Prime Esperienze

Desiderio


di skizzoinfoiato
02.12.2021    |    1.140    |    0 7.6
"Raggiungemmo la destinazione e nel tragitto fui compiaciuta nel vedere come facesse non poca fatica a non guardarmi le gambe avvolte in calze con un disegno..."
Ho 26 anni mi chiamo Sandra, questa è l'esperienza che ho vissuto quattro anni fa. Spero vi ecciti!

In famiglia ho un ottimo rapporto con i miei genitori ci parlo davvero di tutto, non siamo una famiglia bigotta e non abbiamo argomenti "tabù", tanto che d'estate frequentiamo campeggi nudisti, e con ciò spero di aver sgombrato dalle menti ogni dubbio sul vero parlare di tutto.

Beh forse quasi di tutto, fu proprio durante l'estate difronte ad una pizza in famiglia che i miei mi chiesero come mai non frequentassi amici maschi, mi chiesero se avessi qualcuno da cui ero attratta.

Il mio viso ahimè tradisce sempre le mie emozioni, e il mio arrossire, significò molto più delle parole sconclusionate che riuscii a mettere insieme.

Non che ci fosse imbarazzo nel parlarne ma certe argomenti una ragazza, spero condividiate, preferisce di primo acchito parlarne con la mamma, e solo successivamente col padre.

I miei, sono comprensivi ed intelligenti, così dopo cena, mio padre si allontanò di quel tanto che bastava per darmi quel senso di privacy con mia mamma e potermi lasciare a raccontarle i miei torbidi segreti.

Non mi era tuttavia sufficiente e così al bivio per la spiaggia spinsi per quel sentiero, poi, al frangersi naturale dell'acqua in spiaggia, presi coraggio e confessai.

"sai mamma, vi confesso sempre tutto, e si, sono ancora illibata, e si mi piace non un ragazzo ma un uomo!"

"Un uomo?!" chiese con un tono di sincero stupore misto a curiosità e mi incalzò col solo sguardo stringendomi il braccio invitandomi a proseguire.

"è Antonio... mamma... mi sono innamorata di Antonio!" le dissi d'un fiato guardandola negli occhi, alla luce della luna piena.

Restò muta tanto fu colta di sorpresa.

Antonio è mio zio, in verità non lo è non siamo parenti ma lì ho sempre chiamato zio, facendone a tutti gli effetti le veci, è anche mio padrino, mi ha vista nascere.

"Ma Antonio ... tuo zio?", chiese per conferma come se ce ne fosse bisogno, del resto è un pilota di carriera, un ufficiale era comandante di una base dell'aeronautica militare nel nord'Italia, (so il nome della base ma non posso rivelarla per ovvi motivi), alto 1,80, un fisico degno di un pilota, un fisico scolpito, come dire al punto giusto né poco né troppo, due occhi grandi che catalizzano gli sguardi di ogni donna, ancora single nonostante avesse 48 anni, ma era devoto alla carriera!.

"Sandra! ma è tuo zio! come come ... come"
"mamma primo sappiamo benissimo entrambe che non siamo parenti anche se lo chiamo zio..."
"ma ti ha vista nascere bimba mia .. ha il doppio dei tuoi anni,... ma un tuo coetaneo non sarebbe meglio?"

Feci spallucce e continuai a vuotare il sacco "secondo è un figo da paura"

"su questo ti dò ragione"
"Terzo... son tanti altri motivi a pari-merito ad esempio.... per la mia prima volta anche voi non sareste più contenti se fosse qualcuno che conoscete, di cui vi fidate., qualcuno che saprete nell'eventualità mi vorrà bene e mi rispetterà?"

"t.. t... tesoro... io io... oddio mi crolla il mondo addosso!"

"mamma mi vengono le farfalle allo stomaco..."

"ho trovato le sue foto sul tuo letto.... avevo capito ma rifiutavo di crederci"
mi disse mentre avevamo ripreso a camminare, con un tono a dir il vero rassegnato.

Avevo sentito una notte i miei parlare fra loro sulle aspettative che avevano per il primo ragazzo per me; la loro speranza che per la mia prima volta potessi trovare un ragazzo capace di darmi amore, di darmi rispetto, che sapesse guidarmi nel mondo degli adulti, avevo ripreso le loro stesse parole.

Sapevamo che la franchezza che avevo mostrato a mia madre l'avremmo dovuta dare anche a mio padre perché da sempre così funziona in casa nostra: sincerità e niente segreti.

Ci dovemmo fermare, vidi mia madre più scioccata del previsto si seduta su un pedalò, avvolte dal silenzio della notte, con il brusio che giungeva dalla strada non molto distante.

"mamma io....."
"lo sai che dovremmo dirlo a tuo padre.... è il suo migliore amico... e poi c'è Antonio... !"

Lì capii che mia madre non solo si fosse rassegnata ma che stesse fra se e se cercando una soluzione!"

"ECCOVI!" così si annunciò Nicola, mio padre, ma nel vederci perse subito tutta l'euforia sia della serata, condita da molto vino, sia lo spirito di curiosità che lo aveva portato a cercarci senza remore.

"Che succede? Quale sarà mai il segreto inconfessabile che fate fatica a dirmi?"

"STO peR DIVENTARE NONNO P..PER CASO?!"

"no papà stai tranquillo sono vergine e lo sai !"

Con una mano mia mamma lo invitò a sedersi accanto a lei, e ad un suo cenno... chiudendo gli occhi ripresentai la pillola senza pensarci troppo.

"papà... sono innamorata di zio Antonio"
"vuole dare la sua verginità al tuo migliore amico tesoro!"

Ci volle del tempo perché mi padre metabolizzasse le notizie ricevute, sapevo che dopo una scenata le cose si sarebbero normalizzate, ma vederlo incapace di rispondermi, volendo anche urlarmi contro, fu peggio di un cazzotto, semplicemente si alzò e se en andò.

Mi preoccupò il suo modo di fare e non spiccicammo parole per i due giorni seguenti, facemmo in modo di non far combaciare gli orari, ma avevamo anche noi bisogno di un confronto, confronto che anche animato ci fu fra i miei genitori.

Solo però la quarta sera i miei mi attesero in piedi per analizzare le notizie avute, anche in virtù del fatto che seppero che mio zio sarebbe arrivato a passare un mese con noi per una lunga licenza.

"Sandra, vieni siediti, dobbiamo parlare"

Il cuore batteva forte, ed era al contempo fragile preoccupato di cosa ci saremmo detti.

"tuo zio arriva fra qualche giorno, abbiamo discusso tanto con tua madre, la cosa ci turba, abbiamo mille e più paure, per te, per tuo zio e per i nostri eventuali futuri rapporti. Vorremo per te si una persona come lui ma non lui, ma analizzandoci dentro ti capiamo, del resto non lo avrei scelto altrimenti come fratello aggiunto, amico per la vita, come nostro testimone di nozze, ... come tuo padrino, lo abbiamo scelto per tutte quelle qualità delle quali ti sei innamorata.

Difficile per un padre accettarlo, ma non posso rinnegare i valori e alcuni insegnamenti nonché impedirtelo ti porterebbe ad iniziare ad avere segreti con noi e non lo vogliamo.

Dopo aver abbassato la testa mi guardò negli occhi..." ti diamo la nostra approvazione, per rispetto non interferiremo sappilo, ma spero che tuo zio abbia quel giudizio che noi abbiamo smarrito al par tuo!".

Ora era il mio turno di rimanere sorpresa della loro reazione .

"tieni " mi disse mia madre porgendomi una busta, proseguendo:

"In questo mese di presenza di tuo zio, cercheremo di lasciarti " "ampio campo libero va bene!" intervenne mio padre "grazie caro, ci capiamo sempre al volo e ci capiremo al volo se e quando vorrai fare la tua mossa e noi ci faremo da parte, se rincasi prima, lascia la rosa appesa..!

"Sandra, ti chiedo scusa per la mia reazione ma non è facile apprendere certe cose... ti voglio bene, ho realizzato che forse una parte di me non avrebbe voluto sapere.... ma il mio amore per te ... deve far metter da parte finti moralismi e finti pregiudizi.... se accadrà son certo che non ne sarai delusa, se non accadesse... avrò una figlia un pò più delusa almeno per il momento e tu avrai un padre più felice almeno per il momento.

Feci per aprire la busta,,.." è per Antonio tesoro... per quel giorno.. è per lui ok?"


Bhé che ci crediate o meno, quell'estate mio zio l'avrò visto di sfuggita un paio d'ore, che per un'emergenza fu richiamato di corsa alla base, ma in quel paio d'ore capii che il mio desiderio dovesse trovare soddisfazione.

L'estate era finita, così come l'autunno, erano volate, e furono mesi in cui pianificai nella mia testa il mio approccio. Mesi e mesi a ripassare piani su piani per far cadere mio zio fra le mie braccia.

Ero pronta... l'attesa aveva aumentato il mio desiderio, e incredibilmente, mi ero fatta anche più donna, forse anche l'aumento di difficoltà nei miei studi universitari avevano aumentato in modo proporzionale la mia maturità e non solo mentale.

Il mio fisico si era modificato, più alto , più tonico, i miei seni avevano cresciuti di una misura, il mio fisico restava atletico, mi sentivo semplicemente più bella, e in effetti lo ero.

Avevo finito la sessione invernale di esami già a ridosso delle vacanze natalizie, sfruttando appelli per i fuoricorso.

Telefonai a mi zio, e dopo i soliti convenevoli gli rammentai come mi dovesse le ferie non godute ad agosto, più quelle maturate fino a quel momento.

Avevo dato una caparra per una camera d'albergo in alta montagna... saremo andati a sciare! Avrebbe avuto anche ben altro tipo di piste sia lisce che non battute da percorrere!

Pensai che se io avevi una voglia arretrata di 22 anni... sicuramente la sua non fosse da meno e sarebbe capitolato presto.

Raggiungemmo la destinazione e nel tragitto fui compiaciuta nel vedere come facesse non poca fatica a non guardarmi le gambe avvolte in calze con un disegno davvero provocante,

Niente di eccezionale, comunissime calze... ma anche una sola calza giusta.. può far miracoli non credete?

Avevamo di fatto un piccolo appartamento con due camere matrimoniali, sauna, piscina riscaldata privata sul balcone, un bagno grandissimo, si non avevo badato a spese... del resto era per la mia prima volta!

Durante il primo giorno non perdevo occasione di strusciarmi a lui e sentivo, se pur occasionalmente gli effetti desiderati, insomma percepii una bella dotazione.

Durante la giornata anche Antonio cedette un pò alle mie avance trovando gusto nell'essere invidiato da ogni maschio che ci vedeva assieme, notai non poche gomitate da mogli gelose di come i loro uomini ci guardassero con una certa invidia, così alcune donne mal celavano il fuoco che Antonio... un vero marcantonio, creava nella loro più recondita intimità.

Atteggiamenti che in fila e poi nelle seggiovie commentavamo con sempre più soddisfazione, ed io con sempre più bramosia per il rientro in albergo.

Gli impianti chiudono presto e rientrati dopo un'intera giornata a sciare senza sosta, avevamo bisogno del giusto relax prima di uscire per il centro prima di cena.

I miei piani erano di aspettare, durante la salita in stanza telefonai a casa e Antonio la salutò, poi, approfittando del mio turno di chiacchiere non perse tempo fiondandosi in doccia, così in camera, ragguagliai mamma che non perse tempo chiedendomi subito sui miei piani, ma lei mi incitò ad accorciarli sfruttando il deshabillé dovuto alla doccia.

Sentì il chiudersi della doccia, parlammo un altro po', mi chiese se avessi tutto.... prendevo la pillola da mesi, e la rassicurai sulla lettera.

Poi mi incitò ad andare.... senza paura ma con decisione!.

Ero tesa, nervosa, con le mille paure di un adolescente in calore che stava per far sesso per la prima volta, l'acqua calda aiutò a rilassarmi, ma mentre mi asciugavo le paturnie riaffiorarono: sarei piaciuta? mi avrebbe respinta? sarei stata all'altezza? del resto ero priva di ogni esperienza.

Avvolta in comodo e caldo telo da doccia di spugna bianca chiuso all'altezza del seno, con i capelli raccolti, a piedi nudi attraversai la stanza fino alla porta della camera di mio zio.

il freddo del pavimento fece inturgidire i miei capezzoli ancora di più come se ce ne fosse stato bisogno, il groppo in gola che mi prese in procinto di fare la mia prima mossa, espressione dell'eterna battaglia di intenti, pensai anche di desistere.

Il tempo passava e restavo immobile, chiudendo gli occhi in un attimo le mille e più ideazioni avute del mio rapporto con Antonio si materializzarono una dopo l'altra, e con esse le sensazioni provate, mi vidi masturbarmi in modo osceno sul letto a pensare alle sconcerie che mi immaginavo a fare.

Mi sentii imperlare la coscia di umori, il battito era calato, le paure da adolescente portate via dal primo fil di vento dell'aria della pompa di calore. Mi asciugai per celare agli occhi del mio uomo ciò che avrebbe di lì a poco scoperto e aprii la porta.

Riposava sul letto sfatto, a torace nudo , il lenzuolo copriva le il basso ventre, era proprio come me lo ero immaginato.

Mi avvicino, serena, non ero più impaurita come pochi attimi prima. mi porto al lato del letto, vengo avvolta dal suo bagnoschiuma ... all'odore di pino, buono, faceva atmosfera, sul sottofondo una musica rilassante tipo zen ... era il momento e non avevo ripensamenti.

preso un lembo del lenzuolo lo tiro piano piano non ci vuole molto a scoprire la sua intimità, mi inginocchio, è lì alla mia portata, adesso il battito accelera di nuovo, ma solo per l'eccitazione di rendermi sua.

Agisco d'istinto come mia mamma mi ha detto di fare, le dita vanno a sfiorarlo a metà coscia e con fare sicuro risalgono fino all'inguine. Mi impartisco un ordine imperativo "Adesso!" e così vado a sfiorare quell'asta apparentemente già barzotta, sorrisi divertita a pensare a quanto fosse caldo. Il mio primo cazzo che vedevo e toccavo... giù stavo diventando un lago.

Me lo trovai in mano a farne scorrere la pelle dall'alto verso il basso andando a scoprirne la cappella, per quanto il mio tocco fosse leggero il cazzo prese piano piano ad aumentare di volume e ad ogni movimento la cappella sembrava colorarsi sempre più.

Non volevo che si svegliasse così co una residua capacità di fermarmi, mi sporsi in avanti, deglutii e avvicinai la mia bocca al suo glande.

L'odore del suo sesso fu come un'ulteriore interruttore di accensione, avevo paura mi potesse dar fastidio, sentendo molti racconti di ragazze, forse era perché era pulito ma fu tanto spontaneo portare la punta della mia lingua a scorrere sull'asta e raggiungere il meato quanto poi accogliere il tutto dentro di me.

Non ero esperta ma la sua cappella mi sembrava piuttosto grossa riuscendo a farmi sentire piena, ricorsi ai consigli di mia madre, per capire come gestire quel corpo dentro di me.

Fui soddisfatta nel riuscire a dominare sia gli iniziali conati che mi aveva provocato che assaporarne in lunghezza una buona metà.

Mi sentivo porca nel provare gusto in ciò che stavo facendo, mi piaceva avere un cazzo in bocca e presi a leccarlo e ad avvolgerlo come se fosse un calippo.

Ovvio che tutto ciò non lasciò insensibile Antonio che inconsciamente prese a gemere poi provo a fare una timida resistenza comprendendo cosa chi stessa facendo cosa.

Agile come un serpente mi ritrovai sopra di lui, un dito a fermare le sue rimostranze, andai a slacciare il fermo del mio asciugamano, che, una volta aperto, lasciai cadere di fianco.

"che fai non possiamo!"
"si invece...!" presi le sue mani portandole sui mie seni, le feci sfregare contro i miei capezzoli "sentili senti come ti desiderano.... come desiderano il tuo tocco!" scesi a baciarlo con piccoli bacetti afferrandogli il labbro superiore, salendo un po' andai ad offrirgli il mio frutto, quel seno inesperto duro dall'eccitazione per lui.

Non oppose resistenza, l'uomo è preda assai facile di una donna vogliosa, andò a succhiare ciò che gli offrivo, come se volesse dissetarsi di un latte che non producevo ovviamente, mi provocò gemiti di piacere.

Un ulteriore barlume di lucidità fece capolino subito spazzato via dai miei baci e dalla mia mano che fu condotta sui miei fianchi lisci, poi sul mio delizioso sodo lato b. la sua erezione pulsava sul mio ventre.

Scesi quel tanto che necessitava per portarmi in posizione, ero un lago una vera fontana, i miei tentativi di portarlo dentro senza aiuto fallirono.

MI chiese se fossi sicura, come risposta mentre gli sorridevo in modo più seducente possibile, una mano raggiunse quel palo che mi avrebbe reso donna lo strofinai e per poco non raggiunsi un orgasmo.

Ero vergine e poco dopo sentii il dolore che la cappella esercitava sull'integro imene, nell'arretrare persi la posizione. e dovetti ricominciare da capo un paio di volte. Capii a quel punto che avrei dovuto tenerlo fermo in posizione mentre lo facevo avanzare dentro di me.

Lo volevo partecipe così quando mi sentii pronta... gli chiesi di spingere... in modo da trovare un'azione contraria al mio movimento che speravo riuscisse a farmi cedere.

Lo sentii eccome se lo sentii... mi sembrò di percepire lo strappo e rottura di ogni cellula che si stava rompendo, mentre lo tenevo per la base e il mio corpo scendeva trovato l'imene arrivò la sua spinta, che per quanto aspettata riuscì a cogliermi di sorpresa, la mia istintiva reazione fu quella di lasciarmi cadere su di lui affinché potesse entrare completamente in me.

Era fatta ero diventata una donna.... la sua donna, avevo ricevuto istruzioni su come gestire quel momento di panico e dolore, e iniziai subito a muovermi, con piccoli movimenti che Antonio assecondò e molto presto, con mia sorpresa, il piacere sovrastò il dolore.

Iniziai a muovermi e mio zio spingere come se stessimo danzando, la sintonia era perfetta affinché traessimo il massimo piacere, i gemiti aumentavano di tonalità, a volte Antonio grugniva proprio, ed io ansimavo di piacere, una lacrima scorse sul mio viso mentre il mio ventre sentiva il glande riuscire a toccare la cervice... venimmo urlando ... insieme.... bellissimo, il primo orgasmo insieme al mio uomo in simultanea.

Fra un respiro e l'altro ...."Sandra... wow.... "

Con la testa sul suo petto ne sentivo il palpitare del cuore.... veloce come il mio, ma non ero sazia... ero solo al primo round.












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