Lui & Lei

Carlo


di Maranonperchiunque
06.11.2022    |    6.798    |    54 9.8
"Dopo avere ammirato il suo tuffo perfetto e temendo di imitarlo col risultato di trovarmi il reggiseno in vita e le mutandine alle caviglie, mi calai dalla..."
Stavo vivendo un periodo sereno, niente uomini, nessun impegno, un’ assoluta libertà . Mangiavo quando avevo fame, dormivo quando avevo sonno, uscivo se me ne veniva voglia e non per necessità. Non conoscevo la noia, mi bastava la mia compagnia. Ogni tanto capitava di essere in disaccordo, ma, alla fin fine, riuscivamo sempre a capirci, IO e ME.
Fu così che un giorno, girando su internet, trovai una pubblicità molto interessante, la visita guidata in un magnifico castello e relativo immenso parco.
Le foto erano veramente allettanti, il paesaggio stupendo e, senza pensarci troppo, feci la prenotazione online.
Naturalmente la mia ME iniziò ad avere dei dubbi, dei ripensamenti che IO scacciai.
Ma si ! Ogni tanto fa bene stare in mezzo alla gente per poi tornarsene a casa in compagnia di se stessi ricordando una giornata diversa dal solito !
Fu così che lo incontrai.
La giornata era veramente splendida, il castello era stupendo, ma quello che mi attirò maggiormente fu il parco.
Nonostante la giornata fosse torrida, gli alberi secolari regalavano un’ombra freschissima, mentre migliaia di fiori riempivano l’aria con i loro profumi inebrianti.
Girovagando mi fermai ad ammirare un cespuglio enorme di peonie.
“Stupende, vero ?”
Mi voltai.
Un uomo mi stava sorridendo.
“ Mi scusi se l’ho distolta dai suoi pensieri !“
Non poteva immaginare che la mia espressione era dovuta al fatto di essermi trovata davanti una persona affascinante, vestito semplicemente con leggeri jeans e una camicia di lino bianco con maniche rimboccate. Emanava una certa forza che attraeva.
“Ai ai, Mara, attenta !” mi avvertì la mia Me !
Non le badai e, fra una parola e l’altra, ci presentammo.
Carlo era molto simpatico e per niente invadente, un’ottima compagnia.
Girammo in lungo e in largo tutto il parco indicandomi il nome di quasi tutti gli alberi, dicendomi che ne aveva alcuni anche nel suo giardino. Aveva portato con sè i due figli che in quel momento erano all’interno del castello con la guida. Quel giorno li aveva in custodia in quanto la ex moglie aveva un impegno.
Cosi, semplicemente, venni a sapere un sacco di cose sul suo conto, anche del suo lavoro che lo portava a viaggiare sovente all’estero e tornare a casa per il weekend.
Venne presto l’ora di uscita; mi presentò i figli, due bei ragazzi di sedici e diciotto anni, poi ognuno se ne tornò alla propria auto con la promessa di risentirci (ci eravamo scambiati i numeri di cellulare).
Avevo passato un’ottima giornata, cenai, guardai un po’ di tivù e poi me ne andai a dormire pensando che si, mi sarebbe piaciuto avere Carlo accanto a me, nel letto.
Il suono di una notifica mi scrollò dai pensieri.
“ Ciao Mara, domani pomeriggio sarò libero. Ti va di passarlo da me ? Se vuoi prendere il sole e farti qualche nuotata porta il costume”
Non mi aveva detto di avere una piscina.
Ci pensai e ripensai; mi pareva un po’ folle accettare, in fondo era uno sconosciuto, ma tant’è mi attraeva, non volevo avere rimpianti e poi, l’indomani era domenica ed io non avevo impegni, quindi accettai.
Ci demmo appuntamento alla stazione della vicina città, mi avrebbe scortata fino a casa sua, ovviamente ognuno con la propria macchina per essere libera di tornare a casa quando ne avessi avuto voglia.
La villa, una costruzione quadrata, sicuramente restaurata da una antica casa colonica, era circondata da infiniti campi di grano pronti per la mietitura; un leggero vento caldo faceva ondeggiare le spighe dorate.
Il cancello in ferro battuto si aprì al nostro passaggio offrendo la visione di un prato inglese ombreggiato da pini secolari, querce, tigli e tanti cespugli di rose.
Posteggiai, affascinata da tanto splendore.
“ Come sono felice di averti qui !” Disse, prendendomi sottobraccio e guidandomi verso casa.
Il contatto della mia pelle col suo corpo abbronzato mi fece rabbrividire di piacere. Erano mesi ormai che non provavo queste emozioni, da quando io e il mio ex ci eravamo lasciati : credevo mi amasse.
Entrammo direttamente in un ampio soggiorno, dopodiché mi fece visitare tutta la casa, lo studio, il bagno e la cucina enorme, poi, al piano superiore, la zona notte con tre camere da letto e relativi bagni, al seminterrato la tavernetta con sala biliardo e la cantina con tante bottiglie di vino.
Mi ricordai così di avere abbandonato la borsa da spiaggia su uno dei divani in soggiorno e oltre a costume, asciugamano e ciabattine, conteneva anche una bottiglia di prosecco e una scatola di amaretti.
Risalimmo e il prosecco andò a far compagnia ad altre bottiglie in frigorifero, dopodiché aprì la porta esterna della cucina e mi presentò la piscina con la sua acqua azzurra, come il mare.
“ Che dici, ci spogliamo ? “ Disse togliendosi la maglietta blu di cotone e sfilandosi i pantaloncini bianchi.
Lasciai cadere il mio vestitino estivo sulla sdraio rimanendo col bikini rosso che avevo indossato a casa.
Mi rimproverai di non aver portato gli occhiali da sole.
Il suo fisico abbronzato mi stava eccitando, i suoi calzoncini da bagno facevano immaginare tesori nascosti. Fingevo indifferenza, ma sapevo fingere ?
“ Ti va un caffè o preferisci qualcosa di fresco, Mara ?”
“ Grazie per il caffè, Carlo!”
Mi sdraiai, mi sentivo coccolata.
Chiusi gli occhi lasciandomi baciare dal sole, sperando in altri baci.
“ Ecco il caffè! Oggi la mia casa ha una regina !”
Nascosi il mio sorriso sorseggiando la dolce bevanda. Quante volte il mio ex mi aveva detto che ero la sua regina ? Tutto passa, ogni cosa ha un inizio ed una fine. Chissà cosa sarebbe successo con Carlo ?
L’entusiasmo del padrone di casa mi stava però contagiando spazzando via i tristi ricordi. Ci eravamo accomodati vicini e notavo i suoi sguardi compiaciuti sul mio corpo.
Il sole mi stava scaldando e sentivo salire in me una strana eccitazione, per cui, allorché mi invitò a fare una nuotata , accettai con molto piacere.
Dopo avere ammirato il suo tuffo perfetto e temendo di imitarlo col risultato di trovarmi il reggiseno in vita e le mutandine alle caviglie, mi calai dalla scaletta e mi immersi sott’acqua arrivandogli accanto, sorprendendolo.
“ Come sei bella !”
Lo so che non è vero, ma sentirmelo dire, anche se mi imbarazza, mi fa piacere e se sono imbarazzata rido.
E infatti, per nascondere la mia emozione, mi buttai sott’acqua facendo una lunga nuotata, ma ahimè, non essendo avvezza al bikini, mi sentii scivolare via le mutandine. Non è che coprissero molto, ma una parvenza di serietà la davano.
Carlo mi arrivò accanto con il “trofeo” in mano.
“ Vedo che non hai segni bianchi, la tua abbronzatura è integrale come la mia. Perché non ci togliamo tutto ?”
Accettai togliendo il reggiseno, curiosa di scoprire la sua reazione.
Anche i suoi pantaloncini volarono sul bordo della piscina scoprendo una abbronzatura completamente integrale. Non potei non soffermarmi su di un punto ben preciso.
Si, il suo uccello era in piena erezione facendo palpitare di eccitazione la mia patatina.
Ci guardammo negli occhi, ci stavamo desiderando.
“ Posso darti un bacio ?”
Sorrisi.
Le sue labbra erano morbide, quasi timide; dischiusi le mie per ricevere la sua lingua, la sua saliva che si univa alla mia. Fu un bacio lunghissimo, appassionato.
Stringendomi vigorosamente sentivo premere il suo uccello contro la mia pancia; mi voleva ed io lo desideravo con tutta l’anima.
Senza staccare la sua bocca dalla mia mi sollevò dall’acqua portandomi contro la sponda della piscina; mani nelle mani mi allargò le braccia e così, allacciati come in croce, spalancai le cosce per ricevere il suo bendidio.
I movimenti del suo cazzo nella mia figa erano accompagnati dallo sciacquio dell’acqua che mi entrava e usciva in contemporanea. Il contrasto acqua fresca e cazzo caldo era molto piacevole, un sottile orgasmo che mi elettrizzava, mi faceva pulsare le tempie.
Mi sentivo viva, dopo tanto tempo.
Due anime solitarie si erano incontrate e stavano godendo mentre il sole li osservava.
Non so quanto durò, ma quando terminò ci ritrovammo sfiniti, soddisfatti e felici.
Dopo aver fatto una nuotata ristoratrice tornammo alle sdraio.
“ Ora beviamo qualcosa. Ti va di cenare qui stasera ? Ti cucino quello che preferisci, poi ci faremo il bagno notturno nella piscina illuminata e se vorrai, come spero, potremo passare insieme la notte, intanto ho l’aereo al pomeriggio.”
L’unica mia paura era di stare sognando.

…continua
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