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Lui & Lei

conoscenze a scuola ( cap 28 chiara e silvano parte 3 )


di chiara94
19.05.2023    |    4.689    |    3 9.4
"Eravamo immersi nella penonbra, con le due piccole fiammelle, che illuminavano la nostra piccola area di permanenza, lasciando al buio, il resto della..."
Ero nella mia camera ,da sola. Il silenzio mi avvolgeva ,completamente. Le lancette dell’orologio correvano inesorabilmente, la mezzanotte le stava aspettando. Io ero circondata dalle mie paure, dai miei incubi, dalle mie paranoie, che ormai mi accompagnavano, durante l’arco di tutta la giornata. Perche’ mi sentivo cosi? Perche’ non ero in pace, con me stessa? Ormai, ripercorrevo le tappe della mia vita, piu’ volte al giorno, e ogni volta, sempre le solite cose, mi rimbombavano nel cervello. Anche i muri, ormai, conoscevano la mia storia, i miei segreti. Silvano aveva esagerato? Era colpa mia, se aveva frainteso? Forse, ad entrambe le domande, si accompagnava una risposta positiva. Silvano aveva sicuramente esagerato, in quanto aveva tirato fuori il suo pene. Pero’ , a ben vedere, non l’ aveva tirato fuori, in una situazione a casaccio, ma in un momento in cui ,forse, era il gesto piu’ naturale, da farsi. Lo stavo forse giustificando? E poi, non l’avevo illuso. O forse si, lasciandomi mettere le mani sui seni e sul fondoschiena? Venezia e le gondole, giustificavano baci, e le sue mani sul mio corpo? No, pero’ eravamo sempre a Venezia, una citta’ dell’amore. E la mia reazione? In effetti, mi aveva chiesto il permesso, di tirare fuori il pene, e io avevo acconsentito. Quando mai, un ragazzo chiede il permesso? Lo fa e basta !!! Tirai cinque pugni, al mio cuscino, pronunciando , per cinque volte, la parola “ stupida “, rivolta contro me stessa.
Mi ero tolta il maglioncino, mettendo una camicia larga, piu’ comoda, per stare in casa. Erano le sette, era quasi ora, di prepararmi per la festa. Ma non avevo voglia, di prepararmi, di vedere gente. Alla festa avrei visto Andrea, ormai un estraneo , con cui ero lontana, anni luce. O Silvano, dopo averlo cacciato brutalmente, da casa. O Beatrice, forse diretta, in una camera da letto, con Gaetano. Troppe persone e situazioni da affrontare, meglio rimanere a casa mia, protetta dalle quattro mura. Dimenticavo Diego. Forse era passato in seconda fila, dopo l’entrata ,cosi’ potente, del suo amico?
Presi il telecomando , accesi il televisore. Ma, la mia testa, si volto’ subito, nuovamente, verso il comodino. Era ancora li, il bicchiere , pieno dello sperma di Silvano. Lo fissai intensamente. Quanto ero stata porca, a partecipare allo show, di quel ragazzo. Una spettatrice sicuramente colpevole. Era passata un’ora, e non avevo ancora gettato, l’unica prova, degli avvenimenti di quel pomeriggio.Perche’ non me ne ero ancora sbarazzata? Volevo tenere , il tutto, come ricordo ? o come trofeo? O una semplice sbadataggine?
Piuttosto avevo rovinato la serata, a un ragazzo, che mi aveva portata, a Venezia. Facendo il porco si, ma aveva fatto, quasi cinquecento chilometri, per corteggiarmi. Aveva allungato le mani, senza esagerare. Come, del resto, riguardo i baci. Eppure, l’avevo cacciato da casa mia, urlandogli dietro. Non aveva cercato di spogliarmi, o di infilarmi l’uccello in bocca, si era limitato a masturbarsi, davanti a me. Si era limitato? Adesso e’ normale, che uno faccia, una cosa simile, a casa di una ragazza, addirittura fidanzata?
Niente , non sarei mai arrivata a capo di nulla. Il citofono suono’, interrompendomi dai miei pensieri. Corsi a vedere chi era. Come immaginavo, era Silvano.
Senti’ la sua voce dire :” So che sei arrabbiata, vorrei scusarmi. Se ti va, anticipiamo il brindisi di mezzanotte, per sancire la pace”
Senza pensarci molto, gli apri’. L’arrabbiatura era passata, e il suo modo di comportarsi , scusandosi, gli faceva guadagnare punti.Non era il classico sborone, che si credeva chissachi, a cui tutto era dovuto.
Lo feci entrare in camera mia, io mi sedetti sul letto, mentre lui rimase in piedi.
Mi disse :” Chiara, scusami per prima, non ci sono giustificazioni “
Dai suoi occhi lucidi, capi' che le sue parole, erano sincere. Pero’, era meglio rimanere sulla difensiva, vedendo, a quale punto, le cose erano arrivate, in pochi giorni. Risposi :” Ti scuso,pero' e' meglio evitare di uscire, ancora assieme. Questo non vuol dire, che non possiamo messaggiare, o se ci vediamo, in giro o nei locali, parlare”
Disse : “ Immaginavo che mi avresti detto cosi’. Compreso anche ballare assieme?”
Risposi :” Se tieni le mani a posto, si “
Mi disse :” Nel sacchetto con me, ho due bicchieri e uno spumante. Beviamo, per dimenticarci di prima, anticipando la mezzanotte, con un ultimo bacio ?”
Lo guardai e gli chiesi :” Ultimo bacio, prometti ?”
Mi disse :” Si prometto, anche perche’, ho capito che ti piace Diego, e io ,con lui, non posso competere “
Spiazzata da questa frase, gli risposi :” Silvano, non e’ assolutamente vero “
Non mi rispose, e si mise ad armeggiare, con il contenuto del sacchetto. Tiro’ fuori due calici, una bottiglia, un porta candela, e due piccole candele. Io lo guardavo , incuriosita. Prese un accendino, e accese le due candele. Si riavvicino’ ,alla porta della camera, e spense la luce. Eravamo immersi nella penonbra, con le due piccole fiammelle, che illuminavano la nostra piccola area di permanenza, lasciando al buio, il resto della camera. Silvano prese la bottiglia, la stappo’ , prese i due bicchieri, e li riempi’. Mi diede un bicchiere, e dicendo cin , brindammo.
Bevemmo un sorso dello spumante, poi Silvano mi tolse il bicchiere. Lo poso’, vicino al bicchiere con il suo sperma, e mi disse :” L’ultimo bacio, deve durare almeno cinque minuti “ e sorrise.
Non dissi nulla, o non ebbi il tempo, di ribattere. Si avvicino’, e appoggio’ le sue labbra, alle mie. Veramente, sarebbe stato l’ultimo bacio ? Questa domanda, rimbalzava nel mio cervello. Intanto , quasi in modo natuale, una sua mano, ando’ ad appoggiarsi, sul mio seno destro. Non era la prima volta; era l’ultimo bacio , lo lasciai fare. Mi allarmai, quando mi accorsi che, dopo aver tolto la mano, dalla mia mammella, le sue mani, si erano dirette alla ricerca dei bottoni, cercando di aprirmi la camicetta. Lo fermai subito, chiedendogli cosa stava facendo. Mi rispose :” E’ l’ultimo bacio, e’ l’ultimo dell’anno, mi sono lasciato trasportare. Sai che le tue tette, mi fanno impazzire “
Lo guardai, profondamente, e gli dissi :” Silvano, ma ,cinque minuti fa, non avevi detto, che avevi capito di aver sbagliato ? “
Rispose :” a tirare fuori il cazzo si, a palparti le tette no”
“ Non ti arrendi mai, vedo “ risposi
Disse :” Se continui a protestare, il bacio lo facciamo durare fino a mezzanotte “ e rise. Riusciva ad essere deciso, senza mai essere invadente.Riappoggio’ le mani ,sui miei seni, e torno', con le sue labbra, sulle mie. Ero mezza sdraiata, sul letto, con mezza schiena, appoggiata al muro.Nuovamente, ando’ a cercare i bottoni della mia camicetta . Dentro di me, provai a far mente locale, su come fossi vestita, e mi ricordai che, sotto avevo una canotta. Ero comunque coperta. Per questo motivo, decisi di non bloccargli le mani ,nuovamente.Molto lentamente, le sue mani aprirono quattro o cinque bottoni.
A quel punto, la mia camicetta era completamente aperta, e torno’ , con le mani, sui miei seni. Si stacco’ un secondo, e disse :” Veramente due tette fantastiche“
Un po' imbarazzata, sorrisi, senza dire nulla. Mi tolse la canotta, da dentro i jeans, cercando di passare, con le mani, sotto . Ma lo fermai subito :” Assolutamente no, sotto la maglietta no” Lo redargui’.
Lui mi rispose “ Chiara, Bea si e’ lasciata spogliare da Gaetano, addirittura la prima volta. Io e te siamo usciti piu’ volte. “
Lo attaccai, ricordandogli, che sarebbe dovuto essere, solamente, un ultimo bacio.
Mi rispose :” Mi piaci troppo, non resisto, almeno l’ultima volta, sii buona “
Gli risposi :” Lo sappiamo entrambi, che non sarebbe comunque l’ultima volta, gia’ dopo, alla festa, torneresti alla carica “
Nuovamente, cerco’ di passare, sotto la mia maglietta, provando ad insistere, con entrambe le mani. Ma, nuovamente, riusci’ a bloccarlo. La situazione si stava facendo incandescente. Non direi pericolosa. Del resto, era solamente un ragazzo, molto preso , che ci stava provando.
Per cercare di calmarlo, gli dissi :” Dai, ora e' meglio che vai, cosi’ mi preparo, e dopo ci vediamo alla festa “
Mi disse :” Allora eri seria, prima, quando dicevi, che non saremmo piu’ usciti assieme ?”
Stando sulla difensiva, gli dissi :” Ti prego, Silvano “
Silvano si tiro’ su dal letto, un po' stizzito, e mi disse :” mi spaventa molto, vedere come andra' la serata, ho paura di trovarti fredda ,e diversa, alla festa “
Lo guardai e cercai di rassicurarlo :” Stai tranquillo, non immaginarti problemi, quando non ci sono “
Silvano ribatte’ :” Chiara, io pero’ voglio andare oltre, non mi basta cosa mi stai concedendo “
Lo guardai ,senza ribattere. Si abbasso’, mi tolse le scarpe sportive. Risali’ verso di me, e appoggio’ le mani, sui bottoni dei miei jeans, slacciandomeli. Io ero immobile, stavo cercando di studiare le sue mosse, e di capire cosa aveva in mente
Mi disse :” Vediamo se, partendo dal basso , sono piu’ fortunato “ e sorrise
Allarmata, misi le mani ,sulle sue, per bloccargliele, e gli dissi :” Tanto, dopo, mi vedrai con le cosce scoperte “
Mi disse :” Non e’ la stessa cosa, vederti in gonna, e toglierti i jeans . Spengo le due candele, rimaniamo al buio ,e facciamo come Beatrice e Gaetano. Ti spoglio, senza toccarti “
Gli chiesi :” E se poi fanno altre porcate, le dobbiamo fare anche noi?”
E lui, ridendo, rispose :” si “
Risposi , decisa :” Non funziona cosi , avevi promesso un ultimo bacio e basta“
Silvano mi guardo’ e disse :” Almeno i jeans, te li voglio togliere “ Soffio’ sulle due candele, e rimanemmo nella piu’ totale oscurita’. Le sue mani, tornarono all’altezza della vita dei miei jeans, ormai, con il bottone di chiusura, violato.Tiro’, verso il basso, i miei jeans , e anche se ,con un po' di fatica, riusci’ a farli passare, attraverso i miei piedini. Ero con le gambe nude. Silvano ,subito, mi tolse anche le calzine di spugna. Per fortuna, la canotta non era cortissima, nascondeva le mie mutandine.
Silvano mi disse :” Dai, sfrega le tue tette, sul mio viso, fammele sentire bene. Fai un po la porca, almeno oggi “
Gli dissi :” Faccio quest’ultima cosa, che mi hai chiesto, poi mi prometti, che vai via? Altrimenti, non ti parlo veramente piu’”
Nella totale oscurita’ , mi disse che accettava. Impulsivamente, mi sistemai a cavalcioni ,su di lui . Presi la sua testa, tra le mie mani, e la portai, all’altezza dei miei seni.Anche se avevo ancora la canotta, sentiva ,sicuramente bene, le mie mammelle. Gli sistemai la testa, tra i miei seni, e iniziai a muovere, la sua testa. Inizio’ ad ansimare, sicuramente gli piaceva molto. Sentivo il suo calore, il suo respiro. Spostandogli la testa, poteva sentire la differenza di volume, delle mie morbide tette,che si strusciavano sul suo viso. Mi accorsi che, con le mani, stava ancora cercando di togliermi la canotta, ma ,ancora una volta, lo bloccai. Stava veramente pretendendo troppo, continuava a dimenticarsi, che ero fidanzata .
Gli diedi un bacio a stampo, e gli dissi :” Casanova, mantieni la promessa “
Mi rispose :” Pero’ accompagnami alla porta almeno , senza rimetterti i jeans “
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