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Due giorni prima del lunedì.


di Maranonperchiunque
18.08.2023    |    417    |    39 9.8
"“ Sono al laghetto, ho visto ora che è tardi e non faccio in tempo a fare la spesa, andiamo in pizzeria, ti spiace ? “ “Ma no amore mio! Efrem, il..."
Le giornate sono ormai calde, sembrano finite le piovose, attese da troppo tempo, ma che cominciavano a dare fastidio.
Sabato ero libera, ma Andrea, mio marito, aveva un impegno importante, per cui, una volta compiuti i miei doveri casalinghi, decisi di fare una capatina al nostro amatissimo laghetto, decisa a prendere un po’ di sole.
Poi avrei provveduto a fare la spesa.
Oltretutto la strada è tranquilla, una provinciale che collega il Piemonte con la Liguria; il laghetto si trova comodamente a metà strada .
Era parecchio tempo che ci eravamo stati e, questa volta, volevo fargli una sorpresa per il suo compleanno, che sarebbe stato lunedì.
Volevo passare la giornata, io e lui, soli; prendere il sole, riposarci, fare l’amore, una nuotata, mangiare, bere, ovvero fare tutto ciò che ci veniva in mente.Pensavo a tutto questo mentre passavo tra le fresche colline ricoperte di boschi e qualche rara casetta qua e là.
Arrivai senza difficoltà, incrociando solo una decina di macchine.
Posteggiai nel solito spiazzo che, fortunatamente, era stato ripulito, come tutto il resto. Anche il sentiero era agibile.
Mi incamminai stupendomi di non udire il cane “vigilantes” abbaiare; sperai tanto che dormisse.
Ed ecco il laghetto con la sua acqua increspata da un dolce vento.
Ma non ero sola come avevo sperato.
Una persona era sdraiata supina, nuda.
Uomo o donna ?
Pareva dormisse.
Ero indecisa se restare o andarmene, allorquando sollevò la testa, guardandomi; era una donna.
Respirando di sollievo avanzai.
“ Le dispiace se mi fermo un poco?”
“ Faccia pure, se non le dà fastidio il mio nudismo.”
Mi sfuggì una risata liberatoria: “ Tutt’altro! Anzi, pare che oggi sia la mia giornata fortunata, io odio stare al sole vestita, ovvero col costume! Molto piacere, io sono Mara.”
Si alzò, mi tese la mano:” Irene”
Il suo fisico era stupendo, due tette, sicuramente terza misura, che stavano magicamente su e aureole rosate da adolescente contornavano capezzoli turgidi.
Le sue curve, già dorate dal sole, erano morbide, la patatina depilata, gambe snelle e unghie dei piedi smaltate di rosso, come le mie.
La guardai in viso. Stava sorridendo, mentre toglieva gli occhiali, mostrando un paio di occhi color mare e mettendo a posto una ciocca bionda di capelli sfuggita all’elastico.
Avrà avuto, al massimo, quarantacinque anni.
“ Dai, se ti va, mettiti qui vicino a me e, se dovesse arrivare un bel giovanotto, ce lo giochiamo ai dadi! “
Era passata con disinvoltura al Tu e alla battuta scherzosa.
Ridemmo entrambe.
“ Se dovesse arrivare sono obbligata a lasciartelo tutto, purtroppo sono fedele.”
“ Sposata? Marito geloso?”
Sorrisi.
“ Mio marito non è geloso, anzi!”
Irene mi guardò: non capiva.
Si accoccolò sull’asciugamano stringendo le ginocchia al petto mentre mi stavo spogliando.
Finalmente nuda, mi distesi accanto a lei.
“ Che succede, ho detto qualcosa che non va ?”
“ No, no”
Cominciò a raccontarmi del primo marito, sposato troppo giovane e inesperta della vita, della ossessionante gelosia nei suoi confronti, le violenze fisiche e morali subite e poi, finalmente, la libertà ritrovata.
La stupiva la mia parola ANZI.
Le dovevo una spiegazione, mi pareva una donna intelligente, in grado di capire la situazione.
Le raccontai ciò che era accaduto circa un anno prima, il giorno del mio compleanno, la sorpresa che mi aveva fatto Andrea.
Irene spalancava gli occhi color mare, divertita, rideva, sicuramente la patatina si era inumidita.
“Racconta ancora!”
Sembrava una bimba a cui si racconta una fiaba.
Andai nei particolari, i due ragazzi, le loro mani, lingue, piselli, i miei orgasmi, le loro sborrate e Andrea che mi prende con amore.
La sua mano, inconsapevolmente, andò alla fighetta, accarezzandola, il dito medio scomparve, sospiri, ansimi, godimento, mentre io continuavo a raccontare.
Ahhh, se fosse comparso un bel giovanotto per finire in bellezza !
Ma eravamo sole e io, purtroppo, sono etero.
La sua mano si fermò, gli occhi ancora chiusi.
“Ti è piaciuta la mia esperienza?”
“ Oh si, scusa, mi sono lasciata trasportare!”
“ Hai fatto bene, ne sono molto felice!”
Così mi disse che era parecchio tempo che non faceva sesso. Aveva conosciuto parecchi uomini, ma tutti volevano una relazione duratura, qualcuno addirittura il matrimonio, ma lei non voleva vincoli; aveva riconquistato la libertà e non voleva perderla.
“Quindi, se ho capito bene, tu vuoi scopare e poi ognuno a casa sua, tipo scopamico?”
“ Esatto, ma pare sia difficile.”
Mi si accesero mille lampadine.
“ Ascolta, mi è venuta un’idea. Sei libera lunedì pomeriggio?”
“ Posso liberarmi, lavoro in working, perché?”
“Lunedì è il compleanno di mio marito, sarebbe bello rendergli il favore e sei la persona perfetta. Spero tu non ti offenda, ma sono sicura che ti piacerà. Pensaci, ti lascio il mio numero. Se puoi venire al mattino porterò cibo anche per te, vedrai, sarà bellissimo e ne uscirai soddisfatta…ve lo meritate entrambi.
Il suo viso non esprimeva nulla.
All’improvviso il mio cellulare..dindondandinnn
“Amore, dove sei?”
Guardai l’ora, si era fatto tardi.
“ Sono al laghetto, ho visto ora che è tardi e non faccio in tempo a fare la spesa, andiamo in pizzeria, ti spiace ? “
“Ma no amore mio! Efrem, il morettino, ci ha invitati a casa sua, saremo solo noi tre, ti spiace ? “
Inserii il viva voce.
“ Ok, mi piace anche in tre, come mai non c’è anche Biagio? “
“ Via per lavoro, ma tornerà presto. Non è che lo preferisci a noi ? “
“ Vi preferisco tutti, ma te ti amo.”
Irene mi stava ascoltando a bocca aperta.
“ Parto subito, tesoro, però prima mi devo fare una doccia”
“ Ma no. Ti aspetto sotto casa, andiamo subito, ti insaponiamo noi due, ben bene. Tu devi solo fare la brava e godere. Ha detto Efrem che ha preparato piselli in umido. Sa che a te piacciono tanto”
Effettivamente i piselli li adoro e l’umido fa impazzire loro e le loro bocche assetate.
“Arrivo!”
Click.
Mi girai verso Irene; stava ridendo.
Mi tese il suo biglietto da visita.
“ Su, vai, non farli attendere ! Chiamami quando vuoi !”
Un abbraccio e via …aspettando lunedì.

( continua )
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