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Gay & Bisex

Jeans del cazzo


di sportivobsx
02.10.2018    |    21.243    |    12 9.2
"Dalla bocca mi esce solo un “meraviglioso”..."
1 ottobre. L’autunno è arrivato, almeno qui al nord piove, il primo giorno dove il clima è grigio, quasi freddo. Indosso ancora dei pantaloni leggeri, al mattino vestendomi nell’armadio avevo trovato tutti o jeans corti o troppo pesanti per il periodo, tranne un paio che quindi indosso.

Poco dopo l’ora di pranzo, ho un’oretta libera, mi decido ad andare in una nota catena di abbigliamento per acquistarne un paio. Come pensavo entro e non c’è nessuno, a parte la cassiera e una commessa intenta a sistemare il vestiario femminile. Gironzolo tra i reparti, c’è l’imbarazzo della scelta da quanti tipi ne hanno. Arrivo verso il fondo, reparto magliette, e vedo due ragazzi. Zaino in spalla, sono lì che curiosano. Ci incrociamo, sorrisetto di circostanza. Passo oltre, mi giro e vedo che uno dei due fa altrettanto, poi noto chiaramente dice qualcosa all’amico perché anche lui si gira. Ognuno poi si fa i fatti suoi, torno ad occuparmi dei pantaloni e loro spariscono dalla mia visuale.

Sono indeciso, alla fine opto per due modelli, che ovviamente devo provare. I camerini sono in fondo, dietro ad una scafalatura quasi nascosta. C’è un piccolo corridoietto che porta a tre stanzini, ognuno chiuso da una porticina. Il deserto assoluto a quest’ora in tutto il centro.

Mi dirigo e appena entro nel corridoietto vedo in fondo in piedi uno dei due ragazzi di prima, con vicino a lui uno zaino posato per terra. Significa che l’altro è dentro che sta provando qualcosa. Entro nel penultimo camerino e indosso uno dei due paia di jeans che ho scelto da provare. Lo specchio interno però inquadra troppo da vicino, mentre fuori avevo visto che dietro al ragazzo in piedi ce ne era uno che occupava l’intera parete e che quindi permetteva una visuale migliore. Esco quindi a piedi scalzi per guardarmi.

Il ragazzo è ancora lì in piedi, si scosta per lasciarmi libera la visuale, mi specchio e intanto vedo la porta dell’ultimo camerino semichiusa, quella in cui ci deve essere l’altro ragazzo. Faccio per tornare nel mio camerino, sto per entrare, quando sento il ragazzo fuori in piedi che mi dice “Guarda che bello”. Mi volto e mi fa segno di guardare dentro al camerino del suo amico.

Sinceramente sto pensando ad altre cose e mi aspetto di tutto tranne di trovare la porta semiaperta, guardare dentro e vedere l’altro ragazzo in piedi, con i pantaloni calati alle caviglie, le mutande giù alle ginocchia e vedere un gran cazzo duro che svetta.

Mi fermo, resto quasi immobile a fissare tale bellezza, un cazzone di tutto rispetto che svetta, scappellato, carnoso, grosso e largo, con alla base due gran palle pelose. Il ragazzo in piedi mi guarda e mi fa un cenno che indicava il suo cazzone come a dire di guardarlo. Dalla bocca mi esce solo un “meraviglioso”.

“Bello vero?”, dice il ragazzo fuori in piedi. Annuisco, sto per tornare nel mio stanzino quando aggiunge “guardalo che ora se lo mena”. Guardo, il ragazzo dentro se lo guarda, mi guarda e sottovoce dice “segamelo tu”.

Mi guardo in giro dubbioso, il ragazzo fuori capisce e mi dice “hai visto anche tu che non c’è nessuno e comunque si sentirebbe arrivare qualcuno. Prendi la tua roba e vieni qua, nel caso siamo tre amici che stan provando i vestiti”. E così faccio, col cuore già a mille e il mio cazzo che cresce in un attimo. Mi tolgo i pantaloni che stavo provando, rimetto i miei velocemente e torno di là con le scarpe in mano. Le lascio fuori per terra, entro nel camerino e prendo delicatamente in mano quel palo di carne bello caldo.

Qualche toccata e il ragazzo a cui lo sto toccando mi dice “abbassati e mettitelo in bocca”. Non me lo faccio ripetere, mi inginocchio e subito do una leccata veloce alla cappella. Mi fermo, velocemente toglie i pantaloni dalle caviglie, resta solo con i boxer abbassati, sale in piedi sullo sgabello. Mi alzo accovacciandomi leggermente e lo prendo in bocca. La mano destra alla base delle palle pelose, la lingua che prima lo percorre per bene tutto, dalla punta della cappellona a tutta l’asta nella sua lunghezza, per poi risalire, arrivare delicatamente alla punta, aprire le labbra e lasciare che quella nerchiona entri in tutta la sua grandezza. Calda, dura, e soprattutto buona.

Intanto sento arrivare il ragazzo che è fuori in piedi, mi chiede se anche io lo ho duro, non rispondo visto che sono impegnato a ciucciarlo al suo amico, sento la sua mano che si fa strada nei miei pantaloni già slacciati. Me li abbassa, la sua mano entra nelle mie mutande, prima mi prende in mano il cazzo, lo tocca un po’, poi passa dietro a toccarmi il culo. Intanto io succhio, il ragazzo mi ha messo le mani sulla testa, mi sta letteralmente scopando la gola con quella minchiona.

Non capisco più niente, sento i miei pantaloni abbassarsi, un cazzo che mi sta scopando la bocca, sento mi abbassa le mutande e in un attimo sento la sua lingua che mi lecca il culetto e la sua mano che me lo sega delicatamente. Sto succhiando, godendo come una troietta, il ragazzo mi dice di fermarmi perché se no a breve sborra. Mi fermo, anche l’altro fa la stessa cosa, si alza e si struscia facendomi sentire anche il suo uccello duro dai suoi pantaloni. Glielo palpo un attimo, vorrei prenderglielo in bocca, ma abbiamo già rischiato troppo. La situazione rischia di degenerare e se arrivasse qualcuno sarebbe palese ciò che stiamo facendo.

Ci ricomponiamo, uno dei due mi dice che aveva subito capito avessi voglia, da come quando ci siamo incrociati non li ho guardati in viso ma subito li ho guardati tra le gambe e da li avevano capito avessi voglia. Mi hanno chiesto il numero, così troviamo un posto più tranquillo per poterci divertire.

Se ne sono andati, io ho provato i pantaloni e ne ho acquistato un paio. Pantaloni nuovi e gusto di cazzo in bocca.

Ieri sera, sul tardi, uno dei due mi ha scritto, chiedendomi scusa per aver fatto il tutto velocemente, ma che avevano le tipe che li aspettavano…

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