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Gay & Bisex

Cuccetta a tre piazza (2° atto)


di Membro VIP di Annunci69.it orsonaked
20.02.2017    |    9.902    |    4 9.7
"Il cazzo mi si induri' all'istante e la voglia di cacciargli la lingua in bocca era tanta ma intuendolo mi fermo' dicendo: - "Non qui..."
- "Grazie per essere venuto al matrimonio, zio! Ti fai una sfacchinata di viaggio in cosi poco tempo"
- "Non preoccuparti gioia, sono felice di essere qui...e complimenti per la bellissima moglie che ti sei trovato" dissi a mio nipote. Il matrimonio era stato un grande successo, organizzato come e' tradizione al sud, con balli e musica in sala e con grande abbondanza di cibo. Per me pero' era giunto il momento dei saluti, il mio treno partiva inesorabilmente e non potevo certo perderlo! Cosi dopo il taglio della torta, la consegna della bomboniera (sigh) e i saluti del parentado fui riaccompagnato in stazione da uno degli amici di mio nipote, Santo un ragazzone corpulento e belloccio, con un bel rigonfiamento nei pantaloni!! Durante il tragitto si parlò del più e del meno ma notavo che spesso portava il discorso sul sesso, cosi incuriosito, provai a gettare l'amo:
- "Beh, certo che un bel ragazzo come te, deve averne di fichette che gli girano intorno" dissi ridendo.
- "No macchè! Sono troppo robusto, non mi considerano proprio"
- "Ma non ci credo per niente" risi di gusto
- "Mi creda mi creda, quando mi vedono nudo, hanno le convulsioni per via delle risate" disse con un sorrisone e appoggiando una sua mano caldissima sulla mia coscia, dove rimase insistentemente.
- "Sono convinto che tu nudo sia stupendo, altrochè" sentii pronunciare queste parole facendo fatica a credere di aver avuto il coraggio di dirle. Santo, senza aggiungere altro girò repentinamente a lato di un casale abbandonato e spenta la macchina, serio in volto cominciò a mettermi le mani tra le gambe . Dopo una slinguata profondissima, uscii dall'abitacolo e arrivato dal lato di Santo, che era rimasto seduto in auto ma con le gambe fuori dall'abitacolo; mi inginocchiai passando le mani sulle sue coscie e cominciai a dare piccoli morsichini sul bozzo che andava sempre più delineandosi nel suo pacco.
- "Cazzo, si...ci speravo" disse il ragazzo sospirando
- "Io invece non ci avrei mai sperato" dissi al colmo dell'eccitazione e abbassando la lampo scostai le mutandine tirate ormai in modo esasperato dal cazzo prepotentemente duro che iniziai a pompare a fondo. Santo mugolava e tenendomi la testa spingeva il suo fungo in profondità, scoprendo che riuscivo a ingoiarlo tutto senza problemi. Sapeva di muschio selvatico e l'abbondante precum era amarognolo ma non disgustoso. Presi la pelle delle sue palle, perfettamente rasate e lisce tra pollice e indice e cominciai a tirarla leggermente verso il basso, massaggiandogli i testicoli. Gemeva sempre più forte e indovinai un suo imminente arrivo: preceduto da gemiti ravvicinati sentii il suo cazzo, nella mia bocca diventare marmoreo e richiamare dai coglioni tanta bella sborra dolce e calda che in un attimo si riversò nella mia bocca, riempiendola in pochi istanti, che ingoiai con vero gusto. lustrai bene la cappella strizzandola leggermente con le dita, facendo uscire le ultime gocciolone di prezioso liquido, che ripulii con diligenza.
- "Dobbiamo andare o perderà il suo treno" disse con il respiro corto aggiustandosi il cazzo ancora duro nelle mutande
Arrivati alla stazione ci abbracciammo:
- "Spero tornerà presto a trovare i suoi nipoti: me lo faccia sapere, la porterò a mangiare una pizza insieme!" disse con un bel sorriso. Lo ringraziai dicendo che sarebbe stata mia premura e invitandolo da me qual'ora fosse mai venuto a Genova.

- "Buona sera signore, prego la sua cabina e' la numero 12, buon viaggio" disse il controllore un ometto di circa 60 anni bassino e per niente simpatico.
- "Ah dimenticavo; e' fortunato viaggera' da solo!" aggiunse.
Un pizzizo di nostalgia mi pervase; speravo che i miei "compagni di viaggio" dell'andata, per un altro fortuito caso avessero preso lo stesso treno, avremmo saputo come godere del tempo insieme! Ancora vivo era il ricordo della notte passata quasi interamente a scopare. Nemmeno il controllore era lo stesso: insomma delusione su tutta la linea.
Presi posto nella cabina e mi misi subito sdraiato anche se tutto il cibo ingurgitato mi pesava sullo stomaco come un muro di mattoni. Alla partenza mi ero fatto dare dal ristorante una bustina di camomilla, quindi mi alzai e decisi di chiedere al controllore se potevo avere un bicchiere di acqua calda: sapevo che nella postazione del capotreno vi era una piccola macchina per il caffe', utilizzata per le colazioni. Arrivato, non vi era traccia del capotreno, cosi visibilmentre contrariato mi sistemai in attesa, lasciandomi rapire dai miei pensieri:
- "Ha bisogno Signore?" disse una voce dietro di me facendomi trasalire.
Piacevolmente sorpreso mi ritrovai davanti al controllore dell'andata che dopo pochissimi istanti mi riconobbe:
- "Cazzo ma sei tu?! Ho ancora il sapore della tua sborra in bocca" disse mettendomi una mano sul pacco. Il cazzo mi si induri' all'istante e la voglia di cacciargli la lingua in bocca era tanta ma intuendolo mi fermo' dicendo:
- "Non qui....piu' tardi vengo io da te" disse per poi cambiare il tono di voce
- "Ecco la sua acqua calda Signore, serve altro?"
- "No...ecco ...io " balbettai mentre girandomi vidi il capotreno che ci squadrava con aria severissima; capii al volo il momento e mi diressi velocemente verso la mia cabina ringraziando.

Nudo sul mio letto attendevo un cenno, un leggero bussare alla porta anche perchè ancora eccitato al pensiero del pompino al ragazzotto e pieno di voglia non essendo io venuto ma nulla: evidentemente, il controllore non poteva piu' lasciare il suo posto e fu durante questi pensieri che sentii uno scatto e vidi aprirsi la solita porta di collegamento tra le cabine:
- "Ma...chi e'?" chiesi allarmato
- "Shhh sono io, non fare casino" bisbiglio' il controllore sdraiandosi su letto in mezzo alle mie gambe: anche se in penombra potevo distinguerlo bene e vidi che era nudo. Senza perdere tempo prese il mio cazzo tra le mani e comincio' a percorrerlo con la sua lingua , soffermandosi sulla cappella che prendendo vigore comincio' a ingrandirsi.
- "Mi piace il tuo cazzo...mi piace il suo gusto" sussurro' baciandolo in piu' punti, appoggiandovi le sue labbra soffici e calde. In pochi attimi il mio cazzo fu durissimo: io chiusi gli occhi incrociando le braccia dietro la testa, gustandomi il pompino e il ragazzo comincio' a ingoiarlo dapprima poco alla volta poi sempre piu' in profondita' fino ad arrivare ad appoggiare le sue labbra sull'inguine, massaggiondomi con cura le palle.
La senzazione della mia cappella che entrava nel suo esofago, superandone il bordo mi faceva impazzire: volevo scopare quella bocca meravigliosa, avere piu centimetri di cazzo per affondare ancora di piu' nella sua gola; sentire che non riusciva a respirare mi faceva perdere il senno. Il fiato mi si fermava ogni volta che lo sfilava velocemente dalla gola per tornare ad appoggiare le sue labbra sulla punta della cappella; lo sentivo scivolare sull'asta insalivandola completamente mentre la sua lingua saettava picchiettando su ogni centimetro senza sosta. Ogni volta che arrivava in punta si fermava a labbra chiuse per qualche secondo sulla cappella vibrante per poi ricominciare a ingoiarlo, ripetendo il tutto esattamentenello stesso modo. Mugolavo e sospiravo forte, ad ogni affondo: lui mi portava al limite per poi fermarsi e farmi calmare, leccando e annusandomi i coglioni che si stavano riempiendo di sborra.
- "Questa volta la voglio tutta per me: voglio berla tutta" disse languido e alla fine della frase lo sentii irrigidirsi e emettere un piccolo grido. Nella penombra potevo distinguere qualcuno dietro di lui ma non riconobbi chi, che lo stava inculando.
- "Tranquillo e' un amico: stanotte mi avrete come troia tutti e due" disse il ragazzo. L'uomo lo pompava con decisione ma senza fretta, affondava in lui provocandogli lamenti e forte sospiri, a giudicare dai quali doveva avere un bel cazzo.
Per l'ennesima volta arrivai al limite di una sborrata con i fiocchi ma il controllore abilmente si fermo' facendomi rilassare, accarezzandomi il petto. Ad un certo punto l'uomo che lo stava scopando venne a sdraiarsi accanto a me e con estrema sorpresa vidi che si trattava del capotreno!
Fui piacevolmente stupito dal constatare che fosse fornito di una bella nerchia dura; comincio' a lavorarmi i capezzoli con le dita mentre la sua bocca incontro' la mia succhiandomi avidamente labbra e lingua. Era peloso al punto giusto e mi venne una voglia irrefrenabile di succhiargli il cazzo quindi mi piegai su di lui presi a gustare la sua cappella carnosa mentre il controllore leccava sapientemente il mio scroto.
- "Sei bravo....cazzo, succhia tutto dai" brontolo' il capotreno mettendomi una mano sulla testa per aiutarmi nell'ingoio.
Il treno correva veloce mentre noi godevamo uno dell'altro pienamente, bevendo i nostri umori e ansimando ormai senza freni.
' "Girati! Voglio tuo culo" mi ordino' il capotreno
- "Aspetta, se mi inculi sborro all'istante non ce la faccio piu'"
- "Non preoccuparti, ci penso io a farti durare" disse il controllore. Guardai il mio cazzo: non lo riconobbi da quanto era grosso e livido: la cappella viola era davvero grossa.
Inginocchiato a pecora sul letto sentii il capotreno posizionarsi dietro di me, comimciando a strofinarmi la cappella tra le chiappe mentre il controllore sdraiato sotto di me riprese a succhiarmi il cazzo facendolo affondare in gola, con ancora piu' facilita'. Due colpi secchi e l'uomo comincio' a riempirmi di cazzo ripetutamente facendomi gridare dal male e dalla goduria. Io ormai al culmine della voglia, mi sentivo il cazzo scoppiare: avevo una voglia pazza di sborrare ma nn vi ruscivo. Cominciai cosi a scopare la bocca del giovane con foga; i suoi mugolii forti mi fecero capire che gli stavo facendo male ma mi eccitavano da morire e ormai la sborra nei miei coglioni era troppa per poterla contenere ancora.
- "Dai cazzo, scopalo cosi, affogalo di sborra....daiii" disse il capotreno aumentanto ritmo e l'intensita' degli affondi pure lui: mi stava aprendo in due come una mela e mi incitava con frasi porche.
Un ruggito roco e il capotreno comincio' a riempirmi il culo di fiotti caldi e cremosi tenendomi saldamente per i fianchi con l'uccello completamemte piantato in me. Sentivo il calore del suo sperma pervadermi mentre le sue mani mi arpionavano e le sue grida riempivano la cabina.
Non potei resistere oltre:
- "Eccomi cazzooooo....bevilaaaaaa" gridai mentre il mio cazzo durissimo comincio' a spruzzare sborra come un idrante, tutta in bocca al giovane che nonostante bevesse con gusto non riusci' a inghiottire tutto, vista la quantita', facendone uscire dalla bocca aperta e colare sul mento e sul petto.
Spossati e ansimanti ci sdraiammo uno vicino all'altro e l'ultima sorpresa me la diede il giovane che avvicinatosi al mio viso comincio' a limonarmi con la bocca piena ancora del mio seme: gli succhiai la lingua ingoiando la mia sborra: era dolcissima e mai l'avevo gustata cosi.
Cademmo addormentati, stanchi e soddisfatti e quando ripresi conoscenza, il treno si apprestava a entrare in stazione; degli uomini che avevano reso quella notte indimenticabile non vi era piu' traccia. Mi rivestii velocemente e presa la mia valigia incamminandomi sulla pensilina con la mente piena di immagini eccitanti e di sensazioni che difficilmente avrei potuto scordare.
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