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Gay & Bisex

Armadietto numero 359 (3° parte)


di Membro VIP di Annunci69.it orsonaked
01.12.2016    |    11.216    |    9 9.6
"Cosi i giorni cominciarono a trascorrere in un insolita vita a tre,   uomini soli che dovevano provvedere a far "girare" una casa senza l'aiuto di..."
"Ho sempre cercato di proteggerti, da te non mi sarei mai aspettata un simile tradimento" furono le ultime parole di mia madre prima di tirare dietro di se la porta di casa con una valigia tra le mani.
Non si giro' nemmeno a guardarmi e dopo alcuni attimi tornai nel salotto e mi sedetti a fianco a mio padre che fissava il pavimento con la testa appoggiata sui pugni chiusi.
"Mi spiace pa'....non volevo che succedesse questo disastro", lui qualche istante dopo giro' il volto verso di me e sorridendo mi disse: "Non preoccuparti piccolo, non e' colpa tua" e allungandosi verso di me mi bacio' teneramente sulle labbra. "Le cose erano finite tra noi ormai, lo sai ma forse meglio cosi".
Cosi i giorni cominciarono a trascorrere in un insolita vita a tre,  uomini soli che dovevano provvedere a far "girare" una casa senza l'aiuto di una donna: praticamente una vera impresa! Ma dal punto di vista sesso, beh, uno sballo! Vivevo con mio padre un rapporto come tra due ragazzini infoiati di continuo; la maggior parte del tempo stavamo completamente nudi e bastava sfiorarci, in qualsiasi punto della casa per prendere fuoco all'istante  cominciando delle scopate favolose. Unica pecca era la sua riluttanza a far venire allo scoperto mio fratello, dopo aver scoperto la rivista porno gay sotto il suo materasso: "Aspettiamo ancora un po', non e' il momento giusto, visto quello che e' successo con tua madre!". In effetti Lorenzo era diventato molto nervoso, ancora di piu' che dopo la separazione dalla moglie.
"Cosa cazzo avete combinato alla mamma, per farla andare via cosi?" ripeteva spesso a tavola "Questo cibo fa schifo, deve tornare qui, altrimenti moriro' di fame grazie a voi due" gridava scagliando a terra le posate prima di rifugiarsi nella nostra stanza. Mio padre mi guardava e scuotendo la testa cominciando a sparecchiare; in una di queste occasioni lo aiutai, inginocchiandomi a raccogliere la forchetta di mio fratello e nel girarmi mi ritrovai a un centimetro dal naso il  suo cazzo mezzo barzotto, mentre lui mi guardava con una strana luce vogliosa negli occhi: come potevo resistere? Gli afferrai quindi il cazzo e con la lingua cominciai a picchiettargli la cappella: "mmmmmcazzo, ma che fai, ora?" Ma ormai inginocchiato come una troia cominciai a pompargli il cazzo accarezzandogli i coglioni gonfi e profumati, mentre lui si appoggiava al tavolo posandomi le mani sulla testa. Pochi affondi nella mia bocca lo fecero diventare di marmo, facendogli emettere lunghi sospiri e lamenti ogni volta che raggiungeva la mia gola, affondando in me il suo dardo. Gran porco mio padre ma di piu' io, suo figlio che conoscevo ormai ogni  punto sensibile per farlo godere al massimo. Due possenti ruggiti accompagnarono i fiotti caldi e cremosi che riempirono la mia bocca, per poi scendere in gola, dolci e gustosi che ingoiai senza sprecarne una goccia. Una volta uscito dalla mia bocca guardai il suo cazzone palpitante e prementolo leggermente sulla cappella, due gocciolone di sperma uscirono ancora: appoggiai le mie labbra su di esse aspirandole delicatamente finendo cosi il mio pasto, ricco e succulento. "Dai ricomponiti e pulisciti che se ci vede tuo fratello sono cazzi da cacare" disse andando in cucina a sciacquarsi l'uccello.
Tempo dopo, a notte fonda Lorenzo rientro' in casa,  avevo  spento la luce da poco quindi ancora sveglio ma quando la maniglia inizio' a cigolare chiusi gli occhi a fessura per godermi quello che sarebbe stato un vero spettacolo, il suo spogliarello e soprattutto perche' non avevo voglia di mettermi a parlare. Entro' piano e si spoglio' con lentezza esasperante per andare in doccia e una volta nudo si soffermo' a guardarmi: il cuore mi balzo' in gola "E se si e' accorto che sono sveglio?"  pensai. Lui invece non proferi' parola ma comincio' ad avvicinarsi e una volta arrivato al mio fianco si scappello' l'uccello e comincio' a strofinarlo piano sulle mie labbra! Incredulo lo lasciai fare per un po' ma mi stavo eccitando e avere il suo cazzo sulla bocca era un'occasione troppo ghiotta per lasciarla perdere quindi repentinamente aprii la bocca ingoiando la sua cappella  cominciando a lapparmelo tutto.
"Oh cretino ma che cazzo fai" disse ad alta voce ritraendosi e guardandomi torvo; cazzo avevo in bocca il suo gusto, sublime indimenticabile. "Ma allora e' vero che sei frocio, brutto stronzo" mentre parlava gli guardai il cazzo e invece di ammosciarsi era diventato bello duro e grosso e pensai: "Ma allora ti piace, brutto figlio di ..." cosi presi il coraggio a due mani avvicinandomi  ginocchioni fino ad arrivare a pochi millimetri da lui. "Che fai? Allontanati o ti prendo a calci" disse rimanendo pero' immobile; afferrai con le due mani quel palo meraviglioso ingoiandone meta' e facendo roteare la mia lingua su quella cappellona gustosissima: "Ahhhh...cazzo cazzo, finalmente, ce ne hai messo per capire!!" Disse e indietreggiando cadde sdraiato sul suo letto. Pompavo quella meraviglia arrivando a ingoiarlo tutto, mi fermavo a leccare e succhiare la cappellona mordicchiandola e provocandogli un piacere immenso ; con le mani mi accompagnava la testa in un sali scendi vorticoso, muovendo gambe e piedi sulla mia schiena: "Tante volte ti ho invitato ma non capivi" disse con una voce e una tenerezza irriconoscibili mentre lo ingoiavo sempre piu' a fondo, facendo arrivare la sua cappellona sul bordo dell'esofago e ogni volta gli si fermava anche il respiro. Era vero tante volte mi aveva dato l'occasione ma avevo troppa paura. "Cazzo fratellino mi fai pazziare cosi", le sue parole mi incitavano a fargli sempre di piu' e sentire il suo cazzo duro come la pietra in bocca, mi faceva godere come una vacca. Improvvisamente due mani callose mi presero per i fianchi e un paletto si posiziono'  sul mio buchino.
"Papa'!! Ma allora, anche tu..." disse Lorenzo con tono sorpreso si ma non troppo; finalmente aveva le risposte a tutti i suoi perche' e mio padre gli sorrise mentre  con un colpo secco entro' per meta' in me e senza darmi la possibilita' di realizzare altro colpo ed entro' intero. Il cazzo di mio fratello in gola affondatto fino alle palle, il cazzo di mio padre in culo affondato fino alle palle e io in estasi! Tutti e due pompavano lenti ma decisi, in tre sospiravamo e mugolavamo forte; io li incitavo a non fermarsi e a riempirmi sempre di piu', quando mio padre disse: "Aspetta Lorenzo voglio provare una cosa" e uscendo dal mio culo si sdraio' a terra, pancia in su con il suo cazzo durissimo svettante. "Vieni piccolo mio, siediti su di lui" e mentre mi impalavo completamente, con facilita' ormai essendo aperto e lubrificato, invito' mio fratello a sdraiarsi di fronte a łui incrociando le gambe con le sue  arrivando a contatto con le rispettive palle. "Dai Lorenzo infila anche il tuo" gli disse nostro padre: "Oddio cosi mi squartate" dissi preoccupato ma Lorenzo senza farsi pregare oltre, gia' infilava la sua grossa cappella nel mio buco: "Cazzooo ahhhh mi sfondate aiuto" un dolore lacinante mi attanagliava, sentivo il mio orifizio allargarsi senpre di piu' e ad un certo punto mi resi conto che anche il cazzo di mio fratello era tutto in me. Gridavo dal male e dalla goduria mentre i miei due meravigliosi maschi gridavano e godevano pienamente; i loro cazzi sfregavano uno contro l'altro ed entrambi mi lavoravano le pareti del culo, uniti in un unico rantolo. "Oddiooo vengoooo" gridai al culmine del godimento riempiendo di panna il petto di mio padre. Improvvisamente vidi la porta della camera muoversi lentamente aprendosi; cercavo di far capire che stava succedendo qualcosa e loro invece mi non si accorgevano di nulla, presi a riempire il mio culo.
Il cuore correva, le tempie pulsavano "Cazzo ma chi puo' essere, non c'e' nessuno in casa a parte noi!" Sempre piu' cazzo dentro di me mentre a occhi sbarrati guardavo il vano della porta avvolto nel buio diventare pian piano piu' largo. Sempre piu' forti i ruggiti dei due maschi che mi fottevano e io non potevo fare nulla per richiamare la loro attenzione.
La porta si apri' del tutto, il buio rendeva oscuro il corridoio , cercavo di percepire un ombra una presenza e....
"Meow" ecco apparire Pantofola, il nostro gattone di casa! Sospiro di sollievo, e dentro di me sorrido per l'infondata paura.
"Figlio mio ci sono, non resisto piu' dai cazzo riempiamolo assieme" disse mio padre a Lorenzo, cosi uscirono contemporaneamente dal mio buco ormai sfondato e posizionatisi con i loro cazzi durissimi davanti alla mia faccia: quasi nello stesso momento cominciarono a partire getti di sborra bollente che mi colpirono sul viso  e su gli occhi, mi entrarono in bocca che tenevo ovviamente aperta per bere il piu' possibile il loro nettare e poi sul petto e sulle tette, lavandomi completamente. Rimasero qualche attimo a contemplare cio' che avevano fatto; gocciolanti e ansimanti! " Forza ragazzi tutti in doccia ora, ci sono un mucchio di cose da fare" disse mio padre avviandosi verso il bagno insieme a Lorenzo che teneva con un braccio sulla spalla. Mi alzai piano e mi guardai intorno sorridendo: beh, la mia vita e' proprio cambiata....e in meglio, non lo pensate anche voi?
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