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Il piatto è servito: la madre di Gaia


di skizzoinfoiato
29.11.2016    |    32.060    |    6 9.3
"Sentii la mia asta farsi strada mi sembrò di scavare un nuovo tunnel, le sue carni adese sul mio membro..."


Erano passati due giorni da quando avevo scopato, con Enrico, confesso si dice fra uomini, così come gira voce, valga anche per le donne, una volta provato un rapporto con lo stesso sesso diventi una droga e non se ne possa fare a meno.
Non so se sia un eccezione ma il rapporto con Enrico mi aveva fatto godere ma mi accorso che mi aveva segnato profondamente in senso non del tutto positivo. Non ne rimasi entusiasta sicuro che non avrei riprovato, la mia attenzione maniacale era volta a mia nipote Gaia.
Quel fiore da cogliere, solo a pronunciarne il nome in questi giorni avevo delle erezioni paurose. Dopo una doccia mi incamminai verso la spiaggia pensando a come e quale soluzione creare per Gaia. In questi pensieri mi sembrò di tornare ragazzino, nel cercare soluzione per sedurre la mia “preda”.
Stavo ormai passeggiando da un pezzo, mi ero già accordo che la sera non era la spiaggia il fulcro della vita notturna, e ne fui contento.
Stavo pensando, e trovai il come avrei creato l’occasione. Contento ma ancora immerso nel sogno di come pensavo si sarebbe svolta la vicenda non mi accorsi minimamente di Gemma, che ormai da qualche minuto mi seguiva come un ombra.
“finito di sognare su mia figlia?”
“uhm”
“ciao …. Ho saputo … è così entusiasta…. Sono qua per ringraziarti. Anche per i consigli che gli hai dato nei giorni scorsi con il suo amichetto!”.
Gaia era bellissima quella sera, avvolta in un pareo agganciato su una spalla, prese a camminare al mio fianco, continuò:
“ti siamo tanto grati, adesso sapessi quanto è felice e con Leandro, si chiama così, il suo compagno di classe, penso nascerà una storia, andrà da lui al mare parte domani!”
“sono contento, anche perché non era mia intenzione ripetere l’esperienza”
“non ti è piaciuto? Eppure so tutto”
“Gemma, sono un uomo non più un ragazzino che cerca di svuotarsi le palle a me piacciono le donne!”
“e le ragazzine spero!”
“le donne ! ho detto le donne la ragazzina in questione per fortuna è maggiorenne, e succederà se lei lo vorrà e succederà perché me lo chiedete voi!”
“allora lo farai anche con Gaia! Ne siamo lieti e anche lei ne sarà felice, grazie!”
Ci eravamo fermati a ridosso di un pedalò:
“questo pacco è per i pensieri sconci che fai su Gaia?”
Aveva la mano sul mio pacco e pian piano la strusciava … tirò un lembo del fiocco del pareo sulla sua spalla, il tessuto si adagiò sulla spiaggia non molto distante da noi, allontanato dalla lieve brezza di mare che stava soffiando.
“facciamo un test di qualità!” si mise in punta di piedi per baciarmi e corse via in mare.
Che cavolo a quanto apre mi dovevo scopare l’intera famiglia, incredibile, non solo avrei fatto sesso co i figli del mio amico, ma lo avrei reso pure cornuto.
Mi sfilai il boxer e raggiunsi Gemma in acqua, Gaia è al copia di sua madre, una femmina che sprigiona sensualità da ogni poro del suo corpo, una carnagione candida dei capelli neri lunghissimi labbra piene ma nessuna parte rifatta, gli occhi neri come il petrolio, quelli di Gaia sono verdi come quelli del padre.
Una quinta misura, una lievissima pancetta era rimasta dopo il parto di Enrico le gambe lunghissime senza cellulite e il suo … il suo lato B. sembrava un opera d’arte un opera Michelangiolesca…. Due mele sode tonde, il culo perfetto due fossettine al di sopra delle natiche. Ho sognato qualche volta di avere una donna con un culo simile.
Adesso ne avevo l’occasione non l’avrei persa.
Per fortuna la spiaggia aveva una pendenza lieve, si abbassava quasi subito ma restava godibile per quasi 200 mt, si riusciva sempre a toccare il fondo.
Non era molto illuminata , la luna che faceva capolino rischiarava l’aria, ma una volta preso il largo due teste si confondevano molto molto bene e nessuno ci avrebbe notato, poi quella parte di spiaggia, come detto era già fin troppo poco frequentata. L’ideale per scopare senza ritegno.
Avevi una carica erotica impressionante, non mi masturbavo da giorni, e notai un trasporto animalesco anche in Gemma , prendemmo a baciarci selvaggiamente come se volessimo scorticarci le labbra a suon di baci.
“entra ti prego! Entra!”
Non è possibile descrivervi il tona soave della sua voce, il suo erotismo. Le sue gambe si aggrapparono alla mia vita si alzò facendovi forza per mettermi un capezzolo difronte alla mia bocca. Non servì l’invito e iniziai a giocare con la mia lingua sulla pelle di quel seno ce mi apparve allo stesso tempo morbido e duro, dolce e salato, come preso da un raptus iniziai a suggere quel capezzolo di quasi un centimetro e mezzo , enorme duro. Ci giocai con la lingua e mi sembrò quasi di sentire il suono del suo rimbalzo.
Scese lentamente mentre la mia mano sotto di lei la stava massaggiando facendole emettere dei gemiti di piacere e facendole stringere ancor di più le sue braccia attorno al mio collo. Scese mentre la mia mano teneva dritto per la mia sciabola che pian piano si fece largo nelle sue carni.
Ero dentro di lei. Calda , no bollente!
“ohhhhhhhh ohhhhhh mhhh dioooooo mi sentoooo piena quanto è gro sss ooohhh!
Stava tenendo solo la mia cappella dentro di se e ogni volta che provava a scendere ad inglobare la mia asta subito si ritraeva.
“va tutto bene?”
“mi s…tai aprendo in due !” “è enorme …. Daaaa aaammiiii tempo”
Intanto ondeggiava il suo bacino avanti e indietro e un movimento quasi impercettibile di su e giù.
Andò avanti per diversi minuti e praticamente non si era fatto grossi progressi. “lo sento pulsare, povera figlia mia!”
“ora pensa a te, vieni! Fidati di me! Baciami!”
La distrassi così e si fiondò a baciarmi la sua lingua raggiunse le mie tonsille l’ugola, sembrava volesse arrivarmi in esofago la muoveva con foga cercando di intrecciarla con la mia.
Era pronta, le mie mani s posarono sui suoi fianchi e fu un secondo mentre cercava di spingermi la lingua in bocca ,o meglio la sua intera bocca dentro al mia , spinsi con forza le mani in basso mentre col bacino spinsi in direzione opposta.
Sentii la mia asta farsi strada mi sembrò di scavare un nuovo tunnel, le sue carni adese sul mio membro. Mi fermai solo quando raggiunse la base.
Nel far ciò Gemma cacciò un urlo fra dolore e piacere che letteralmente morì nella mia bocca.
La tenni ferma per quanto cercasse di divincolarsi.
“sei uno stronzo mi hai fatto male!”
“adesso passa” e intanto iniziai a muovere il mio bacino tirandolo indietro per permettere all'asta di uscire di qualche centimetro per poi tornare alla carica.
Bastarono tre movimenti perché Gemma dimenticasse il dolore appena provato e il respiro si regolarizzasse in modo sincrono alle mie piccole spinte.
“allora devo smettere?”
“non ti azzardare a tirarlo fuori , bastardo ! è magnifico!” “dai ora mi muovo io!”
E prese a dettare il suo ritmo. Ci baciammo mentre il suo ritmo pia pian aumentava.
Era vicina all'orgasmo :” ci sono dai riempimi!”
“vieni ho altri progetti”
“mmmm maiaaaaale!” e intanto prese a roteare il bacino mentre, di quando in quando anche io assestavo qualche spinta”,

le sue gambe si strinsero quasi a farmi male, mi baciò le gambe d’un tratto cedettero, le contrazioni vaginali divennero veloci e repentine, si era fermata mentre le labbra della sua vagina mi stavano di fatto facendo un pompino. Poi la quiete mentre il suo secondo urlo era stato smorzato dal nostro bacio, un urlo ben diverso dal primo. Un urlo di solo piacere.
Scese : “reggimi che le gambe sono di burro!”
Lasciai che si riprendesse, il mio amico non aveva perso un minimo della sua virilità.
“perché non sei venuto con me, è stato così…. Così…. Magnifico!” mi guardò negli occhi.
“ti ho deluso? Non ti è piaciuto?”
“Gemma è stato fantastico anche per me.. ma io voglio un’altra parte di te!”
“Hai avuto tutto!” “hai tutto!”.
“tra poco si “.
Tornammo verso riva, appena l’acqua lo permise, la voltai baciandola, ebbe l’intuizione giusta e fu colta da uno spasimo di paura.
“ oh mio dio mi vuoi inculare?” , il mio sorriso fu la risposta “ ma sei matto? Con quell'arnese non camminerei per un mese…. Poi poi….. ho appena perso la mia seconda verginità!” “ non ti darò quella del mio culo!”.
“non l’hai mai fatto?”.
Gemma si rese conto che presa dalla foga avesse rivelato più di quanto avrebbe desiderato.
“sei vergine! Bhé un esperienza che potrai condividere con Gaia, avrete lo stesso cazzo che vi prenderà per il culo!”
“sei proprio stronzo sai?”
“Ti è piaciuto da morirne quasi o mi sbaglio?”
“no”
“ti sei fidata , ti sei pentita?”
“no”
“allora fidati, vieni”. E la guidai a erra sdraiandola e baciandola ancora.
“ non farmi male ti prego!”
“ti manderò in paradiso!” e poco dopo con le mani le feci capire la mia volontà e si mise nella posizione della pecorina.
Mi misi alle sue spalle baciandole quel fiorellino mentre la mia destra prese a conchiglia al sua vulva riprendendo a massaggiarla.
Ancora una volta i suoi gemiti non tardarono a giungermi come una vera musica.
“penso di esser pronta dai!”
“lo so io quando lo sarai, pensa al piacere!”
Ripresi a leccare e toccare con un polpastrello quello sfintere.
Mi misi in ginocchio dietro di Lei, la cappella si posizionò sul suo sfintere e premetti. Era vergine per davvero, duro, spingevo ma non entrava.
“rilassati ti prego o sentirai male!”
Come presa dal panico, appena ebbe il coraggio di rilassare lo sfintere spinse il bacino verso il mio mentre la testa venne simultaneamente portata sott'acqua a gridare il dolore.
Si fermò una volta che sentì i miei testicoli arrivargli come una botta sulle grandi labbra.
Riemerse e ricacciò immediatamente la stesa sotto e iniziò a incularsi selvaggiamente tirando avanti e indietro tutto il suo corpo che spingeva verso di me con tutto il suo peso.
Si fermava solo per riprendere aria e poi continuava come sopra detto.
Lo fece almeno una decina di volte prima che si fermasse e parlasse.
“sei… sei un drago… sei una macchina da sesso… abbiamo scelto bene per noi e i nostri figli!” “sei stupendo Christian! Dai adesso inculami te!”
Il mio membro pulsò dentro di lei.
“lo sento pulsare…mi piace Chri!”
“non sai da quanto o desideravo! Sei un sogno che si avvera…. Mi chiedo se saprò rinunciarvi!”
Iniziai a muovermi, avevo troppo resistito fino a quel momento i testicoli mi facevano male reclamavano di potersi svuotare.
Iniziai a montarla ma non ci volle molto prima che riversassi i miei fiotti dentro di lei, lo sentii pulsare epr almeno un minuto mi sembrò di averla inondata con litrate di seme , pur conscio dell’impossibilità di questa sensazione.
“oh santo cielo Christian mi è sentirla arrivare fino al mio colon!” mi è arrivata una scarica al cervello talmente intensa che ho goduto di nuovo con te, assieme a te”
Ci stringemmo in un abbraccio mi baciò mi diede una carezza:
“sei l’uomo perfetto per mia figlia, per noi, per tutto! Grazie! “
“ti amo lo sai vero? Penso di amarti da tempo”
Ci stavamo rivestendo… “ davvero Gemma ? “
“si”
“cambieranno le cose adesso?”, “dipende”.
“pensa a render felice mia figlia, e renderai felici noi…. Chissà che non riceva un’altra sorpresa”
Mi sussurrò all'orecchio mi diede un bacio sulla guancia e si allontanò nella notte.
Non chiusi occhio, inutile nasconderlo, quella famiglia mi riservava sempre più sorprese, capii che ci fosse dell’altro nell'ultima affermazione.
Stava albeggiando, vidi nel soffitto il volto da Gaia, quasi mi tornò duro ma la stanchezza prese il sopravvento, cullato dal viso angelico di Gaia mi addormentai.
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