra che altri liquidi nel corpo e il culo devastato.
Nessun segno di quella moltitudine di maschi. Solo una marea di preservativi usati sparsi ovunque sia attorno a me che dentro il capannone. Le loro lunghezze mi eccitarono nuovamente al ricordo di quella notte incredibile.
Sono ripassato più volte ma non ho più potuto ripetere un’esperienza del genere..





Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 5.8
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per SOSTA CRUDELE:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni