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Lui & Lei

conoscenze a scuola 6


di chiara94
29.03.2016    |    3.850    |    10 9.7
"Angelica aveva compiuto da un mese 18 anni, e risaltava tra le sue compagne di squadra..."
La domenica successiva la sveglia suono' alle otto. L'universita'? macche'. Mi ero lasciata convincere ad accompagnare Bea a vedere la sua sorellina che aveva un' importante partita di pallavolo.
La palestra era gremita,le prime due squadre della classifica si affrontavano. Era il match clou dell' andata. Angelica aveva compiuto da un mese 18 anni, e risaltava tra le sue compagne di squadra.
Capelli biondissimi come la sorella, portati a caschetto, un viso dai tratti aggraziati. I suoi occhi erano verdi come uno smeraldo, e brillavano di sicurezza mentre studiavano le avversarie. Era alta 1.78, una vita molto piccola, messa ancor piu' in risalto da una quarta abbondante di seno. Un fondoschiena che reggeva il confronto e probabilmente batteva quello della sorella: era gia' stata contattata da due notissime case di intimo per essere testimonial di importanti campagne pubblicitarie, ma lei non ne voleva sapere. Era felicemente fidanzata da 4 anni con un ragazzo, e non le andava di spogliarsi per far vedere le sue grazie al mondo intero. La sua piu' grande virtu' ? essere vergine e aspettare la prima notte di matrimonio, regalare se stessa solamente al ragazzo con cui sarebbe stata tutta la vita. La sua maglietta gialla, sebbene larga, non poteva nascondere le sue protuberanze. I pantaloncini color rosa si adattavano e disegnavano le curve del sue lato b, scolpendolo come quello di una dea che sorge dalle acque del mare. Le ginocchiere gialle completavano il suo abbigliamento, contrastando con una fascetta rosa di spugna che le asciugava il sudore sulla fronte. Scarpe rigorosamente rosa, il suo colore preferito. Appena 18 anni, eppure aveva gia' un fan club, i ragazzi la adoravano. Tanto amata dai ragazzi, tanto odiata dalle ragazze, per invidia soprattutto. Passava lei, e i ragazzi si giravano per fissare quanto di meglio poteva offrire la natura. Non era insolito vedere qualche ragazza che facesse una sfuriata al proprio compagno.Come una sirena, i maschi non potevano non rivolgere lo sguardo a lei. Una sirena?No, la sua figura si addiceva piu' a medusa, il suo incontro con lei poteva risultare mortale. Trovammo posto nelle ultime file,i ragazzi erano arrivati presto per occupare i posti vicino il campo, per ammirare meglio la loro paladina. La partita non era ancora iniziata, eppure ogni colpi di Angelica veniva salutato da un boato. Quando saltava per colpire la palla, con la maglietta che leggermente risaliva, i pensieri e le fantasie maschili prendevano percorsi inimmaginabili. Quando si posizionava in difesa, abbassando le ginocchia, e buttando il sedere in fuori, per i ragazzi era tempo di immortalare il tutto con scatti fugaci.
Beatrice parlava poco della sorella, la vedeva come una scomoda rivale, eppure c'era anche lei. In quella bolgia, la mia amica sembrava non esistere. La partita' fu molto combattuta, le schiacciate di Angelica al quinto set scardinarono il muro delle avversarie. Un batti e ribatti emozionante, continui cambi di servizio, e alla fine, Angelica porto' le sue compagne alla vittoria.
Io e bea uscimmo' dalla palestra, non sopportava l'idea di vedere i festeggiamenti. Incrociammo i suoi genitori , i quali le dissero di aspettare la sorella e di riaccompagnarla a casa.Bea era infastidita, si vedeva, non faceva nulla per nascondere la cosa, eppure accetto'. Davanti l'uscita, era piu' taciturna del solito. Alzo' lo sguardo quando dal nulla spunto' fuori Diego. C'era anche lui alla partita?
Non era da solo, assieme a lui c'erano due tizi, che non mi fecero una buona impressione fin da subito. Diego ce li presento' . Gaetano, un ragazzo alto circa 180, molto molto grasso, con dei capelli ricci scuri. Due mani molto grosse, consumate da qualche lavoro manuale. Portava una tuta azzurra, in alcune parti sporca di macchie nere. Silvano , un ragazzo molto basso e magrolino. Sicuramente un bel viso, dei vestiti alla moda, anche se odiavo le stringhe fluosforescenti sui polacchini da uomo. I capelli molto lunghi e sparati verso l'alto, tenuti assieme da mezzo barattolo di gel probabilmente.
Usci' Angelica intanto , coperta da una tuta nera e un giubbotto bianco. Nonostante i pantaloni lunghi della tuta, il suo fondoschiena non voleva saperne di rimanere nascosto. Gaetano, senza alcun pudore , si mise a fissarla in modo maleducato. l'imbarazzo in me stava crescendo. Beatrice presento' la sorella ai tre ragazzi, e tutti e tre vollero' fare una foto con la giocatrice.Gaetano la strinse forte a se, si poteva notare un certo disgusto da parte di Angelica, mentre Silvano e Diego furono piu' cauti.
Angelica disse che sarebbe tornata con il suo ragazzo, e di non preoccuparsi. Ci saluto', e i tre ragazzi incollarono i loro sguardi al fondoschiena della ragazza, senza preoccuparsi della mia presenza e di quella di Beatrice. Diego ci chiese un passaggio, e Beatrice acconsenti' . Silvano si sedette accanto a Bea, mentre io fini' sui sedili posteriori tra Diego e Gaetano. Ero molto inquieta, per la presenza soprattutto del ragazzo appena conosciuto. Avevo dei jeans e un maglione sotto il giubotto, eppure non mi sentivo a mio agio. Sentivo il forte odore di Gaetano, sperando che il tragitto fosse il piu' breve possibile. Diego e Gaetano parlavano come se nulla fosse, e ogni risata e ogni apertura di bocca del grassone, si trasformavano in un'alitata di un odore nauseabondo. I tre ragazzi si fecero accompagnare in centro, scendendo dopo dieci minuti. Ero sollevata, finalmente il supplizio era finito. Diego ci congedo' dicendo " i tre moschettieri vi salutano" e risero. Io e Bea non capimmo, e decidemmo di parcheggiare poco piu' in la, per guardare un po di vetrine.
Bip, immagine. Diego mi aveva mandato una foto su whatsapp. Apri' la chat e.....tre peni svettavano verso il centro come tre spade. tutti per uno, uno per tutti. Bea vide la mia faccia inorridita e mi prese il cellulare. Vide la foto e lesse il grido di battaglia dei tre moschiettieri, e armeggio' con il mio smartphone. Scrisse " colpa o merito di Angelica?" messaggio corredato da tante faccine con occhiolino. I ragazzi risposero " abbiamo scritto alla pompinara" Stavano parlando di Giada.Arrivo' un video. Lo aprimmo. Si vedevano i tre ragazzi messi di lato, con i loro peni, messi orizzontalmente. Giada era inginocchiata e passava sotto i tre membri dei ragazzi, in segno di sottomissione. Gaetano gridava " Troia, passa sotto le forche caudine " Gaetano, visto nudo, era ancora piu' brutto, un petto completamente peloso, con una pancia cosi' grande che sembrava si fosse saziato con un elefante. Pensai alla mia amica, e mi rattristai, capendo che era finita nelle mani di ragazzi che non avevano scrupoli a vantarsi per il loro piacere di umiliarla.
Cancellai il video e nel frattempo arrivo' un altro messaggio" quale cazzo vi piace di piu'? rispondete entrambe " Cancellai nuovamente la conversazione e misi il silenzioso.
Arrivammo' davanti a un punto vendita Calzedonia. Beatrice volle entrare, perdendosi subito tra le centinaio di confezioni esposte. Io guardavo le cose disinteressata, quando da uno scaffale presi un pacchetto.Era un paio di autoreggenti, velate scure, con una riga centrale nera. Ripensai alle parole di Diego in discoteca. " La prossima volta devi mettere le autoreggenti, chiaro?" Prima di posarle, le fissai ancora qualche secondo. Apri' la mia borsetta cercando il portafoglio. Clik Clak, verificai, avevo una banconota da cinquantaeuro e la poste pay. Piu' che sufficienti. La voce di Bea mi risveglio' dalla trance, e posai nuovamente la confezione. Raggiunsi Beatrice in cassa: la mia amica aveva riempito il proprio cestino con merce di ogni tipo.
Fuori dal negozio, incontrammo nuovamente i ragazzi. Probabilmente ci avevano seguite. Anche Bea era infastidita, I tre moschiettieri avevano veramente esagerato. Decidemmo di cambiare direzione, e riuscimmo a seminarli.
In macchina Bea ricevette un messaggio, e prese subito il suo sacchetto ,fotografando ogni capo scelto. Invio' le foto a un destinatario sconosciuto......no....il destinatario era Diego.
Le chiesi se fosse impazzita, mi rispose " diego e' curioso di vedere cosa ho comperato, mica sono foto pornografiche. Parla la santarellina che si fa spogliare nei bagni "
Le dissi " non e' vero, non mi sono fatta spogliare"
e lei " perche' sono arrivata io"
non riuscivo piu' a sopportare Bea, al che le dissi " Sei forse gelosa?"
e lei mi rispose " Gelosa io? " si mise a ridere e aggiunse " Dovrei essere anche gelosa della pompinara allora "
le risposi " E' una delle nostre migliori amiche, non puoi parlare di lei cosi '"
E lei " E' sempre una pompinara, di video come quello di prima ne girano a decine all'universita'"
Si illumino' il display del cellulare di Beatrice. " Ci hanno invitate a mangiare una pizza , cosa facciamo?" disse.
Io le risposi " Siamo scappate prima e ora andiamo tra le braccia di quei tre maniaci ? S e vuoi finire come Giada , fai pure, io non ci tengo "
Non fini' neppure la frase , che Bea mi disse " Sei solamente una puttana "
Io e Bea stavamo litigando....cosa ci stava succedendo? Litigavamo per colpa dei tre moschettieri?
Bea rispose che non potevamo, e li ringrazio' comunque dell invito.
Tra me e me pensai che prima o poi le scuse sarebbero finite, i tre ragazzi non si sarebbero arresi.

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