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Il primo pompino universitario


di sportivobsx
16.11.2017    |    33.736    |    6 9.6
"“Anche se non fumi usciamo che mi fumo una siga”, mi chiede..."

La mattina vado sempre in ateneo e in biblioteca di facoltà, così posso studiare tranquillamente senza perdere tempo come di sicuro succederebbe a casa. Come tutti ho il mio gruppo di amicizie universitarie, siamo in 5/6 e ci troviamo tutte le mattine ai soliti posti. C'è un mio compagno di corso, Michele, per cui vado letteralmente pazzo da ormai quasi due anni, ossia da quando lo conosco. E' un ragazzo veramente perfetto, sia nei modi di fare che fisicamente, oltretutto con un gran bell'uccello, che ho avuto la fortuna di vedere un giorno quando insieme abbiamo visto un video hot. Peccato però che lui sia etero e io non sia dichiarato e da insospettabile quale sono devo sempre fingere che mi piace la patata quando invece non vedo l'ora di avere in mano un bel cazzo. Insieme a lui ci sono altri ragazzi, tra cui uno con cui non ho mai instaurato un gran rapporto, probabilmente perchè a pelle da parte di entrambi non c'era tutta sta gran simpatia. Anzi, spesso non lo sopporto, specialmente quando insieme a lui viene a studiare con noi anche la sua ragazza. Sembra che solo lui sia fidanzato in tutto il mondo da quanto si fa vedere, per cui i nostri rapporti si sono sempre limitati ai saluti e a qualche parola.

La scorsa settimana il mio compagno che adoro era malato, altri del gruppetto giovedì non sarebbero venuti perchè andavano a sentire l'orale di un'altra materia che io avevo già fatto, per cui in biblioteca mi ritrovo solo io quel giorno. Mi siedo al solito posto, passano cinque minuti e arriva lui, Fabio, quel ragazzo con cui non ho mai avuto gran feeling.

Stavolta è solo, senza cagnolina al seguito ho subito pensato. Ci salutiamo, un po' con la solita freddezza, e si siede proprio di fronte a me. Inizio un po' a innervosirmi, perchè sinceramente averlo anche proprio di fronte, con la faccia a pochi cm dalla mia mi vien quasi la voglia di prenderlo a sberle. Vabbè cerco di non pensarci, leggo, ma sono distratto, ogni due per tre alzo lo sguardo e incrocio il suo. Una, due, tre volte, sempre a fissarlo negli occhi, al che non so ma d'istinto abbozzo un sorriso. Lui contraccambia, ci aggiunge anche l'occhiolino e poi ognuno continua con lo studio. Dopo un po' la sua voce rompe il nostro silenzio:”Pausa che dici?”. “Ok va bene”, rispondo chiudendo il libro. “Anche se non fumi usciamo che mi fumo una siga”, mi chiede. Acconsento ed usciamo in cortile, boh non so nemmeno il perchè ma parliamo un po' in generale del più e del meno e mi rendo conto che non è affatto antipatico o come ho sempre pensato che fosse, nella mia mente penso che sia condizionato dalla tipa o intimidito quando siamo tutti in gruppo. Ci troviamo quindi a scherzare, saranno passati venti minuti e allora gli dico di rientrare che i libri ci aspettano. Prima lui mi chiede se facciamo una foto da mettere su facebook, insieme non ne abbiamo. In effetti è vero, quando studia o si fa qualcosa per ingannare i tempi morti ognuno di noi fa foto o cose del genere o al libro o all'amico così per divertirsi. “Sì, facciamola col mio cel va”, gli dico, lui acconsente e si mette dietro a me per la foto. In pratica mi si appoggia proprio dietro e sento per bene dietro su una chiappa il suo uccello, che non è proprio molle, anzi sembra pure duro. D'istinto non mi tolgo, anzi cerco di arretrare ancora di più per sentirlo meglio. Riesco a malapena ad allungare il braccio per fare la foto che lui a sua volta si stringe ancora di più a me, che non mi trattengo e riesco semplicemente a dire “fantastico”. Siamo entrambi imbarazzatissimi, non diciamo una parola e rientriamo.

Io però mi son eccitato. Passano dieci minuti di silenzio, si alza e mi fa “Vado un attimo a casa, torno tra poco. Dammi un'occhiata alle cose”, e se ne va. Passa un quarto d'ora e rieccolo che torna, si è cambiato....niente più jeans e maglione ma i pantaloni di una tuta e la felpa. Passa una ragazza, fa apposta a perdere tempo per togliersi il giubbotto, quando vede che nella visuale lo posso vedere solo io, si gira e si tocca proprio l'uccello dai pantaloni. Lo guardo, mi guarda, mi fa l'occhiolino e si incammina. Capisco che vuole che lo segua. Usciamo, andiamo in un'aula vuota con i banchi tipo quelli del Parlamento in cui non si vede dietro. Appena entrati mi si mette dietro come per la foto di prima e dice “Adesso lo puoi sentire meglio” e me lo struscia sul culo. Mhmm che bel culetto che hai.. Sono eccitato a mille, metto la mano dietro e glielo palpo per bene dai calzoni della tuta. Ohhh sììì che bel cazzo che hai.... “Ti piace il mio cazzo vero troietta?”.... Mhmmmm sììì, rispondo mentre con la mano continuo a toccarlo per bene. “Sono mesi che ti guardo e vedi come guardi il nostro compagno, ho capito che ti piace il cazzo, fidati con lui è tempo perso....invece il mio sentilo come ti vuole, sono mesi che immagino di scopare la tua bocca”. Sono già alle stelle, mi chiede di andare a casa sua che per un'oretta non c'è nessuno.

Corriamo quasi, in men che non si dica siamo dentro a casa sua, appena chiusa la porta alle spalle mi inginocchio, si abbassa i pantaloni della tuta, le mutande e la sua nerchia svetta sul mio viso. Me lo passa per bene sulla faccia, mentre la punta sta accarezzando gli occhi le mie labbra e la mia lingua stanno leccando i suo coglioni, belli grandi, pieni e pelosi, sono in estasi, mi passa la punta della cappella sulle labbra, apro la bocca e inizio prima a dargli delle gran slappate e poi a prendere in bocca tutto il suo uccello. E' grandissimo, una cappella enorme, spessa, buona, fantastica. Mi tiene la testa, ansima, mi dice le porcate più assurde che altro non fanno che aumentare la mia eccitazione. In quel momento col suo uccello che mi stantuffa la bocca mi sento una gran troia, la sua troia, avere il suo uccello in bocca è una sensazione meravigliosa e continuo a succhiarlo avidamente mentre con la mano sinistra gli palpo le gambe maschili e belle pelose. Vado avanti così per un bel po' finchè mi dice di rallentare perchè sta per venire, allora pian piano lo sfilo e passo a leccare l'asta su e giù andando a succhiare per bene anche i coglioni e a leccargli le gambe. Vorrebbe mettermelo nel culo ma il tempo è tiranno e di lì a breve sarebbero rientrati i suoi, per cui riprendo il suo cazzo tutto in bocca e ciuccio come un forsennato finchè mi riempie la bocca di sborra.

Ci sistemiamo e torniamo in università. “Ora siamo amici, vero”, mi dice mentre in facoltà riprendiamo a studiare...

È stato il mio primo racconto e il primo pompino fatto in università. Per errore lo avevo cancellato tempo fa, ora l’ho ritrovato su una vecchia chiavetta e lo riposto, mi eccita ancora leggerlo...

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