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Lui & Lei

conoscenze a scuola 9


di chiara94
04.04.2016    |    5.398    |    6 9.5
"Mi stavo bagnando , ma non potevo cedere..."
Natale si stava prepotentemente avvicinando. Le vie della citta' erano abbellite da file di luci colorate. Nelle ore pomeridiane, lungo le vie dello shopping, si potevano ascoltare jingle bells e tu scendi dalle stelle. Erano le cinque del pomeriggio, io e Beatrice, stavamo uscendo dall'universita' .
Non avevamo piu' l'autista da qualche giorno ormai. Guido era stato " licenziato " da Beatrice. Si era permesso di criticare Diego davanti a lei. La regina non reagi' subito, approfitto ' di un ultimo passaggio, poi la sera fu bloccato su ogni social e messo in black list sul cellulare di Bea. Guido era disperato, corse sotto casa della sua amata la notte stessa, e rimase li fino l' alba. Bea fece una serie di foto e le invio' a Diego, il quale da gran bastardo, le posto' su facebook. Come sottofondo, la canzone bella stronza di Marco Masini. Accortosi della cosa solamente la mattinata seguente, Guido sprofondo ' in una forte depressione. I suoi amici erano preoccupati per lui, implorarono Bea di perdonarlo, lei non volle saperne.
Diego si offri ' di darci un passaggio. Ci avviso' che prima doveva passare in un negozio a comperare dei parigamba per lui, e che avrebbe gradito il nostro consiglio. Bea era euforica, sembrava una dodicenne a cui avevano regalato il primo cellulare.
Diego ci disse di sceglierli, e poi lui li avrebbe provati. Io ero molto imbarazzata, e' vero che c'era parecchia gente nel punto vendita, ma neppure per il mio ragazzo ero abituata a scegliere le mutande. Beatrice invece era a suo agio, e ci metteva il massimo impegno. Diego si ritiro ' con i prodotti da noi scelti, e ci disse di guardare il cellulare. Fece un gruppo su whatsapp in quei pochi secondi. Dopo due minuti arrivo' una prima foto. Era lui con solamente un paio di parigamba a righe grigie e rosse, con dei bottoncini blu.
Come ci eravamo ridotte. Stavamo guardando le foto di un ragazzo in mutande. Beatrice dal suo cellulare scrisse otto, io non sapevo se rispondere e cosa soprattutto, fui anticipata da un altro messaggio.Era Angelica.
Il suo voto era nove.
Diego aveva tre ragazze in pugno. Quattro con Giada.
Un altro messaggio arrivo'. " Chiara ci devi pensare molto?"
Scrissi otto. Sembravo una puttana traditrice, ma non mi interessava. Ero gia' stata troppo umiliata in precedenza, volendo resistergli.
Provo' di seguito anche un boxer con la bandiera americana, un boxer a pois blu e bianchi , e infine uno slip
con disegnata una tigre sul sedere. Il tutto era sempre accompagnato dai nostri voti.
Da fuori sentimmo un colpo di clacson. Era Filippo, Angelica gli aveva detto che si sarebbe dovuta trovare con la sorella per delle commissioni. Che bugiarda era diventata Angelica. Dalla vetrina assistemmo a un bacio passionale per salutarlo. Il bacio di Giuda.
La diciottenne scese dalla macchina e si fiondo ' nel negozio. Arrivo' un' ultima foto. Era una foto molto ravvicinata, che riprendeva la cappella di Diego che usciva dagli slip. Si vedeva una protuberanza in primo piano sotto il tessuto . Io e le mie due amiche ci guardammo senza dire una parola.
Ma nessuna delle tre fece una faccia schifata. Lo scambio di sguardi duro ' un attimo, tutte e tre tornammo a fissare l'immagine.
Beatrice scrisse " forse dovresti provare una misura piu' grande ", Angelica aggiunse tante faccine sorridenti .
Arrivo' la sua risposta " forse una di voi tre deve venire dentro a vedere se si puo' tirare su l'intimo "
Beatrice e la sorella si misero a confabulare , pochi secondi dopo si avvicinarono a me e mi proposero un selfie Tutte e tre ci abbracciammo e imitammo la foto del dipinto "l'urlo "
Bocche aperte al massimo, come se fossimo sconvolte e spaventate da qualcosa.
Ero arrivata al mio limite ormai, stavo facendo la zoccola in compagnia delle due mie amiche, per far contento un bastardo.
Ero ormai frastornata dagli eventi, quando nemmeno senza rendermene conto, un paio di mutande mi colpi' in pieno viso. Le mie amiche risero e Diego in modo autoritario mi disse " rimettile a posto che quel modello non lo compero "
Feci come mi disse, e inizio ' a scendere una lacrima sulla mia guancia. Un'altra volta umiliata.
Diego accompagno a' casa prima le due sorelle. Prima di lasciarle scendere, pretese, da ognuna delle due, dieci bacini sulla guancia. Nessuna delle due si oppose.
La macchina riparti' nel silenzio. Arrivati al semaforo , prima della deviazione a destra che conduceva nella via di casa mia,Diego mi chiese " con chi stai messaggiando?" Gli spiegai che il mio ragazzo mi aspettava sotto casa . Gia' in lontananza potevamo scorgere le quattro frecce della macchina parcheggiata.
Diego con una manovra repentina si fermo ' a circa cento metri, e spense le luci , dicendomi " voglio anche i tuoi dieci bacini "
Mi avvicinai a lui, quando all' improvviso appoggio le sue mani sui miei fianchi e con fare rude, mi sposto', cercando di alzarmi. Caddi addosso a lui, ma non contento, continuo' nel suo intento. Mi riprese da poco sopra i fianchi e mi tiro ' , facendomi mettere a cavalcioni su di lui. Senti ' una grossa protuberanza contro il mio ventre, e capi' che l'erezione non gli era ancora passata da prima. Lo implorai di smetterla, ma come se tutto gli fosse dovuto, inizio' a muovere il bacino. Mi disse che finche' non gli' avessi dato i bacini, non sarei potuta andare via. E dovevo anche contare mentre glieli davo. Mentre contavo uno, i colpi sotto di me continuavano a martellarmi, mi sentivo rimbalzare su e giu' dal sedile. I suoi movimenti erano ben sincronizzati, venivo tenuta ferma sui fianchi, ma i colpi lenti e decisi non mi lasciavano scampo. Ero spinta verso l 'alto, il mio corpo coglieva tutta la sua durezza. Il mio ragazzo era a cento metri, e io ero seduta su un altro ragazzo a dargli piacere. Due....appoggio' le sue mani sul mio sedere per stringermi a se, sentivo il calore del suo fiato. Gli tolsi le mani, avevo paura qualcuno vedesse, anche se sarebbe cambiato poco. Sembravo una puttana anche senza le mani sul sedere. Tre...mi stavo bagnando , ma non potevo cedere...... non sarei mai stata di quel bastardo ...il bozzo dei suoi jeans stava sfregando contro i miei jeans , mai nessun ragazzo era riuscito a essere piu sfacciato.Quattro.....mi prese nuovamente per i fianchi, le sue dita sprofondarono nei miei fianchi , la presa era molto forte. Dalla mia bocca usci' un grido di dolore, la cosa non lo turbo'. Mi fece girare, e fini' a cavalcioni su di lui, con il mio sedere a contatto con il suo bacino. Mi fece appoggiare le mani sul volante, tiro' indietro il sedile e inizio ' a strusciarsi e a muoversi come un selvaggio. Sentivo il suo pene che si lavorava il mio fondoschiena, lo percorreva in lungo e in largo. Cercava di insistere nella parte centrale, quasi cercando di bucare la stoffa che copriva il solco delle natiche.
Cinque.....mentre continuava a strofinarsi da vero porco, apri' il mio giubbotto e me le tolse , senza chiedersi se fossi consenziente o meno. Mi fece appoggiarmi completamente a lui con la schiena, e le sue mani iniziarono a massaggiare i miei seni sul maglione, aumentando sempre piu' la presa, fino a stringere come due tenaglie. Il mio fiato era pesante, affannato, non capivo' piu' nulla, lascio ' la mammella destra, per appoggiare la mano sul mio basso ventre' e inizio' a sfregarmi sui jeans.
Ero seduta su di lui al contrario, con una mano sul seno, con il suo pene che insisteva a cercare il maggior contatto possibile con il mio sedere, e l'altra mano che sfregava il mio sesso.
Neanche in un film porno si vedono scene del genere.
Si tiro' su mettendosi in ginocchio sul sedile, e con una spinta mi fece finire con le braccia sull'altro sedile. Ero a novanta gradi , nella via di casa mia, con il mio ragazzo a cento metri. Gli dissi " smettila, mi stai facendo male, ho il ragazzo "
Incurante della cosa , continuo' " apri la bocca e succhia il pomello del cambio"
Mi manco' il respiro, ma che richiesta era? Quanto era porco quel ragazzo?
Stava esagerando, con una mossa fulminea apri' la portiera e riusci' a uscire dall'auto. Appena fuori, invece di correre con tutte le forze rimaste, guardai il mio aguzzino. Ero eccitata, ma anche molto spaventata. Diego non disse una parola, prese il mio zaino, e mi fece il segno di seguirlo, dopo essere sceso dalla macchina.
Il ragazzo che fino un minuto prima aveva osato sfregarsi per i suoi piaceri, come se nulla fosse, stava andando a salutare il mio ragazzo.
Mi sembrava di rivivere la serata della discoteca.
Quella sera , su facebook, Diego mise la foto di noi tre ragazze , taggandoci tutte. La frase di accompagnamento era sibillina :" cosa avete visto per essere cosi' meravigliate?"
I commenti maliziosi iniziarono a riempire le pagine, l'unico difensore, di tre povere fanciulle, era rimasto Filippo.
Diego prese male il suo intromettersi e in risposta alle sue molte obiezioni, scrisse " Guido docet "
Una massima latina, ma inequivocabile.
Io ero in camera mia, e presi a pugni il mio cuscino. Non dovevo piu' lasciarmi trascinare da Diego e dalle mie amiche, dovevo ritornare la studentessa modello.
Guardai il cellulare, nessun messaggio. Chissa' se Diego stava scrivendo a una delle due sorelle, o ad entrambe. La rabbia era forte, mi aveva usata per divertirsi, e nemmeno un messaggio.
Il conteggio era finito a cinque , a dieci cosa sarebbe successo? Nella mia mente rividi le immagini di qualche ora prima, la furia di Diego che si impossessava del mio corpo. Se non fossi scappata, mi avrebbe obbligata a succhiare il cambio, prendendomi per i capelli. Ne ero sicura. Quel ragazzo, che inizialmente sembrava cosi' timido, taciturno e gentile, era diventato un mostro, un essere pronto a chiedere qualsiasi cosa.
Pensai cosa avrebbero fatto le due sorelle al mio posto. Si puo' dire di no ad un ragazzo che chiede di fare un pompino al cambio della macchina? Noi ragazze diciamo piu ' no che si, e Diego non si puo' sentire per una volta vocale e consontante che nell'alfabeto vanno a braccetto?
Arrivo' un messaggio.Diego? No ,Andrea. Risposi con un semplice buonanotte.
L'orologio svizzero mandava la buonanotte come tutte le sere alla stessa ora. Se dovevo definire Andrea, Il termine piu' appropriato era un vecchio.
Aveva messo mi piace alla foto. La sua ragazza faceva la zoccola, e lui metteva mi piace?

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