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Lui & Lei

conoscenze a scuola ( cap 29 chiara e silvano parte 4 )


di chiara94
24.05.2023    |    1.759    |    6 9.8
"Probabilmente, era ancora per terra, sul pianerottolo ! Apri’ velocemente un cassetto, per prendere un reggiseno..."
Silvano accese la luce. Io, impreparata, cercai di tirare giu’ la maglietta, , affinche’ vedesse il meno possibile.
Lui, infastidito da questa cosa, mi disse :” Chiara, non posso neanche vedere le tue mutandine?”
Gli risposi :” Silvano, sai bene come la penso “
Si alzo’ dal letto, e si diresse verso la porta. Un po' imbarazzata, decisi di seguirlo, nonostante fossi poco presentabile. Apri’ la porta della mia casa, e mi saluto’.
Mi sembrava una reazione esagerata , anche perche' le concessioni erano aumentate.
Gli dissi :” Non fare il bambino “
E lui mi guardo', con aria abbattuta. Decisi di andargli incontro, e di dargli un ultimo bacio a stampo. Lui apprezzo’, e mi strinse a lui.
Le sue mani andarono sulla mia schiena, sotto la maglietta. Arrivo’ al gancio del reggiseno, e inizio’ a giocarci, finche’ non me lo slaccio’. Mi ritrassi subito, e mi misi a ridere, dicendogli :” Non fare il furbo “.
Mi disse :” Parla piano, o la vicina di casa, ti vedra’ ,sul pianerottolo, in maglietta e mutandine “
Non mi ero neanche resa conto, di essere sul pianerottolo. La lancetta della bilancia stava precipitando , furiosamente, dalla sua parte. Cercai di non perdere il controllo, e risposi, con il sorriso sulle labbra :” Meglio che vai, ci vediamo dopo”
Rispose :” Un ultimo abbraccio e ancora un bacio, che te frega, se ti vede il marito, della vicina di casa. Al massimo, si fa qualche sega dopo, pensandoti “
Lo guardai e gli dissi :” Ma sei impazzito? Vuoi che finiamo sui giornali?”
Disse :” Ci arrestino pure, basta che mi mettano in cella con te, almeno ti ho tutto il giorno “
Risposi :” Povera me, veramente “
Mi disse :” Preferiresti un nero, con una mazza di trenta centimetri, che ti rompa il culo?”
Mi misi a ridere, come un'ochetta. Lui aggiunse :” Tanto , anche se non finisci il prigione, con un nero, il culo te lo rompero’ io”
Mi avvicinai a lui e lo presi a pugnetti, in segno di ribellione scherzosa. Ancora oggi ,mi chiedo, come potevo essere cosi’ allegra, di fronte alla prospettiva, di venire sverginata dietro.
Schivando i miei colpi, mi prese in braccio, e io ,con le gambe, mi legai a lui , a cavalcioni.
Gli dissi :” Basta, non possiamo giocare per le scale “ e risi
Lui mi disse:” Invece si “ e ,nuovamente, ando' a cercare il mio reggiseno, che era rimasto slacciato. Cerco’ di sfilarmelo, da sotto la maglietta, si era messo a tirare le spalline del reggiseno, verso il basso. Lo redargui’, dicendogli di non fare il porco.
Ma le mie parole non servirono a nulla, anche perche’, non potevo alzare la voce, eravamo sul pianerotttolo. Alla fine, tirandolo verso il basso, riusci’a farlo cadere.
Le sue mani, andarono nuovamente a fiondarsi sopra la maglietta, all’altezza dei miei seni. Mi palpo’ le mammelle, dicendo:” Finalmente le sento senza reggiseno, anche se c’e’ la maglietta. Che tette che hai , e che capezzoli. Dai, fatti togliere la maglietta, fammi vedere le tette . Fai la femmina, che vuole accontentare il suo maschio.” Questa volta, le sue mani, mi tastavano piu’ affanosamente. Cercava di prendere ,tra le sue dita, i miei capezzoli, e tirarmeli. Senti’ un leggero dolore, ma cercai di resistere. Non potevo fare la bambina.
Mi disse :” Hai i capezzoli duri, allora ti piace, che ti tocco le tette? Ammettilo, non puoi non rispondere “ e me li tiro’ ancora piu’ forte, tanto che emisi un gemito, che ,quasi, mi strozzo’ il respiro.
Gli dissi:” Devo proprio andare “
Mi disse :” Mandami una foto, cosi’ mi sego, guardandola, ho il cazzo durissimo.”
Abbassai lo sguardo, e scorsi effettivamente una protuberanza notevole, nei suoi jeans. Riportai su lo sguardo, e incrociai il suo, mi aveva beccata, a guardare la protuberanza. Che vergogna , veramente.
Gli risposi:” Le foto non le mando neppure ad Andrea “
Mi rispose :” Non mi interessa cosa fai con Andrea, lui non ti aveva mai portata neppure a Venezia. Non puoi fare paragoni , con lui! Sei mai uscita, sul pianerottolo ,mezzanuda, con lui?”
Gli risposi :” Beh no”
Mi disse :” E allora, non dirmi sempre di no, vuoi mica farmi iniziare l’anno, in modo triste? “
Gli risposi :” Silvano, io….” e non mi lascio’ finire di parlare. Mi prese e mi fece girare, appoggiando la mia schiena, al suo petto. Sentivo il suo cazzo ,durissimo, premere forte, contro il mio culetto, coperto solamente dalla maglietta e dalle mutandine. Inizio’ a strusciarsi, era una situazione veramente da film porno.
Non riuscivo ne' a parlare ne a ribellarmi, era comunque diverso, rispetto alle situazioni con Diego. Con Silvano, non mi vedevo costretta, sapevo di poter interrompere il tutto , quando avrei voluto. Il mio diritto di scegliere , rimaneva intatto.
Questo cosa voleva dire, che ci stavo? No , non era assolutamente vero, . Dovevo solamente capire, come poter gestire il rapporto con Silvano, tutto qui. Di fronte alle mie azioni, dovevo sempre trovare delle scuse? A ventidue anni, ero veramente cosi’ bambina, da non assumermi completamente le mie responsabilita’ ?
Intanto lui continuava a strusciarsi, ad un certo punto mi disse :” Sai , se il vicino di casa fosse allo spioncino della porta, ti vedrebbe mezzanuda , mentre vieni strusciata sul culo “
Fissai la porta, antistante la mia, in effetti Silvano aveva ragione. Mi stavo comportando da zoccola, ormai ero precipitata, nel baratro della perversione. Io e tutte le mie amiche. Beatrice era finita con il ragazzo piu’ brutto della citta’, quasi le avessero fatto il lavaggio del cervello .
Gli risposi :” E solamente colpa tua “
E lui mi disse :” Anzi, devi essere piu’ gentile con il vicino di casa, i rapporti di buon vicinato , sono al primo posto nella nostra societa’ “” e all’improvviso, tiro’ su la mia maglietta. Lui , essendo dietro, non riusciva a vedere nulla, ma , se il mio vicino , fosse stato allo spioncino della porta, avrebbe visto, di sfuggita, le mie tette. Si, anche se fui veloce, ad abbassare in fretta la maglietta, meta’ seni rimasero alla merce’, di eventuali occhi indiscreti.
Non ci potevo credere, le mie tette erano apparse nude, sul pianerottolo di casa. E non ero neppure ubriaca, non lo potevo sicuramente essere. Ero astemia. Mi girai, e invece di essere arrabbiata, gli dissi, ridendo :” Porco, ti piace che gli altri mi vedano le tette? Tanto tu non le vedrai mai “
Ma cosa potrebbe succedere ,se veramente il mio vicino avsse visto ,le mie tette nude? Uno scandalo ! Sarei diventata ricattabile. Magari mi potrebbe aver fotografata. Come ho fatto, a non arrabbiarmi, al pensiero che un sessantenne, abbia potuto scorgere ,parzialmente , le mie nudita’, per un capriccio di Silvano?
Non ci volevo pensare, altrimenti mi sarei rovinata, l’ultimo dell’anno. Stavo a pensando , ad una stupida festa, quando erano in gioco, la mia reputazione, il mio futuro, la mia storia con Andrea? E non pensavo, ai miei genitori ? Cosa avrebbero potuto pensare? Come ci sarebbero rimasti? Mi avrebbero rinchiusa, in un ospedale psichiatrico , e avrebbero sicuramente fatto bene.
Silvano, ridendo , disse :” Chiara, te la prendi per ogni cosa, devi essere piu’ solare e positiva “
Gli risposi: “ Questa me la paghi. Quando , io e Carlotta, andremo a mangiare, da quei due ragazzi, non ti raccontero’ niente “ E gli feci la linguaccia, chiudendo la porta alle mie spalle. Entrai in casa. Mi appoggiai alla parete, troppe emozioni, in una giornata.
Silvano , da dietro la porta, disse :” Dai, esci ancora, cosi’ facciamo vedere, al vecchio ,anche la figa e il culo “
Era veramente un gran porco. Altro che Diego. Lui stesso, comunque, aveva ammesso di esserlo. Non potevo fare quella scandalizzata . Era stato sincero, piu’ sincero di cosi’, poi. Gli risposi :” oppure, a quel ragazzo e al suo amico, a cena ? Mi autorizzi, a fargli vedere la mia passerina, e il mio fondoschiena?” E risi
Lui, capita la battuta, senza prendersela, disse :” Mandami una tua foto, devo sborrare . Ne ho tantissima da fare, rischio di allagare, un intero quartiere.”
Sentimmo una chiave, girare nella toppa, della porta accanto. Dissi a Silvano di andare via , per evitare pettegolezzi. C’era qualcuno ,allora, nell appartamento vicino. C’era il vecchio, o la moglie, in casa? O entrambi? E soprattutto, avevano visto il mio spettacolo, involontario?
Andai in camera mia, con il cuore, che batteva all’impazzata. Mi tolsi la maglietta, per entrare in doccia. Ero in mutandine , le mie tette rimanevano su da sole, ne ero molto fiera. Chissa , quanto avrebbe apprezzato,Silvano, nel vedermi cosi’.
Dimenticavo, voleva una foto. Una foto, per sfogare la sua libidine. Mi misi a ridere, negli ultimi giorni, ero completamente cambiata. Non ero piu' la lontana parente ,della Chiara pudica e casta, che conoscevate tutti.
Ma cosa era successo? Ero un caso clinico ? Avevo una doppia personalita’? O stavo solamente scoprendo, un lato della mia sessualita’, che non avrei mai immaginato di possedere?
I miei pensieri furono interrotti, dal sentir bussare, alla porta. Corsi alla porta e guardai dallo spioncino . Era Silvano, chi poteva essere, se no? Sicuramente non Andrea . Le soprese, con lui, nell’ultimo anno da questa parte, erano solamente un’utopia. Anche Diego ,ultimamente, sembrava sparito, come se ,casualmente, avesse lasciato campo, al suo degno compare .
Disse :” Aprimi, non puoi salutarmi, senza un bacio. Non ho visto, chi ha aperto la porta, ma deve essere uscito, solamente per mettere fuori, dalla porta, uno scatoloncino “

Girai la chiave, stavo lasciando la maniglia, quando mi accorsi ,che non avevo rimesso la maglietta. Ero coi seni di fuori. Piu’ veloce della luce , feci pressione sulla porta e richiusi, con il cuore in gola. Gli dissi :” Un attimo “
Corsi in camera, e mi rimisi la maglietta. Cercai il mio reggiseno. Non lo trovai. Probabilmente, era ancora per terra, sul pianerottolo ! Apri’ velocemente un cassetto, per prendere un reggiseno. Appena lo presi in mano, desistii’. Silvano non avrebbe apprezzato, e comunque, la maglietta, l’avevo addosso. Se non accettavo, di stare con una maglietta, senza reggiseno sotto, aveva ragione Silvano, a lamentarsi. Tanto valeva, tornare ad essere fredda e polemica. Ma la bilancia, indicava il contrario. E la bilancia, non mentiva .
Ovviamente, i capezzoli si intravedevano, ma il nostro livello di confidenza, permetteva cio’. Era un amico, come gli altri ? sicuramente no ! Era una persona, con cui c’era molto feeling, nonostante io continuassi, a non ammetterlo. Forse avrei voluto, che Andrea si comportasse come lui, ma ,ultimamente, il mio ragazzo era piu’ interessato al fondoschiena, della mia amica Bea. Pero’ che umiliazione, non aveva ottenuto nulla da lei, mentre aveva ottenuto ,dieci volte di piu’, quel ciccione di Gaetano. Si vede proprio che, certe volte, la vita te la fa pagare ,con gli interessi !
Questa volta apri’ la porta, senza neppure essermi rimessa i jeans, e lui infatti mi disse :” Brava, ormai ti mostri a me, mezzanuda, senza alcun minimo problema “
Risposi :” Abbiamo detto che e’ l’ultima volta, ricordi ? Sono uscita conciata cosi’, perche’ sono un po' presa dall’ansia, per i vicini, e perche’ e’ tardi, e devo prepararmi. A proposito, dove e’ il mio reggiseno ?”
Lui mi guardo’ , quasi stupito , e mi disse :” Io non c’e’ l ‘ho, Chiara. Non e’ che l hai rimesso? “ , rimettendo le sue mani ,sui miei seni, e palpandomeli.
Disse :” Hai ragione, non hai il reggiseno “
Gli risposi :” Perche’, guardandomi le tette ,con la maglietta, non te ne eri accorto? Un moschettiere dovrebbe essere esperto, di queste cose “
Mi disse:" Intanto il tuo reggiseno e' sparito, te lo vorra' riconsegnare, il tuo vicino, in privato "
In effetti, dove poteva essere il mio reggiseno. Che fine aveva fatto? Nessuno era passato di li, era' l'ultimo dell'anno. Avevamo solamente sentito la porta dell'appartamento contiguo, aprirsi.
Veramente il mio vicino si era accorto di tutto? Veramente aveva il mio reggiseno , potendo cosi' ,in futuro, ricattarmi? Perche' mi ero spinta cosi' oltre, senza pensare alle possibili conseguenze?Non avevo piu' dodici anni, non ero piu' una ragazzina, ero lanciata verso una laurea. Magari con un futuro da commercialista . Sarei finita negli scoop a luci rosse ? Giovane commercialista fa lo spogliarello, sul pianerottolo di casa. Beh, avrei aumentato i clienti. Ma cosa stavo andando a pensare, perche' ero uscita di cervello? Quel ragazzo, piccolo e magro, mi faceva stare cosi' bene, che il mondo attorno a noi, non esisteva piu'?"
Lo guardai e gli dissi " E' tutta colpa tua, cosa ti e' venuto in mente, di fare? Sei un porco, ora mi hai messa nei guai. Se lo scoprono i miei genitori, parleremo solamente su messanger "
Mi disse:" Non glielo dira', il tuo vicino, se no, non ne potrebbe approfittare della situazione " e rise
Gli risposi :" Silvano meglio che vai ,ora, o ti strozzo ".

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