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Lui & Lei

I MIEI SOGNI 8


di gioviaf
25.08.2012    |    9.591    |    1 9.4
"" "Perche?" "Beh, ogni volta che desideravo abbracciarti o carezzarti in qualche posto ti divincolavi; forse le mie carezze non ti..."
Finalmente trovai un buon impiego in una grande citta' e Berta, dal canto suo, trovo nella stessa citta', un buon posto come impiegata. Trovammo casa e ci fu il matrimonio e la separazione da Tina diventata mia suocera ufficialmente. Lei non venne con noi perche' era obbligata a restare al paese dove aveva delle attivita' che non poteva abbandonare. Confesso che la cosa mi dispiacque; amavo Tina, a parte le follie che avevamo commesso insieme. Le nozze ebbero luogo e finalmente, chiusa la porta di casa, afferrai mia moglie fra le braccia e mormorai "Finalmente solo. Questa volta posso". Le presi le tette a piene mani, vi premetti le dita sopra e sentii subito che rispondevano e che diventavano piu' sode, sembravano piu' grosse.
Berta mi sorridera e si inarcava per offrirmele meglio. "Adesso tutto ti iappartiene, Roberto. Non ho piu' ragione di impedirtelo, siamo sposati". La spogliai e l'ammirai da tutti i lati, una voltao nuda. "Ti piaccio?" "Sei bellissima. Le tue tette sono meravigliose sidirebbero due frutti carnosi". Avevo una voglia sfrenata di chiavarla, di farla mia e in un attimo mi spogliai anch'io piantandomi dinanzi a lei. "Sei bello, Roberto, ma quella cosa mi fa paura... mi sembra talmente aggressiva. E' oscena e bella nello stesso tempo. Un oggetto crudele che deve fare male". Le feci male dato che era vergine.
La nostra esistenza si organizzo'. A poco a poco Berta si dirozzo', divenne sensuale. Non ebbe piu' quei pudori sciocchi che finiscono per avvelenare spesso le relazioni di una coppia. Al contrafrio, amava mettersi nuda e permettere le carezze piu' licenziose. Mi accorsi che era provvista di una buona dose fantasia, una immaginazione molto fertile. Sapeva servirsi bene della mani. della bocca, della fica.
Passammo delle notti meravigliose e delle piacevoli domeniche, quando non uscivamo. Berta preferiva restare in vestaglia, dischiusa, in modo che si aprisse facilmente a mostrarmi le gambe, il suo ventre e le tette; piacere sensuale da me provocato dato che la costringevo ad indossare delle calze autoreggenti nere proprio come sua madre.
Un giorno, rientrai a casa prima del previsto, Berta era ancora al lavoro e mi divertii a gironzolare per casa aprendo e chiudendo armadi e a carezzare i vestiti di Berta e la sua biancheria. Fu cosi' che vidi, in un cassetto sotto la biancheria, uan busta molto spessa ed anonima. Preso dalla curiosita' presi la busta, la aprii e, sorpresa delle sorprese, era piena di foto porno. C'era una serie di donne nude e alcune a cosce aperte che si mostravano senza ritegno; altre di uomini anche loro nudi tutti col cazzo in tiro. Le donne e gli uomini delle foto erano stati fotografati mentre si masturbavano; le donne si sditalinavano la fica e gli uomini si menavano il cazzo. Mi sedetti al tavolo a guardare bene tutte le foto e a rigirarmele fra le dita, il cazzo duro nei pantaloni, in preda ad una curiosit' malsana. Cosa dovevo fare?. Rimettere le foto al loro posto e non dire nulla a Berta? Infine la presenza di quelle foto mi diceva che Berta non era poi cosi' innocente come credevo. Se godeva di quelle immagini era una ripetizione di quello che facevo io: Io mi servivo della mia immaginazione e lei di quelle foto. Le rimproveravo mentalmente di non avermele fatte vedere, averle tenute per lei sola. Decisi di rimetterle al loro posto e di non fare parola della mia scoperta.
Quando Berta torno' dal lavoro avevo ripreso il mio sangue freddo. Come sempre lei si mostro' gioiosa e amorevole. Finimmo la serata in stanza da pranzo guardandoci andare e venire interamente nudi, a carezzarci e mordicchiarci dome dei cagnolini. Ancora una volta Berta partecipo' pienamente al divertimento; se io godetti una volta lei prese quattro volte il suo piacere grazie ai miei imodi perversi cui prendeva parte senza esitare.
I giorni seguenti, mentre Berta era fuori per compere, ripresi le foto per guardarle ancora ma avrei voluto poterle guardare apertamente e senza dovermi nascondere, con lei al mio fianco. Siduramente insieme ci saremmo divertiti immensamente a contemplarle.
Una sera che eravamo sul letto cominciai a chiederle "Le nostre relazioni da fidanzati erano abbastanza bizzarre, se ci penso." "Perche?" "Beh, ogni volta che desideravo abbracciarti o carezzarti in qualche posto ti divincolavi; forse le mie carezze non ti eccitavano mai?". "Riuscivo a dominarmi" "Abbastanza facilmente, mi sembra. Troppo facilmente, tuttavia... Mi da l'impressione che tu debba avere avuto una contropartita, in qualche modo. E per questo che tu potevi restare fredda come il marmo al mio fianco." "Come osi,Roberto. Non ho conosciuto che te. Tu sei il solo". "Non ho detto che tu abbia avuto degli amanti, tuttavia e' buffo, tu non sentivi mai nessuna voglia?". "Si'" "E cosa facevi?" "Beh, sapessi quanto mi costa questa confessione... a volte mi toccavo...
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