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Io, Roby, il bagnino. Che goduta...


di sportivobsx
11.07.2018    |    25.999    |    9 9.4
"Ansima, gode, mi stringe la testa, sono ancora eccitato al massimo, sia per il suo cazzo che per la situazione, ciucciarlo ad un bagnino è sempre molto..."
Gli avevo dato libro e appunti...mi aveva dato il cazzo, e che cazzo. È passato qualche giorno quando decido di scrivere a Roberto, per chiedergli come procedeva lo studio sui miei appunti. “Va... Fatti bene, bravo, il problema sono io che ho zero voglia... te invece con la voglia come va?”, mi risponde. Ribatto che sia un classico, soprattutto in questo periodo non avere voglia di studiare. “Stupidino, lo sai che non mi riferisco a quel tipo di voglia, ma ad un’altra...che spero di aver soddisfatto a dovere...”, risponde poco dopo.

Gli dico quel che già sapeva, che è stato fantastico e che è buonissimo. Lo aveva capito bene, da come me lo sono gustato... E così mi chiede quando glielo voglio riassaggiare. Parliamo un po’ e mi propone di farlo anche ad un suo amico. Ha 28 anni, si sta specializzando in scienze motorie, lavora come bagnino e istruttore in una piscina non molto lontano da qui, anche se non è originario di qua. E mi manda un paio di foto, un gran bel ragazzo, dalla corporatura curata e scolpita si vede che studia scienze motorie, poi già bello abbronzato, capelli corti molto curati. Insomma un gran bel figo. Quando vogliono sono disponibile, ovviamente. Mi propone quello stesso pomeriggio, poi però, sentito quel suo amico, posticipiamo alla sera perché ha il turno in piscina. E mi dice dove andare.

Sono da poco passate le 21, arrivo sotto casa sua, mi apre, salgo. È solo, il suo amico ancora non è arrivato. È in maglietta e pantaloncini verdi, scalzo. “Mi ha detto tarda una ventina di minuti, la gente non se ne vuole mai andare e sta fino all’ultimo”. Nessun problema, aspettiamo. Ci sediamo su un divano e intanto mi racconta del mio libro e di come stia studiando sui miei appunti. Ma io ho la testa altrove, continuo a fissare quel bozzo, non mi trattengo e allungo la mano, iniziando a palparlo. È molle, ma bello consistente. “Hai già voglia eh.... fai pure...”, e si zittisce mentre io tolgo la mano, mi alzo, lui allarga le gambe e si mette più comodo. Gli alzo la maglietta fin sopra i capezzoli e gli sfilo i pantaloncini che scoprono così degli slip grigi aderenti che mettono in evidenza il bozzo.

Lo accarezzo delicatamente sulla pancia, scendendo alle cosce e alle gambe belle pelose, finché abbasso gli slip da cui esce il cazzone ormai già bello barzotto. Mi avvicino, accarezzo le gambe, mentre la mia bocca si apre, si abbassa e accoglie al suo interno il nerchione. Lo sento, caldo dentro la bocca, lui subito ha un sussulto. Sposto le mani dalle gambe, inizio a toccare le palle con la sinistra e la base dell’asta con la destra, mentre la mia bocca lo degusta. Ormai bello duro lo tiro fuori dalla bocca, lo scappello per bene e inizio a leccarlo partendo dalla base e salendo alla punta della cappella come se fosse un gelato. Faccio così per un po’, lui sta godendo, ansima, e allora me lo metto per bene in bocca.

Appoggio la testa sulla sua coscia sinistra, la sua fava entra ed esce dalle mie labbra, vogliose ogni secondo di più, si semigira stringendo la sua coscia destra verso la mia faccia. E così sono rinchiuso tra quelle gambe maschili, pelose, con la sua vergona dentro la mia bocca. Godo, e gode. Suona il campanello, il suo amico è arrivato. Si alza, va ad aprire. “Non facciamo in tempo a sistemarci. Tanto sa che facciamo e perché siamo qui, quindi continua pure”. E si siede a gambe larghe sul divano, io mi inginocchio tra le gambe e mi prendo in bocca tutto quel cazzone, meraviglioso da vedere, bello dritto, scappellato. Uhmmm che bontà e non me ne perdo un millimetro, percorrendolo tutto con la lingua, le labbra. La porta si apre, il suo amico entra. Io sono di spalle, la scena che si trova davanti è che vede il suo amico col cazzo duro che entra ed esce nella bocca di un altro maschio. “Ah, già al lavoro eh, non perdete tempo, bravi”.

Roberto gli dice qualcosa che non capisco impegnato come sono a ciucciare, scendendo anche a leccare a dovere le palle, sento il suo amico, Matteo, che gli dice di continuare pure noi due e che dopo arrivava lui. E continuo a succhiare, avvolgendo bene quel bastone di carne tra le labbra in modo ne sentisse bene la pressione durante il pompino. Mi avvisa che sta per venire, lo tiro fuori, lo percorro con la lingua fino a scendere alle palle e sborra, tutto sulla mia faccia, passandomi poi il cazzo ancora duro sulla fronte, palpebre, naso, mento, labbra e guance. E andiamo in bagno a pulirci.

Matteo è rimasto lì, impassibile. Solo tornando dal bagno lo vedo bene, cazzo che figo. Perfettamente abbronzato, è ancora vestito da piscina. Occhiali da sole tirati su sulla fronte, maglietta rossa da bagnino, fischietto al collo, pantaloncini e infradito. “Quindi tocca a me...”. “Forza in ginocchio”. E così faccio, mettendomi ai suoi piedi. Si abbassa i pantaloncini, vedo un costumino a slip azzurro, abbassa anche quello ed esce il cazzo. Molto bello anche il suo, già praticamente duro. Mi fa appoggiare le mani sulle sue gambe, mi prende la testa con le sue mani. “Apri la bocca e tira fuori la lingua”. Lo faccio e inizia a passare l’uccello sulla mia lingua. “Ti piace troia eh. Come è bella calda. Senti la nerchia. Vero che ti piace?”. Annuisco mentre continua a passarlo sulla lingua e intorno sulla faccia. “Ora ti faccio godere come meriti”.

E mi fa aprire la bocca, ritirare la lingua, me lo mette dentro e inizia a scoparmi la bocca, alternando movimenti lenti ad altri più veloci. Bel cazzo, lungo il giusto, forse un pochino meno di quello di Roberto, ma più spesso. Quando va piano stringo di più le labbra, in modo che se le senta bene avvolgerlo, quando aumenta il ritmo le tengo più larghe. Riesco a ingoiarlo per buona parte. Ansima, gode, mi stringe la testa, sono ancora eccitato al massimo, sia per il suo cazzo che per la situazione, ciucciarlo ad un bagnino è sempre molto eccitante. “ Guardami negli occhi. Si così, bravo, ti piace proprio il cazzo ehhh. Che pomprinaro... perché non me lo ciucci tutti i giorni prima che lavoro. Ohhh siiiii, cosiiiii la cappella siiii.. ohhhh che troiaaa”.

E continua a scoparmi la gola finché lo sento pulsare forte e urla che sta per sborrare. Come col suo amico, lo toglie, mi spinge la bocca verso le palle. Capisco cosa devo fare, ciucciare i coglioni e baciare e leccare l’asta. Salgo fino ad arrivare fin quasi alla cappella quando di colpo mi sposta la bocca verso il basso e sborra. Uno, due, tre, quattro flotti di sborra che mi inondano la fronte e i capelli.

Un bacio all’asta e andiamo a pulirci. Ci metto un sacco visto che devo togliermi pure la sborra dai capelli e fare in modo non si noti mentre torno a casa per poi lavarli. Torniamo in salotto, ormai tutti soddisfatti e rivestiti. Teo mi fa i complimenti “che ciucciatore”. Roby annuisce. Nel salutarci rivelo mi piacerebbe succhiarli insieme. Roby ride, mentre Teo “io ti apro anche il culo. Se è come la bocca...”. Si vedrà.

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