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Lui & Lei

La donna del mistero, 2° parte


di bull44
17.09.2012    |    6.476    |    0 9.5
"Si posizionò però con la sua figa sul mio volto e la sua bocca arrivò presto a contatto del mio cazzo rigido e pulsante..."

Questa volta nessuna mano mi invito ad entrare ma una voce calda e leggermente roca mi disse “vieni pure avanti”, indugiai un attimo ma la voce mi ripeté “ vieni avanti fidati nessun ostacolo è sulla tua strada.”Entrai la porta si chiuse e lei in modo suadente mi disse di seguire la sua voce e di andare con le, mentre la seguivo con una certa titubanza, visto che non potevo vedere nulla lei continuava a chiamarmi come canto di sirena al quale non ero in grado di resistere, la casa non profumava più di incensi dagli aromi speziati ma bensì di un profumo che non riuscivo ad identificare,, sembrava cuoio.
Ad un certo punto mi ordinò di fermarmi , e con mani e piedi cercai di trovare quel letto che mi aveva accolto in quello splendido sogno della settimana prima ma non lo trovavo, sentii lei avvicinarsi e sussurrarmi nelle orecchie “ti fidi di me ???” Risposi si .ma dentro me pensavo cosa avesse in mente ,e cosa sarebbe successo ora ..e mentre riflettevo curioso e stimolato dall'incognito, sentii le sue mani che mi sfilavano la giacca, mi toglievano la camicia e poi un paio di manette si chiusero sui miei polsi, sentii le braccia che venivano alzate e mi resi conto di esser stato incatenato. Mi mise al colllo un collare di cuoio attaccato ad un guinzaglio e mi disse “ “aspetta il mio ritorno”, e quindi il silenzio; l'attesa si prolungò non so per quanto, ma l'eccitazione iniziale comincio a lasciar posto al timore, cosa stava succedendo??? Mi accorsi solo allora della mia impotenza totale oddio e se fosse stata una pazza ? In quel momento la sentii avvicinare le sue mani iniziarono a toccare la mia pelle, mi resi subito conto che quella che sentivo su di me non era la sua morbida pelle ma bensì qualcosa di strano, .latex, sii era late,x materiale usato x indumenti sadomaso ..dentro di me provai un brivido, cosa avrei dovuto aspettarmi ?? Gabriella mi tolse la benda e mi apparve completamente coperta da una tuta nera di latex che le arrivava sino alle caviglie, avevo immaginato giusto, una maschera le copriva il volto e lasciava scoperti gli occhi e la bocca, ma anche le tette fuoriuscivano da due buchi sul petto e così pure la figa era scoperta .Dietro di lei, abbigliata allo stesso modo ma con una tuta rossa l'altra donna della settimana precedente, io legato con le braccia appese le guardavo e pensavo “che mi succederà ora”?, a questo punto mi sarei aspettato di tutto dai baci alle frustrate. Poi vidi la nera prender la rossa ed accompagnarla sul lato della stanza dove c'ra,tavolo che non avevo notato,la fece sdraiare e le lego le mani sopra la testa bloccandole poi ad un gancio appeso ad una corda che scendeva dal soffitto. ..A quel punto la mia mente inizio a sognare l'amore di vedere fa due donne le due donne lesbicare fra di loro, prestazione alla quale io avrei dovuto solo assistere impotente. Rabbia ed eccitazione mi pervasero ma Gabriella mi si avvicinò e sganciò la catena che teneva sollevate le mie braccia dal soffitto ..e tenendomi cosi al guinzaglio come un cagnolino mi porto verso la compagna, mi fece sdraiare su di lei e mi odino di baciarle le tette. i Rimasi bloccato per un attimo e fu allora che sentii un lieve dolore sulla schiena, .mi aveva dato un leggero colpo con un frustino di cuoio, ripetendo “.esegui l'ordine o non sarò più tanto delicata”. Capii allora che in questo gioco ero io il sottomesso ed eseguendo i suoi ordini cominciai a baciare le tette della dona in rosso sdraiata sotto di me. Mi impegnavo con le labbra e la lingua, succhiavo le tette sode, leccavo e mordicchiavo i capezzoli che si erano fatti duri e turgidi e sentivo la donna ansimare e gemere di piacere, purtroppo dopo non molto un tiro di catena mi fece sollevare poi le mani della mora presero la mia testa e la spinsero fra le gambe dell'amica, me la schiaccio contro la sua figa già molto bagnata e mi ordinò di leccarla e succhiarla sino a farla godere e ammonendomi che ad ogni mia interruzione o mugolio di piacere avrei ricevuta una frustata. Iniziai cosi il mio compito gradevole compito mentre il mio cazzo era diventato durissimo e pronto ad esplodere,lei profumava di donna,.la sua pelle era morbida, la sentivo sulle mie guance quando lei stringeva le sue cosce intorno al mio viso emettendo piccoli gemiti di piacere. Ero lo schiavo che stava vivendo un sogno divino, la mia lingua che leccando non tralasciava un centimetro dalla sua vulva, insinuandosi tra le sue piccole e grandi labbra e dentro di lei, succhiavo il suo clitoride che indurendosi .mi faceva pensare ad un piccolo pene tanto ero gonfio e turgido. Per un attimo mi fermai a prendere fiato e mi scappò un gemito di piacere e di voglia repressa, ma immediatamente un colpo di frustino si abbatté sulle mie natiche e senza che Gabriella dicesse niente capii che non potevo mai smettere, continuai fino a che il suo miele colo nella mia bocca e dalla sua gola uscì un urlo liberatorio. A quel punto le parti si invertirono, la rossa venne slegata e su quel tavolo venni ammanettato io, a questo punto era giunto il momento della mora che voleva la sua parte di piacere ed io da schiavo l'avrei soddisfatta. Si posizionò però con la sua figa sul mio volto e la sua bocca arrivò presto a contatto del mio cazzo rigido e pulsante.” Leccami con tutta la tua esperienza e capacità se vuoi che io faccia lo stesso con il tuo cazzo”. La mia bocca e le mie labbra erano stanche ma la voglia di sentire quelle sue labbra morbide sul mio cazzo era talmente tanta che dimenticai la stanchezza e cominciai a leccarla,.ad ogni mia leccata ne rispondeva una sua,ad ogni mio succhio il mio cazzo finiva nella sua bocca e veniva succhiato e aspirato da lei che lo avvolgeva con la lingua, era una sensazione eccitante, quella bocca vogliosa che mi leccava e stuzzicava la punta per poi ingoiare tutto il mio membro grosso duro e fremente. Più io andavo veloce e aumentavo il ritmo, piu veloce andava lei, mentre altre due labbra leccavano i miei testicoli, ed interno cosce, la rossa era tornata in azione, la beatitudine era in me.
Capii che era lei che voleva decidere il momento del mio orgasmo e io quello di Gabriella, rallentai quindi le mie leccate e i succhi e solo quando il suo clitoride fu duro come sasso ed i suoi gemiti e il suo ansimare si fecero sempre più rapidi capii che lei era pronta, cominciai quindi ad aumentare il mio leccare e sprofondai la testa sempre più in lei presi, in bocca il suo clitoride e comincia a succhiare con frenesia. Lei seguì i miei ritmi e cominciò ad andare su e giù con il mio cazzo in bocca in modo sempre più veloce,e stringendolo tra le labbra sempre di più, era sublime ormai, non potevo più resistere, ero giunto al limite, volevo godere e finalmente sentii il suo orgasmo forte e talmente intenso che mi bagnò il viso, quindi anche io esplosi lasciando che il mio sperma le riempisse la bocca. Quando tutto fu finito lei si alzo da me, prese una bacinella colma di acqua profumata ed entrambe con spugne morbide lavarono il mio corpo lasciandolo pulito e profumato, forse questa era la ricompensa per lo schiavo. Non le avevo scopate come la volta precedente, ma l'orgasmo che avevo provato era stato certamente uno dei più intensi di tutta la mia vita. Mi slegarono, mi dissero di rivestirmi e mi accompagnarono alla porta che come la volta precedente si chiuse dietro di me. Tornai alla macchina e mi avviai verso casa, ero esausto ma rilassato,con la mente piena di pensieri ed emozioni, continuavo a rivere ogni momento di quella serata. i Giunto in casa mi sedetti davanti al p.c, avrei voluto raccontare al mondo questa mia fortuna ed ecco che si accende la casella “ ahi un nuovo messaggio”. In tutta fretta la apro e leggo "mi sto masturbando pensando a te "inviato alle 22,45,,vedo l'ora e capisco che era stato scritto appena ero uscito dalla porta, . Un tumulto di pensieri mi invade, cosa era successo, era stata così brava a fingere ed io non me ne ero accorto? Era impossibile, avevo ancora il suo sapore in bocca, non ero riuscito a soddisfarla e aveva dovuto farlo da sola? La cosa mi spaventava, se così fosse stato avrei corso il rischio di non rivederle mai più? Nel dubbio non risposi per paura di chiedere spiegazioni, .spensi il p.c ed andai a letto, ma. passai una notte insonne ed agitata e così pure le notti successive. Erano ormai passati ormai più di sette giorni da quell'ultimo incontro e da lei più nessun messaggio, purtroppo il mio sogno era finito ma al decimo giorno quella casella lampeggiò nuovamente il mio cuore e la mia mente presero ad andare a mille, cosa avrei trovato scritto un invito oppure un addio ?? Commenti a [email protected]
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