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Che Dio vi benedica...!


di Membro VIP di Annunci69.it orsonaked
23.01.2017    |    19.990    |    9 9.6
"Strizzando i capezzoli e baciando lo sposino sul collo, il prete cominciò ad aumentare il ritmo della scopata: - "Amico, io sto per venire, tu come..."
- "Con il rito che abbiamo celebrato in questa Chiesa ora siete marito e moglie!! Puoi baciare la sposa..." disse Don Cesare rivolgendosi a Roberto con un sorrisetto sornione, strizzandogli l'occhio. Gli applausi e qualche fischio riempirono le navate, mentre Roberto appoggio' le sue labbra su quelle di Paola, sua moglie ormai da pochi secondi.
Alle signore presenti in sala cadde qualche lacrima, trasformate prontamente in sorrisi una volta raggiunto il sagrato dagli sposi, dove vennero ricoperti da lanci di riso e pasta.
Gaetano, il padre di Paola, richiamo' l'attenzione dei presenti:
- "Forza forza tutti alle macchine, dobbiamo fare il corteo fino al ristorante" e in pochi minuti, dietro il maggiolone nero, addobbato con rose e nastri bianchi si formo' la colonna di auto strombazzanti che diede notizia a tutta la citta' delle avvenute nozze. Arrivati alla sala gli sposi entrarono per dare inizio all'aperitivo; Paola fu circondata da un mucchio di donne, speranzose di accattivarsela per il lancio del bouquet mentre Gaetano prese Roberto in disparte:
- "Ragazzo che succede? Non ti vedo felice."
- "No e' che.....ma no che dici, sono felice eccome" disse Roberto con poca convinzione, liberandosi dalla presa del suocero, che rimase a guardarlo pensoso dirigersi velocemente verso Paola. Dopo l'aperitivo e le foto di rito, il fotografo chiese a Paola di seguirlo nei giardini del ristorante per fare un po' di pose solo con la sposa. Gaetano invece, cominciò a cercare Roberto: voleva riprendere il discorso che non lo aveva assolutamente convinto e scoprire cosa lo turbasse, si guardò attorno e non vedendolo comincio' a girare per le molte sale del ristorante.

- "Tu dici che ho fatto una grossa cazzata a sposarmi?" chiese Roberto a Fabio.
- "Ma che vai a pensare?! Hai fatto la cosa piu' giusta e vedrai che il divertimento non ti manchera' mai! Ora smetti di preoccuparti e impegnati a succhiare...dai!"
Roberto, inginocchiato davanti all'amico riprese a ciucciare quel bel cazzone duro e gustoso, mugolando di piacere e pensando che in fondo era vero: il cazzo non gli sarebbe mai mancato. Protetto all'interno dei cessi riservati al personale del ristorante succhiava a fondo il cazzo di Fabio massaggiandogli i coglioni con le mani. La cappella durissima dell'amico cameriere gli pulsava in bocca e sentirla vibrare in gola, quando arrivava ad appoggiare le labbra sui coglioni, lo faceva uscire di senno. Gli piaceva anche il gusto un po' amarognolo e l'odore pungente del cazzo sudato misto al piscio: gli dava una goduria indicibile. Fabio sospirava sempre piu' roco e il respiro che aumentava di intensita' segnalo' a Roberto l'avvicinarsi del momento.
Rantolando forte, Fabio scarico' nella gola dell'amico un bel po' di crema calda e saporita che bevve fino all'ultima goccia.
- "Devo tornare a servire a tavola, ci vediamo dopo" e riabbottonandosi i pantaloni, Fabio usci' velocemente dal cesso mentre Roberto fini' di risistemarsi e con un dito asciugo' una gocciolona di sborra rimasta all'angolo della bocca:
- "Non si deve sprecare nulla" penso divertito mentre allungava una mano verso la porta d'uscita quando si senti' afferrare con forza alle spalle e sbattere violentemente contro il muro.
- "Disgraziato....ma che hai fatto??"
- "Gaetano...ma che fai qui? Non ho fatto niente! Che vuoi da me?!"
- " Mi credi davvero cosi stupido? Sono qui da piu' di 15 minuti e ho sentito tutto!! Non riesco a crederci!" disse Gaetano con gli occhi sbarrati e la bocca tremante.
- "No aspetta non e' come pensi, posso spiegarti...."
- "Spiegarmi? Spiegarmi cosa?! Che ti.piace il cazzo???"
Dicendo questo Gaetano prese Roberto dal bavero della giacca e lo spinse in un bagno entrando e richiudendo la porta dietro di se.
- "Vuoi cazzo?? Eccone qua quanto ne vuoi!!" Esclamo' burbero Gaetano mentre il genero rimase a guardare il palo di tutto rispetto che il suocero fece uscire dalla patta dei pantaloni.
- "Ma sei pazzo??" gridò disperato Roberto ma l'uomo facendo morsa con la mano sulla sua spalla lo costrinse a inginocchiarsi a terra, con la bocca a pochi centimetri dal suo bastone duro.
_ "Succhia, forza!" ordinò perentorio e Roberto schiudendo le labbra, avvolse la capella dura e turgida del suocero dapprima con notevole imbarazzo e poi sempre più convinto cominciò a ingoiare quel cazzo favoloso a fondo facendo sospirare forte Gaetano.
_ "Cazzo se ci sai fare, sei una vera puttanella" disse Gaetano mentre spingeva il dardo nella gola del neo genero.
- "In piedi ora, voglio provarti dietro"
- "No li no ti prego, mi farai male sei troppo grosso"
- "Poche storie mi sta scoppiando il cazzo, muoviti!"
Una volta in piedi e con il culo all'aria, Gaetano piegò Roberto che appoggiò le mani sulla cassetta dello sciacquone e dopo aver sputato sulle sue dita un po' di saliva, massaggiò il buco del ragazzo, umettandolo bene; poi appoggiò il cazzo al buco e spinse deciso, convinto di doversi aprire la strada con forza, affondando invece con più di metà uccello nel culo caldo di Roberto che lo accolse con un profondo sospiro.
- "E meno male che ti avrei fatto male! Qua dentro ci sta il mio e ce ne starebbero altri due: ma quanto ti sei fatto spanare, eh??...Porco" e cominciò a pompare cadenzando i colpi con decisione e forza. Roberto sentiva lo sfintere allargarsi al passaggio di quel cazzo come se una trivella lo stesse perforando; ogni colpo corrispondeva a un sospiro e le pareti del suo culo venivano strofinate per bene dalla cappella grossa di Gaetano. L'uomo alternava affondi lenti e in profondità a sequenze di colpi ravvicinati e veloci che facevano sospirare o gridare Roberto, ormai totalmente sottomesso al volere del suocero. Gaetano godeva di quel culo morbido e bollente; lo sentiva contrarsi sotto i suoi colpi e avvolgergli il cazzo come in una morsa: sentì che non avrebbe potuto resistere a lungo.
- "Ti riempio cazzo....ti riempiooo gridò Gaetano scaricando nel culo del ragazzo fiotti densi e cremosi di sborra bollente tra i rantoli serrati di Roberto. Estrasse il cazzo tutto sporco e passò della carta al genero perchè potesse pulirsi dalla sborra che usciva dal suo buco ormai larghissimo:
- "Non fare il coglione! Se e quando avrai voglia di cazzo, chiamami! Non andare in giro a cercare e a trovare malattie....e non farti mai scoprire da mia figlia! Se dovesse soffrire per te, ti strappo i coglioni e mi ci faccio un portachiavi, chiaro??"
Roberto annuì deglutendo e Gaetano aggiunse:
- "E ora vai da Don Cesare a confessarti! Succhi un cazzo e ne prendi un altro nel culo il giorno delle tue nozze! Dovresti vergognarti...bah" e uscendo dai cessi lasciò il ragazzo ai suoi pensieri, mortificato ma anche piacevolmente stupito: oltre a Fabio, avrebbe potuto divertirsi anche con il suocero in futuro, chi lo avrebbe mai detto!!

- "Papà ma dov'eri finito? E Roberto? non lo vedo da parecchio tempo?"
- "Non preoccuparti figliola, come te è in balia di uno e dell'altro: oggi tutti si dedicheranno a voi e voi dovrete spendere del tempo con ognuno degli invitati.
A proposito, mi concedi questo ballo?" disse Gaetano assumento un tono regale e inchiandosi davanti alla figlia che disse si ridendo imbarazzata, allungando una mano e facendosi trasportare in pista al suono di una mazurka.
Roberto raggiunse la sala, venne salutato dal boato dei suoi amici ma lui non vedeva ne sentiva tutto quel trambusto: cercava Don Cesare in giro per i tavoli e quasi non faceva caso alle decine di persone che gli davano pacche sulle spalle e lo tiravano a se baciandolo, augurandogli ogni bene. Individuato finalmente e raggiunto il tavolo, disse:
. "Don Cesare posso rapirvi un minuto? ho bisogno di voi"
- "Giovanotto, sto parlando ora, possiamo rimand...."
- "E' IMPORTANTE...CAZZO" gridò Roberto perdendo il controllo, raggelando i presenti; per fortuna il volume della musica era cosi alto che gli invitati del tavolo a fianco non si accorsero di nulla. Don Cesare, agrottando la fronte per lo stupore si alzò e lo segui' in una piccola saletta nella parte bassa del ristorante, dove una volta entrati, Roberto lo incalzò subito:
- "Voglio confessarmi Padre"
- "Ora????? Ma che ti prende?
- "La prego, mi confessi"
Dopo il segno della croce, Don Cesare chiese a Roberto di confidarsi:
- " Ho peccato Padre, ho fornicato"
- "Ma....quando? Ok dai chi non ha avuto le sue avventurette prima del matrimonio?! Non preoccuparti"
- "Ho fornicato poco fa, qui nei cessi del ristorante"
- "COSAAA?" gridò Don Cesare strabuzzando gli occhi e alzandosi di scatto dalla sedia
- "Ho fornicato con il mio amico cameriere e...con mio suocero!" disse Roberto sedendosi a sua volta e tenendosi la testa con le mani cominciò il racconto dettagliato di ciò che era successo nell'ultima ora, senza tralasciare alcun particolare nemmeno i più scabrosi, mentre un Don Cesare ridotto al silenzio ascoltava inebetito, fissando il ragazzo in volto.
- ".....e questo è tutto!" disse Roberto aspettando parole di fuoco da parte del prete che invece rimase in silenzio, in piedi di fronte a lui.
- "Beh ma non dice nulla?" chiese Roberto con stupore e alzando lo sguardo, si trovò a pochi centimetri con il viso dalla nerchia dura di Don Cesare, che spuntava dalla patta aperta dei pantaloni.
- "Ma....Don, che fate?" Chiese Roberto senza riuscire a distogliere lo sguardo da quel fungo che vibrava davanti alla sua bocca. Si passò la lingua sulle labbra, la voglia era tanta e senza rendersene conto afferrò il cazzo del prete con una mano e aperta la bocca ne avvolse la cappella con le labbra. Gustoso e duro, pensò il ragazzo cominciando a pomparlo piano mentre Don Cesare accasciandosi su una sedia e chiudendo gli occhi lasciava fare.
- "Succhia succhia ragazzo, devi espiare le tue colpe: o preferisci recitare 40 preghiere?"
- "Preferisco questo Padre!" disse Roberto quasi senza fermarsi.
Ad ogni affondo in bocca il cazzo del prete aumentava di volume fino ad arrivare a dimensioni e durezza insospettabili. Poi lo aiutò ad alzarsi e gli sussurrò:
- "Se vuoi espiare i tuoi peccati completamente devi farmi entrare qui" disse Don Cesare, infilando la mano dentro i pantaloni del ragazzo e scostando gli slip ne toccò il buchino facendolo tremare e sospirare forte. Ad un secondo tocco più deciso, due dita di Cesare sparirono fagocitate dal buco voglioso del ragazzo, ancora dilatato dalla precedente scopata facendo perdere il senno al prelato che sospinse Roberto su uno dei divani presenti nella sala e dopo essersi denudati completamente lo fece sdraiare su un fianco, sdraiandosi dietro di lui: sollevò leggermente una sua gamba e appoggiato il cazzo sul buco rovente cominciò ad affondare senza trovare resistenza e senza lamentele, fino ad arrivare ad appoggiare le proprie palle alle chiappe dello sposino.
- "Ahhhh...Dio mio è bellissimo"
- "Lascia tranquillo Dio"
Il prete affondava ritmicamente in Roberto riempiendolo tutto, facendolo mugolare forte e mugolando a sua volta: il culo caldo e accogliente avvolgeva tutta la nerchia di Cesare che avrebbe voluto stare in quella posizione per ore ma sentiva la sborra salire velocemente dai suoi coglioni. Improvvisamente nella sala si materializzò Fabio, il cameriere che vedendo la scena esclamò:
- "Ma che cazzo succede qui?...e tu stronzo scopi e non mi chiami? Ma voi siete pazzi a lasciare la porta aperta..!!" Entrò e chiuse la porta a chiave, mentre si gustava la scena del suo amico sposo che si faceva inculare dal prete. Si spogliò rapidamente, si avvicinò alla bocca di Roberto, infilando il suo cazzo diventato marmoreo, affondandolo fino alle palle. Roberto godeva come un matto mugolando senza ritegno, pieno di cazzo; i due maschi presero a scoparselo con ritmo perfetto e si stupì di riuscire a prenderli entrambi fino alle palle, palle che gli sbattevano sul mento e sulle sue stesse palle. Strizzando i capezzoli e baciando lo sposino sul collo, il prete cominciò ad aumentare il ritmo della scopata:
- "Amico, io sto per venire, tu come sei messo?" disse Don Cesare a Fabio
- "Ci sono cazzo, sto per affogarlo" rispose il cameriere
- " Ahhh che me ne vengoooo" disse forte Don Cesare, riempiendo il l culo dello sposo di sborra calda, ne fece cosi tanta fino a farla traboccare e uscire colando sulla stoffa del divano. Con un ruggito, Fabio spruzzò in bocca allo sposino un altro litro di sborra calda e gustosa, che Roberto bevve senza protestare.
_ "Scusate se scappo ma devo tornare in sala" disse in fretta Fabio rivestendosi e allontanandosi velocemente.
- "Quando vorrai...."confessarti" la porta della mia canonica sarà sempre aperta, capito?" disse il prete baciando Roberto delicatamente su una guancia; era completamente nudo e solo allora Roberto vide con gran stupore un piercing sul suo capezzolo destro e un paio di jockstrap da lui indossati. Don Cesare si rivestì e si allontanantanò in direzione della sala mentre Il ragazzo rimase seduto ancora qualche istante a pensare alla strana giornata: si era fatto scopare ripetutamente da due uomini e succhiato un terzo nel giorno del suo matrimonio e da tutti e tre avrebbe ricevuto in futuro, cazzo ogni volta che ne avrebbe avuto voglia: poteva andare meglio di cosi la sua vita? Ancora incredulo e inebetito si alzò dal divano e dopo essersi rivestito uscì dalla saletta:
- "Amore, ma che fai? Dove eri finito?" chiese Paola allarmata avvicinandosi al suo sposo.
- "Tranquilla ho fatto una chiaccherata con Don Cesare. Dai, torniamo dagli invitati" disse prendendola dolcemente per mano e rientrando nella sala da pranzo dove un boato li accolse:
- "Viva gli sposi!!.....Che Dio vi benedica!!"
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