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Gay & Bisex

Pompini su pompini


di sportivobsx
03.11.2017    |    29.511    |    20 9.4
"E io sto per venire, glielo dico tirando fuori il cazzo e venendo copiosamente sul pavimento, mentre mi lecca le palle..."
Da un po’ lo vedevo in biblioteca. Il suo modo di fare, come si vestiva, come si comportava aveva sempre attirato la mia attenzione. Lo vedevo con i jeans e i risvoltini, a volte invece era in tuta, poco dopo l’estate lo vedevo con i calzoni di tela attillati... Più volte ho cercato con lo sguardo di poter capire come potesse essere il suo cazzo, avevo visto solo quelle gambe pelose, maschili e possenti che i pantaloni corti avevano regalato alla visuale dei miei occhi.

Il resto è superfluo, frutto di conversazioni su facebook e whatsapp, dal vivo solo timidi saluti, qualche sorriso e le presentazioni di rito, una conoscenza di vista come si suol dire.

Ora, invece, eccomi qui, nell’appartamento che condivide con due inquilini da fuori sede. Seduto ad una scrivania, aspettando chiuda la porta dall’uscita di un coinquilino. L’altro, con cui divide la stanza, è seduto sul bordo del suo letto.

Eccolo, torna, capelli mori corti, occhi verdi, fisico da nuotatore, maglietta nera, ha una felpa con cerniera slacciata, pantaloni della tuta e piedi scalzi. Non una parola, si avvicina a me, che sono seduto alla scrivania con la sedia girata verso la parte centrale della camera, una volta vicino al mio viso abbassa i pantaloni, fa uscire dai boxer grigi il cazzo tra il molle e il barzotto, mi mette una mano dietro la testa e lo avvicina alla mia bocca. Sono lì proprio per quello, per ciucciargli il cazzo da gran troia.

E subito mi prendo in bocca quel salsicciotto, una, due, tre leccate e prende consistenza. Lo scappello con la lingua, su, giù, dentro e fuori dalla bocca, inizio poi a leccarlo come un gelato avendo cura di assaporarne palle, asta, cappella. E’ troppo buono, il gusto di cazzo è favoloso. Il suo è ben fatto: non lunghissimo come altri che ho assaggiato, ma ben proporzionato e soprattutto bello spesso. Inizio ad ansimare mentre con la mia bocca percorro il suo sesso, gustandomi quella delizia.

La sua mano si muove dietro la mia testa, i suoi sospiri si fermano quando mi dice “oh si così, sìììì, bravo cosìììì mmmmmm come succhi il cazzo.. ohhhh bravo, dai leccamelo ancora così…. Sì sì sìììììì,che troietta mmmmmm”. Il suo coinquilino, un biondino più basso di statura e snello, sinora seduto da spettatore come era nei patti iniziali, si alza e si avvicina, mentre io continuo la mia pompa. A quel punto lui mi fa segno di alzarmi dalla sedia, mi fa inginocchiare e comincia a scoparmi la bocca con quell’uccello ormai duro di marmo e con le vene che pulsano. “Prendi tutta sta minchia, mmmm siii, ohhh fino alle palle, tutto tuttooooo, mmmm che troia” mentre stantuffa il cazzone nella mia bocca.



L’amico si avvicina a noi, pian piano si slaccia i jeans, abbassa le mutande e se lo tira fuori, bello turgido e voglioso. Intanto ho ripreso io il ritmo del pompino e con la lingua, dopo aver solleticato la punta della cappella, scendo pian piano per arrivare alle palle e prenderle in bocca. Poi per un attimo scosto la bocca, lui timidamente avvicina il suo cazzo e glielo prendo in bocca. Duro, caldo, voglioso....comincio quindi a ciucciare quei due cazzi alternandoli l’un l’altro, a volte prendendo in bocca insieme le cappelle. Molto bello averle entrambe in bocca ma è un peccato dover lasciar fuori tutto il resto. Sono qui, inginocchiato tra quattro gambe possenti, maschili e vogliose, con due cazzi che si contendono la mia bocca. Tra mugolii e sospiri concludo le due pompe finchè entrambi mi vengono in faccia, soddisfatti.

Il primo va a lavarsi, resto con l’amico che vedendomi con l’uccello ancora in tiro mi chiede se voglia venire. Gli dico di si mentre mi pulisco la faccia. Si guarda intorno,accurato che l’altro era in bagno con la porta chiusa, si inginocchia e me lo prende in bocca. Sento la sua bocca calda che lo avvolge, sento la lingua che lo percorre, con molta foga vedo il mio cazzo entrare e uscire da quella bocca. È delicato ma molto veloce, segno che vuole fare in fretta. E io sto per venire, glielo dico tirando fuori il cazzo e venendo copiosamente sul pavimento, mentre mi lecca le palle. Si stacca, mi dice di non dire niente all’altro di quello che abbiamo appena fatto. Il tempo di pulire per terra con le sue mutande che l’altro esce dal bagno.

“Ah comunque lui è Andrea”, mi dice il primo tornando dal bfgno, che invece si chiama Mauro. Non ci eravamo nemmeno presentati. Dico anche io il mio nome, mentre mi rivesto. “ Bel pomeriggio eh”, dice Mauro, “ e pensare che lui voleva andare a figa”, conclude sorridendo girandosi verso Andrea. Sorridiamo tutti e tre, tutti contenti. Mauro forse non sa che anche ad Andrea piace ciucciarlo alla grande...



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