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Gay & Bisex

Il Feticista


di Membro VIP di Annunci69.it orsonaked
21.07.2017    |    9.369    |    4 7.9
"Mugulo forte, aggrappandomi alla sdraio e godendo pienamente della sua bocca, calda, umida, che mi avvolge completamente..."
Disperato, giro forsennatamente con la suola della mia scarpa destra ormai quasi completamente scollata. Prima della globalizzazione non era difficile trovare piccoli bugigattoli dove i calzolai riparavano le scarpe, oggetti di valore che dovevano durare parecchie stagioni, prima di definirle usurate al punto da doverle buttare. Oggi, le scarpe da uso quotidiano hanno prezzi talmente bassi da far risultare le piccole riparazioni "troppo costose" e cosi quei piccoli sottoscala, abitati da ometti calvi e baffuti, quasi sempre vestiti solo con canotte o con salopette che lasciavano intravedere i loro petti villosissimi, sono gradatamente scomparsi. Da piccolo ero affascinato da queste figure e dai loro " buchi" pieni di scarpe accatastate una sull'altra da riparare; l'odore del cuoio e della colla mi inebriava, immaginavo quelle decine e decine di piedi calzarle, mi immaginavo inginocchiato davanti al calzolaio nudo e pelosissimo ma ero ancora troppo "innocente" per immaginarmi che cosa potergli fare e come potesse essere fatto il suo cazzo.
Improvvisamente un cartello si para davanti ai miei occhi: "Calzolaio Nino"!
- "Cazzo ma si chiamano tutti nello stesso modo" pensai divertito e ricordandomi che il calzolaio da cui si serviva mia nonna, quando ero bambino aveva lo stesso nome.
Mi fermo completamente sollevato e dopo aver frettolosamente parcheggiato il mio scooter apro la porta del negozietto dal quale fuoriesce un misto di odori che mi catapultano istantaneamente in un passato lontano: colla, cuoio, sudore di piedi, tutto perfettamente amalgamato; chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dai ricordi mentre il mio cazzo ha un guizzo, dentro i miei pantaloncini da mare: oggi sono diventato un cultore, di piedi sia maschili che femminili. Mi piace odorarli, baciarli, leccarli piano e...
- "Ehmmm, posso esserle utile?" Dice una vocetta roca che mi riporta brutalmente alla realta'
- "Come...ah si mi scusi? Dovrei far riparare le mie scarpe, quelle che sto calzando" dico risvegliato dal mio viaggio tra i ricordi e facendo per sfilare la scarpa, quando la stessa voce ma in tono autoritario mi dice:
- "No fermo! Il pavimento non e' pulito! Venga, si accomodi sulla sdraio, esaminero' li la sua scarpa".
Un po' intimorito ricalzo la mia infradito modello tipo Birkenstock e mi dirigo nella penombra verso la sedia a sdraio dove l'ometto sorridente mi fa accomodare, rimanendo con i piedi sollevati da terra. Li dentro sembra scomparsa la calura che c'era fuori e che mi stava annebbiando la vista: la frescura è davvero piacevole e incredibilmente goduriosa e non vedo apparecchiature per l'aria condizionata, incredibile! Questi, una volta sistemato me comincia a frugare sul suo bancone da lavoro alla ricerca di chissà quali attrezzi, che infila nella tasca della sua salopette dopo di che prende un piccolo sgabellino e sistematosi di lato rispetto ai miei piedi, inizia a esaminare le scarpe. Il silenzio e' totale, rotto solo dai nostri respiri e il mio e' leggermente affannato ma la posizione e la temperatura del locale decisamente deliziosa mi portano a chiudere gli occhi e attendere.
- "Si rilassi" esclama con voce bassa l'ometto mentre appoggia una delle sue paffute mani pelose sulla mia caviglia, scendendo piano sulla pianta del piede fino alla punta della scarpa. Un fremito pervade il mio corpo e il mio respiro si interrompe in un leggero singulto; lui mi guarda abozzando un leggero sorriso, tutto e' molto strano tanto che non mi spiego cosa mi stia succedendo ma incredibilmente eccitante e il mio cazzo inizia a dare segni di risveglio.
Intanto Nino inizia a toccare ogni centimtro della scarpa e del mio piede fino a sfilarla leggermente per meta' avvicinandovi il volto; sento l'aria espulsa dalle sue narici solleticarmi il dorso del piede, fino ad arrivare all'attaccatura delle dita.
- "Mi scusi, non sono freschi di doccia i piedi, abbia pazienza" balbetto imbarazzato tendo gli occhi chiusi e lasciando che l'eccitazione si impadronisca di me, sempre piu' a fondo.
- "Non si preoccupi, si rilassi" dice con tono pacato. Ho come la sensazione che le sue labbra umide sfiorino il bordo del mio piede ormai liberato dalla scarpa ma...
' "Ma non puo' essere" penso pienamente eccitato ormai, tanto che il mio cazzo duro come il marmo non riesce a rimanere all'interno del costume uscendo per meta' dall'apertura della gamba sinistra.
Apro gli occhi e l'immagine che si palesa e' incredibile e allo stesso tempo eccitantissima: Nino regge tra le sue mani il mio piede ormai libero dalla scarpa e nudo, massaggiandolo piano e annusandolo con esasperante lentezza, appoggiando le sue carnose labbra umide in punti casuali, ora sulle dita,ora sul tallone. Alza lo sguardo e vedendo la mia espressione incredula inizia a prendere in bocca un dito alla volta succhiandolo avidamente ma con lentezza senza togliere i suoi occhi da dentro i miei: passa sapientemente la lingua tra un dito e l'altro, per tutta la loro lunghezza fino all'attaccatuta con il piede e una volta curatosi del mignolo, appoggia la bocca e il naso sulla pianta facendoli scorrere piano fino alla fine del tallone, ricamendo il tutto con sapienti colpetti di lingua. Libero definitivamente il mio cazzo dal costume che puo' svettare verso l'alto vibrando di goduria. Nino dopo aver finito di leccare la pianta del mio piede si sposta con mossa repentina, arrivando a pochi centimetri dalla mia cappella su cui appoggia le sue labbra, ingoiandola interamente e facendo saettare la sua lingua intorno ad essa. Mugulo forte, aggrappandomi alla sdraio e godendo pienamente della sua bocca, calda, umida, che mi avvolge completamente. Gli affondi diventano piu' decisi e audaci fino a divorarmi completamente il cazzo, giungendo con abilita' ad appoggiare le labbra sul mio pube. Sto impazzendo di una goduria mai provata e improvvisamente Nino si alza, si dirige verso un cassetto aprendolo ed estraendo un barattolino in cui intinge l'indice e il medio della sua mano che ne escono pieni di una sostanza gelatinosa con cui comincia a massaggiare delicatamente il mio piede indugiando parecchio sulle dita. Mentre compie questo, ogni tanto affonda il mio dardo fino in fondo alla sua gola ma senza perdere attezione per il piede. Una volta finito il suo lavoro si piazza davanti a me e con mosse decise inizia a sbottonarsi la patta. Improvvisamente realizzo che sta per materializzarsi uno dei miei sogni erotici: trovarmi davanti ad un calzolaio nudo e vederne il cazzo, finalmente.
Mi masturbo piano cercando di non esagerare rischiando di venire mentre lo guardo sbottonare la salopette; non distolgo lo sguardo dalla sua patta anelando il momento in cui uscira' il bestione dalle mutande; con un rapido gesto abbassa gli slip, io trattendo il respiro e....
Un cazzetto minuscolo fa capolino da una folta foresta di peli che incorniciano un discreto paio di palle!
Rimango senza parole, deluso ma cercando di non darlo a vedere, non voglio offenderlo e Nino con sguardo vispo, senza dire una parola si avvicina al mio piede e dopo aver puntato il suo cazzetto durissimo tra il l'alluce e il secondo dito, tenuti saldamente appiccicati, con l'altra mano, inizia a forzare l'entrata come se fosse in procinto di scopare una fichetta. Sento il suo arnese strusciare tra le dita provocando un prurito favoloso, facilitato da tutto il gel spalmatomi in precedenza e dopo alcuni colpetti di assestamento inizia una vera e propria cavalcata, afferrandomi il cazzo con una mano e cominciando a masturbarlo piano.
Tutto e' incredibile ed inaspettato: non pensavo che un cazzo tra le dita del piede potesse avere un simile effetto: è strabiliante riesce a farmi diventare ancora piu' duro. Guardo Nino e il suo viso distorto in una smorfia di totale goduria, mentre muove il bacino cadenzando i colpi con vera maestria. Nessuno mi aveva mai chiavato il piede, è un qualcosa di forte, intenso ed eccitante e ormai sento che non posso resistere ancora per molto. Vorrei alzarmi e prenderlo per i fianchi, farlo appoggiare al bancone e riempirlo di cazzo ma è come se fossi ncollato alla sdraio, non riesco a muovermi.
- "Non resisto cazzo...sto per venire...fermoo" grido prima di far partire una violenta schizzata che mi colpisce la tshirt. Nino alla vista di cio' assesta due colpi penetrandomi le dita fino alla radice e con un grugnito fiotta due bei getti di crema calda che finiscono sulla mia caviglia e sul dorso del piede.
Chiudo gli occhi respirando profondamente: quella provata oggi e' e rimarra' un'esperienza indimenticabile e ancora faccio fatica a credere che sia successo davvero quando sento la vocetta roca di Nino esclamare:
- "Bene, ora che e' tornato tra noi vediamo un po' sta suola"
E allungandomi una scatola di fazzolettini di carta, si allontana completamente nudo verso il bancone dove con maestria ormai dimenticata incolla la mia suola in un batter d'occhio. Prima di uscire faccio ancora un cenno a Nino che alza la mano sorridendo e dicendomi:
- "Spero sia rimasto soddisfatto, a presto"
Tornato a casa non posso fare a meno di ripensare alla strana avventura vissuta oggi e mentre sorseggio un brandy disteso sul divano, il mio amichetto mi suggerisce che domani potremmo rifare una visitina da Nino e giocare ancora; guardo divertito il mio cazzo inalberato e durissimo, gustandomi già la favolosa bocca del calzolaio: del resto lui stesso mi ha salutato augurandosi che ci si riveda presto.
Sapevo di avere un paio di scarpe da ginnastica rotte da tempo che per pigrizia non avevo mai portato a riparare; ora sono dentro il sacchetto, pronte per domani mattina
- "E anche tu sei pronto, vero" dissi ridendo ad alta voce guardando il mio cazzo barzotto fare un guizzo, a fine doccia.
La mattina seguente, dopo aver fatto una bella colazione al bar, mi dirigo verso la bottega di Nino: sono decisamente di buon uomore anche per via del fatto che è il mio giorno di riposo dal lavoro. Arrivato al condominio, giro nel cortiletto dove fa capolino il cartello pubblicitario della calzoleria: mi sembra stranamente scolorito ma non ci do troppo peso. Avvicinatomi al negozietto noto subito che le veneziane sono completamente abbassate e a terra una notevole quantità di erbacce infesta l'ingresso.
- "Ma come è possibile? Non mi sono accorto che ieri ci fossero e si che andavo di fretta..." penso quando una voce cattura la mia attenzione:
- "Buongiorno, cerca qualcuno?"
Mi giro e vido una graziosa signora sui 60 anni con la scopa in mano intenta a pulire la parte opposta del cortiletto.
- "Buongiorno, ecco...si potrebbe dirmi gli orari di apertura del calzolaio Nino?" chiedo con estrema cortesia e un po' di insensato timore.
La signora smette di ramazzare e dopo alcuni istanti di silenzio, fissandomi intensamente dice:
- "Mi sta prendendo in giro?"
- "Ma.. che dice non mi permetterei mai, perchè?" rispondo stupito
- "Perchè quel negozio è chiuso da almeno 10 anni, ovvero da quando il signor Nino è passato a miglior vita, pover'uomo!" risponde in modo asciutto la signora.
- "Come e' possibile? Ieri sono venuto qui e lui mi ha riparato la scarpa! Guardi avevo la suola scollata e lui mi ha...." dico abbassando lo sguardo sulla scarpa dove con sommo stupore mi accorgo che la suola è ancora scollata per metà. Rimango senza parole e la bocca tremante semi aperta, senza sapere bene che fare:
- "Su, non faccia cosi, del resto non è il primo che viene qui cosi convinto, sa? Evidentemente Nino ha lasciato un buon ricodo in tutti voi clienti" dice la signora sorridendo e facendo un cenno di saluto per poi scomparire dietro la porta di casa, lasciandomi solo nel mio smarrimento.
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