Racconti Erotici > Lui & Lei > The Game (oblio sui binari)
Lui & Lei

The Game (oblio sui binari)


di Membro VIP di Annunci69.it orsonaked
27.02.2017    |    4.407    |    0 9.4
"Mi ci vollero lunghi attimo per calmare il respiro e smettere di mugolare e quando finalmete ci riuscii mi ritrovai immersa in uno scuro silenzio, rotto solo..."
E' la prima volta che mi cimento in un racconto da inserire in questa categoria; spero di incontrare il vostro apprezzamento!


"Vuoi davvero giocare con me? Prenota un posto sull'intercity notte 65407 per Salerno. La partenza e' alle 21.55 da Torino. Vagone 11 cabina 37. Fatti trovare pronta, nuda, solo con un paio di autoreggenti nere, un filo di perle e.....aspettami!"
Questo lo scarno messaggio via email dal nick conosciuto su Annunci 69 circa un mese fa; era cominciato tutto cosi, per gioco e da subito aveva cominciato a stuzzicarmi. Mi piaceva cosi, per cui lo lasciai fare ma ora nel rileggere quelle poche righe provavo un po' di paura: e se mi ero messa nelle mani di un pazzo? Non una foto, non un nome, nessun indizio per risalire a lui se non il nick e il fatto che fosse di Genova; essendo io di Torino, non era impossibile incontrarci.
Il mio dito, appoggiato sul mouse clikko' quasi automaticamente e una finestra apertasi sullo schermo mi ringrazio' per aver acquistato il viaggio con Trenitalia: vagone 11, cabina 37.
Arrivai in stazione circa un'ora prima della partenza; Torino Porta Nuova rifatta e' davvero piacevole da girare, negozi di tutti i tipi ravvivano quelli che una volta erano enormi spazi inutilizzati e oggi un "mondo" diverso dal passato l'affolla. Arrivai al binario dove si trovava già il mio treno, formato con netto anticipo: ancora non facevano salire i passeggeri a bordo per cui ricominciai un secondo giro per i negozi e dopo essermi comprata una sciarpina di seta mi fermai ad assaporare un caffe' in relax totale. Una mezzora prima della partenza mi presentai davanti al controllore e questi dopo aver espletato le formalita' mi indico' il posto.
Spazio strettissimo, brandina su cui a malapena riesci a sdraiarti: da troppo tempo non facevo un viaggio in treno e avevo dimenticato quanto siano anguste, benche' funzionali, le cabine. Fortunatamente il letto sopra era chiuso e agganciato a ribalta alla parete cosi da far apparire piu' vivibile l'ambiente. Mi sistemai sul sedile in una posa provocante, dopo essermi spogliata completamente, rimanendo come il mio misterioso contatto aveva chiesto di trovarmi. Il treno comincò a muoversi e dopo aver lasciato la stazione cominciò a prendere velocità:
- "Cazzo ma non e' arrivato! Bastardo bidonaro" pensai accecata di rabbia mentre immaginavo il centone speso inutilmente. Dopo una mezzora di snervante inutile attesa, speranzosa che fosse arrivato all'ultimo momento e stesse percorrendo tutto il treno, cercando il vagone, mi sedetti sulla branda e da li guardai fuori dal finestrino le luci della notte; il treno aveva ormai raggiunto la normale velocità di viaggio per cui mi sdraiai sul letto e mi lasciai cullare verso il sonno e mentre le palpebre cominciavano ad abbassarsi, improvvisamente si spense la luce.
- "Soliti treni di merda" pensai alzandomi, mentre cercavo l'interruttore della luce sopra la porta di ingresso che comunque, una volta trovato e girato in qualsiasi direzione non sortiva alcun effetto. Decisa a risolvere la faccenda cercai di aprire la porta per chiamare il controllore ma questa, stranamente risultava chiusa e io non avevo altro modo per uscire.
- "Ehi...ma che scherzo del cazzo e' questo" esclamai a voce alta mentre colpivo con la mano aperta la porta cercando di richiamare l'attenzione di qualcuno.
- "Aiutoo...ehiiii..qualcuno mi sente?? Sono rimasta chiusa dentrooo" gridai con tutto il fiato che avevo e nel buio sentii distintamente una voce bisbigliare:
- "Smetti subito di fare tutto questo casino e ascoltami: il gioco parte da questo momento, tu dovrai obbedire ad ogni cosa che ti diro' di fare senza discutere e senza parlare. Se ti rifiuti oppure obietterai, spariro' e il gioco finira' immediatamente! Solo se arriverai alla fine senza dire una parola potrai avere il tuo premio! Hai compreso bene cio' che ti ho detto?"
- "Si" sussurrai con un filo di voce, dopo essermi sfuggito un gridolino cercando di controllare la paura che si era impadronita di me.
- "Ma da dove e' entrato?!" pensai "Ne sono certa, quando ho preso posto nella cabina non vi era nessuno.
- "Indosso hai quello che ti ho ordinato?"
- "Si, quello che mi hai chiesto tu" bisbigliai timidamente
Attesi nel buio un cenno, un fruscio ma l'unico runore era quello delle ruote sulle rotaie; tenevo gli occhi spalancati per cogliere anche solo un filo di luce e mi sentivo il respiro corto e affannato. Mi resi conto che non avevo piu' il senso del luogo e che non vedevo piu' all'esterno, solo buio totale ma come poteva essere possibile? Improvvisamente sentii il calore del suo fiato sul collo e una mano accarezzarmi leggermente la schiena per scendere verso le mie natiche. Tremavo di paura e contemporaneamente di voglia mentre la mano raggiungeva il mio culo cominciando a sentirne la consistenza; le dita percorsero il solco tra le chiappe con una lentezza esasperante fino ad arrivare al mio buchino dove indugiarono parecchio, delineandone i bordi e massaggiandolo dolcemente, per poi proseguire e arrivare a sfiorare le labbra della mia patatina perfettamente rasata. L'altra mano invece prese a risalire, accarezzando la mia pancia piatta, continuando piano verso le mie tette, dove indugiò per molto, stuzzicando i miei capezzoli durissimi: mentre palpeggiava delicatamente le mie tette cominciò a baciarmi languidamente sul collo, strusciando il suo corpo su di me.
Cominciavo a sciogliermi quando improvvisamente infilo' il dito medio dentro la mia fichetta: non riuscii a trattenere un grido, piu' per la tensione che altro, visto che ero già bagnatissima:
- "Grida pure, questo non e' vietato: tutti devono sentire la gran troia che sei!" mi sussurrò dentro l'orecchio
La sue mani continuarono ad accarezzarmi tutta fino ad arrivare alle mie gambe e le mie natiche, infilandosi tra le maglie delle calze, facendomi aumentare i fremiti; le sue labbra umide indugiavano in ogni zona in cui si posavano e con la lingua dava piccole leccatine goduriose. Sentii il calore del corpo contro di me: era nudo! Indovinai il suo cazzo prepotentemente duro strofinarsi sulle calze, andando poi ad appoggiarsi con la cappella, sulla mia fica calda e già abbondantemente bagnata.
Allungai la mia mano per cercare di toccarlo mentre sospiravo forte per via dei suoi baci ma la sua mano mi strinse il polso come in una morsa fermandola e rabbiosamente mi sussurro':
- "Troia allora non mi sono spiegato: non devi fare nulla che non sia stato io a ordinarti di fare: non prendere iniziative. Ti sei appena giocata la tua prima ammonizione: come nel calcio, alla terza scattera' il cartellino rosso e spariro' per sempre!!"
La sua voce roca e calda mi inquietava e mi eccitava parecchio; improvvisamente mi prese per la nuca costringendomi a piegarmi a novanta gradi:
- "Apri le gambe che ti scopo" disse forte e sentii la sua cappella puntare sulla fica per poi, con un colpo secco entrare con forza in me. Il dolore allucinante mi tolse il respiro, qualche attimo di oblio mi avvolse e poi lasciai andare un grido acuto mentre il resto del suo grosso cazzo entro' con una spinta decisa affondando come nel burro. Comincio' a pompare con decisione e prepotenza senza darmi tempo di respirare; i miei gemiti erano un lungo ululare, godevo in modo estremo cosi come estremo era il dolore ma volevo quel cazzo favoloso sempre di piu', di piu'! Non mi sentivo mai sazia:
- "Di piu' dammene di piu' di cazzoooo" gridai senza piu' pudore e uno schiaffo forte sul culo mi smorzo' in gola le parole
- "Secondo cartellino giallo, troia, ti avevo avvertita"
Mi maledissi pensando che non avrei piu' potuto commettere alcun errore.
Passo' un tempo non quantificabile che a me sembro' infinito nel quale non smise mai di pomparmi, cambiando solo il ritmo: ora maledettamente piano, ora bestialmente veloce e ormai la mia patatina comincio' ad abituarsi a quel tremendo bastone facendomi urlare di meno e godere di piu'. Lui si accorse di questo e arpionate le mie tette e i miei capezzoli durissimi comincio' a tirarli e stringerli con molta forza. Il dolore mi fece gridare e agitare nuovamente con la conseguenza che arrivai a impalarmi da sola su di lui, rimasto fermo, per quanto freneticamente mi muovevo. Poi improvvisamente estrasse il cazzone dalla mia passerina facendomi risucchiare aria con la bocca per la sorpresa e lasciandomi in balia del buio. Mi ci vollero lunghi attimo per calmare il respiro e smettere di mugolare e quando finalmete ci riuscii mi ritrovai immersa in uno scuro silenzio, rotto solo dal ritmo cadenzato del treno.
Non un fiato, non un rumore, non una parola mi fecero pensare di essere rimasta improvvisamente sola: ebbi paura di prendere qualsiasi iniziativa, sapevo che un altro errore, uno solo sarebbe stato fatale e il gioco sarebbe terminato immediatamente, cosi rimasi immobile, in silenzio e in attesa. Orecchie tese e occhi spalancati ero un fascio di nervi: cercavo il minimo suono per capire dove lui fosse ma lo sferraglismento era l'unico rumore. Improvvisamente mi sentii afferrare per i polsi e tirare in avanti. Lasciai andare un grido e con le gambe colpii la sponda del letto cadendo come a ginocchioni in avanti. Mi ritrovai cosi con la fica su di lui che non perse tempo e mi impalo' repentinamente con un colpo secco del suo cazzo.
Gridai di dolore ma lui incurante arrivo' fino a fondo corsa e prese subito a scoparmi con velocita' e prepotenza. Sentivo le sue palle picchiare contro il mio culo e le sue mani schiaffeggiarmi le chiappe per poi passare sulla schiena ad accarezzala con dolcezza e ritornare con foga sul culo.
- "Forza vacca, cavalca il tuo toro cosi...daii...prendi piu' cazzo che puoi, piu' a fondo dai...voglio che te lo senti in gola"
Non parlavo ma gridavo e mugolavo forte: mi sentivo davvero spudoratamente vacca, piena di quel bel palo che mi arrivava in gola. La mia fica bagnatissima e perfettamente lubrificata lo accoglieva tutto favolosamente arrivando a toccarmi l'utero.
- "Ahhhhh, mi fai morire, il tuo cazzo va a picchiare in un punto che mi fa impazzireeee" gridai senza freni mordendomi subito la lingua: avevo sbagliato di nuovo e ora mi avrebbe lasciata li cosi; non potevo nemmeno pensar e di rimanere senza il suo cazzo proprio in quel momento in cui godevo immensamente e invece, sorprendentemente non disse nulla: forse non si era accorto che avevo commesso il 3 errore, forse stava godendo immensamente anche lui come me! Il ritmo del treno ci assecondava e dopo altri 3 colpi violenti e rabbiosi, venni gridando e irrorando di abbondante succo vaginale, mentre gli spasmi e i brividi percorrevano il mio corpo. Si sfilò da me, mi fece inginocchiare davanti a lui ed emettendo un rantolo roco, mi spruzzò fiotti di sborra caldissima sul viso e sulle tette, gridando:
- "Eccomiiiiii, bevi...bevi tuttooo"
Afferrai il suo membro duro come il marmo, portandolo alla bocca, con la quale lo ripulii dal mio succo e dalla sborra che aveva appena finito di eruttare:
- "Brava tesoro, sei stata veramente brava" mi sussurro' con il fiatone in un orecchio, baciandomi teneramente prima di estrarre il suo cazzo provocandomi l'ultimo lamento. Caddi sfinita sulla branda addormentandomi istantaneamente.

Voci...voci distinte, di gente che transitava nel corridoii del vagone mi risvegliarono: una luce forte ed accecante entrava dal finestrino del mio scompartimento e due colpi sulla mia porta mi fecero sussultare:
- "Salernoooo fine del viaggio Signori"
- "Aiutatemi vi prego" gridai, ricordando che la mia porta non si apriva piu'
Sentii un frenetico rumore di chiavi nella serratura e una volta aperta:
- "Signora che succede? Ha bisogn....Oh Dio Santo ma cosa e' successo qui?" Esclamo' sconvolto il controllore.
Fu in quel momento, grazie alla luce e allo specchio presente sulla parete della cabina che vidi di essere completamente nuda, imbrattata di sperma sulla faccia e sulle tette e con rivoli del mio suco che colavano sulle mie gambe; le autoreggenti strappate cosi come il filo di perle le quali erano sparpagliate sul pavimento della cabina dove rotolavano libere. Nulla era al suo posto: lenzuola, coperte, cuscini, sembrava un grande campo di battaglia. Non capivo come avesse fatto a sparire all'improvviso, senza rumore e solo in quel momento vidi un'altra porta, attaccata alla quale vi era un appendi abiti: evidentemente era una porta di collegamento tra due diverse cabine e tutto mi fu subito chiaro!
Il controllore si chino' premurosamente su di me:
- "Vuole che chiami il 118?"
- "No la prego, mi prenda le salviette dalla borsa"
- "Sono costernata per questo disastro, io...."
- " Non si preoccupi, penso io a mettere a posto" disse il controllore imbarazzato ma molto premuroso.
- "E' sicura di non volere l'aiuto della Polizia ferroviaria?" chiese ancora, richiudendo la porta alle sue spalle per impedire che la gente nel corridoio potesse vedermi conciata cosi.
- "No la prego, va tutto bene non si preoccupi, grazie"
Finii di risistemarmi e presi velocmente le mie cose: mi girai un'ultima volta per essere sicura di non dimenticare nulla e solo in quel momento vidi un biglietto sul letto. Il mio premio!! Doveva essere il mio premio; lo presi e uscii dal vagone e lessi:
- "Sono al bar centrale!....."

- "Amore cosa vuoi da bere?"
- "Un succo alla pesca, grazie amore mio" dissi a mio marito, che abbassatosi aveva dolcemente appoggiato le sue labbra sulle mie, prima di dirigersi verso l'interno del bar. Lo guardavo camminare e sentivo di essere di nuovo profondamente innamorata di lui: era di sicuro il più bel premio!
Stavamo affrontando un brutto periodo dove una crisi coniugale ci aveva allontanati anche dal sesso ma grazie al nostro psicologo di coppia, questo aspetto stava davvero migliorndo. Il suo consiglio di inventarci ogni volta un nuovo "gioco", per fare all'amore stava funzionando e aveva risvegliato la passione che ci aveva travolto in gioventù.
In una delle ultime sedute aveva consigliato anche di far partecipare una terza persona, ovviamente fidata, ai nostri giochi, sostenendo che avrebbe rinforzato ancora di più il nostro legame: devo essere sincera, la cosa ancora mi convince poco ma più passa il tempo e più mi rendo conto che in realtà mi stuzzica parecchio: vedremo!

Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.4
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per The Game (oblio sui binari):

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni