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Chicca in ufficio


di bull44
15.06.2010    |    42.076    |    1 7.9
"Marito e moglie ebbero un orgasmo insieme, poi Gigi prese il perizoma sporco di sborra e lo fece indossare a Chicca, che si rivestì, diede un bacio sulla..."
Ore 12:50 di un caldo giorno di inizio di giugno Chicca è in pausa pranzo e ne approfitta per collegarsi ad internet e scambiare qualche mail erotica con uno scrittore di racconti porno che da qualche tempo la ha contattata grazie al marito, al quale piace sapere che la moglie attira le attenzioni di altri uomini.
Lo scrittore, Gladius, le invia mail con foto porno di scopate e inculate, le racconta le sue avventure con altre donne e la invita a compiere qualche giochino sessuale per lui.
Vuole che vada in ufficio con gonne corte e che si tolga le mutandine per andare in bagno a toccarsi per lui e poi gli e lo scriva.
Qualche volta Chicca si eccita e lo fa, altre, presa dal lavoro si limita a leggere.
Oggi il racconto di Gladius è particolarmente spinto e la donna sente salire l’eccitazione e la figa che comincia a bagnarsi.
Indossa una gonna al ginocchio, una canotta bianca ed è seduta con le gambe distese e i piedi appoggiati al tavolo. Le cosce sono chiuse e una mano è in mezzo, serrata tra di esse, e con movimenti lenti e misurati.
Chicca striscia il suo sesso coperto da un microscopico perizoma contro il dorso della mano procurandosi piacere.
Non si era accorta che dalla porta il suo capo la spiava assieme all’ispettore che da qualche giorno è nell’ufficio. E’ un uomo arrogante e spregevole e tutte le volte che la incontra sembra che voglia spogliarla con gli occhi.
Il capo allora è entrato dentro e lei si è rimasta ferma così; lui non le ha dato il tempo di togliere le gambe dalla posizione in cui erano e l’ha bloccata con le mani
“Chicca, se non vuole ripercussioni gravissime per il suo comportamento adesso farà quello che le dico”.
Il capo chiede all’ispettore di chiudere la porta a chiave e poi dice “Continui pure, mi faccia vedere come viene” “Ma dottore, la prego, no”. Lo sguardo di lui le fa capire che non c’è scelta; lei vorrebbe mandarlo a quel paese ma non ci riesce per due motivi: il primo è che lui è il capo e potrebbe licenziarla per questo, il secondo motivo è che è bagnata, sta quasi per godere.
Senza sapere come decide di lasciarsi andare, che forse sarebbe stato meglio così, sarebbe giunta all’orgasmo o, avrebbe finto e poi avrebbe in qualche modo spiegato dopo.
Ha quindi continuato il movimento ad occhi chiusi, presa da una vergogna indicibile ma anche da una sensazione di eccitazione smodata che mai aveva provato così intensa.
Il capo le carezzava la coscia mentre lei si muoveva e reclinava la testa all’indietro ad occhi chiusi, veramente sentiva di dover venire e poi farla finita ma l’ispettore si era posto quasi alle sue spalle ed aveva estratto il cazzo dalla patta poggiandoglielo sulle labbra.
Lo lasciò fare, non aveva considerato l’altro ed ebbe paura. Dischiuse le labbra di poco ma l’altro lo prese come un invito e spinse la testa del suo cazzo, già quasi del tutto ritto, nella bocca di lei che passivamente si lasciò penetrare.
Cominciò allora a succhiare mentre il suo capo le apriva le cosce e la sditalinava, cedette completamente, sentì che le piacevano quelle dita sul suo sesso e la consistenza del cazzo nella sua bocca le davano l’esatta percezione che lei in quel momento era bellissima e desiderabile, sexy e la sensazione di essere una puttana da monta in balia di due uomini eccitati invece di bloccarla esaltava i suoi sensi e ciò che provava.
Si lasciò quindi sditalinare dal capo mentre succhiava con impegno il cazzo del’ispettore tirandolo con la mano, mentre l’altra mano teneva il polso del capo. Il movimento delle dita e il loro sfregamento sul clitoride e sulle labbra del suo sesso le procuravano un piacere crescente che sfociò in un orgasmo abbastanza intenso da farla distaccare dal cazzo che aveva in bocca e mugolare degli “Aahhh” profondi ed eccitantissimi, così eccitanti da indurre il capo a sbottonarsi e presentargli a breve distanza dal viso il suo cazzo gonfio e teso.
Accettò di prenderglielo in bocca mentre l’ispettore si segava. Alternò nella sua bocca i due cazzi per un po’, poi l’ispettore si inginocchiò e le sfilò il perizoma,e prese a leccarle il sesso. Era bravo, Chicca se ne rese conto subito, e lo lasciò fare; usava le dita per tenerla aperta e leccava in profondità, spingendo spesso la punta della lingua sul clitoride, lappandolo con intensità e decisione. Il capo le titillava un capezzolo mentre il suo cazzo entrava ed usciva dalla bocca e proprio mentre glielo leccava dalla base fino alla punta e poi tirava tutta la pelle all’insù per infilare la lingua nel prepuzio e leccare la cappella lui emise un rantolo inequivocabile e poi disse “Bravissima, ma dove hai imparato…” sentì un altro orgasmo impossessarsi di lei e concesse al’ispettore lo spettacolo di una apertura di cosce strepitosa e la sua mano spinse la testa di lui contro la sua figa grondante, mollando il cazzo del capo. Dopo questo secondo orgasmo i due concessero a Chicca il tempo di sedersi normalmente, riassettarsi la gonna e riavviarsi i capelli.
Lei sperò che fosse finita li, ma il capo chiese al’ispettore di aprire la porta e condusse Cristina nel suo studio; una volta dentro e chiusi a chiave Chicca si ritrovò in piedi con il suo capo in piedi di fronte a lei e l’altro alle spalle. Il capo la baciava in bocca e l’altro le leccava il collo e le orecchie; tutti e due le toccavano le cosce sollevando la gonna e poi il capo prese la mano di Cristina e la portò sul suo cazzo; lei prese allora la prima iniziativa e con l’altra mano afferrò anche il cazzo dell’ispettore e cominciò a segarli mentre il capo le sditalinava la figa e l’altro il buco del culo.
Poi il capo si sedette e la fece accomodare su di lui a gambe aperte. Lei introdusse il cazzo nella figa e cominciò a muoversi mentre lui la teneva per i fianchi. L’altro accostò il cazzo alla bocca di lei che capì e lo prese in bocca.
Venne ancora Chicca seduta sul suo capo, dopo un paio di minuti, al che il capo la fece sollevare e l’altro le cominciò a leccare il buco del culo e lo rese morbido.
“E’ tutto tuo, impalala”. Il cazzo scivolò facilmente nell’ano di Chicca che abbandonata all’indietro si reggeva sull’uomo alle sue spalle mentre l’ispettore con il pollice le stimolava il clitoride. Fu allora che Chicca cominciò a venire ma stavolta con violenza, quasi urlando, dimenticando che dall’altra parte della porta i suoi colleghi erano tornati e potevano ascoltare ciò che accadeva
Dopo che il capo fu contento dell’inculata la sollevò e le introdusse di nuovo il cazzo in figa e fu l’altro a prenderla da dietro. Il piacere divenne parossistico per Chicca, che non aveva mai provato una cosa simile.
Dopo 5 minuti di questo trattamento l’ispettore alle sue spalle le venne in culo e il capo fece scendere Chicca e le venne sul viso mentre lei, inginocchiata, leccava l’asta, ancora scossa dal piacere sconvolgente che l’aveva fatta godere più e più volte nei 5 minuti precedenti.
Il giorno successivo, all’ora di uscire Chicca stava aspettando Gigi il marito che doveva passare a prenderla,erano quasi le 18, l’ora di andare a casa, quando li capo la chiamò nella sua stanza perché voleva darle delle lettere da spedire la mattina seguente prima di andare in ufficio.
Chicca si sentiva accaldata, nonostante fossi vestita in un modo piuttosto leggero, aveva una gonna color vinaccia, lunga fino al ginocchio, con uno spacco laterale, calze autoreggenti nere, una camicia che lasciava intravedere l’incavo del mio seno prosperoso, il solito miniperizoma.
Le piaceva essere guardata dagli uomini, ma al lavoro si vestiva leggermente più casta, ma non di molto.
Andò nel suo studio e si avvicinò alla scrivania per prendere le lettere da spedire. Le stava controllando e dividendo quando sentii le sue mani afferrala alla vita per poi obbligarla a piegarsi in avanti.
Con forza il capo la tenne abbassata sulla scrivania, e le disse di stare ferma e buona. Si staccò da lei un attimo e iniziò a legarle le mani ai bordi della scrivania. Ebbe paura, , la situazione la agitava, si sentiva esposta, indifesa, ma allo stesso tempo sii sentiva ansiosa di scoprire cosa avrebbe voluto farle
Iniziò a colare, in preda all’eccitazione, ma non volevo farglielo notare ma non ci fu modo di impedirgli di verificare lui stesso.
Piegata sulla scrivania, con la gonna alzata sui fianchi, mostrava il suo bel culo al capo, che non riuscendo a trattenersi infilò un dito dietro il periozma andando a cercare la sua passera. La trovò calda, bagnata, fremente. Gemette nel sentire il suo dito spingersi dentro. Allora le tenne ancora più bassa la testa ed infilò due dita.
“Dottore mi lascia andare la prego, mio marito mi sta aspettando sotto l’ufficio per portarmi a casa"
"Bene, allora chiamalo e digli di salire, anzi dammi il numero di cellulare che lo chiamo io".
Chicca gli diede il numero, il capo chiamò Gigi e lo invitò a salire e quando giunse davanti alla porta lo fece entrare.
Gigi rimase allibito nel vedere la moglie legata,con la gonna sollevata e il culo esposto, ma il capo con fare autoritario gli disse
"Tua moglie deve essere punita perché ieri è stata sorpresa a masturbarsi in ufficio mentre chattava con il suo amico, forse ti farà piacere vedere quanto è troia fuori di casa".
Gigi rimase un attimo combattuto tra saltare addosso al capo e dargli una bella lezione od assistere a cosa sarebbe successo alla moglie. Nelle sue fantasie segrete aveva sempre desiderato vedere Chicca scopata da un’altro uomo e questo sogno stava per avverarsi, quindi fece un cenno d’assenso, si accomodò su una poltrona per assistere allo spettacolo.
Chicca sentiva che il capo stava armeggiando con i suoi pantaloni, e poco dopo sentii le mani che le sfilavano il perizoma e glielo metteva in bocca,e poi il suo cazzo spingere per entrare dentro la passera
Le sfuggì un gemito di piacere, sentiva che era grande, duro, di dimensioni notevoli. Sentiva la passera riempirsi completamente. E non poteva impedirsi di colare. Lo sapeva bene anche lui, che spinse forte il suo cazzo dentro d lei, forte più che poté.
La scopava con tutta la forza che aveva, dicendole che era una bella vacca da monta. E le piaceva sentirsi una vacca, le piaceva sentirsi legata e penetrata in quel modo
Gigi si stava eccitando nell’assistere a quella scena, il suo cazzo si era indurito e non poté fare a meno di estrarlo dai pantaloni e iniziare a menarselo.
Il direttore la scopò un po’, poi uscì, non parlava molto se non per dirle che ero una vacca. Restò piegata, le gambe divaricate e la fica che gocciolava gli umori sul pavimento.. Poco più tardi il capo rientrò con in mano un vibratore, un bel vibratore grande.
Lo mise davanti al viso di Chicca – se fai la brava, se mi soddisferai, ti farò godere molto, e sarai tu a chiedermi di farti godere ancora –
Tornò dietro di lei,le allargò il culetto e infilò due dita dentro al buchino molto stretto.
Sentendolo così chiuso, iniziò a massaggiarlo con la punta delle dita.
- Hai un bel buco stretto, ma da oggi non sarà più così, lo sai vero piccola vacca?
La donna non riusciva a parlare con il perizoma infilato in bocca, provava troppe emozioni, paura, eccitazione, voglia di godere… non riusciva a distinguere cosa volesse.
Il capo le tolse il perizoma dalla bocca e lo gettò a Gigi che si stava smanettando
"Mettilo intorno al tuo cazzo e sborragli dentro, poi gliele rimetterai addosso quando tornerete a casa".
Chicca sentì la punta del cazzo sul suo buco, e in due spinte la sfondò e fu dentro.
Urlò di dolore, tanto da rimanere senza fiato, ma sentiva il suo cazzo impalarla, sfondarla ed aprirle il culo. Lo sentiva tutto dentro, sembrava uscirle dalla gola. Iniziò a piangere più che altro per paura che potessi provare ancora dolore. Quando il capo si accorse che piangeva e la inculò con ancora più ferocia. Poi prese il vibratore, lo mise in fica e lo accese mentre continuava ad incularla. Poco dopo il dolore che provava svanì per lasciare posto al piacere. Sì cominciava a piacerle, si sentiva piena sia in culo che in fica, e la cosa la stava facendo impazzire.
Venne, colando copiosamente per la soddisfazione del capo, che rise beffardo dicendo che lo sapeva che ero una vacca a cui piaceva godere e basta.
Quando si accasciò sulla scrivania dopo aver goduto, con il suo cazzo ancora nel culo, la tirò i capelli per farla rialzare.
"Ora la piccola vacca finisce il lavoro vero?"
La fece inginocchiare e le mise il cazzo alla bocca, e senza fargli dire parola, lo prese con una mano e iniziò ad ingoiarlo.
Avida cominciò ad ingoiarlo più che poteva, non entrava tutto nella bocca, così si aiutava con la mano. Non era soddisfatto di come lo stava lavorando, così lai prese per la testa e cominciò a scoparle la bocca, togliendole il fiato.
Le scopava la bocca provocandole conati di vomito, ma non si fermava, la cosa sembrava eccitarlo sempre di più.
Il vibratore infilato nella figa continuava a vibrare dandole sensazioni di gradimento indescrivibile.
Aveva il viso macchiato di trucco, di lacrime, di saliva che le colava dalla bocca.
"Sborro vacca, bevilo, ingoia tutto"
Non riuscì a staccarsi dal suo cazzo, le riempì la bocca di sborra. Tantissima sborra. Ingoiò tutto quel che poté ma inevitabilmente qualche rivolo le uscì dalla bocca. Nel frattempo ebbe un altro orgasmo con quel vibratore che mi tormentava la fica incessantemente.
Anche Gigi venne gemendo nel perizoma della moglie che fu coperto dalla sua sborra.
Quando Chicca finì di leccare la sborra da tutto il cazzo del capo si sdraiò a terra. Tremava per gli orgasmi avuti, per lo sforzo di ingoiare tutto senza soffocare. Non riusciva a parlare da quanto si sentiva stanca. Sentiva il suo culetto bruciare, fu in quel momento che il capo le scattò una foto, così stesa sul pavimento, mezza nuda. Poi si inginocchiò vicino, e le baciò le labbra dicendole – sei la mia vacca da ora, e godremo insieme tantissime volte, ma visto che il tuo maritino cornuto è qui ti scoperà davanti a me.
Gigi aveva il cazzo nuovamente in tiro, si tolse velocemente i calzoni e si gettò infoiato sulla moglie, penetrandola in un sol colpo e scopandola con spinte sempre più forti,profonde e veloci.
-Ho sempre saputo che eri una gran vacca e adesso ne ho avuto la prova, spero che il tuo capo ti scopi e inculi tutti i giorni e alla sera quando tornerai a casa mi racconterai tutto e soddisferai tutte le mie voglie.
Marito e moglie ebbero un orgasmo insieme, poi Gigi prese il perizoma sporco di sborra e lo fece indossare a Chicca, che si rivestì, diede un bacio sulla bocca al suo capo e insieme tornarono a casa, dove li aspettava una nuova vita sessuale.

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