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LAURA E IL TRANS


di bull44
22.02.2014    |    11.501    |    2 9.4
"Un minuto dopo Paola si presento con due bicchieri e la bottiglia di liquore, qualcosa che assomigliava molto a Tequila comunque lo bevvi perché’ ero..."
Stava arrivando il compleanno di Anna lei al mio mi aveva regalato un braccialetto in oro bianco bellissimo e un bigliettino romantico, e volevo ricambiare anche se le mie possibilità’ erano molto limitate.
Fu una sera che uscita dall’ ufficio in pieno inverno a Milano con una nebbia di quelle da far paura, mi venne l’idea ferma ad un semaforo mi sentii bussare sul vetro, era una donna , meglio un trans che mi chiedeva un passaggio, un po’ indecisa all’inizio, poi sbloccai la porta e lei o lui non so entrò’ chiedendomi se andassi da una certa parte, ok gli dissi e si accomodò’ in macchina
Si chiamava Paola era brasiliana di Bahia ma tenne a precisarmi che non era operata , e che conservava tutto il suo bel ciondolino, così’ lo chiamava.
Mi disse che lei andava spesso anche con coppie giocando sia con le donne che con gli uomini e spesso non era solo per un’ora o due si passava addirittura tutta la notte, e guadagnava anche bene.
Fu li che scattò’ in me la molla, questo poteva essere il giusto regalo per Anna, una donna con sotto un bel ciondolino.
Paola di pelle non molto scura , con un portamento deciso, alta, con seno almeno 5 misura, molto ben truccata ma non troppo appariscente indossava una minigonna mozzafiato e delle calze a rete nere ,sopra una maglietta di filo di Scozia che lasciava una vista sul seno abbondante, mani lunghe affusolate, ben curate e smalto di colore bianco.
La conversazione scivolò’ via verso quello che a me interessava di più’ e cioè quanto avrebbe voluto per una serata e cosa sarebbe stata in grado di fare e di farsi fare.
Mi disse subito che non aveva problemi in nessun senso che era abituata a dare sia a maschi che femmine il suo ciondolino , sia a ricevere dagli uomini che dalle donne.
Non so perchè ero diventata stranamente curiosa ,volevo farla parlare di più’ scendere nei particolari per capire se quello che stavo pensando fosse il regalo più’ appropriato per Anna.
Il traffico mi aiutò’ molto perché impiegai oltre’ di mezz’ora per arrivare dove mi aveva chiesto, mi fermai e Paola mi disse “ se vuoi fermare la macchina e salire da me, ti offro un liquore tipico brasileiro che ti scalda ,visto il freddo e l’umidità, così ti spiego i dettagli.
Oramai mi ero intestardita ,parcheggiai la macchina, telefonai ai miei avvertendoli che sarei rientrata tardi, e mi incamminai con Paola lungo il vialetto che portava alla sua abitazione.
Paola mi invitò ad accomodarmi e di togliere il cappotto, dicendomi non ti mangio mica, non aver paura, aspetta un momento devo andare in bagno e ti porto da bere se vuoi.
Un minuto dopo Paola si presento con due bicchieri e la bottiglia di liquore, qualcosa che assomigliava molto a Tequila comunque lo bevvi perché’ ero infreddolita.
Paola si avvicinò ’ e mi cosa volevo sapere dei dettagli; le spiegai mostrando un po’ di imbarazzo che io volevo fare questo regalo di compleanno alla mia amica Anna, che era una bella donna bisex e mi sembrava un modo carino per regalarle una serata speciale e diversa.
Paola allora mi chiese se fossero stati a quel punto da soli solo loro due o ci sarebbero state altre persone, “si certo ci sarò anch'io e Marco un nostro amico.
Però’ insistendo dissi Paola te sarai il suo regalo e non il nostro nel senso che io e Marco saremmo stati solo spettatori o aiutanti ma non avremmo partecipato ai loro giochi ,Paola mi guardò’ a lungo negli occhi e mi chiese se avevo mai partecipato a festicciole di questo tipo, dicendomi che inevitabilmente va a finire in una ammucchiata generale e che quindi chi c’è’ partecipa senza alcun pudore.
Forse hai ragione Paola scusami ma io non ho molta esperienza in materia, e mentivo spudoratamente visto i frequenti fine settimana che oramai passavo con Anna e Marco.
Paola prese la situazione in pugno prospettandomi un qualcosa del tipo , arrivati a casa di Anna, io avrei presentato Paola come una mia amica, poi ballando qualcosa l’avrebbe stretta bene a se baciandola in bocca e trascinandola su un divano o comunque da qualche parte, l’avrebbe cominciata a leccarle tutto il corpo, poi avrebbe sfilato il ciondolo dagli slip e li Anna sicuramente non si sarebbe tirata indietro facendosi infilare come e meglio voleva.
Paola mi chiarì’ bene il concetto che era difficile che lei godesse quando lavorava, non riusciva quasi mai, era come un rispetto per il suo lavoro.
Bene gli dissi cosi riesci a durare più’ a lungo e a dare godimento perfetto, sai bene il cruccio di noi donne verso gli uomini è proprio il fatto che spesso sul più’ bello loro rimangono con il cazzo floscio e finisce li.
Dipende disse Paola tutto dipende dalla testa, imporsi di non godere e di dare il massimo, io spesso ,aggiunse quando rientro al mattino, dopo una notte brava mi masturbo a lungo e cosi’ mi soddisfo da sola, e certamente poi uso qualche oggettino appropriato, per godere come mi piace di più’ ,spero che almeno questi li conosca mi disse ammiccando con gli occhi.
Paola si alzò’ di scatto mise mani ad un cassetto e tiro’ fuori un vibratore scuro nero mi sembrava grosso e lungo con una forma quasi a semicerchio.
Questo è’ il mio personale e chiaramente lo uso solo su di me, quando mi viene voglia..
Vedi Laura preferirei qualcosa come il mio, e cosi’ facendo tiro fuori dagli slip neri un ciondolino , lo chiamava lei che era il doppio di quello che avevo mai visto fino ad oggi, era floscio ed era già’ lungo almeno venticinque centimetri e molto ’ grosso.
Lo osservai a bocca aperta come imbambolata, esclamando non avevo mai visto nulla di simile.
Paola si avvicino’ ancora di più’ e mi ritrovai con il suo cazzo quasi ad altezza della bocca, ti piace o pensi che non sia sufficiente per la tua amichetta Anna?
Senza muovermi alzai gli occhi per guardarla in viso e lei mi accolse con un sorriso a 32 denti, intanto che continuava a massaggiarsi quel gran cazzo che aveva tra le mani e che piano piano prendeva le giuste forme.
Un secondo più’ tardi mi ritrovai a ciucciarlo come una forsennata, in bocca me ne entrava neanche un terzo, appena la punta di un colore rosso scuro turgido , quello non era un cazzo era una cosa fuori da ogni comprensibile misura, mi sentivo una gran troia e mi piaceva dimostrare a me stessa quanto lo fossi fino in fondo, cercai in tutti i modi di prenderne più’ possibile fino a strozzarmi ma era enorme, gli spostai lo slip e iniziai a leccare la sacca delle palle, completamente depilata lo guardavo dal basso verso l’alto e mi appariva ancora più’ grande di quanto non fosse già’ di suo.
Paola non faceva una piega accondiscendeva soltanto ai miei movimenti che facevo con la bocca e la lingua.
Si spoglio interamente mettendo in mostra un seno da capogiro dritto con due capezzoli duri da far invidia, mi tuffai sopra quel seno mentre Paola mi spoglio’ nuda infilandomi due dita nella figa che era più’ bagnata del solito.
Mi fece girare e mi prese da dietro piantandomi nella figa quel di cazzo che stentava ad entrare tant’era grosso duro e lungo, mi aprii fino all’inverosimile mentre Paola mi infilava sempre più’ a fondo mi fermai soltanto quando sentii la sacca delle sue palle sbattermi a fondo sulle natiche. Solo allora Paola inizio a sbattermi dandomi dei colpi di reni che a stento riuscivo a gestire, mi sentivo piena di cazzo come non mai ,mi scivolava dentro riempiendo il mio utero ed allargandomi fino all’inverosimile, la supplicai dopo aver ansimato e dopo aver goduto come una forsennata di godere dentro di me, ma al contrario Paola, si sfilo’ dalla mia vagina che era completamente spalancata e mi disse amore sei tu che devi godere non certo io.
Mi chinai con foga ancora piu’ grande su quello strumento di un piacere unico e raro spalancando la mia bocca fino a slogarmi le mascelle, succhiavo nella speranza che Paola mi inondasse di sborra calda.
Non c’era nulla da fare avevo la bocca che mi doleva ma non riuscivo assolutamente nel mio intento, che era quello di farla godere in tutta la sua naturalezza.
Paola, sfilo’ il suo ciondolino dalle mie labbra e fu quasi un piacere, mi accarezzo’ a lungo sul seno baciandomi con quelle labbra calde succose, mi rigiro’ ancora dedicando le sue attenzioni al mio culetto, mi lecco’ stupendamente e delicatamente mi apri’ spalmandomi di crema ed infilando le dita dentro, gridavo di libidine perché stavo ancora venendo e godendo a più’ non posso, quando si giro’ dietro mettendomi carponi sul letto, mi infilo’ delicatamente senza mai forzare quel cazzone nel culetto; sentivo lo sfintere aprirsi ,e, finalmente lo sentii entrare dentro. Pola iniziò muoversi piano piano e io la aiutavo ondeggiando con il bacino per fare scivolare il suo cazzo sino in fondo.
La sentii sfilarsi dal mio culo che rimase aperto ancora un attimo ed infilarsi di nuovo aprendomi e chiudendomi lo sfintere e provocando in me sensazioni mai avvertite. Dalla figa colavano umori che andavano a scendere in mille rivoli tra le mie cosce, fu allora che la sentii sfilarsi di nuovo definitivamente e mi sentii riempire nella figa fino in fondo in un colpo solo lo sentivo che premeva sul collo dell’utero come se volesse sfondarmi, mi diede due o tre colpi , si sfilo’ di nuovo e mi rimise la sua meraviglia nel culo, andando avanti cosi non so fino a quando, so solo che non avevo mai goduto cosi a fondo in tutti i modi, l’unico cruccio era non essere riuscita far godere Paola.
Sfinita dopo aver goduto non so neanche io quante volte mi tirai seduta sul letto mentre Paola tenendosi il cazzo tra le mani ancora piu’ duro e grosso di prima, mi prese la testa tra le mani sussurrandomi in un’orecchio ti e’ piaciuto? Vuoi che continui? Risposi solo che era stato meraviglioso che mi aveva fatto godere infinite volte , cosa che non sempre mi riusciva, ma che ero dispiaciuta perché volevo che anche lei godesse anche se una sola volta .
Mi mise allora il cazzo nuovamente in bocca mentre lui si toccava io succhiavo per non perdere un attimo lo sentii inarcarsi e un minuto dopo mi esplose in bocca un fiume di sborra calda da non immaginare, mi rigiro come prima , riprese possesso del mio culetto e mi inculo a dovere senza fronzoli riempiendomi tutta e godendomi dentro per la seconda volta. Chi l'ha dura la vince gli ho detto girandomi e baciandolo sul cazzo.
Mi rivestii senza neanche lavarmi, misi su le mutandine, il reggiseno la gonna e il maglione e scappai via di corsa era quasi notte fonda. Mi ero dimenticata di prendere accordi per la festa di Anna, e sarebbe stata l'occasione per rivedere Paola.
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