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Gay & Bisex

Un vicino un po' troppo...intraprendente...2


di Membro VIP di Annunci69.it orsonaked
18.04.2017    |    12.336    |    9 9.6
"Accelerai la succhiata e piagnucolando Kim Lo, spruzzò violentemente nella mia bocca, proprio mentre Lamberto fece il suo ingresso in scena: - "Ehi ma..."
Il suo stupore raggiunse l'apice colorandogli il volto di un porpora acceso:
- "Ma...ma come è possibile? Oh mio Dio, che figura di merda!!" riuscì a dire dopo interminabili secondi di apnea.
- "Beh, direi che non è andata poi cosi male, no? Comunque io mi chiamo Sandro!" risposi sorridendo, mentre con la mia mano accarezzavo il suo petto pelosisimo.
- "Piacere io sono Lamberto!" dosse con tono di voce impostato e serio in volto, ritrovando un normale colorito roseo.
Scoppiammo a ridere come due adolescenti e mi abbracciò forte, lasciandoci andare in un lungo e appassionatissimo bacio, mentre sentivo il suo cazzo riprendere vigore e spingere sul mio pancino: intuii subito che non saremo tornati ai nostri appartamenti!
Dopo altre due ore di sesso e coccole decidemmo di ricomporci, anche perchè Lamberto si ricordò di un impegno improrogabile e poi perchè ormai era mattino presto: avevamo passato tutta la notte assieme a fare l'amore.
- "Ma stasera sarai mio ospite a cena, non accetto un rifiuto" disse risoluto
Ci salutammo con un lungo bacio sulla porta della cantina, interrotto solo dal rumore dell'ascensore in arrivo; mentre si allontanava velocemente, Lamberto mi fece segno che ci saremmo sentiti più tardi e sparì alla mia vista. Rimasi qualche minuto li a fissare la scala, inebetito e piacevolmente confortato dalla conoscenza di quell'uomo fino a che un colpo di tosse mi riportò alla realtà:
- "Mi scusi se interrompo le sue solite divagazioni mentali: mi chiedevo se quel rottame arrugginito assomigliante ad una bicicletta, abbandonato in fondo al giardino, fosse suo...."
- "Ah, sig Trochet è lei! No, mi spiace e nemmeno so di che cosa stia parlando" risposi con un sorriso sornione
- "Non avevo dubbi! Come non detto..." disse stizzito allontanandosi in fretta.
Ormai avevo trovato il modo per togliermi quel rompicazzo di torno, nel minor tempo possibile e senza farmici il sangue marcio. Rientrai in casa e mi buttai sul divano, per fortuna la ditta mi aveva dato un giorno di ferie in quanto chiusa per inventario e cosi decisi di fare un po' d'ordine. Buttai la cena rimasta nel piatto, ormai fredda e immangiabile dedicandomi alla pulizia della casa, fermandomi davanti alle finestre che davano sul mio piccolo giardinetto e sul golfo di Villefranche mentre una domanda si fece largo nella mia mente:
- "Ma se non ero io, quello che stuzzicava Lamberto dalla finestra, allora chi??" pensai sentendo nascere una forte curiosità in me.
Uscii nel giardino e guardai la facciata del palazzo, verso l'alto ma non essendo mai stato in casa di Lamberto non sapevo quali potessero essere le sue finestre, giusto per capire chi fossero i suoi vicini. Mi arresi in fretta comunque, visto che nel palazzo non conoscevo nessuno e visto che nonostante i molti appartamenti chiusi in quanto case vacanza, un buon numero di condomini viveva li fisso tutto l'anno. La giornata passò in un lampo, visto le innumerevoli cose che avevo da fare e alle 20 in punto Lamberto mi suonò il citofono: dopo pochi minuti eravamo in viaggio verso Nizza.
- "Hai mai mangiato la cucina cambogiana?" mi chiese sorridendo
- "No mai! wow"
- "Allora ti porto in un posticino davvero delizioso: è di un caro amico" mi disse soddisfatto
- "Beh se penso a qualcosa di delizioso, mi viene in mente una certa cosa" aggiunsi maliziosamente allungando la mano sulla sua patta, accarezzando il vistoso gonfiore che nell'immediatezza prese ad aumentare di volume.
- "Cazzo, se fai cosi mi diventa duro" ansimò piano Lamberto ed io senza farmi pregare abbassai la cerniera liberando il suo uccello ormai inalberato. Mi sdraia appoggiando la testa sulla sua coscia e cominciai a lappare quel meraviglioso palo. Il cambio dell'auto era automatico per cui non gli impedivo di guidare e con molta calma cominciai a passare le mia lingua sulla sua cappella violacea e turgidissima.
- "Ragazzo sei formidabile, continua"
- "Tu pensa a guidare e non distrarti"
Ingoivavo il suo cazzo facendo ventosa con le mie labbra, passando la lingua sul frenulo e accarezzando delicatamente le palle; sentivo la sua cappella pulsare e irrigidirsi sempre di più fino a che ad un ruggito belluino di Lamberto seguirono fiotti caldi e cremosi, che mi riempirono la bocca, svuotando per bene le grosse palle. Ingoiai tutto diligentemente, anche perchè essendo di colore blu scuro i suoi pantaloni, macchie di quel tipo sarebbero risultate troppo vistose. Mi resi conto che si era fermato, cosi pensando si fosse accostato mi tirai su ma con sommo stupore mi resi conto che eravamo fermi ad un semaforo, incolonnati con altre macchine. Girai il volto alla mia destra e incrociai quello del conducente la macchina a fianco: aveva gli occhi e la bocca spalancati per lo stupore mentre mi fissava attonito.
- "Se non ti asciughi quel rivolo di sborra a lato della bocca, morirà d'infarto, non credi?" disse Lamberto scoppiando in una fragorosa risata ed io, portata la mano alla bocca, con indifferenza asciugai e ripulii il dito succhiandolo, cosa che fece trasalire il nostro vicino e fortunatamente fu il semaforo a toglierci da quell'imbarazzantissima situazione, diventando verde e permettendoci di partire sgommando mentre Lamberto ormai lacrimava dal ridere.
Arrivammo al ristorante, un posto davvero carino, tutto in stile coloniale e con numerose fotografie alle pareti, ritraenti la nonna del proprietario, un certo Kim Lo, in Cambogia durante l'epoca coloniale inglese; arredato con gusto e soffusamente illuminato, era un posto davvero delizioso.
- "A noi!" disse Lamberto alzando il calice pieno a metà di un frizzantino bianco, invitandomi al brindisi.
- "Sono contento di averti incontrato anche se in modo cosi fortuito, sono sicuro che ci divertiremo molto io e te! Non sono alla ricerca di un compagno, almeno non per ora, voglio solo divertirmi e tu sei il mio ideale: ti andrebbe di frequentarci e divertirci assieme?"
Risposi affermativamente a questa proposta e con entusiasmo: sembrava mi leggesse nel pensiero. Anch'io ero alla ricerca della stessa cosa e non mi sembrava vero che il mio desiderio si stesse avverando con questa facilità.
- "Allora, perchè non cominciamo da subito? Il proprietario del ristorante ti sta mangiando con gli occhi da quando siamo entrati! No! Non girarti. Lo conosco bene, è un gran porco affamato di bocche e culetti giovani, sapevo che avresti fatto colpo" disse cercando di non dare nell'occhio.
- "Cazzo ma allora avevi già architettato tutto" dissi sorpreso e lui strizzandomi l'occhio, sorridendo aggiunse:
- "Ora lo chiamo al tavolo e fingeremo di non saper scegliere un vino per la cena: se lo conosco bene ti proporrà di seguirlo in cantina dove trovare tu stesso la bottiglia che preferisci. Prendi quella che vuoi, i soldi non sono un problema! Ma quando sarai li, beh...cerca di fare la puttanella. Io dopo un po' di tempo non vedentoti arrivare, scenderò a cercarti e vi coglierò in flagranza: tu lasciami fare e assecondami!"
- "Ok, mi piace sto gioco" dissi elettrizzato
- "Ma, aspetta un attimo: non sei curioso di sapere chi vedevi dalle tue finestre pensando che fossi io? Avevamo detto che ne avremmo parlato, ci penso da questa mattina, dovremmo scoprirlo, non credi?" chiesi ricordandomi improvvisamente.
- "Ci ho pensato anch'io e ho pianificato un modo per farlo uscire allo scoperto, tranquillo! Poi te lo spiegherò ma ora concentriamoci sul nostro gioco" disse guardando fisso davanti a se, sorseggiando il vino e improvvisamente girandosi verso di me, aprendosi in un bel sorriso disse:
- "Cazzo, lo sapevo che mi avresti dato delle soddisfazioni" e appoggiò la sua mano, sulla mia gamba, stringendomela.
Fece un segno al proprietario che si avvicinò sorridente: cominciava il gioco!
-"Signori posso aiutarvi?" disse Kim Lo con tono mieloso
Lamberto mi guardo e io partii con la mia recitazione:
-" Ecco, si vorremmo un buon vino con cui accompagnare la nostra cena ma siamo davvero indecisi su cosa scegliere: Lei cosa ci consiglia?!" dissi con tono da esperto
- "Se il Signore volesse seguirmi in cantina, sarò lieto di poter mostrare alcuni dei nostri migliori vini" rispose in modo professionale il ristoratore, asciugandosi una goccia di sudore dalla fronte, con un fazzoletto bianco, lasciando trasparire una certa eccitazione. Gli guardai il pacco, notando che il suo cazzo aveva già preso consistenza e vigore. Incrociai lo sguardo di Lamberto mentre mi alzavo e con un impercettibile segno della testa mi fece capire che tutto stava andando secondo i suoi piani. Seguii quindi l'uomo in cantina e una volta accesa la luce si materializzò ai miei occhi una grande stanza piena di bottiglie sistemate ordinatamente alle pareti: per un vero intenditore era un posto da sogno: a me interessava poco, di certo non più del vedere che arnese nascondeva nelle mutante.
- "Ecco questo è un ottimo Cabernet del '65: annata favolosa" mi bisbigliò ad un orecchio, strusciando il suo cazzo durissimo sul mio culetto che inarcai impercettibilmente per accentuare il contatto. Si asciugò nuovamente la fronte e notai che le mani gli tremavano
- "Venga, qui dietro abbiamo alcune bottiglie tra le più pregiate, disse nascosto da una scaffalatura e una volta girato l'angolo, lo ritrovai con i pantaloni e le mutande calate e il suo cazzo durissimo e svettante, completamente scappellato. Mi avvicinai con fare da troia mentre lui già sospirava e una volta davanti a lui mi inginocchiai afferrando il pisellotto marmoreo e baciandolo delicatamente sulla punta. Kim Lo, emise un sospiro marcato tremando vistosamente e mi incitò a succhiarlo ma non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che coinciai un profondo e voluttuoso pompino. Le dimensioni normali del suo cazzo mi permisero di ingoiarlo quasi interamente mentre lo insalivavo con sapienza, palpando e massaggiando le sue palle non grosse.
- "Ahh...mi fate godere moltisimo" balbettò mentre affondava colpi decisi nella mia bocca
- "Cosi mi farete venire...ahhh" rantolò mentre con la coda dell'occhio vidi l'ombra di Lamberto dietro lo scaffale. Accelerai la succhiata e piagnucolando Kim Lo, spruzzò violentemente nella mia bocca, proprio mentre Lamberto fece il suo ingresso in scena:
- "Ehi ma che sta succedendo qui?" dise con tono severo facendo fare a Kim Lo un balzo all'indietro e il suo cazzo sputò l'ultiomo fiotto sulla mia barba; l'uomo rimase davanti a Lamberto con le braghe abbassate e il cazzo gocciolante, vistosamente imbarazzato e balbettò:
- "No, posso spiegare tutto...io...ooh mio Dio che figuraccia esclamò Kim Lo, viola fino alla radice dei capelli!
- "E tu Sandro, non posso lasciarti un attimo che diventi subito troia!" disse burberamente Lamberto dicendomi di tornare al tavolo a prendere le mie cose in quanto saremmo usciti subito da li mentre rivolto a Kim Lo, cominciò a dire che era uno scandalo che i professionisti seri non si comportavano cosi mentre il cambogiano cercava di rivestirsi fretolosamente. Mi alzai da terra facendo fatica a trattenere le risate: la scena era esilarante da morire.
- "La prego Signore non faccia scandalo in sala: mi permetta di considerarvi miei ospiti!" disse Kim Lo imbarazzatissimo mentre lo sguardo torvo e severo di Lamberto lo passava da parte a parte.
Seduti al tavolo finimmo di sorseggiare il liquore, dopo una cena davvero deliziosa
- "E per di più gratis" rise allegramente Lamberto
- "Sei davvero incredibile" commentai sorseggiando il mio amaro
- "Sapevo che quel porco non si sarebbe trattenuto! E tu sei stato una puttanella da Oscar!! Bravo davvero" disse compiaciuto.
- "Non è stato ne difficile ne spiacevole" risposi soddisfatto finendo il mio amaro
- "Ok, ora andiamo, dobbiamo decidere come scoprire chi è il misterioso inquilino del quarto piano! Ti spiegherò tutto nel viaggio di ritorno" disse Lamberto alzandosi e recuperando telefonino e sigarette dal tavolo
- "Spero che i signori abbiano gradito e tornino presto a trovarci" disse un falso Kim Lo tradendo uno sguardo pieno di odio, rivolto a Lamberto.
Nel tornare a casa, guardavo le luci dei locali illuminare la Promenade des Anglais, pensando a quanta fortuna avevo avuto ad aver incontrato un compagno di giochi come lui: tante avventure e tante situazioni piccanti avrebbero sicuramente costellato la nostra vita da li in avanti.
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