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Prime Esperienze

Una mano e.... molto di più - II parte


di skizzoinfoiato
07.10.2016    |    10.095    |    0 7.6
"Mi sa che se provi a rilassarti godi di più soffri di meno!”, e iniziai a estrarre lentamente qualche centimetro per poi spingerlo dentro..."


Ero incredulo, le emozioni che stavo provando sono difficile esternarli, il mio primo rapporto sessuale, il mio primo culo… quello di un amico d’infanzia.
Mille pensieri si affollarono nella mia testa, densi come una fitta nebbia, che si dissolse ai primi raggi del sole. Non nego che dopo averlo perso più volte dedicai seghe al sogno di scoparlo, un sogno che era diventato realtà. Certo avrei preferito fosse una donna, ma al piacere non si comanda, tutti i dubbi le angosce, i sensi di colpa svanirono in un secondo.
Il mio cazzo era piantato nel suo intestino, era tremendamente stretto, quasi mi provocava un leggero dolore, furono le ripetute contrazioni degli sfinteri che massaggiarono l’intera asta, il vedere lo sfintere esterno pulsare come il movimento di una medusa in acqua, il piacere che tali contrazioni stavano trasmettendo sulla mia asta e quindi al mio cervello a dissolvere le mie ritrosie.
Carezzai con una mano il bordo superiore delle natiche di Luca, la sua pelle liscia glabra, la consistenza non troppo burrosa, esattamente come mi aspettavo fosse quello di una ragazza, sentii Luca ansimare con la faccia contratta.
“come va Luca?” non aspettai di sentire la risposta temendo mi chiedesse di fermarmi “ora inizio a muovermi …. Mi sa che se provi a rilassarti godi di più soffri di meno!”, e iniziai a estrarre lentamente qualche centimetro per poi spingerlo dentro.
Era davvero eccitante, i brividi di piacere percorrevano il mio corpo dal ventre alla testa, i miei movimenti lenti mi facevano apprezzare l’azione di dilatazione che stavo infliggendo a Luca. Fu con estrema naturalezza come fosse la cosa più normale… semplice istinto, mi accorsi che tiravo fuori sempre più centimetri e tanto lo estraevo tanto lo spingevo, arrivando in prossimità del mio pube davo una spinta, un colpetto di reni che facevano sobbalzare Luca in avanti, a forza di effettuare questo movimento il mio scroto iniziò ad urtare il suo.
Il piacere e il sesso sono una droga, una volta provati non se ne ha mai abbastanza fino al ritenersi soddisfatti.
Non sapevo più da quanto tempo lo stessi penetrando, sembravano pochi secondi ma poteva esser già passata una mezz'ora sicuramente.
“cavolo…. M….. mi…. Piaaaceee mi piace sentirti tutto dentro di meeee ohhhh!”, benzina su un fuoco già arzillo.
Ora iniziai ad aumentare la velocità, scoprendo come il ritmo e il controllo dello stesso fosse importantissimo, per estrarre il maggior piacere possibile, acceleravo, rallentavo a mio piacere e Luca era allo stremo delle forze.
“Tommy vieni… riempimi…. Godiamo assieme ti prego!”.
Le mie spinte si fecero quasi brutali, i gemiti che mi sembravano di dolore adesso senza dubbio alcuno erano solo di piacere, le sue mani afferrarono i suoi glutei dilatandoli ulteriormente, con tre spinte con forza e per le contrazioni forti che ebbero gli sfinteri sulla mia asta sentii il mio fluido percorrere l’uretra, arrestarsi un secondo per poi riversare tutto il mio piacere dentro il culo del mio amico che nel frattempo aveva schizzato sulla propria maglietta.
Le contrazioni non cessarono subito e il mio cazzo fece fatica a rilassarsi… troppa la voglia sopita in anni di adolescenza. Ci volle un poco prima che mollasse la sua consistenza favorendo l’uscita da quel luogo tanto invitante.
Ci sedemmo distrutti uno fianco all'altro, contenti, sudati, soddisfatti, era ancora presto i miei genitori non sarebbero rincasati prima di altre due , tre ore.
Dopo una mezz'ora passata a sedere senza proferire parola, quasi in uno stato di trance, mi alzai e nudo andai a recuperare una bottiglia di acqua, che passa, una volta tornato, a Luca, ero a mezzo metro da lui , il mio cazzo moscio penzolava, quasi privo di vita.
“Vado a pulirmi, forse faccio una doccia….. vieni con me?”,
“sono venuto con te Tommy… eccome se sono venuto”, mi girai per raggiungere il bagno, Luca mi fermò prendendomi la mano.
Tornai difronte a lui, si chinò, sollevò con la mano il mio membro e lo riprese in bocca facendomi un pompino sublime, la lingua si muoveva sulla ruvida cappella e poco dopo iniziò a ergersi nuovamente dentro la sua bocca.
Non c’è nulla da dire, è chiaro come mai all'uomo piaccia farsi fare i pompini, è un gesto di sottomissione, vedere una donna o un uomo chinati a darti piacere con la propria bocca, che ha un calore ha n modo totalmente diverso di trasmettere il piacere rispetto a un rapporto classico o anale, anche il ritmo è diverso e la sensazione è …. È come quella di essere estremamente cullati, sacrificando il proprio piacere per l’altro.
Luca si stava segando e mi piaceva vedere la dedizione della sua bocca sulla mia asta e la sua mano che si muoveva di conseguenza, ma smise.
Velocemente raggiungemmo la doccia, iniziammo a toccarci reciprocamente, Luca chiedeva insistentemente di ricevere piacere con un pompino, ma rifiutavo categoricamente.
“dai Tommy cazzo ti ho dato il culo … farò ciò che vuoi ma almeno una volta… una sola fammi un pompino!”.
“una sola e non mi venire in bocca!”, mia chinai e presi a stantuffare veloce, non mi piaceva il sapore, non mi piaceva sentirmi la gola piena, volevo solo finisse velocemente.
Luca era così eccitato che gli importavo solo avere il suo membro nelle mie fauci, lo estrassi appena in tempo e mi schizzò addosso.
“ti è piaciuto Tommy?”
“vaffanculo Luca… mi dovevi dire che stavi arrivando!”
“ma te ne sei accorto da solo no?”
“di nuovo vaffanculo ora tu sei mio!”. Luca si spaventò dal tono con cui pronunciai questa frase, fece per uscire dalla doccia.
“non mi piace quando fai così!”
“non me ne frega un cazzo! Hai detto che avresti fatto tutto ciò che volevo e senza limiti di tempo!”, intanto era di nuovo schiacciato contro la parete del box doccia, gli feci indietreggiare il culo e senza altro aggiungere introdussi la mia asta dentro di lui cavalcandolo selvaggiamente.
Adesso Luca aveva una faccia contratta dal dolore, e ferito nell'animo, venni ma senza provare il giusto piacere.
“adesso sai come mi son sentito a farti il pompino! Non si ripeterà più e io ti farò provare piacere senza più violenza questi sono gli accordi ok?”
Luca annuì col viso cosparso di lacrime, mentre uscii si accasciò a terra.

Non facemmo più sesso assieme, ma in quella doccia era nata la mia troia.

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