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I MIEI SOGNI 4


di gioviaf
10.08.2012    |    24.402    |    2 9.5
"" "Se non fossi stato li' cosa avrebbve fatto?" "Sarei andata nella mia camera a carezzarmi" "Era tanto necessario che lo..."
Riprendo il mio racconto dopo un periodo di assenza da casa.

Venerdi avevo un giorno libero e decisi di andare a trovare la signora Tina .Bussai alla porta e lei mi fece entrare dimostrando un po' di sorpresa e arrossendo. Aveva un abito nero talmente aderente ai punti essenziali da sembrare modellato sulla pelle e tradiva ogni arrotondamento del suo corpo. Sembrava nuda pur essendo vestita e la trovai estremamente desiderabile.
"Non dovevi venire Roberto, quello che abbiamo fatto e' brutto e ignobile nei confronti di Berta ma ....ne avevo un estremo bisogno e allora ho ceduto." "Se non fossi stato li' cosa avrebbve fatto?" "Sarei andata nella mia camera a carezzarmi" "Era tanto necessario che lo facesse?" "Si' era dal mattino che morivo dalla voglia" "E le capita spesso?" "Si' ogni giorno" "E adesso?" L'abbracciai e la baciai sulla bocca, la sua mano mi sbottono' i pantaloni, afferro' il cazzo "E' mio, tutto mio il tuo bel cazzone". "Andiamo nella sua stanza" Mi guardo' e scosse la testa "No, non possiamo... non voglio... non posso" Feci scivolare un braccio sotto le sue cosce, la sollevai, la portai in camera e la stesi sul letto.
"Immagini che io non ci sia. Se fosse sola cosa farebbe? Ha una voglia matta ed e' sola in casa". Alla meglio la liberai del vestito e la lasciai in reggiseno e mutandine che non nascondevano nulla delle sue belle tettone coi capezzoli grossi e duri e del suo pelo umido e luccicante.
Mi abbraccio', si frego' contro di me come una gatta in calore. "E' vero che non ci sei?" "Certo" Si slaccio' il reggiseno liberando le sue poppe poi infilo' una mano nell'elastico delle mutandine e la sua mano scivolo' sulla fica carezzandola con amore. "Ho voglia di farlo".
Avevo vinto su tutta la linea e misi da parte la timidezza, "Hai voglia di farlo, divertiti, anche io ne ho voglia e qualsiasi cosa faremo sara' per il nostro piacere": "Roberto sei un porcone ed io mi sento una sporcacciona. Hai ragione ho una gran voglia di abbandonarmi alle mie turpitudini, ai miei istinti depravati. Non vivo che per la lussuria, il piacere dell'oscenita', della volutta'".
Non aveva piu' che le calze nere che spiccavano sul rosa della sua pelle. Mi guardo' e la sua mano cominciava ad agire."Tutto sta per ricominciare, Roberto. Adesso tu mi prenderai, mi chiaverai e godremo insieme. Sei il mio amante ed io mi faccio un ditalino per il tuo cazzo. Sono la tua puttana. Avvicinati, fatti vedere per bene". Mi piazzai davanti a lei e la sua mano libera si impadroni' del mio cazzo. "Se tu sapesso com'e' bello... ti meno il cazzo e mi faccio un ditalino...sono felice...sguazzo nel mio elemento. Il tuo cazzo sa di buono ed io respiro gia' il suo odore".
Mi spogliai e nudo ripresi il mio posto davanti a lei. La sua mano riprese a menarmelo carezzandomi senza smettere il suo ditalino. "E' male cio' che facciamo, Roberto. Mi piace farmi dei ditalini e godere menandomela da sola. Ho sempre amato questa forma di piacere, credo sia la migliore, la piu' delicata e la piu' sconcia. Adoro la mia solitudine durante la quale mi masturbo lentamente per fare durare di piu' il piacere.
Com'e' bello menarmela davanti a te... sto gia' sbrodolando, vedi?" La sua fica era lucida di secrezioni e le labbra erano gonfie e in fuori.
"Roberto, tu mi conosci ora, sai il mio segreto, la mia gioia, il mio vizio... ma ora vieni sul mio ventre, infornami. Fammi scivolare il cazzo nella fica, continuero' il mio ditalino mentre mi chiavi. Vieni a farmi provare questa duplice gioia".
Non potei piu' trattenermi e, slargatele le cosce, la infornai di colpo, brutalmente, in quella fica affamata e sbrodolosa.
"Com'e' bella la tua brutalita', non risparmiarmi, brutalizzami la fica, e' cosi' bello amore, che cazzone hai, com'e' meravigliosamente grosso e duro. Guarda sono obbligata a slargarmi le gambe per prenderlo meglio, lo sento arrivare con la cappella fino in cima".
Mi fermai e mi rigirai per guardarle la fica da vicino mentre lei si sgrillettava. "Ho vergogna, Roberto a mostrarmi cosi'". "Sei bellissima, continua a menartela. Si vede che ti piace".Spalanco' ancora di piu' le gambe "Guardami fra le cosce, e guarda cosa mi faccio" L'afferrai per le cosce, la girai a pancia sotto e la leccai tutta, sulle gambe, sulle natiche, slargai bene le chiappe e la mia bocca si applico' sul buco del culo, la mia lingua si infilo' e la feci urlare.
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