L’uccellone di Samuele e l’amico guardone.

Ho attivato grindr ma non ci bado più di tanto, finché la spia di notifica led del cellulare attira la mia attenzione. Una notifica, un saluto. Nel profilo un ragazzo con una maglietta gialla, occhiali, foto mozzata a metà, età 25 anni. Rispondo al saluto, a sua volta mi chiede se faccio pompini. Diretto il ragazzo, decisamente non il mio tipo, per molti aspetti. Gli rispondo di sì, che è una mia passione. Vediamo, penso che magari ha un uccellone e quindi può andarmi bene lo stesso. Del resto mi sta pure venendo parecchia voglia. E mi risponde con una cosa che mi lascia spiazzato.

Mi dice gli piacerebbe guardare mentre lo succhio ad un suo amico 20enne bsx, che però non è su questa app. Uhm non so dove voglia arrivare, di primo impatto mi sembra una presa per i fondelli e nemmeno gli rispondo. Ma lui insiste, mi spiega che ha un amico molto carino che vorrebbe farselo ciucciare e lui come fantasia ha proprio quella di vedere qualcuno che glielo succhia al suo amico. E parlando viene fuori che tutti siamo nella stessa università. Di questo amico, però, mi dice solo il nome, foto o altre cose non si sanno. Mi viene quasi il dubbio siano la stessa persona. Però oh la voglia c’è, vediamo, se così non fosse ciao e arrivederci.

Cerchiamo di trovare un posto, concordiamo su un bagno isolato e frequentato praticamente da nessuno, in orario di pranzo in cui tutto lì intorno è deserto. Lo incontro in un corridoio, è solo. Ecco, come pensavo nessun amico, vabbè gli vado comunque incontro, al massimo andiamo in bagno, glielo tiro fuori e vedo come lo ha. Ci salutiamo, mi dice il suo amico arriva a breve direttamente in bagno. Entriamo nei bagni, come previsto il deserto anche nei corridoio adiacenti, pochi istanti ed ecco che entra un ragazzo.

L’amico è quindi reale, arriva un ragazzo di media statura, un fisico molto curato e sportivo, ha una maglietta verde, dei pantaloncini corti neri, delle gambe già abbronzate e belle pelosette e un paio di scarpe da ginnastica nere. “Lui è Samuele”. Piacere, ci diamo la mano. Ci siamo già cistidiverse volte in facoltà ed è proprio bono, mi viene in mente che più volte incrociandolo mi son detto erano fortunate le ragazze che avevano a che fare con lui. Ed è quello che mi aveva scritto a rompere il ghiaccio. “Vi va?”, entrambi diciamo di sì. Entriamo nell’ultimo bagno, quello più grande e che al suo interno ha anche il lavandino. Così c’è posto per tutti.

Samuele si slaccia la cordina dei pantaloncini, faccio per abbassarmi e mi ferma, mi guarda, si avvicina e mi mette letteralmente la lingua in bocca. Iniziamo così a limonare per qualche istante, poi mi stacco, scendo, gli abbasso i pantaloncini, gli slip grigi ed ecco che esce il suo sesso, barzotto, che mi metto subito letteralmente tutto in bocca. Si è lavato da poco, ha proprio il sapore giusto che mi fa impazzire. Inizio a ciucciarlo tutto, a prenderlo fino alle palle visto che ancora non è duro, lo avvolgo tra le mia labbra carnose, proprio me lo ciuccio gustandomelo tutto, lo sento diventare dire tra le labbra, è eccitante al massimo. Lui mi guarda, sorride mentre vede il suo uccello dentro la bocca di un pompinaro voglioso.

Diventa duro di marmo, è proprio fatto bene, una gran cappella sorretta da un’asta tozza, grossa e nervosa con alla base due belle palle pelose che scendo a succhiare per poi risalire lungo tutta l’asta con la lingua e le labbra. E arrivo alla punta della cappella, la bacio, la lecco, me la metto in bocca e me la succhio. Nel mentre vede l’altro ragazzo che ci guarda e intanto se lo tocca dai pantaloni. Non ci faccio caso, sono troppo impegnato a godermi quel nerchione. Ora lui mi tocca la testa con entrambe le mani, mi da lui il ritmo del pompino e inizia a scoparmi la bocca.

Movimenti lenti in cui il cazzo entra ed esce piano ad altri molto più veloci in cui mi scopa letteralmente la bocca. Io intanto ho spostato le mani sulle sue gambe, che accarezzo e palpo avidamente. Godo e sento sta godendo, sento che ha tolto una mano dalla mia testa, mi fa segno di rallentare e mi fa alzare. Mi fa abbassare i pantaloni, mi viene dietro e con su le mutande me lo struscia e me lo fa sentire tutto. Poi si stacca, mi infila una mano nelle mutande e la sento che si fa strada nel mio buchetto.

Dopo poco mi sposto, mi riaccovaccio e me lo riprendo ancora in bocca, leccando e succhiando avidamente. Ansima, l’amico ci fa cenno di non fare casino, non mi ricordavo nemmeno più ci fosse e lo vedo di lato verso il lavandino, forse si sta masturbando, non ci faccio caso più di tanto. Continuo a farmi scopare la bocca finché mi avvisa sta per venire. Gli chiedo se vuole venirmi in faccia mentre gli ciuccio le palle, mi dice di no, ma di togliermi la maglietta e leccargliele comunque. Così faccio, mi dedico un pochino alle palle, risalgo l’asta fino a riprenderlo in bocca. Lo sento pulsare, ansima, sta per venire, lo toglie dalla bocca e me lo passa sui capezzoli finché viene copiosamente sul mio petto.

Ci guardiamo, sorridiamo, per fortuna c’è il lavandino cosi entrambi ci puliamo e rivestiamo. L’amico intanto deve aver già concluso da tempo. Facciamo attenzione ad uscire uno alla volta, ma non c’è nessuno. L’amico se ne è già andato. Samu mi chiede se voglio fare il bis domani, stesso luogo e stessa ora. “Vuoi una sorpresa?”, aggiunge prima di salutarci. Ovvio che si, la mia risposta. “A domani, ah e ovviamente che il tutto resti un segreto tra di noi”. Beh mi pare scontato...

(Il racconto è reale). Commenti [email protected]