Prime Esperienze

strap on -2


di skizzoinfoiato
28.07.2017    |    13.061    |    6 9.8
"Un gemito lungo, sordo, a bassa tonalità, fu indice della sua soddisfazione..."
Questi racconti sempre di fantasia hanno un lettore che mi ha chiesto di renderlo protagonista ... sarà contento che il primo sia piaciuto molto...

La mattina fu Michele a svegliarsi per primo, io ero supina ci misi un pò a svegliarmi e quando ci riuscii Michele mi stava sfiorando, ... forse dovre dire palpando il seno.

"Ciao... ", dissi stiracchiandomi con il viso e il tono di voce ancora assonnato.

"ciao, dormito bene?"

"si ... direi di si"

Si chinò su di me e mi baciò, risposi a quel tenero bacio, trovandosi sul fianco sinistro non ci misi molto a percepire sulla mia coscia la sua erezione.
Un bacio tira l'altro e molto di più, in quattro e quattr'otto fu sopra di me mi schiacciava col suo peso iniziammo una danza girandoci più volte sul letto dando modo alle nostre intimità di darsi piacere ed eccitarsi ulteriormente l'un l'altra.

Avevamo voglia di fare l'amore,lo invitai a mettersi il preservativo, e subito dopo mi fu dentro.
Certo le dimensioni non erano proprio il massimo ma riuscì lo stesso a darmi piacere, del resto conta molto quanto si sia eccitati dal momento e predisposti a trar piacere dal proprio compagno, l'uomo la mattina è sempre predisposto, non sono certo un segreto le erezioni spontanee appena svegli, per la donna non è proprio uguale ma poco si discosta.

Con una cadenza regolare si spingeva dentro di me e riusciva a darmi un piacere insperato, io venni prima di lui, dopo che mi sentì le gambe tremare si fermò giusto il tempo di regolarizzarmi il respiro e riprese con un ritmo più incalzante. Poco dopo ero di nuovo eccitata all'inverosimile traendo nuovo piacere.

Non mi ero scordata il motivo per cui mi fossi trovata in quel letto, con il mio adesso amante, voltando la testa a ricordarmelo ulteriormente lo strap on poggiato sul comodino.

Lo afferrai, e lo portai all'altezza della bocca di Michele, si fermò e vidi uno sguardo preoccupato, gli sorrisi.

"lecca!"
"cosa vuoi fare?"
"lecca!" dissi spingendolo con una certa forza sulle sue labbra che aprendosi lo lasciarono entrare. Iniziò a succhiare e riempire di saliva quel pezzo di lattice mentre riprese a muoversi dentro di me.
Portai a fatica una mano sulle sue natiche cercando di raggiungere l'orifizio che poche ore addietro avevo posseduto.

"mi fa ancora male...",
"ah si?.... ti fidi di me?.... lo vuoi?"

Lo feci uscire da me, velocemente mi alzai e indossai lo strap on, raggiunsi la borsetta e presi un tubetto.

"che fai? "
"mettiti a quattro zampe... e stai zitto che tanto ho sentito come pulsava... non negare... lo desideri più di quanto tu voglia ammettere..."

Non avevo finito che già era a quattro zampe, con le ginocchia a bordo del letto, con il torace e faccia poggiati sul materasso, una mano aveva sfilato il preservativo e già si toccava.

Arrivai dietro di lui, il tubetto era di luan, un lubrificante anestetizzante ne presi una bella dose e iniziai a spalmarlo su quel buco di culo un pò arrossato.
Faceva una certa fatica a restare in posizione ogni volta che effettuavo un minima pressione.

"stai fermo, non ti preoccupare... adesso il fastidio passa...", la pomata fece il suo effetto in un paio di minuti agevolato l'assorbimento dal massaggio costante che stavo praticando,

Dio quanto mi eccitava toccarlo, vedere e sentire l'orifizio che pian piano si contraeva spontaneamente, segno che piaceva il contatto, vederlo smettere di allontanarsi e iniziare una minima reazione inversa a quella avuta mi eccitava, ero ancor più eccitata dal fatto di possedere ancora una volta un uomo, e poco mi importava che non fosse il mio.
Anzi a dirla tutta forse, che non fosse il mio. mi eccitava ancor di più.

Era arrivato il momento, lo sfintere esterno mi sembrò morbido e recettivo, avvicinai la cappella del vibratore, quella si che era davvero grossa e mi eccitava pure vederne le dimensioni. mi sentii così porca, così appagata che è un esperienza che consiglio a tutte le donne.

Contai fino a tre e mi spinsi dentro di lui, non ho un cazzo vero quindi non so immaginare cosa possa provare un vero cazzo a pelle, ma il solo percepire l'arrendevolezza e sentire la facilità con cui mi feci strada completamente in lui mi lasciò per un paio di secondi senza fiato.

in un sol colpo sprofondai letteralmente trovando come unico ostacolo alla mia penetrazione il mio bacino, che sbatté, con suono cupo contro il suo sedere.

Un gemito lungo, sordo, a bassa tonalità, fu indice della sua soddisfazione.

"come va?"

"bene,,,, non ho sentito male... "
"sono tutta dentro di te...", arretrai e spinsi per sentire il suo del mio bacino sbattere sulle sue natiche.

Aspettai finché non fu proprio Michele a chiedermelo, era quel che volevo "muoviti ti prego"

Mi mossi dolcemente cercando, per quanto fosse possibile, capire dalle sue contrazioni dello sfintere quanto provasse piacere sia durante il mio avanzare quanto nel mio retrocedere.
Pur non avendo una strategia particolare mi resi conto che ero molto ritmica tanto tempo dedicata ad una fase quanto all'altra.

Presa da un raptus di dominazione, proprio come se fossi un maschio, fui pres da una insaziabile voglia di possederlo in modo più rude e senza accorgermene mi trovai a dare spinte a cadenza maggiore cambiando solo il livello di profondità. Essendo lo strap on di ottime dimensioni sia di circonferenza che di lunghezza era facile giocare sulla profondità di quel rapporto anale, potevo estrarlo osservando il limite della sola cappella come infilarlo fino alla base ed estrarlo quasi totalmente.


Michele gemeva come un ossesso, ma io non ero da meno, la mia fica stava grondando liquidi a più non posso, il mio clitoride duro e pronunciato emergeva bene dalle pieghe delle grandi labbra e lo sentivo sbattere contro la parte antistante il dildo. Mi sentivo porca appagata, davo pacche sul quelle bianche natiche tanto da farle arrossire.

Non ero in me, mi resi conto che potevo sembrare posseduta da un demone, ma era il demone del piacere, resa incapace di non sottostare a quelle forze oscure, e più cercavo di riprendere il controllo, come un boomerang ottenevo l'effetto opposto gemendo e aumentando in tutto ciò che volevo invece fermare.

Fu un rapporto straordinario, Michele urlava di piacere, straziato anche dalla durata ed intensità che stavamo tenendo, due corpi sudati , che sprigionavano ormoni da ogni poro, lo sentivo dire frasi sconce e chiedere di non fermarmi. Mi sembrava di fatto di sentire tali frasi ovattate tanto ero concentrata sul mio piacere.

Mi chinai sdraiandomi sulla sua schiena continuando ad incularlo muovendo il solo bacino, con la mano, anche se con difficoltà prima stuzzicai il suo scroto, sentivo muovere la sua mano sul suo membro ad una velocità difficilmente imitabile

"lascia ,,, faccio io! godi nelle mie mani!" , impugnata l'asta la sentii gonfiarsi segno che le mie parole avevano gettato benzina su un fuco ben ardente,

Iniziai a muovermi ad una velocità che mi consentisse al contempo di continuare ad incularlo, finalmente raggiunsi lo scopo, un grido acuto , il cazzò pulso tre quattro volte avvertii lo sperma percorrere l'asta e spruzzare fiotti che si riversarono sulle lenzuola.

Ci fermammo, esausti, scoppiammo a ridere come due sciocchi, mentre Michele ormai privo di forze almeno quanto mese si mise prono sul letto facilitando l'estrusione dello strap on.

Esattamente come al sera precedente mi sdraiai al suo fianco a riprendere quelle forze che mi stavano venendo meno. Presi la sua mano e la adagiai sul mio interno coscia per fargli sentire gli spasmi muscolari che si propagavano come scosse dal mio inguine fino alle ginocchia.

"wow...non pensavo di fosse piaciuto tanto"

"bhé ora lo sai... come io ora so quanto piaccia a te."


Era quasi ora di lasciare le stanze, dopo una doccia e aver indossato gli abiti consoni ad una situazione pubblica andammo al bar dove trovammo Elena ed Alessandro molto vicini anche troppo e en fui gelosa.

"ecco i due piccioncini!" esordi Elena

"Ma invece voi che vi baciate in pubblico? guarda che resta il mio uomo... non intendo cedertelo !"

Ci salutammo e facemmo colazione, poi rientrammo. Alessandro mi fece una relazione molto dettagliata di come Elena vestita da cameriera lo avesse sedotto dopo avergli spiegato la situazione... Ale era bendato ma non legato. Mi confessò tutto come l'avesse sodomizzata nell'idromassaggio, scatenando un pò di invidia era una cosa a cui non avevo pensato. Anche io relazionai di quanto successo e di come la mattina lo avessimo fatto in modo naturale e direi in qualche modo più consapevole.

Ammettemmo con imbarazzo il reciproco appagamento da quella situazione promettendoci che avremmo aperto, in futuro, le nostre menti e il nostro letto ad altre intriganti situazioni.

continua

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