Racconti Erotici > Gay & Bisex > CINEMA A LUCI ROSSE
Gay & Bisex

CINEMA A LUCI ROSSE


di gioviaf
09.09.2018    |    16.913    |    12 9.0
"Adesso le dita sono diventate tre che entrano ed escono agevolmente e mi rendo conto che Piero è molto ricettivo..."

L’altro giorno sono nell’officina del concessionario della mia auto per un problema alla centralina quando mi sento salutare “Ciao Gio. Cosa ci fai qui? Anche tu problemi all’auto?”. “Ciao Piero. Sì, pare che sia la centralina ad avere dei problemi. E tu?”: “Io devo fare il controllo per il tagliando”. Mentre attendiamo chiacchieriamo del più e del meno. Con Piero siamo amici da lunga data, per un periodo abbiamo avuto insieme la cabina ai bagni e conosciamo bene anche le nostre mogli con le quali abbiamo avuto incontri ravvicinati del terzo e quarto tipo; anche loro sono bisex e fra di noi ci siamo sempre intesi molto bene. Poi con gli anni sono arrivati anche gli acciacchi e mia moglie soffre di un male alla schiena cronico che non le consente di andare alla spiaggia.

Mentre aspettiamo di sapere qualcosa delle nostre auto parliamo di questo e di altre cose e, fra queste altre cose Piero mi chiede se non sono più andato al cine a luci rosse dove a volte si andava. “Per me è un po’ fuori mano e normalmente ne frequento uno più vicino dove ho trovato degli amici con i nostri stessi gusti e con i quali posso giocare come facevamo noi”. Devo dire che sono un bisex come lui e che questo ha reso molto più semplice divertirci sia con le mogli che fra di noi.

“Nel cine dove andavamo insieme ti ricordi che i servizi sono dietro lo schermo? Beh, sempre in quella zona, l’ultima volta che ci sono andato ho scoperto un corridoio poco illuminato dove ho visto due completamente nudi che facevano tranquillamente sesso con uno appoggiato alla parete e l’altro che se lo inchiappettava alla grande con tanto di gemiti e sospiri. Incuriosito mi sono avvicinato e ho notato un altro tizio che li guardava tenendosi il cazzo in mano per segarsi. Siamo stati lì per un po’ fino a che i due non hanno goduto e poi il passivo si è tamponato bene il buco del culo, dal quale evidentemente stava uscendo la sborra, poi si è rivestito, ha baciato l’altro in bocca, ci ha salutato e se ne è andato. L’altro è rimasto nudo e ci ha chiesto se volevamo avere qualcosa da lui tipo sega o pompino e alla nostra risposta negativa si è rivestito anche lui e se ne è andato. Ho chiesto al tizio che avevo trovato a guardare se quanto avevamo visto fosse una cosa normale e lui mi ha risposto che lì, in quel corridoio quasi buio era normale incontrare uomini nudi che scopavano”.

Rimango un po’ stupito, dove vado io ci accontentiamo di seghe e pompini, c’è anche qualcuno che si fa inculare ma facendo in modo di farsi notare il meno possibile e poi mai mettendosi completamente nudi, tutt’al più si abbassano le braghe per esibire il culo stando appoggiati all’ultima fila di poltroncine. Se poi qualcuno ne vuole approfittare lo fa ma con discrezione infatti lo notano solo quelli che sono più vicini. Piero mi invita ad andare a provare e mi garantisce un bel divertimento. “Al limite ce lo facciamo noi due tutti belli nudi, e se qualcuno vuole guardarci e segarsi ben venga tanto noi due non ci siamo mai vergognati per queste cose”.

Ci diamo appuntamento per il sabato successivo nel pomeriggi quando le mogli vanno dal parrucchiere ricordando di farci un bel clistere di pulizia nella previsione che ci venga voglia di divertirci come si faceva una volta.

Arriva il sabato, cioè ieri. Come d’accordo ci vediamo nel bar vicino al cinema per il caffè e poi entriamo. Entrambi indossiamo bermuda e polo, sotto niente, solo i mocassini. Appena gli occhi si sono abituati alla penombra andiamo verso lo schermo per passare dietro e proseguire verso i servizi. Troviamo subito il corridoio semibuio. Siamo soli e subito ne approfittiamo per abbracciarci e baciarci in bocca mentre le nostre mani ci stringono le chiappe. Dopo il lungo bacio con le lingue che si sono cercate e ritrovate nelle bocche piene di saliva, Piero mi dice “Sapessi che voglia che avevo di baciarti. Mi piace più baciare te che mia moglie. Sarà che è parecchio tempo che non lo facciamo ma i tuoi baci mi sono mancati moltissimo”. “Anche a me sono mancati i tuoi e anche toccare il tuo corpo che so che è pieno di voglia come il mio”.

Ci spogliamo lasciando i pochi indumenti su uno sgabello che qualcuno previdente ha provveduto a lasciare in un angolo e poi le nostre mani rifanno conoscenza con i nostri corpi nudi e caldi. Lui, ricordando la sensibilità dei miei capezzoli, me li prende fra pollici e indici per strizzarli tirandoli, io che ricordo quanto gli piace, gli prendo in mano le palle e le stringo dolcemente mentre l’altra mano gli va sul culo per palpare le belle natiche e infilarsi in mezzo.

Continuiamo a baciarci con scambio di saliva da una bocca all’altra e piccoli e dolci morsetti alla lingua che viene succhiata. Ci fermiamo un attimo per prendere fiato e constatare che siamo in un luogo pubblico, entrambi nudi che ci strusciamo e ci prepariamo a fare sesso. Questo aumenta la nostra voglia e ci rende ancora più porcelli e libidinosi.

Ormai siamo arrapati e vogliamo di più. Si china davanti a me e mi lecca la cappella, poi scende lungo il cazzo fino ai coglioni, apro le gambe a compasso e lui scende oltre il perineo per arrivare a leccarmi il buco fra le chiappe. Poi rifà la strada a ritroso e si ferma sulla cappella che prende in bocca e succhia mentre con una mano mi tiene le palle e con l’altra mi fa un ditalino al buco del culo.

Lo faccio alzare e mi dedico a lui. Gli succhio i capezzoli e li mordo poi lascio una scia di saliva sul suo petto fino a scendere alla pancia e poi al cazzo duro e scappellato. Lo lecco sulla punta e sento che dal meato sono già uscite le prime gocce di precum. Le aspiro e poi vado oltre, prima le palle che prendo in bocca una alla volta poi il suo buchino che lecco e insalivo per bene prima di infilarci un dito che viene quasi assorbito. Continuo a pompargli il cazzo e il dito viene raggiunto da un secondo che viene accettato facilmente. Faccio roteare le due dita per allargare il buco rendendolo più elastico e pronto alla penetrazione di qualcosa di più consistente.

Adesso le dita sono diventate tre che entrano ed escono agevolmente e mi rendo conto che Piero è molto ricettivo. Mentre lo fotto con le dita mi chiede di dargli il cazzo. Si appoggia al muro con le mani tenendo le gambe bene aperte e il culo sollevato. “Mettimelo, cosa aspetti a chiavarmi? Lo sai che ne ho voglia. Fammi sentire il tuo bel cazzone tutto dentro e spingilo fino in cima”. Mi accosto a lui che si è allargato le chiappe per mettermi a disposizione il buco già aperto e pronto, accosto la cappella al buco e spingo. Si apre come una fica bagnata e io sprofondo nel suo intestino fino ai coglioni.

La mia pancia sbatte sulle sue chiappe mentre lo tengo per i fianchi e lui si dimena come una cagna in calore. “MMM com’è buono! Mi fai sentire una troia affamata di cazzo. Non sborrare che è ancora presto e voglio che ci divertiamo per bene”. “Stai tranquillo che prima di sborrare ho voglia anch’io di giocare con te”. Gli sfilo il cazzo dal culo e lui si mette di fronte a me. Ci baciamo in bocca e poi lui si stacca, si abbassa e mi prende i capezzoli in bocca. Prima uno poi l’altro subiscono un trattamento a base di leccate, succhiate e morsetti, scende e mi fa un succhiotto all’inguine “Ecco, adesso ti ho marchiato, quando tua moglie lo vede diglielo che te l’ho fatto io”.

“Sei uno stronzo”. “Sì, lo so ma ti voglio bene”, “Per quello anch’io. Vieni che adesso tocca a me farmelo mettere”. Mi appoggio anch’io al muro e lui dietro a me si china, mi apre le chiappe e mi passa la lingua a spatola in mezzo. Si ferma sul buco che insaliva copiosamente, poi introduce un dito e lo fa girare tutto intorno, ne aggiunge un secondo e poi anche un terzo. Toglie le dita e pi sputa nel buco, poi le rimette dentro fatte a mazzetto. Le fa andare dentro e fuori facendo in modo che la sua saliva entri bene. Quando è soddisfatto si alza, mi appoggia la cappella al buco e poi spinge. Io non sono un passivo come lui ma per fortuna il suo uccello non è largo come il mio, è più sottile ma più lungo e quando lo ha infilato tutto dentro mi sento l’intestino invaso. E’ una sensazione che mi piace e lui aumenta il mio piacere passa le mani sulle anche alle quali si tiene per darmi forti colpi di cazzo nel culo.

Mentre mi sta inculando sento una presenza, mi giro e vedo uno che ci guarda. “Bravissimi, mi avete fatto venire voglia”. E’ un anziano che si è avvicinato a noi per guardarci fare sesso. La cosa non ci turba, anzi, siamo entrambi esibizionisti e un guardone non può farci che piacere. “Vi do noia se continuo a guardarvi?”. “No. Per nulla, anzi, avere un po’ di pubblico ci fa piacere, ci stimola a fare sempre meglio. Sto scherzando, comunque se ti fa piacere guardare guarda pure a noi non dai noia”. Piero continua a incularmi ancora per un po’ poi esce dal mio sedere e io mi giro per baciarlo ancora.

Lui mi ringrazia per la bella inculata e decidiamo di comune accordo che è ora di finire e godere. Mi chino davanti a lui e gli prendo il cazzo in bocca, una mano per stringere i coglioni e per infilargli tre dita nel culo. Vado avanti e indietro con la testa fino a sentirmi il naso sul suo pube e intanto succhio con le guance incavate. Dura poco e lo sento che sta piegando le ginocchia. Aumento il movimento della testa e succhio finchè mi scarica in bocca una sborrata abbondante e cremosa che cerco di trattenere in bocca più che posso. Quando sento che ha finito mi alzo e ci baciamo scambiandoci borra e saliva di bocca in bocca. Alla fine ognuno inghiotte quanto gli è rimasto in bocca.

Adesso tocca a me. Si china, mi prende il cazzo in bocca e inizia un pompino meraviglioso con le dita infilate nel buco. Gli prendo la testa, la tengo ferma e lo chiavo in bocca. Vado dentro e fuori dalle sue labbra spingendo la cappella fino in fondo con colpi lenti e profondi. Il suo naso tocca il mio pube depilato e io sento che la mia cappella arriva alla sua ugola provocandogli anche qualche inizio di conato. Pochi colpi ancora e gli riempio la bocca con bordate di sborra cremosa e calda. Anche lui cerca di trattenerne il più possibile in bocca e poi, quando ho finito, lo faccio alzare e ci baciamo per un nuovo scambio di sperma e saliva.

Ormai abbiamo finito e ci rivestiamo per andarcene. Il signore guardone si ne rende conto “Siete stati bravissimi. Non ricordavo di avere visto due amanti così innamorati e con così tanta voglia di soddisfarsi dandosi piacere a vicenda”. Solo allora noto che ha il cazzo di fuori e che se lo sta menando vigorosamente. Lo ringraziamo e lo salutiamo augurandogli una buona giornata.


Se vi è piaciuto e me lo volete dire vi ringrazio.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per CINEMA A LUCI ROSSE:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni