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Gay & Bisex

Un vicino un po' troppo...intraprendente 3


di Membro VIP di Annunci69.it orsonaked
26.04.2017    |    7.413    |    6 9.4
"Appoggiai le mie labbra delicatamente su quel fiore violaceo facendogli emettere un lungo e sonoro sospiro che aumentò quando schiusi le mie labbra iniziai a..."
Una volta usciti da Nizza, si aprì ai nostri occhi lo splendido golfo di S. Jean Cap Ferrat e di Villefranche sur mer; il mare era rischiarato dalla luna piena e le barche ormeggiate al largo nel golfo, dondolavano placidamente.
- "Dormi da me stasera?" chiesi guardando Lamberto
- "No, preferisco andare a casa: altrimenti sembriamo davvero una coppia non credi?" replicò sorridendo
Pensai che aveva ragione ma insistetti adducendo al piano che dovevamo mettere a punto per scoprire il misterioso inquilino.
- "Ok ma non facciamo tardi e niente sesso, chiaro?" disse serio. A malincuore promisi che sarei stato al mio posto e una volta entrati nel portone entrammo da me. Mentre preparavo una tisana calda, Lamberto mi spiegava come non fosse facile capire chi fosse l'uomo misterioso in quanto gli appartamanti erano suddivisi in modo strano, ovvero le finestre non corrispondevano alle porte di ingresso seguendo un filo logico per cui essendoci sul pianerottolo 6 porte, almeno 3 potevano essere possibili e sui campanelli, sia del citofono esterno che dei singoli appartamenti non erano i nomi ma solo numeri:
- "E' una cosa voluta da Trochet, per la privacy" disse Lamberto
- "Ma che palle sto tizio! Stava bene in una caserma" dissi stizzito
- "Si vero; comunque direi che l'unico modo di farlo uscire allo scoperto è quello di scopare nel mio salotto, una sera tenendo le tende aperte: dobbiamo cercare di fargli capire che ci andrebbe di fare con "lui" disse Lamberto sorseggiando la sua tisana calda.
- "Non penso che possa esser.....(TOC)" un forte colpo alla mia porta di ingresso mi smorzò le parole in gola; Lamberto poso piano la tazza della tisana e rimase in ascolto, poi lentamente si alzò e in punta di piedi si avvicinò alla porta, seguito a breve distanza dal sottoscritto: con un gesto repentino spalancò la porta giusto in tempo per vedere un'ombra che velocemente spariva nell'ascensore, partendo verso i piani superiori.
- "Ma chi cazzo...." sibilò Lamberto
- "Dai rientriamo, sta storia non i piace per niente" dissi agitato
- "Era mai capitato prima?" chiese serio Lamberto
- "No mai" risposi mentre accarezzavo il suo petto, da dietro, in piedi sulla porta di ingresso ancora aperta. Le mie mani raggiunsero presto il suo cazzo barzotto, grazie anche al fatto che indossava i pantaloni della tuta.
- "Fermo ma che fai? Avevi promesso..." sospirò Lamberto
- "Non lasciarmi solo stasera, ti prego" sopirai mentre si girava incollando la sua bocca sulla mia e con le mani frugava il mio buchetto ormai dilatato.

Lamberto affondava in me con estrema facilità; mi teneva divaricate le coscie e infilava il suo cazzo duro dentro il mio buchetto come in una fighetta non più vergine ormai, sbuffando e rantolando, con il suo vocione profondo. Io dilatato al massimo lo contenevo ormai con facilità non sentendo male ma puro godimento, lanciando di tanto in tanto piccole grida di puro piacere: il suo palo mi apriva completamente, lo sentivo strofinare goduriosamente sulle pareti dello sfintere, pompandomi alternativamente con furia e con dolcezza. Ciò che mi faceva impazzire era la sua grande resistenza, non finiva mai la sua carica e per la sua età era davvero incredibile. Il lubrificante e il suo precum mi impomatavano ben bene e lo sciabordio che procuravano, ogni volta che affondava il suo cazzo in me era davvero libidinoso.
- "Cazzo se mi fai impazzire, ti scoperei per giorni interi" mi soffiò in un orecchio mentre mugolado gli cinsi la vita con le mie gambe, appoggiando i talloni sul suo culo; questa mossa lo eccitò quel che bastava per scaricarmi nel culo una dose di panna doppia, muggendo come un toro, per poi accasciarsi su di me iniziare a russare esausto dopo soli pochi minuti; ero stanco pure io cosi mi addormentai con il suo cazzo ancora dentro, tenendolo stretto a me.
Riaprimmo gli occhi in una bella mattinata soleggiata ed essendo domenica ci permettemmo di fare colazione con la dovuta calma:
- "Vista la giornata, che ne dici di un 'po di mare" mi disse sorridente mentre imburrava una fetta biscottata. Accettai con gioia, adorando il mare e la temperatura era ideale nonostante fosse solo aprile, cosi indossati i costumi "Che tanto terremo addosso solo pochi istanti" disse strizzandomi l'occhiolino, ci dirigemmo verso la scala dell'imbarcadero che conduceva direttamente ad una piccola spiaggetta privata in uso al condominio. Dentro l'imbarcadero, si apriva un tunnel che essendo buio non era possibile vederne la fine ma per un istante mi sembrò di vedere un'ombra che furtivamente si allontanava sparendo nell'oscurità:
- "Forse sono io che ho l'immaginazione troppo fervida, dopo ieri sera" dissi a me stesso, per chiedere repentinamente a Lamberto se lo avesse mai esplorato, cercando di vederne il fondo:
- "In effetti no" rispose soffermandosi un attimo a guardare nel buio ma dopo pochi istanti, proseguì spedito verso la spiaggetta senza pensarci più.
Acqua cristallina e sabbia dorata componevano questa piccola insenatura circondata dagli scogli e nascosta alla vista dell'intera costa: una vera meraviglia tutta per noi! Distendemmo gli asciugamani e liberatici dei costumi, completamente nudi ci distendemmo uno a fianco all'altro beandoci dei caldi raggi di primavera. Aprendo un occhio sbirciai il corpo stupendo del mio amico e non riuscendo a resistere cominciai ad accarezzare il suo petto peloso e il suo cazzo a riposo ma ugualmente voluminoso, soffice e caldo, soffermandomi sulle palle; morbide e lisce quasi non riuscivo a contenerle in una mano. Avvicinai le lebbra su di esse baciandole piano e inalando il profumo intenso e spettacolare che emanavano, passai piano la mia lingua sulla morbida pelle dello scroto, facendo scivolare le mie dita dietro la borsa che conteneva i coglioni, soppesandoli dolcemente. Il cazzo di Lamberto prese a gonfiarsi e in pochi istanti fu duro come un palo di cemento, completamente scappellato, con il glande lucido grazie alle gocce di precum che iniziavano ad irrorarlo. Appoggiai le mie labbra delicatamente su quel fiore violaceo facendogli emettere un lungo e sonoro sospiro che aumentò quando schiusi le mie labbra iniziai a ingoiare il suo cazzo, cosa che gli fece esclamare:
- "Occhio! Sai cosa ti succede una volta che è totalmente sveglio!" disse ghignando piano
- "Oddio non vorrai approfittare di una povera verginella" risposi in modo provocante e con voce cinguettante, cosa che fece inalberare Lamberto all'istante, rotolando su di me e dicendo con voce profonda:
- "Te la sei cercata puttanella"
- "MA SIETE IMPAZZITI???" gridò una voce dalla cima del molo privato, unico punto da cui si vedeva la spiaggetta; Lamberto riguadagnato il suo asciugamano imprecando alzò lo sguardo e prima che potessi girare il volto verso il molo lo sentii esclamare:
- "Ma no signor Trochet, abbia pazienza, stavamo solo giocando"
- "Si si certo! Ma questi giochi zozzi cercate di farli a casa vostra e non davanti a tutti" aggiungendo subito: "Per entrambi un cartellino giallo di ammonizione: Lei, Sandri ha deciso di collezionarne molti?" guardandomi in modo sarcastico. Feci un sorriso pensando che uno squalo, quando se ne ha bisogno non c'è mai nei paraggi e Lamberto tra i denti disse:
- "Sai dove te li puoi infilare i cartellini?!"
- "Come, prego??" chiese Trochet a voce alta
- "No niente, non abbiamo detto niente: raccogliamo le nostre cose e ce ne andiamo" concluse asciutto Lamberto raccogliendo l'asciugamano. Lo imitai in fretta e transitando davanti a Trochet gli lanciai un'occhiata tagliente a cui ebbi risposta più o meno nello stesso modo e per la prima volta lo squadrai bene da testa ai piedi: non era brutto non fosse stato per quella montatura degli occhiali che lo faceva assomigliare a Moira Orfei e soprattutto un bozzo davvero notevole era nascosto dalla stoffa del costume e ciò solleticò la mia curiosità ma era davvero stronzo, quindi persi interesse per il suo cazzo all'istante.

- "E se fosse lui?" chiesi a Lamberto mentre mangiavamo la macedonia di frutta a fine pranzo.
- "No ne dubito! troppo puritano e rompicoglioni: però ha un bel pacco, vero?" disse scherzoso
-" Ah, porco! te ne sei accorto eh?" esclamai ridendo
- "Beh, vedo che ce ne siamo accorti in due" rispose, con un sorriso sornione
Ci salutammo, con l'accordo che ci saremmo rivisti per cena a casa sua ma mentre mi dirigevo al portone di ingresso del palazzo mi tornò in mente il tunnel dell'imbarcadero e ricordai la sensazione che qualcuno ci stesse osservando e spiando, cosi, preso da curiosità irrefrenabile tornai indietro sui miei passi. Scesi la scaletta che portava al molo e una volta davanti al tunnel rimasi con il fiato sospeso a cercare di percepire un rumore ma nulla, silenzio assordante. Presi il cellulare, accesi l'app torcia e cominciai a muovermi piano; ben presto fui avvolto dall'oscurità e l'odore di muffa aumentava esponenzialmente: sentivo un eco di gocce che cadevano sicuramente dalla volta del tunnel passando questo sotto il giardino condominiale. Improvvisamente fui investito dal una folata di aria fresca benchè carica di umidità: mi fermai di scatto, perchè da qualche parte nel buio doveva esserci una porta o un'apertura, cosi girai su me stesso quasi a 360 gradi, perlustrando bene le pareti e finalmente trovai una porta di ferro dalla quale filtrava uno spiraglio di luce. Spento il cellulare appoggiai la mano sulla porta spingendola piano e questa cedette senza sforzo, aprendosi su una stanza semibuia che mi era stranamente famigliare; un rumore come di acqua aperta in una doccia riempiva l'ambiente e richiusa piano la porta alle mie spalle, trovai un interruttore sulla parete. Accesa la luce il fiato mi si fermò, cosi come i battiti del cuore: 3 lampade emisero contemporaneamente una luce calda soffusa e un letto ornato da grandi e sontuosi cuscini si palesò davanti a me: mi trovavo nella cantina dove consumai la mia prima notte di sesso con Lamberto!!!!
Ma come poteva essere possibile?? Era un sogno? Oppure il mistero stava diventando davvero fitto?
- "Ma...Lei chi è cosa ci fa qui?" esclamò una voce sorpresa e nel girarmi mi trovai davanti ad un ragazzotto giovane, nudo, un petto muscoloso ornato da due splendidi capezzoli scuri e duri come chiodi e con un discreto pisello ciondolante; non un solo pelo ornava il suo corpo sodo e leggermente abbronzato e bagnato da una recente doccia, ad eccezione di una leggera barbetta sul volto che faceva da contorno a due labbra carnose e sensuali ma non spesse. I suoi splendidi occhi celesti, come mi vide in volto si spalancarono in un'espressione stupita aggiungendo:
- "Tu?! Finalmente...." e avvicinandosi mi spinse sul letto buttandosi sopra di me, infilandomi la lingua in bocca e passando le mani su tutto il mio corpo. Con gli occhi sbarrati cercavo di capire chi fosse questo sconosciuto o di ricordare dove potessi averlo visto prima ma non vi era traccia di lui nella mia memoria. Mi lasciai spogliare completamente e una volta nudo, si distese al mio fianco, porgendomi il suo cazzo ormai durissimo e prendendo in bocca il mio ugualmente inalberato. I nostri corpi fusi assieme si contorcevano dal piacere mentre le nostre bocche affondavano sui nostri dardi duri e pieni, avvolgendoli con le labbra umide e calde e insalivandoli con uguale sapienza. Cominciò a stuzzicarmi il buchino con le sue dita mentre la mia mano accarezzava il suo scroto non grosso ma bello sodo e liscio; la mia lingua poteva correre senza ostacoli su quel corpo profumato di muschio bianco. Mugulavamo all'unisono dandoci un estremo piacere, poi staccando la bocca dal mio cazzo esclamò:
- "Ahhh, fermo, cosi mi stai facendo venire, non resisto"
- "Ci sono anch'io, dai!" dissi risoluto ricominciando a pomparlo e ad essere pompato a fondo, cosa che dopo pochi colpi di bocca ci fece esplodere come due fontane! Schizzi bollenti di sborra ci colpirono sui volti e entrarono per metà nelle nostre bocche aperte mentre mugolavamo forte, godendo tra gli spasmi. Ci adagiammò uno sull'altro respirando forte e assopendoci dolcemente.
Fu il rumore di una delle porte delle cantine nel richiudersi a svegliarmi di scatto e a riportarmi alla realtà; mi guardai attorno e mi scoprii solo, adagiato sul lettone. Una calda coperta era stata adagiata su di me, il mio misterioso amante doveva averlo fatto ma di lui non vi era traccia:
- "Ehi? Ci sei? Come ti chiami, io sono Sandro" esclamai ad alta voce ma non ottenni risposta e non udii alcun rumore; stavo vivendo un deja-vu! Mi rivestii in fretta e uscii con circospezione, risalendo nel mio appartamento e infilandomi in doccia, più stordito e pieno di domande, che mai.

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