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Gay & Bisex

Mio cognato


di Membro VIP di Annunci69.it orsonaked
27.07.2017    |    39.407    |    22 9.6
"Nettare sublime, forte, secco, graffiante, sapeva di uomo, di uomo del sud! il terzo e il quarto li diresse dentro la mia bocca di nuovo aperta, ..."
- "Senza di te non so proprio come avrei potuto farcela" disse mio cognato Bruno, lanciandomi uno sguardo pieno di soddisfazione.
A Bari da pochi giorni, fui subito reclutato per aiutarlo a sostituire un vecchio condizionatore, in casa di un suo amico; il caldo torrido non dava scampo e il termometro segnando 39° all'ombra non lasciava spazio a dubbi: era une delle primavere piu' torride di sempre. Per fortuna il suo amico, prima di partire per un contratto di lavoro fuori dalla puglia, ci aveva lasciato il frigorifero pieno di ogni tipo di liquido bevibile ma il bere continuo e il caldo torrido ci riducevano davvero in uno stato pietoso.
Intorno agli inizi del pomeriggio, Bruno mi fisso' intensamente e disse?
- "Che ne dici di una bella doccia rinfrescante?"
- "Wow, davvero possiamo?" Chiesi incredulo ma Bruno gia' non mi sentiva piu' essendosi mosso velocemente verso il bagno. Lo raggiunsi e con mio sommo stupore lo trovai gia' nudo; arrossendo leggermente in volto scansai lo sguardo, del resto era la prima volta che mi trovavo con uno dei miei cognati, senza nulla indosso pero' il diavoletto in me ebbe la meglio e sottecchi cominciai a sbirciare. Avevo sempre divagato con la mente, proprio su Bruno, quello tra i due che sin dal primo giorno stuzzicava la mia fantasia e ora potevo averne finalmente soddisfazione: un paio di pettorali ancora possenti nonostante i suoi 52 anni e ricoperti di folto pelo sovrastavano due gambe ben tornite, ugualmente pelose e un inguine che ebbi voglia di leccare all'istante: feci scendere lo sguardo fino ad arrivare alle natiche belle sode, come disegnate. Speravo di riuscire a vedere il lato A ma Bruno era ormai sulla porta della doccia, in procinto di entrare per cui dovetti avere pazienza.
Indugiai parecchio rimanendo solo con gli slip addosso...con i quali cercavo di rendere meno visibile un principio di erezione, quando:
- "Beh, che fai...non ti spogli? Non avrai mica vergogna di me?" disse Bruno ridendo con il suo vocione possente facendomi sussultare
- "Come? Ah beh no...ecco ero solo soprapensiero" mentre chiudendo gli occhi sfilai gli slip attendendo un commento sulle mie scarse dimensioni che per fortuna non arrivo' mai. Sentendo l'acqua della doccia cominciare a scendere li riaprii timidamente e vidi quello splendore di ragazzo intento gia' a insaponarsi il corpo peloso. Due braccia muscolose e due mani possenti spalmavano il sapone sui pettorali splendidamente disegnati da anni di nuoto, fatti in gioventu'. Con lo sguardo scesi piano piano verso l'inguine dove la salivazione inizio' ad azzerarsi; una splendida coperta di peli nerissimi si estendeva verso i lombi e le natiche, sode e compatte, colpite dal getto della doccia. Cercando di non farmi scorgere tenevo lo sguardo fisso su di lui e quando si giro' frontalmente ebbi un sussulto: un cazzo di dimensioni incredibili stava mollemente attaccato al suo ventre, dietro il quale pendevano due stupende palle anch'esse ricoperte di folta peluria. I muscoli tesi mentre si lavava la testa, girato di tre quarti lo facevano assomigliare ad un lottatore da olimpiade greca antica, dove gli atleti gareggiavano nudi. Pensai subito che fortunata fosse mia cognata ad avere quel toro muscoloso e pelosissimo a fianco tutte le notti e la immaginai gridare sotto i possenti colpi di cazzo del marito finendo quindi per completare la mia erezione.
- "Ok io ho finito, vieni tu?" disse improvvisamente facendomi trasalire e cadere di mano l'asciugamani; lo raccolsi fulmineo sperando che Bruno non si fosse accorto che ero a cazzo duro, arrivando alla doccia con il viso color rosso fuoco dall'imbarazzo e mi trovai davanti a lui a pochissimi centimetri. Alzai lo sguardo un istante, il tempo di incontrare i suoi occhi furbetti e le sue labbra carnose disegnate in un accenno di sorriso sornione. Rimanemmo cosi per qualche istante e nel muoverci in direzioni opposte ebbi la sensazione che i nostri membri si sfiorassero ma non potei giurarlo. Durante tutta la mia doccia non feci che pensare a quel corpo e quel cazzo cercando di tenere a bada altre erezioni non gradite, con scarso successo. Una volta finito mi catapultai fuori girato di schiena alla porta cosi da non farmi vedere a cazzo dritto e asciugandomi in fretta, cercai di pensare a cose orrende per farlo sgonfiare.
- "Luca, vieni di qua si sta troppo bene" mi chiamo' con il suo vocione e come passai la porta della stanza rimasi impietrito: mio cognato Bruno era disteso a terra sul materazzo del letto, completamente nudo e ancora un po' bagnato. Il braccio sinistro dietro la testa e quello destro sdraiato sull'altra meta' del materasso dove colpendo delicatamente con la mano mi faceva segno di sdraiarmi al suo fianco. Ma i miei occhi si posarono sul suo cazzone mollemente adagiato sulla sua coscia; egli, girando il volto verso di me sorrise e mi invitò ancora più caldamente:
- "Dai, distenditi anche tu, prendiamoci una mezzoreta di pausa, ce la meritiamo, no?" disse con tono pacato e non mi feci pregare oltre, sdraiandomi al suo fianco. Il rumore sordo del ventilatore a soffitto era l'unico suono nella stanza, dove ogni tanto arrivavano gli echi del traffico lontano; l'aria benchè calda smossa dalla pale dava un ristoratore refrigerio ai nostri corpi bagnati.
Girai il volto verso Bruno: non riuscivo nemmeno a deglutire dall'eccitazione di essere nudo li con lui e mi godevo ogni centimetro di quel meraviglioso corpo. Lui ad occhi chiusi, respirava in modo lento e cadenzato: il suo petto villoso saliva e scendeva con un movimento regolare tanto che pensai si fosse addormentato. Improvvisamente la sua mano pelosa scese verso il suo cazzone e una volta impugnato cominciò a massaggiarlo piano. Viste le dimensioni già incredibili pensai fosse barzotto; ad occhi sbarrati guardavo le sue dita passare lungo l'asta e soffermarsi sulla cappelona bagnata ora anche di liquido prostatico, indugiando sull'attaccatura del filetto. Istantaneamente il mio cazzo diventò di marmo e cominciai a respirare a fatica, immaginando quel bestione tra le mie mani e fantasticando su cosa gli avrei fatto, quando la sua possente voce mi fece trasalire dicendo:
- "Ma cosa stai aspettando?!"
- "Cosa....come?" balbettai incredulo pensando di aver sognato ma Bruno aprì gli occhi e girando il volto verso di me disse:
- "Me lo stai guardando da quando sono entrato in doccia: ora lo hai qui! Non ti va più di giocarci un po'?"
Stravolto dall'inaspettato invito, lentamente mi avvicinai al suo fianco dove ora potevo vedere bene quella meraviglia iniziare a indurirsi assumendo dimensioni insperate e le palle ancora bagnate, sotto di lui sussultare leggermente. Dopo un attimo di comprensibile imbarazzo afferrai quel palo e superata la timidezza iniziale mi ci avvicinai con la bocca; era liscio e ben tornito, emamava un odore di maschio pungente e amarognolo e pulsava dentro la mia mano: potevo sentire i battiti aumentare sensibilmente. Avvicinai le mie labbra alla punta e al primo contato rimasero invischiate da una goccioloa di precum, che bagnò la cappella ormai semi viola. Bruno emise un lungo sospiro mentre schiudendo le mie labbra cominciavo a fare entrare il suo cazzone nella mai bocca facendolo scendere piano fino all'esofago e si trasformò in un rantolo una volta che mi avvicinai alla radice, dove però dovetti desitere perchè per via delle dimensioni il mio esofago era completamente tappato e non riuscivo più a respirare. Decisi di farlo uscire, sempre con lenteza esasperante mentre con le labbra creavo un effetto ventosa, che a giudicare dai mugolii lo stava facendo godere molto. Una volta fuori ammirai quel mastondonte tra le mie mani e con orgoglio mi resi conto che avevo quasi ingoiato per intero 25 centimetri di cazzo, bello duro.
Presi bene respiro e ripetei l'operazione almeno quattro o cinque volte arrivando questa volta a sentire l'odore del suo inguine, mentre il suo enorme cazzo pulsava e vibrava nella mia gola e i grugniti forti di Bruno riempivano la stanza. Improvvisamente, sfilato il cazzo dalla mia bocca si girò di scatto e immobilizzandomi con le sue manone sui fianchi, aprì le mie gambe con un ginocchio e sputata una bella bocconata di saliva sul mio buchetto vi appoggiò la cappella ormai gonfia e durissima:
- "No ma che fai sei troppo grosso...aiuto mi farai male ho paura" piagnucolai cercando di farlo desistere ma dentro di me sapevo che era quello che volevo di più al mondo: e lo sapeva pure lui! Sospirando forte cominciò a spingere e entrare in me, incurante delle mie grida. Bruno affondava il suo grosso cazzo dilatando spaventosamente il mio buchino e io, incredulo lo sentivo entrare in me con meno dolore di quanto avessi mai immaginato. Una volta arrivato quasi a fondo corsa sentii la sua cappella toccare la mia prostata e ciò mi fece cacciare un urletto. Si fermò un istante e poi partì a fiocinarmi di colpi ben assestati e con ritmo cadenzato; sembrava che un treno "freccia rossa" entrasse ed uscisse dal mio culo senza sosta. La testa mi girava vorticosamente e urlando come una vera vacca mi godevo quel palo che mi allargava sempre di più.
- "Zitto cazzo che ci sentono tutti" provò a protestare Bruno mentre mi riempiva di cazzo senza sosta ma con poco successo: ormai non capivo più nulla e cominciai a rantolare:
- "Di più, dammene di più! Dammi più cazzo" soffiai fra i denti
- "Cazzo...mia sorella si è sposata la più grande troia di tutto il nord" disse con spiccato accento Barese mentre aumentava ritmo e intensità della scopata e a quel punto non resistetti oltre: in falsetto cominciai a emettere un gridolino per ogni getto di sborra che usciva dal mio cazzo ormai cianotico da quanto era duro. Lui non diminuì mai il suo ritmo, anche dopo che ebbi finito di sborrare e durante tutto il tempo in cui il mio corpo era scosso dalle convulsioni; non so dire per quanto continuò la sua cavalcata, solo improvvisamente lo sentii esclamare:
- "Cazzo, eccola eccolaaaaa"
Sfilò il suo cazzo dal mio culo velocemente strappandomi un marcato sospiro stupito e facendomi girare supino si sedette a cavalcioni del mio petto, puntando il cazzone sulla mia bocca e masturbandosi furiosamente.
Non ebbi modo di poter pensare a che fare: il primo getto mi colpì in piena faccia ed entrò per metà nella mia bocca che tenevo socchiusa e non feci a tempo ad ingoiare il suo nettare che il secondo seguì imbrattandomi la barba e il collo. Nettare sublime, forte, secco, graffiante, sapeva di uomo, di uomo del sud! il terzo e il quarto li diresse dentro la mia bocca di nuovo aperta, ricevendo fino all'ultima goccia del suo seme che ingoiai, tremando forte, mentre Bruno finiva di gridare tutta la sua eccitazione.
Esausto si sdraiò su di me e dolcemente, ripulì la sua sborra dalla mia barba che poi condivise con me in un profondo bacio appassionato.
- "Non te lo aspettavi che tuo cognato fosse un porco cosi, vero? D'ora in avanti quando verrai a Bari avrai il mio cazzo a disposizione, sempre! E io il tuo culo e la tua bocca"
Non risposi, mi limitai a guardarlo negli occhi con occhi lucidi e una smorfia di sofddisfazione pura, senza dire nulla incollando le mie labbra alle sue, assaporando le ultime gocce della sua sborra.
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