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Gay & Bisex

un vicino un po' troppo...intraprendente...4


di Membro VIP di Annunci69.it orsonaked
03.05.2017    |    8.961    |    12 9.4
"?? Oh cazzo!!!!" esclamai portandomi una mano alla bocca - "Perchè? Cosa ti stupisce?" chiese Pierre guardandomi perplesso Rimasi in silenzio..."
L'acqua bollente colpiva il mio corpo, massaggiandolo dolcemente: mi sentivo rinascere e i pensieri nella mia testa cominciavano a rallentare. Cercavo di dare un senso a tutto ciò che avevo vissuto da quando ero andato a vivere in quello strano condominio ma rimettere insieme tutti i pezzi del puzzle non era davvero facile. Passai il resto del pomeriggio adagiato sul divano ad ascoltare musica e guardare il mare che nel frattempo si era increspato per via di un deciso venticello.
Alle 20 in punto mi presentai puntuale a casa di Lamberto; lui aprì la porta sorridendomi, indossando solo il suo accappatoio, entrai richiudendomela alle spalle e lo affrontai subito:
- "La cantina dove abbiamo scopato la prima volta non è la tua, vero!?" chiesi con tono asciutto.
- "No! Infatti non lo è" rispose serio, dopo un attimo d esitazione
- "E perchè non me lo hai detto subito?"
- "Beh ma perchè pensavo fosse la tua! Ero convinto che mi avessi indicato tu il numero della cantina: ricordi che pensavo fossi il mio vicino qui di fronte? E quella sera, mise un foglietto su cui vi era tracciato solo un numero, davanti ai vetri: il quattro appunto! Per cui pensai volessi dirmi di andare alla cantina numero quattro! Quando arrivai li scoprii che la porta era aperta e una volta entrato, vedendo come era arredata non ebbi dubbi e mi spogliai aspettandoti: non potevo sapere che non fosse tua! Ancora non sapevo fossi arrivato a vivere qui da cosi poco tempo" disse accorato.
- "Come potevi sapere che stesse intendendo la cantina?!" chiesi dubbioso
- "Perchè se hai notato, in tutto lo stabile, le porte delle cantine sono le sole ad avere stampati sopra i numeri! La mia è la numero tre e solo ora so che la tua è la numero sette....ma in quel momento..."
In effetti tutto il ragionamento filava liscio, cosi non replicai oltre ma rimasi con il broncio:
- "Dai, ti sembra il momento di discutere?" disse Lamberto avvicinandosi e baciandomi dolcemente sulle labbra per cominciare a spogliarmi piano, mentre le sue mani già correvano sui miei capezzoi induriti. Gli slacciai la cinta dell'accappatoio che aprendosi mise in mostra il suo corpo nudo e il suo cazzo barzotto: lo presi tra le mani menandolo piano. In pochi attimi fummo nudi e prendendomi per mano mi trascinò lentamente davanti alla finestra del salotto, di fronte alla quale vi era quella dell'inquilino misterioso; le tende di entrambi gli appartamenti erano aperte:
- "Ma non mangiamo prima?" chiesi sospirando e fremendo al contatto delle labbra di Lamberto sul mio collo
- "Ho voglia di te" disse piano, mordicchiandomi la nuca.
La luce di una grossa lampada dalla parte opposta della sala era molto bassa e soffusa ma sufficiente per essere nettamente distinti. Guardai verso l'altra finestra ma il buio dietro era impenetrabile e non riuscivo a scorgere se vi fosse o meno una presenza. Lamberto mi baciò il collo mentre appoggiava il suo cazzone durissimo sul mio solco, strofinandolo piano mentre con i polpastrelli tormentava i miei capezzolini durissimi. Gli bastava poco per farmi godere davvero ed io mi lasciai andare quando, improvvisamente vidi accendersi un puntolino rosso nell'oscurità , dietro i vetri dell'altro appartamento segno che il nostro spione era li e si era acceso una sigaretta, mentre si godeva lo spettacolo. Lamberto cominciò ad affondare con il suo dardo pulsante dentro di me, allargandomi piano mentre con una mano gli tenevo la nuca e le nostre bocche si succhiavano con avidità. Per parecchi minuti il mio amico affondò in me, ritmicamente e con decisione e il nostro misterioso vicino continuava a fumare senza muovere un muscolo. Poi improvvisamente spense il mozzicone in un posacenere e tirò con veemenza la tenda: fermai di scatto Lamberto e fatto uscire il suo cazzo dal mio culo dissi:
- "Presto muoviti! Stavolta lo smascheriamo, vieni con me, so chi è e dove potremo trovarlo"
Gli passai l'accappatoio con cui si rivestì in fretta e presone uno per me dal bagno mi lanciai verso la porta
- "Ma che fai sei impazzito? Dove stiamo correndo?" chiese stralunato "Stavamo scopando cosi bene: dai rimaniamo qui ma che ci frega" piagnucolò Lamberto ma senza decisione. Io invece ero ormai risoluto a scoprire l'identità del misterioso inquilino. Trascinai Lamberto fino all'ascensore che risultava occupato e in discesa.
- "Muoviti prendiamo le scale, non riuscirà a nascondersi stavolta anche perchè so dove sta andando" dissi tirando il mio amico per un braccio che protestò
- "Ma chi?? Sei pazzo? Siamo nudi se esce qualcuno...o peggio se ci becca Trochet, ci ammazza" ma ormai stavamo scendendo volocemente la scala e l'unico rumore che provocavamo era quello dei nostri piedi nudi sul freddo marmo. Arrivati alla porta delle cantine, notai che l'ascensore era già arrivato: la porta d'accesso era aperta e la luce accesa per cui non potevano essere passati che poche decine di secondi da quando lo sconosciuto aveva iniziato la sua discesa verso le cantine. Spronai Lamberto a correre giù per la scala e arrivati davanti alla porta della numero quattro , girai energicamente la maniglia e spinsi con tutta la forza spalancandola. Entrammo come due furie e il ragazzo con cui solo poche ore prima avevo fatto un favoloso 69, si trovava sdraiato nel lettone intento a guardare la tv; rimase paralizzato dalla paura tanto che non riuscì nemmeno ad emettere un grido.
- "Eccoti qua, confessa! Sei tu che ci stavi spiando poco fa come tutte le altre volte hai spiato il mio amico dai vetri del tuo appartamento,segandovi assieme, vero?" gridai puntando il dito verso il ragazzo tremante
- "Cosa?...no ma io non...." balbettò
- "Non provare a mentire ancora! Ti abbiamo scoperto finalmente e non ti resta che confessare" continuai con voce alterata dalla rabbia e dall'eccitazione
- "Stamattina quando sono entrato qui e ti ho incontrato ho capito tutto: tutto il tuo assurdo gioco è finito ormai" dissi al colmo dell'eccitazione, sentendomi come Sherlock Holmes!
- "Ma insomma che sta succedendo qui?" disse una voce proveniente dal bagno
Io e Lamberto spalancammo gli occhi dallo stupore, quando vedemmo uscirne il sig. Trochet completamente nudo, che aggiunse con voce severa:
- "Vi sembra il modo di violare la privacy altrui?"
- "Ecco, che figura di merda" mormorò Lamberto vicino al mio orecchio
- "Ma...Lei? Com'è possibile?Eppure....ero convinto che...." esclamai io mentre sentivo il viso avvampare di calore e salire la vergogna.
-"Spiare? Ma che cosa sta blaterando Sandri??" aggiunse Trochet ormai visibilmente incazzato
- "No, fermo hanno ragione loro: perdonatemi avete senza dubbio diritto a delle risposte. Mi chiamo Pierre e sono il nipote di Gilles Trochet" esclamò il ragazzo interrompendoci
Lamberto ed io gridammo all'unisono:
-"Nipoteee??" mentre Trochet, con una smorfia girava gli occhi al cielo
- "Si e avete ragione: vi spio segretamente dalla prima volta che avete fatto sesso nella cantina di mio zio! Io ero nascosto nel tunnel che porta all'imbarcadero e non vi siete accorti di nulla" disse arrossendo violentemente in volto e indicando la piccola porta di ferro in fondo alla cantina.
-"Pierre, ma che stai farneticando?" ruggì Trochet verso il ragazzo
- "La cantina di tuo....oh cazzo!" esclamò colmo di stupore Lamberto
- "Avete ragione ad essere incazzati non mi sono comportato nel modo migliore ma mi piacevate troppo e cercavo un modo di potervi avvicinare e scopare con voi: mi eccitavate molto e la mia maledetta timidezza non mi dava la possibilità di rompere il ghiaccio, cosi ho sempre cercato un modo di farvi capire le mie intenzioni. Avrei voluto entrare quella notte e infilarmi nel letto con voi, complice il buio del tunnel ero persino arrivato ad aprire la porta ma poi mi è mancato il coraggio: avevo paura vi metteste a gridare e mi sono nascosto nuovamente, segandomi mentre vi guardavo scopare."
- "Ecco perchè sentivo freddo" pensai
- "Mi scuso anche per la sera in cui scivolando, mentre cercavo di mettere un biglietto sotto la tua porta, sono scivolato e l'ho colpita con il ginocchio" disse con un filo di voce
-"Eri tu?!" dissi sorpreso...
- "Ma perchè sei scappato? Potevi presentarti e...non so, provare a conoscerci" aggiunsi
- "Avevo scritto che vi aspettavo in cantina: volevo farvi tornare la, anzi speravo lo faceste di vostra iniziativa: avreste trovato me e mio zio inequivocabilmente nudi e...avreste capito! Ma anche li non ho avuto il coraggio e poi ho pensato che....insomma ho solo sentito l'impulso di fuggire e non farmi vedere"
- "Dio mio Pierre! Fatico a riconoscerti!" sospirò Trochet
- "Oh insomma Trochet la smetta di fare il moralista del cazzo! A ragion veduta direi che non è più nella posizione di dare lezioni di morale a chichessia!" sentenziò Lamberto esasperato, aggiungendo subito:
- "Però è un po' strana la storia, se penso a tutte le volte che da dietro alle finestre dei nostri appartamenti ci siamo toccati, nudi: non mi sembravi affatto timido!" concluse accigliato.
- "Mi sentivo al sicuro, nell'oscurità" confessò Pierre
- "Avresti potuto dare fuoco alle tende con quella sigaretta, stasera come altre volte" aggiunse Lamberto con tono severo.
- "Sigaretta?? Ma io non fumo!" esclamò serio in volto il ragazzo
- "Ma io si!" li interruppe Trochet
- "Mi spiace nipotino mio, come vedi anche tuo zio ha qualcosa da confessare! L'appartamento in questione è della sig.ra Maillard che viene qui solo in agosto: il resto dell'anno mi occupo di verificare che tutto sia in ordine. Lei mi è sempre piaciuto Lamberto ma non sapevo come fare per farglielo capire. E mi perdoni anche Lei Sandri: tutto il mio astio nei suoi confronti era perchè avrei voluto provare una notte di sesso con il suo amico, semplice ma rabbiosa gelosia nei suoi confronti che invece poteva scoparci quanto voleva" aggiunse Trochet ad occhi bassi.
- "Su non faccia lo stupito, lo avevo capito benissimo! Ed è bastato avvicinare l'orecchio alla sua porta per sentire come urlava, quando la riempiva di cazzo" disse asciutto come al solito, anticipandomi mentre a bocca spalancata cercavo di pensare a una domanda sensata.
Lamberto ed io eravamo ormai ridotti al silenzo, per via dello stupore ma anche per via del bel corpo sodo e ben disegnato che Trochet stava mettendo in mostra, ricoperto dalla giusta quantità di peli e con un cazzo che da moscio ci fece rimanere senza respiro: due piedi ben curati e due gambe muscolose da calciatore completavano un corpo mozzafiato che mai ci saremmo aspettati. Forse per la prima volta lo guardai bene in viso e senza occhiali non aveva più quell'aria da bibbliotecaria bisbetica: i suoi occhi nocciola, finalmente ben visibili, ornavano un volto dai lineamenti mascolini ma gentili. Guardavo il sig. Trochet, Gilles a bocca aperta ancora incredulo e sconvolto dalla rivelazione, cosi come Lamberto che ripreso il self control, si inginocchiò afferrandogli il cazzo con una mano e cominciando a lapparlo con delicatezza. Rimasi senza parole: a me non aveva mai succhiato il cazzo, pensavo non gli piacesse ma evidentemente a lui piacevano calibri davvero grossi. Pierre si avvicinò a me cingendomi la vita con un braccio ed io allungai la mano verso il suo buchino burroso e caldissimo, penetrandolo dolcemente con due dita, cosa che mi fece rizzare il cazzo repentinamente. Pierre si inginocciò davani a me e generosamente ingoiò metà del mio bastone, facendomi tornare in mente la maestria con cui mi aveva deliziato alla mattina; mi girai a guardare Lamberto e Gilles e vidi un palo di dimensioni incredibili affondare nella gola del mio amico: le pareti dell'esofago si allargavano man mano che quel pilone entrava e mi chiesi se non rischiava di soffocarlo. Lamberto mi fece segno di avvicinarmi e staccato Pierre dal mio cazzo, ci avvicinammo e inginocchiammo davanti a suo zio; questi estratta la sua minchia dalla bocca di Lamberto la mise a disposizione di tutti e tre che cominciammo, nello stesso momento un favoloso pompino! Ce n'era per tutti e in abbondanza e Gilles si lasciò andare supino sul lettone, facendo svettare ancora di più il suo enorme bastone su cui golosamente banchettammo.
Con la mano Gilles arrivò a tormentarmi il buchetto e infilate due dita in modo fulmineo disse.
- "Voglio assaggiare il tuo fiore"
Non ebbi il tempo di replicare, mi ritrovai prono e con il cazzo dell'amministratore puntato sul mio buco: nonostante fossi ancora ben aperto per la precedente scopata con Lamberto ebbi paura ma non riuscii nemmeno a protestare perchè l'uomo con un colpo di reni entrò in me! Cacciai un grido acuto prima che Lamberto mi mettesse una mano sulla bocca per tutto il tempo che Gilles affondò in me e una volta appoggiate le palle sulle mie chiappe prese a pomparmi deciso e lento: solo quando le mie grida si trasformarono i forti mugolii di piacere, Lamberto tolse la mano dalla mia bocca e preso Pierre per i fianchi lo fece piegare a 90: appoggiò il cazzo duro come un pilone di cemento armato sulla rosellina del ragazzo e lo inforcò senza troppi complimenti fino alla radice cominciando a scoparlo con foga facendolo gridare ad ogni colpo. Pierre ed io inginocchiati uno di frone all'altro ci guardavamo godendo e urlacchiando di piacere, mentre i due tori ci riempivano di cazzo fino allo stomaco; cominciammo ad avvolgere le nostre lingue una sull'altra, fondendo assieme le nostre labbra e i mugolii divennero un solo muggito mentre i nostri sfinteri venivano allargati e riempiti cosi furiosamente. Sentivo il mio buco dilatarsi e i bordi della grossa cappella di Trochet strofinare sulle pareti, ne potevo distinguere la forma. Ogni centimetro di cazzo che entrava in me mi spalancava: sembrava non finire mai, affondava, affondava e affondava sempre più, fino a che le sue voluminose palle, grosse come due susine non si appoggiarono alle mi chiappe, prendendo a sbatterci sopra ad ogni colpo più intenso.
Lamberto, pompava con decisione e fermezza il culetto di Pierre: il suo cazzo di cui conoscevo bene durezza e dimensione entrava con molta facilità nel roseo buchetto, sicuramente reso soffice ed elastico dallìenorme cazzone dello zio. Le sue mani forti e pelose arpionavano Pierre ai fianchi non dandogli la possibilità di scappare e vederlo affondare come in un panetto di burro mi eccitava enormemente. Il ragazzo gridava ad ogni affondo deciso di Lamberto, quelli in cui le palle sbattono sonoramente contro le chiappe e la cappella, dentro va a colpire la prostata: affondi accompagnati da i grugniti rochi del mio amico. Tutto però si sa, inevitabilmente ha una fine e dopo parecchi minuti di scopata ininterrotta dei due maschioni sentimmo Gilles esclamare:
- "Oh putain..." armeggiando nervosamente con il suo cazzo stratosferico, cercando di estrarlo dal mio culo ma non vi riuscì prima che uno schizzo rovente e potente di sborra mi riempisse le budella. Gli altri, una volta uscito mi imbrattarono schiena e coscie, mentre i suoi rantoli riempivano la cantina. Lamberto vedendo lo spettacolo non si trattenne oltre e affondando energicamente in Pierre lasciò che fiotti rabbiosi della sua crema rovente invadessero il culo del ragazzo, riempiendolo fino alle orecchie. Io e Pierre completammo il quartetto lasciando andare generosi fiotti di sborra calda che riempirono il lenzuolo a protezione del piumone.
Stanchi e svuotati i due uomini si addorentarono nel lettone in pochi istanti e furono coperti premurosamente da me e Pierre che a nostra volta entrammo nel lettone insieme a loro. Ci stavamo comodamente in quattro e Pierre sorridendo disse:
- "Beh, penso sia nato un bel gruppetto di amici che inganneranno le lunghe e ventose serate d'inverno, divertendosi, non credi?"
- "Si e non solo quelle invernali" risposi ridacchiando
- "Finalmente anche mio zio ammorbidirà il suo carattere spigoloso, ne sono sicuro" disse il ragazzo, aggiungendo:
- "E' stato incredibile scoprire che anche lo zio, a mia insaputa salisse in quell'appartamento a fare la stessa cosa che facevo io con il tuo amico, non credi? Quindi il tuo amico aveva capito perfettamente che con il numero quattro che gli mostrai da dietro i vetri, intendevo suggerirgli di fare una scopata a quattro!"
- "Ma di che parli scusa?" chiesi incuriosito
- "Beh, dopo alcune sere in cui ci mettevamo nudi alla finestra a toccarci, avvicinai un biglietto al vetro con su scritto sopra solo un numero, il quattro appunto: intendevo fargli capire che mi sarebbe piaciuto coinvolgere , un'altra persona, mio zio, sapendo che voi due già scopavate assieme!" disse Pierre soddisfatto
- "Cosaaa!?! vuoi dire che tu....?? Oh cazzo!!!!" esclamai portandomi una mano alla bocca
- "Perchè? Cosa ti stupisce?" chiese Pierre guardandomi perplesso
Rimasi in silenzio davanti a Pierre che mi fissava con occhi incuriositi: come potevo dirgli che tutto questo rompicapo si era creato per un'incredibile incomprensione di Lamberto e per la sua troppa...intraprendenza!!


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