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Gay & Bisex

Tale padre, tale figlio, due cazzi meravigliosi.


di sportivobsx
02.09.2014    |    62.028    |    18 9.6
"Concordiamo per la sera dopo, prima di uscire..."
E' l'inizio di agosto e come tutte le estati sin da quando sono piccolo sono in vacanza al mare, stesso luogo da ormai 25 anni e quindi ho il mio gruppo di amici da tanti anni. Insieme trascorriamo sia la giornata in spiaggia che la sera in giro a divertirci e per locali. Il gruppo per la maggior parte è composto da maschi, l'età va dai 18 anni ai 35 anni. Le poche femmine presenti non sono altro che le ragazze di alcuni dei maschi del gruppo. Ho molta confidenza con tutti loro, ma in particolare con Filippo, un ragazzo di 24 anni, anche per il fatto che le nostre rispettive famiglie si conoscono da alcuni anni e di conseguenza frequento spesso casa sua, molto più che quella degli altri amici del gruppo.
Con lui ho un rapporto particolare, diciamo che sono il suo pompamico visto che, seppure lui sia etero, almeno una volta alla settimana mi chiede di farlo impazzire con le mie labbra e la mia bocca che tanto gli piacciono e quindi vado a casa sua anche per questo, per rinchiuderci in camera sua e passare la serata a gustarmi il suo calippo. La differenza rispetto agli altri anni è che quest'anno i suoi genitori hanno divorziato e quindi lui è solo con il padre, Riccardo, un 45enne veramente bello e curato visto che pratica diversi sport e ci tiene molto all'aspetto fisico e se prima quando c'era anche la moglie e andavo a casa loro era sempre vestito e composto, ora senza la rompiscatole della moglie, è molto più libertino e spesso mi capita di vederlo a torso nudo con addosso solo un costume da spiaggia o ancora meglio anche solo in boxer.
E' ferragosto la sera, usciamo io, Filippo e tutta la nostra compagnia e dopo mezzanotte vado a casa con lui a bere qualcosa. Prima andiamo in camera sua, Filippo chiude subito la porta della sua camera, mi mette una mano sulla testa per farmi inginocchiare, tira fuori dai pantaloncini il suo bel cazzo e me lo mette in bocca fino a che non concludo il pompino con ingoio finale e soddisfazione da parte sua. Andiamo in salotto, beviamo qualcosa e iniziamo a giocare a carte e arriva suo padre, non riesce a prendere sonno. Si mette a giocare con noi e lo stendo. Si arrabbia pure, vuole la rivincita con me la sera successiva. Concordiamo per la sera dopo, prima di uscire.
Il pomeriggio successivo in spiaggia Filippo mi dice che la sera ci avrebbe raggiunti dopo perchè sua madre era scesa a trovare un'amica a 10 km da noi e l'avrebbe raggiunta per mangiare una pizza con lei. Vabbè, nessun problema, anche se non c'è lui posso comunque fare la partita a carte con suo padre. Mangio veloce, mi vesto e alle venti in punto sono da lui. Riccardo mi accoglie con un sorriso, indossa una camicia a maniche corte sbottonata e sotto un paio di bermuda aderenti. E' davvero bello, l'abbronzatura poi mette in risalto il suo fisico e i suoi peli del corpo. Mi fa accomodare sul divano, vicino a lui e iniziamo a parlare del più e del meno, Ad un certo punto mi chiede: “Posso farti una domanda strana? Però sii sincero”. “Sì”, rispondo, non immaginando minimamente cosa stesse per chiedere. “Ma tu sei gay?”. Non so se stavo per svenire o sono sbiancato o arrossito all'improvviso, so solo non sapevo cosa rispondere. “Perchè me lo chiedi?”, riuscii solo a sussurrare. “Perchè so quello che fai con mio figlio. Lo sospettavo da tempo, tutte quelle imboscate in camera, ma ieri sera ne ho avuto la certezza, vi ho spiati”. Ci aveva sgamati in pieno, mi tranquillizzava il fatto che mentre lo diceva sorrideva. A questo punto inutile negare. “Non so se lo sono o meno, so solo mi piacciono anche i maschi, ma tuo figlio stai tranquillo è etero, sono solo un suo amico un po' più intimo”, gli dico. “Nemmeno io sono gay, ma sai sono divorziato e ho parecchia voglia. Invidio Filippo che ha te come amico. Anzi se voi giocare anche con me...”. Non dico niente, resto in silenzio. Lui prosegue. “Sono suo padre, lo so, ma sono ancora bello giovane, poi conosci il suo cazzo, da qualcuno avrà pure preso. Resterebbe un segreto mio e tuo”. Intanto mi mette una mano sulla spalla, io allungo la mano e per la prima volta gli tocco la gamba pelosa.
Subito allarga le gambe, mi alzo, vado davanti a lui che resta seduto sul divano e mi metto in ginocchio tra le sue gambe. Gli slaccio i bermuda e glieli tolgo. E' in mutande, cazzo sto per ciucciare il cazzo al papà del mio amico a cui lo ciuccio. Non dovrei farlo, ma in fondo che male c'è. Gli abbasso i boxer, la sua nerchia balza fuori. Ha un cazzo bellissimo, ancora piuttosto moscio ma già bello grosso, le palle sono enormi, pelose. Forse è ancora più grosso di quello di suo figlio. Non aspetto altro tempo, con una mano gli massaggio le gambe pelose, con l'altra accarezzo le palle e abbasso la testa, apro la bocca e mi metto dentro quel bellissimo cazzo. Poche succhiate e diventa di marmo, è stupendo sentirlo crescere in bocca. E' caldo, grosso, venoso, sa di maschio, di cazzo. Lui ansima, mi riempie di complimenti, mi accarezza la testa ed io dò il meglio di me, mi sento davvero una gran troia con in bocca quel cazzo fantastico. Lo bacio, lo lecco, lo succhio, lo percorro tutto, dalla cappella ad ogni parte dell'asta, il filetto, le palle. Cerco di fare uno dei pompini migliori che abbia mai fatto, perchè mi piace, perchè mi eccita, perchè è buono.
Poi mi dice che sta per venire, quando lo fa sto leccando l'asta e allora me lo rimetto tutto in bocca. Uno, due, tre flotti di sborra invadono la mia bocca e la mia gola. Sono stato bravo davvero allora, ha goduto e parecchio, ed io anche. Lo ripulisco tutto, ci gioco finchè torna molle. Si riveste, mi ricompongo, mi dice gli è davvero piaciuto tanto, mentre stiamo parlando suona Filippo, è arrivato. Entra in casa, ci chiede come è andata la sfida. “Pareggio”, diciamo, così per avere la scusa di un nuovo incontro. Guardo Filippo, abbasso lo sguardo verso il suo pacco, penso a quanto sia simile e buono come quello del padre e già volo con la fantasia, immaginando di essere in un letto con lui e suo padre e farli godere come vorrei.
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