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Gay & Bisex

Una gita del ...cazzo


di sportivobsx
20.02.2015    |    52.765    |    10 9.5
"I due volevano stare in camera insieme..."
Recentemente un amico è andato in gita a Barcellona, città di cui ho molti ricordi per esserci andato in gita scolastica in quarta superiore. Ricordi dovuti sia al divertimento che all'abbuffata di cazzo. Eh si, quella gita per me significò sesso a tutto spiano. Sono trascorsi ormai 11 anni da allora, ma ricordo bene tutto come fosse ieri. Tre classi del nostro istituto, 5 giorni di gita scolastica nella magnifica Barcellona.

Il viaggio dell'andata impegnato a decidere la composizione delle camere e quando si arriva la prof che cambia tutto. Nell'istituto avevamo due ragazzi definiti un po' sopra le righe, uno in classe con me, l'altro in un'altra classe, entrambi di tre anni più grandi di noi. I due volevano stare in camera insieme. Le camere però erano da tre e la prof decise che fui io a dover andare con loro. Riccardo era il mio compagno, lo conoscevo bene, strafottente al massimo in gruppo quanto dolce quando si è soli con lui, l'altro, Alberto, lo conoscevo solo di vista. Saliti in camera capii subito che comandavano loro. Tre lettini, ma proprio piccoli tanto da sembrare brandine, e subito Riccardo decise che si sarebbero uniti tutte e tre, altrimenti si era davvero troppo stretti. Il tempo di scendere a cena, un giro libero per la Rambla e rientriamo in albergo.

Saliamo in camera, loro non vogliono casino, quindi mi intimano o di andare a fare il coglione con gli altri nelle stanze varie e di correre il rischio di starmene fuori dalla camera per la notte o di restare con loro. La prima sera si dorme, da domani si fa i cretini è il loro dictait. Va bè un po' a malincuore resto in camera, chiudiamo la porta a chiave e a chiunque bussa nessun segnale da parte nostra. Mi spoglio e mi metto il pigiama, Riccardo mi guarda e mi fa "ma avrai mica il coraggio di venire a dormire col pigiama, togli quella roba, si dorme in mutande e maglietta, mica siamo in un convento". Quando lui dice una cosa ho capito che non ci sono alternative, o si fa o ti costringe a farla. Tolgo quindi il pigiama, lo ritiro nella borsa, nel mentre mi passa dietro e mi dà una bella palpata al culo. Nulla di strano, lo aveva già fatto diverse volte già in classe, è fatto così, un coglione dolce. Alberto era in bagno, esce, io sono ancora in piedi e Riccardo gli dice "senti che bel culo che ha". Senza dire nulla quello si avvicina e me lo palpa una, due, tre volte, in modo anche decisamente più esplicito rispetto al compagno. Annuisce con quanto pensato da Riccardo, e tutto termina.

Un po' di televisione, tre cazzate e si decide di dormire. Io in mezzo, Riccardo alla mia sinistra e Alberto alla destra. Tutti in boxer e maglietta, ci copriamo, luci spente e buonanotte. Di norma io dormo girandomi sul fianco sinistro, passa qualche minuto e sento la mano di Alberto che mi tocca il culo, inizia a palparmelo, come prima, una volta, due volte, non si ferma, continua, e questo sinceramente mi piace parecchio. Lo sa toccare bene e sa come far piacere. Lo lascio fare un attimo poi penso che se non faccio nulla questo capisce le mie tendenze, mentre comunque io so che entrambi sono etero, hanno solo voglia. Decido quindi di stare al gioco e fare la stessa cosa, allungo quindi un braccio dietro e con la mano vado sul suo culo e glielo palpo, a fatica ma riesco a raggiungerlo. In un attimo mi blocca il braccio, mi toglie la mano, si avvicina e mi sussurra che non devo toccarlo li. Mi prende la mano e se la mette davanti, sul pacco. Non è duro, ma nemmeno troppo molle, sento la consistenza con il palmo, ma subito mi fermo. Lui ricomincia a palparmi il culo, il tutto mentre Riccardo già dorme. Allora io inizio a muovere la mano e piano piano inizio a toccargli il cazzo per bene. Si sta indurendo, un attimo e appoggia la sua mano sulla mia, me la toglie, la sposta e me la fa rimettere, stavolta entrando dentro gli slip. Che bello sentire il cazzo in mano, caldo, barzotto, inizio ad eccitarmi per bene. Lui continua a palparmi il culo, entrando anche lui con la mano, quindi inizio pian piano a segarlo. Mi blocca e si blocca. Silenzio, nessun movimento, passano 5 minuti e mi sussurra "ora vado in bagno, aspetta due minuti e poi seguimi, entra e lascia la porta socchiusa, non devi far rumore hai capito?".

Non oso nemmeno rispondere, resto ad aspettare. Si alza, cammina scalzo ed entra in bagno, aspetto i due minuti e pian piano scendo anche io dal letto ed entro in bagno. È in piedi appoggiato al lavabo, con le sue belle gambe pelose e gli slip verdi. Entro, mi guarda, mi fa segno di avvicinarmi, mi mette una mano sui capelli e mi fa inginocchiare. Tira giù gli slip, il suo bel cazzone esce, ancora barzotto, mi mette una mano dietro la testa e mi sussurra "fammi godere". Sono in estasi, non dico nulla, non mi interessa cosa possa pensare, so solo che ha un cazzo che è una meraviglia e in quel momento voglio solo fare la troia con quella meraviglia. Mi appoggio alla sua gamba destra, con la mano destra prendo il cazzo alla base, con la sinistra inizio a palpargli l'altra gamba e mi metto in bocca quella bontà di cazzo. È buonissimo, solo chi ama il cazzo può capire cosa si prova in quei momenti, a sentirlo tra le labbra, nella bocca, a contatto con la lingua. Voglio godere e farlo godere, quindi inizio a fargli un pompino come si deve. In poco gli viene durissimo, non ansima, ma dalla testa reclinata verso l'indietro e come mi massaggia con la mano dietro la testa capisco che sta godendo da matti.

Lo tiro fuori dalla bocca, percorro l'asta con la lingua, la sbaciucchio tutta e scendo alle palle, le bacio, le lecco, le prendo in bocca. Lui intanto che gli ciuccio i coglioni mi sbatte il cazzo in faccia, chiudo gli occhi e sento la cappella sulle palpebre, l'asta sulle narici, sono in estasi, poi piano piano torno su con la lingua fino alla cappella, inizio a baciarla, leccarla, rotearci la lingua intorno, sta godendo, sto godendo da matti, gliela succhio come solo una troia può fare, infine prendo tutto il suo cazzone in bocca e alterno pompate veloci ad altre davvero al rallentatore. Che bontá di cazzo, che maschio che è. Continuo fino a quando capisco che sta per venire e decido che lui mi deve venire in bocca. Uno, due tre flotti di sborra calda mi invadono la bocca, ha sborrato un casino, sono soddisfatto,il pompino gli è piaciuto. Glielo ripulisco per bene, mi alzo, si rimette gli slip, torniamo a letto, come se niente fosse. Riccardo dorme beato, e anche noi ci addormentiamo. Pensavo fosse finita lì, e invece ci sono molti sviluppi. Nel prossimo racconto la continuazione...

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