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di skizzoinfoiato
15.03.2017    |    37.746    |    8 9.6
"", dissi chiudendo gli occhi e inumidendomi le labbra mordicchiandole..."
Mi chiamo Sofia, da piccola avevo un'amica Vania, ci perdemmo di vista al liceo, io scientifico, lei studi classici, poi io divenni ingegnere aerospaziale lei archeologa. Ci ritrovammo alla soglia dei 34 anni al paese, ero rimasta aggiornata sulla sua carriera chiedendo informazioni a mia madre che ne otteneva dalla sua, sapevo quindi che anche Vania non si era dimenticata mai di me.

Vivevo in America da tempo, stavo cercando di entrare alla NASA, quell'anno per il troppo lavoro decisi di ritornare all'ovile dopo quasi 15 anni di assenza per passare un natale in famiglia.

Vania fu costretta a tornare dalla Turchia a causa della morte della madre, fu così che ci ritrovammo, non
proprio un felice incontro.

Col consenso di mia madre e di Vania, andai a stare da lei per un pò di conforto, il padre non lo ha mai conosciuto.

Era cambiata, molto cinica mi sembrò ma sapendo della grave malattia della madre si era presto arresa all'ineluttabilità degli eventi.

Già la seconda sera si era scrollata di dosso il lutto e andammo per locali, a tarda ora tornammo leggermente brille.

Ero sul letto quando Vania bussò.

"posso?"

"certo è casa tua sai!", le feci cenno di sdraiarsi vicino a me, battendo due colpi sul materasso,

"come hai vecchi tempi!"

"già, quanto tempo è passato... mi sono sempre tenuta informata sui tuoi successi.. a proposito come va la direzione degli scavi in Turchia?"

"AHH ma allora non mentivi..... quasi ingegnere della NASA,... a quando il verdetto?"

Scoppiammo a ridere contente di sapere dell'interesse mostrato, parlammo di tutto di come erano andati gli studi, di come la vita ci avesse messo bivi altrettanto complicati.. e certo anche della vita sentimentale.

Vania, scoprii venir fuori da una breve relazione con un collega di scavo, io non battevo chiodo.

"ma come Sofia, una gran fica come te, quella che attirava ragazzi come il miele non ha nessuno?!"

"eh guarda l'ultimo che ho baciato neanche em lo ricordo... è così tanto che non faccio sesso che sto tornando vergine!"

La conversazione si fece sempre più piccante, intanto mi sfiorava le gambe.

Indossavo una mutandina di cotone e un top di pizzo che arrivava all'ombelico, Vania una camicia da notte di seta nera.

....


"allora non ti ricordi nemmeno come si bacia! oh signore dio proteggici!!"

"scema che sei !" risposi a Vania, "comunque bho chi lo sa... certo anche quello... quanto tempo che le mie labbra non assaporano ...", dissi chiudendo gli occhi e inumidendomi le labbra mordicchiandole.

"vuoi fare pratica!"

"come scusa?"

"io sono disponibile..."

"sei lesbica? non lo sapevo!"

"no, certo che non lo sono, ma anche io in effetti sono in astinenza forzata da molto... e se devo immaginare una persona ... in assenza di uomini con cui ecco..."

"provare?"

"bhé si, insomma provare, non so ... tu sei la mia amica di sempre, non rimarrei shoccata nel provare a baciarti... mi sembrerebbe..... naturale?"

"troveresti naturale baciare una ragazza?"

"non una ragazza, né una donna .... solo te!"

"davvero?"

Le sue mani mi stavano accarezzando le cosce molto al di sopra del ginocchio, non avevo mosso un dito per fermarla.

Mi passò un dito a scostare i miei capelli che nascondevano parte del viso, mi carezzò la guancia, ci fissammo a lungo.

"Sofi... tu hai ami baciato una ragazza?"

"che scherzi?!" disse con tono schifato.

"uhm...."

"no, scusa non te la prendere, è solo... solo che... oddio è difficile!"

"ti fa schifo?"

"non è quello che intendevo, non l'ho mai fatto mi vergogno, non so ... non saprei"

"vale anche per me... lo scopriamo assieme?"

La stanza cadde in un silenzio surreale quanto al luce, un giallo caldo proveniva dall'abat jour del comodino, per altro nemmeno tanto forte, direi intima quanto basta.

I volti si avvicinarono come due poli opposti di una calamita, le labbra si posarono le une sulle altre.
Una volta tira l'altra e i baci si susseguivano a ritmo cadenzato.

Capii così che un bacio saffico è totalmente diverso da un bacio eterosessuale, dove prevale una passione quasi istantanea. Era diverso, come se entrambe si cercasse di stabilire con quei baci quella giusta alchimia da rendere il momento eterno, e si concedesse all'altra se stessa.

Una danza erotica di baci col solo fine di avere accesso al centro erogeno del cervello. Non pensavo, ne avrei mai pensato che si potesse solo con i baci raggiungere una situazione catartica di assuefazione da piacere.

Trovammo così un nostro modo di comunicare, le mani al pari dei baci che col passare del tempo diventavano più intensi e voluttuosi, così esse iniziarono a prendere confidenza col corpo e le sinuosità reciproche.

Vania fu la prima a posare le sue mani sul mio seno, niente di speciale, una seconda, da tempo progettavo di avvalermi della chirurgia per farne uno più proporzionato al mio fisico.

Bastò sentire la mano socchiudersi sulle mie piccole tette per farmi gemere e sobbalzare, fu come esser toccata per al prima volta, fu una scarica di adrenalina al cervello. Il mio gemito fi male interpretato da Vania che si ritrasse.

"no, ti prego continua!", tornando a baciarci le mani tornarono in posizione.

Anche io andai in esplorazione e con la punta delle dita risalii, sfiorando il tessuto di seta, dai fianchi fino all'attaccatura del suo seno, era una quarta ben proporzionata, i seni erano così vicini e adesi che non c'era spazio fra essi , e ciò si vedeva in modo generoso anche con maglie che lasciavano, pur nella lor castità, poca immaginazione a cosa nascondessero. Erano due poponi belli grossi e maturi, soffici ma sodi, scusate la contraddizione ma capirete bene cosa intendo.

Risalii ventralmente sfiorando tutta la curvatura delle grosse mammelle, ne ero già affascinata e sentendole sotto il mio tocco avvertii lo scombussolamento che si rifletté nel mio basso ventre, iniziai a bagnarmi.

Apprezzai non poco lo scoprire lo stato eretto dei capezzoli di Vania, mezzo centimetro che tentava di bucare il tessuto.

Ne sentivo il calore,c he apprezzai maggiormente arrivando allo scollo a V della camicia da notte. Percorsi il bordo della coppa fino alla spallina, tutto ciò mentre i nostri baci continuavano e le mani di Vania torturavano i miei seni stringendoli o schiacciandoli contro il mio petto. lo trovai un tocco molto maschile nonostante tutto.

"fai piano, non si staccano, non fuggono, sono qui a tua disposizione!"

"scusami!", e ancora baci.

Le mie mani erano giunte alle spalle, giocavano col fine nastrino di seta delle spalline. con la mano sinistra le chinai il collo verso la sua destra, tolsi i capelli e andai a baciarla sul collo.

Mi sarei dovuta aspettare che il sapore di una donna fosse totalmente diverso dal sapore di un uomo e anche la morbidezza e profumo era totalmente differente ma ne fui colta alla sprovvista.
Ne rimasi affascinata, scoprendo quanto ne fossi attratta, continuai a baciarla fino ad incontrare la mia mano.

Mi sollevai, quasi contrariata, ci fissammo, un bacio e poi lentamente scostai la spallina fino a metà braccio.
Scoperta l'attaccatura del suo seno, mostrandone una bella parte, andai a baciare la congiunzione di entrambe le mammelle.

Mi sollevai e Sofia che aveva fatto scendere le sue fino al bordo inferiore del mio top, iniziò a sollevarlo fino al mio petto,erano chiare le intenzioni, ero consapevole che fosse l'ultimo atto, se avessi voluto fermarmi quello sarebbe potuto esser solo quello il momento.

Cosa volevo davvero?

Alzai le braccia in alto, Vania sorrise a 364 denti sfilando quel piccolo indumento.appena finì si fiondò a baciare, leccare e succhiare entrambe le mie tette.
Da sola fece scivolare l'altra spallina, mentre continuava a baciarmi.

Da una posizione semi seduta in cui ci eravamo messe per l'occasione, tornammo, spinta dal suo peso sdraiate, era al mio fianco.non ci volle molto perché la sua esplorazione giungesse al mio slip.

iniziò a massaggiarlo dall'alto, le gambe si aprirono concedendo il via libera, scese.

"sei bagnata Sofi!"

"ci credo mi stai eccitando, ma così mi imbarazzo!"

"perché dovresti " commentò alzandosi di colpo e sfilandosi la camicia da notte, era in topless pure lei adesso.

Prese una mano e se la portò fra le gambe "sentii sono fradicia pure io!", la carezzai per qualche secondo, poi si alzò in piedi sul letto e si tolse pure gli slip, feci altrettanto.

"scusa Sofi, scusa non mi sono depilata ... non era previsto questo!"

"nemmeno io, ma non mi posso scusare non l'ho mai depilata!"

Il modo in cui entrambe andavamo a scoprirci era molto delicato, sensuale, non c'era frenesia, né l'ardore maschile, era tutto più soft, ma molto intenso, e direi anche tutto più coinvolgente e piacevole, come dire c'era più attenzione al piacere altrui, ma non voglio generalizzare il modo di amare degli uomini.

Andavamo avanti andammo a scoprire i piacere del sesso orale, prima l'una poi l'altra infine un 69. anche il modo di leccare di Vania, e voglio sperare anche il mio, fosse avvertito allo stesso modo, per quanto inesperto aveva tatto.
Ovvero sapeva dove leccare, sapeva gestire velocità, tempi e l'alternanza fra l'uso della punta o del corpo della lingua.
MI piacque da morire, gemevamo come due adolescenti in preda al loro primo orgasmo, in effetti era il nostro primo rapporto saffico, e fu bellissimo.
Venimmo all'unisono l'una nella bocca dell'altra, felici ed appagate.

Ma c'era molto da scoprire nel sesso fra donne, fu solo l'antipasto di quella settimana passata a casa sua.

Cos'altro successe? tanto... molto, troppo... non ci siamo più lasciate, quattro anni più tardi, ci siamo sposate negli stati uniti, viviamo a Miami, e stiamo per avere un figlio, Vania partorirà a fine aprile inizio maggio,sarà un maschio...

Un maschio toro.. in mezzo a due femmine un pò vacche... speriamo bene!

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