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UN VECCHIO AMICO RITROVATO 5


di gioviaf
20.06.2013    |    7.578    |    3 9.0
"Lui guarda Piero che fa un cenno di assenso e inizia il suo racconto..."
Nel pomeriggio siamo di nuovo sul prato, dopo il clistere e i plug nel sedere, e aspettiamo Roby l'amico di Piero. Finalmente lui arriva e saluta tutti con abbracci e baci in bocca come vecchi amici, ci palpa anche il sedere e approva sentendo la base dei plug fra le chiappe. A questo punto dice a Piero di andare a prendere la scatola in auto e, avutala, ne estrae una serie di plug come quella che gia' usiamo. Mi fa mettere alla pecorina, estrae il plug e lo sistituisce con quello piu' grosso dopo avermi slinguato e insalivato per bene il buco. La stessa cosa la fa anche a Guido inserendogli il plug numero quattro.
"Piano piano vi dovrete abituare a prendere nel sedere cazzi semprepiu' grossi. I plug servono per tenervi il buco sempre aperto in modo che sia bello elastico e ricettivo senza che le introduzioni provochino dolore".
Poi anche lui si spoglia e noto che e' piuttosto cicciottello con un bel culo tondo e burroso e, soprattutto, ha due tettine quasi femminili con capezzoli belli grandi.
Le tette sono sempre state la mia passione e mi avvicino chiedendogli se posso accarezzare le sue, "Tocca pure e succhia i capezzoli, mordicchiali anche che mi piace. Ho le tettine molto sensibili e quando me le strizzano mi fanno bagnare". Approfitto del suo benestare e gli prendo le tettine nelle mani, dopo averle accarezzate per bene prendendole alla base e risalendo con pollice e indice fino ad avere fra le dita i capezzoli che stanno indurendo, li strizzo fra le dita e li frullo. Poi ne prendo uno in bocca per succhiarlo e mordicchiarlo e noto che questo lo eccita tanto che ha il cazzo duro e ha preso in mano il mio per menarlo lentamente. Piero si e' avvicinato e ha preso il suo cazzo dalla cappella violacea in mano e lo mena, poi si accuccia e lo prende in bocca per un inizio di pompino.
Ci limoniamo per un po' poi Roby mi fa stendere supino e dice a Guido di prendermi le caviglie e alzarle per farmi aprirmi bene le gambe e, tirandole indietro, mi fa alzare bene il sedere che accarezza e sculaccia, quindi prende il plug e me lo sfila, si inginocchia davanti a me e punta la cappella al buco, spinge con decisione e piano piano mi entra tutto fino alle palle. Mi sento pieno ed e' la stessa bellissima sensazione che provo ogni volta che qualcuno mi incula. Adesso Roby si e' steso su di me e ci stiamo slinguandoci in bocca con scambio di abbondante saliva.
Prima di bodere si sfila e Guido prende il mio posto offrendo il suo culetto alla penetrazione di Roby che ripete con lui esattamente quan to prima ha fatto con me. Io li osservo e commento con Pieno la scena bellissima e altamente eccitante. Siamo entrambi in tiro e Piero mi fa stendere come prima per impalarmi con il suo cazzo duro come pietra. Adesso io e Guido siamo entrambi supini chiavati dai nostri amici che usano i nostri buchi per ricevere e dare piacere.
Tuttavia la cosa non deve finire cosi', infatti Roby si sfila da Guido e si mette a 69. Io e Piero li imitiamo e subito siamo tutti impegnati a spompinarci tenendoci le dita infilate nei culetti vogliosi.
Non duriamo molto, infatti sento che il cazzo di Piero si gonfia ancora di piu', Piero si irrigidisce e mi scarica in bocca una grossa quantita' dei suoi succhi. Io bevo e intanto anche io sento che sto per godere, do un affondo arrivandogli fino in gola e mi scarico nella sua bocca con una sborrata abbondante che lui riceve Guido e Roby, che evidentemente hanno goduto anche loro, si scambiano slinguate in bocca.

Ci siamo calmati e rimaniamo nudi sul prato. Io e Guido abbiamo nuovamente i plug inseriti e Roby dice che ormai li dovremo tenere sempre fino ad avere il buchino idoneo per qualsiamo tipo di intrusione.

Sono sempre curioso e chiedo a Roby come ha fatto ad entrare cosi' in confidenza con Piero. Lui guarda Piero che fa un cenno di assenso e inizia il suo racconto.

"Le nostre famiglie si conoscono da sempre essendo contadini con i poderi confinanti. Poi Il papa' di Piero geometra, ha deciso di iniziare un'attivita' in edilizia e parlando con mio papa' gli ha chiesto se fosse stato d'accordo a farmi studiare da geometra per prendermi a lavorare nel suo studio. Mio padre ha acconsentito ed eccomi geometra iscritto al secondo anno di ingegneria.

Per motivi di studio e di lavoro frequentavo molto la famiglia di Piero e devo dire che sua mamma mi e' sempre piaciuta ma che non avevo mai manifestato le mie voglie nei suoi confronti per timore di un rifiuto e di perdere la nostra amicizia. Fortunatamente fu lei che mi diede l'occasione. Un giorno venni da loro e la trovai sola a prendere il sole sul prato con un microbikini che invece di nascondere quasi evidenziava le sue grazie.
Mi fece accomodare vicino a lei e, notato il mio sguardo sul suo corpo cosi' esposto, mi chiese se le piacevo visto che l'osservato cosi' attentamente. Io arrossii rispondendo che lei era cosi' bella che non potevo fare a meno di ammirarla. "Ce l'hai la ragazza? Sei gia' stato con lei?" Alle mie risposte, positiva la prima ma negativa la seconda, "Povero piccolino, e allora devi accontentarti della tua manina?" Altra risposta affermativa. "Ma e' un peccato. Sei un bel ragazzo e meriti di meglio della tua mano per soddisfarti".
Si avvicino' a me, mi mise una mano dietro la nuca e, avvicinando il viso al mio, appoggio' le labbra sulle mie. Erano labbra morbide e umide che sentivo sulle mie, poi la sua lingua mi leccava le labbra ed infine entrambi a bocca aperta ci scambiammo un bacio profondo.
Questo bacio mi rese piu' deciso e allungai le mani per accarzzare il suo bel corpo passando dalle spalle alle sue belle tette alle quali avevo dedicato piu' di una sega. Scesi e arrivai al suo fondoschiena bello tondo e sodo che si offriva quasi interamente alle mie carezze avendo lei le natiche nude a causa del microslip costituito dal filo fra le chiappe. La cosa faceva piacere a me ma anche a lei infatti, mentre ero intento a palpare tutto quello che potevo rammaricandomi di avere solo due mani, sentii la sua mano prendermi il pacco dove il mio cazzo, ormai duro, non aspettava altro.
Ci staccammo, lei si avvio' verso casa e la seguii, arrivati in salotto ci abbracciammo nuovamente baciandoci e spogliandoci in fretta fino a restare entrambi nudi. Lei allargo' le gambe ed io infilai il cazzo fra le sue cosce a contatto con la sua fica che sentivo calda e bagnata. Finalmente ci sdraiammo sul divano e lei si offri' a me completamente con graccia e gambe aperta. Mi inginocchiai fra le sue cosce e la infilai. Il mio cazzo durissimo entrava in lei come una lama calda nel burro e io lo sprofondai fino a sentire le palle che sbattevano sulle sue chiappe. Fu una chiavata breve a causa della mia estrema eccitazione e quando fui sul momento di venire feci l'atto di sfilarmi "Vienimi pure dentro che sono protetta". Non aspettavo altro e iniziai a spruzzarle tutto il mio succo nell'utero.
Si sa, da giovani si dura poco pero' si ricaricano le batteria in fretta e infatti, poco dopo ero di nuovo pronto per una nuova scopata. Lei questa volta non lo volle in fica ma preferi' un 69 che gustammo fino a goderci in bocca e per la prima volta assaporai il godimento di una donna.

Le cose fra di noi andavano avanti da un paio di mesi quando un pomeriggi fummo scoperti dal marito mentre usavamo il letto coniugale per scopare come ricci.

Devo dire che, appena entrato il papa' di Piero, avrei voluto sprofondare e mi aspettavo una scenata di quelle veramente terribili.
Pino, invece, in piedi davanti alla sponda del letto, ci guardo', commento' che aveva una moglie troia e un amico puttaniere, si spoglio' e, dopo avere baciato Betti a lungo si stese sul letto con noi.
Rimasi di stucco ma lo rimasi ancora di piu' quando lui mi disse di fare pure quello che volevo con sua moglie che lui prima avrebbe guardato e poi si sarebbe inserito nei nostri giochi.

Lei mi prese la testa e mi disse "Ora leccamela per bene e fatti godere come sai fare tu" io ubbidii e, messomi in ginocchio fra le sue cosce spalancate, presi a baciarle le grandi labbra per poi leccarle e darle piccoli morsetti come piaceva a lei; poi allargatele le gradi, passai alle piccole che succhiai infilando la lingua nel suo spacco rorido e saporito dei suoi succhi. Stavo leccandola dentro e succhiandole il grilletto quando sentii una mano accarezzarmi il culo per poi scendere fra le mie gambe e prendermi in mano il cazzo iniziando a strizzarlo e a scappellarlo. La cosa mi piaceva anche perche' capivo che la mano che mi teneva il cazzo era di Pino. La sega ando' avanti per un po' mentre io continuavo a leccare e succhiare la fica di Betti, poi fu sostuita dalla lingua che percorreva il mio cazzo dalla cappella alle palle per poi risalire ed essere sostituita da una bocca calda e piena di saliva che me lo prese fino in gola iniziando un pompino favoloso con strizzata di coglioni

Leccavo una fica e mi facevo succhiare il cazzo ma non era un 69 normale infatto fica e bocca erano di due persone diverse. Questo mi eccitava al punto che, quando lei mi riempi' la bocca di succo di fica io non potei fare a meno di regalare a Pino una sborrata calda e cremosa.

Naturalmente poco dopo Pino volle godere anche lui e pretese un pompino dalla moglie ma con la mia collaborazione; infatti il suo cazzone fu equamente diviso fra la mia bocca e quella di Betti. Io credevo che la cosa mi facesse un po' schivo ma dovetti ricredermi: non era poi male avere un bel cazzo duro in bocca e sentirlo fra la lingua e il palato con la cappella che arrivava fino in fondo alla gola.

Anche lui godette e io e la moglie dopo esserci divisi il suo cazzo, ci dividemmo la sua sborrata.

Quello fu l'inizio di un'amicizia profonda e completa sia etero che homo che va avanti anche adesso".


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