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Gay & Bisex

Armadietto numero 359 (2° parte)


di Membro VIP di Annunci69.it orsonaked
24.11.2016    |    10.421    |    7 9.4
"I passi dalla sala si avvicinano, la porta dello sgabuzzino cigola e le grucce sbattono una contro l'altra una volta riappeso il giaccone, passi sempre piu'..."
Come vi dicevo, la mia vita in casa e' decisamente migliorata: da quando mi sono fatto mio padre in sauna, il suo atteggiamento nei miei confronti si e' totalmente ribaltato: niente piu' ramanzine, niente piu' insulti ne prese per il culo gratuite, insomma una serenita' insperata.
Sia mio fratello Lorenzo che mia madre sono rimasti colpiti da questo enorme cambiamento, mio fratello poi non riesce a darsi pace; "Ma che cazzo gli hai fatto al "vecchio"? Non sembra nemmeno piu' lui"!! Mi dice quasi ogni giorno: se solo sapesse!!
Non solo: ormai, spesso, io e mio padre facciamo in modo da rimanere soli in casa e....ce la spassiamo scopando di brutto: qualcosa e' nato tra noi, quel giorno in sauna, una vera passione che non accenna a placarsi. In casa, in giardino, in cantina, nella serra, in pratica ogni dove e ogni volta che la voglia di sesso ci assale. Succhiate di cazzo avvolti i stupendi 69, sono il nostro punto forte; ci pompiamo a vicenda con foga e goduria, assaporando i nostri umori: il gusto del suo cazzo mi inebria il cervello e sentire i suoi schizzi cremosi in bocca non mi fa ragionare piu'. A lui invece piace essere scopato, sentire i miei colpi decisi e il mio cazzo duro che gli allarga il buco, geme come una vacca fino alla schizzata finale che ogni volta lo innonda. E poi si rimane a parlare, a raccontarci di noi, quante cose nn sapevo di lui e quante cose lui ha sempre ignorato di me; spesso mi parla dei suoi sogni realizzati e non, di tutte le esperienze in questi suoi 52 anni di vita ed io lo ascolterei parlare per ore. In una di queste chiaccherate mi svelo' la sua prima esperienza omosessuale che risaliva ai tempi in cui era in collegio: durante una notte si scateno' un furioso temporale e il ragazzino suo vicino di letto, per la paura si intrufolo' sotto le coperte di mio padre chiedendo di poter dormire insieme a lui.
Si abbracciarono ad ogni tuono e il contatto dei loro corpi e dei loro cazzetti li fece eccitare, cosi ben presto, si spogliatono nudi e cominciaromo a baciarsi e toccarsi ovunque, fino a schizzare le loro prime gocce di sperma. Al mattino le suore li trovarono cosi e dopo aver ricevuto un mare di percosse saltarono pranzo e cena per 3 giorni, per lavare via il loro peccato mortale davanti a Dio! Non ebbero pietà nemmeno di due ragazzini impauriti!....
A fine racconto lo abbraccio forte, pensando a quanto poteva avere sofferto; accarezzavo il suo corpo forte e peloso e.lui arruffandomi i capelli mi dice: "Te e Lorenzo siete le gioie piu' grandi della mia vita".
Mio fratello nel frattempo era tornato a casa nostra; la sua dolce e cara mogliettina, quella che lo "rispettava" a testa bassa era stata trovata da lui medesimo in casa in compagnia di due bei ragazzoni di colore, uno intento ad allargarle la passera con il suo bastone color ebano e l'altro che a farsi lustrare la cappellona nello stesso momento. Di nuovo quindi dividevamo la stanza da letto e di nuovo era ricominciata la mia sofferenza nel vedermelo girare nudo o solo con un paio di slippini addosso; senza farmi notare soffermavo il mio sguardo sul grosso rigonfiamento provocato dal suo cazzo e sognavo di pomparglielo a fondo, arrivando ad appoggiare le mie labbra sulle sue palle. Spesso parlandomi della sua ex e di come non ne capiva il comportamento, me lo ritrovavo vicinissimo, nudo; parlava concitatamente mentre si preparava per fare la doccia e io soffrivo con il suo cazzo a pochi centimetri alla bocca: ne potevo sentire l'odore forte, dovuto alla giornata di lavoro e in piu' di un occasione mi sono dovuto frenare dall'afferrarglielo e succhiarlo avidamente. Pero' mi domandavo anche come mai mi venisse cosi vicino: in effetti gli avrei prestato attenzione anche se più distante.
Di questo parlavo spesso a mio padre, alla fine delle nostre scopate e lui come me non capiva il comportamento. "Sembra quasi che lo faccia per farselo ciucciare davvero, da te" mi diceva "Anche se non mi ha mai dato modo di capire che lo voglia".
Poco tempo dopo, tornato dal lavoro, trovai mio padre, seduto sul divano ad aspettarmi: tra le mani una rivista e lo sguardo divertito e ansioso di chi deve darti una notizia sconvolgente. "Ho trovato questo sotto il materasso di tuo fratello, ce lo hai messo tu?" Aprii la rivista e in una foto a centro pagina vi erano due uomini nudi che si succhiavano il cazzo a vicenda! Il mio stupore dipinto sul volto gli diede la risposta: "Lo immaginavo, dobbiamo farlo uscire allo scoperto ora che tua madre e' dalla zia per un po'" disse, con un sorrisetto compiaciuto. "Hai capito il fratellone" pensai entrando nella mia stanza, "Quante volte mi ha deriso chiamandomi frocio e poi? LEgge queste belle riviste".
Mia madre era via da due settimana, corsa al capezzale della sorella che non stava bene, per cui la casa era tutta per noi. Cosi un pomeriggio mio padre architetto' una delle nostre scopate, fatta in modo che mio fratello ci scoprisse, per vedere che reazione avrebbe avuto; stesi sul mio letto, nudi, iniziammo a giocherellare con i nostri cazzi che in poco tempo cominciarono a indurirsi. Mi soffermai a guardare quello di mio padre, un bel paletto, duro e un po' ricurvo, con due belle vene che lo attraversavano e una grossa cappella violacea dai bordi belli carnosi e accentuati, dal buchino spuntava una gocciolina di precum dall'odore lievemente pungente e un po' salata. Non potevo resistere, lo avvolsi con le mie labbra e la mia lingua comincio' a lecccarlo su ogni lato. "Mamma mia come sei bravo....lo farai impazzire se gli fai questo" disse sospirando forte e incrociando le mani dietro la testa. lasciandosi leccare l'asta ormai dura. Improvvisamente sentimmo il rumore di chiavi nella porta: "E' lui" disse mio padre alzandosi di scatto per sdraiarsi con la bocca vicino al mio uccello ormai durissimo. Lo ingoia in un colpo esortandomi a fare lo stesso, iniziando un bel 69. I passi dalla sala si avvicinano, la porta dello sgabuzzino cigola e le grucce sbattono una contro l'altra una volta riappeso il giaccone, passi sempre piu' netti e vicini che si fermano davanti alla porta della nostra stanza. Ho.il cuore il gola per la tensione, mi sistemo in modo da guardare la porta mentre passo la mia lingua aperta sulla cappella di mio padre; la porta comincia a muoversi piano e a cigolare, le tempie mi pulsano forte, "Cazzo che reazione potrà mai avere?"penso mentre una mano si appoggia allo stipite, ho il respiro affannato cosi come mio padre e comincia ad apparire una figura: "Ma e' troppo basso"! Ho giusto il tempo di pensare che la porta si spalanca e dall'ombra appare mia madre!!
Rimane a bocca aperta con uno sguardo attonito, incredula a guardare la scena bizzarra che le si pone davanti: io, con lo stesso sguardo rimango attaccato al cazzo di mio padre a fissare lei, senza avere la forza di fare alcunchè; mio padre, ancora a occhi chiusi, gira il volto con un sorriso sornione verso la porta e quando li apre getta un grido balzando giù dal letto correndo verso mia madre che ormai si sta lsciando andare a terra in uno svenimento; prontamente la sostiene e prendendola in braccio la porta verso la loro camera. Rimango sul letto sconvolto a pensare: "Chi poteva mai immaginare che sarebbe tornata cosi presto e senza avvisare?!" Mi sento frastornato e comincio a sentire le grida di mia madre, all'indirizzo di mio padre, che nel silenzio, incassa tutto quello che lei gli sta sputando addosso; le cose tra loro da tempo non andavano bene e questo non aiuterà di certo.
Vengo riportato alla realtà da mio fratello, adesso si rientrato in casa: "Frocetto, ti ho fatto una domanda! Oh ma ci sei?" me lo ritrovo davanti, vicinissimo "Scusami non ti ho sentito ero soprapensiero, dimmi" "Ti ho chiesto che cosa hanno da gridare i due rincoglioniti". Lo guardo, non mi ero accorto fosse entrao in stanza e men che meno fosse già nudo, cosi la mia attenzione è attirata da quel tubo di carne roseo stupendo dal quale fa appena capolino la cappella, odorosa e irresistibile e smetto nuovamente di prestargli attenzione. "Sei rincoglionito esattamente come quei due" mi dice dopo avermi rifilato uno scappellotto sulla testa che mi risveglia dall'ipnosi, in tempo per vederlo allontanarsi verso la doccia.
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