Prime Esperienze

Crescere


di skizzoinfoiato
14.08.2022    |    8.171    |    2 8.7
"Il cambiamento avvenne al passaggio fra prima e seconda media, più precisamente al rientro a scuola, esso mi travolse come un'ondata anomala..."
In questo racconto il mio intento era quello di mettere a nudo ciò che ho provato nella semplicità delle emozioni. Spero di non deludervi troppo.

Mi chiamo Cinzia ho vent'anni e mi son ritrovata a ricordare quando tutto cambiò.

A dir il vero una vera risposta a tutt'oggi non c'è l'ho, quindi imputo il cambiamento a quella voglia, per certi versi nemmeno come dire corretta, di crescere.

Abito in un piccolo paese ma abbastanza grande da avere ben due complessi scolastici.
Era quasi prassi che chi iniziasse un iter in uno in esso lo terminasse.

Il cambiamento avvenne al passaggio fra prima e seconda media, più precisamente al rientro a scuola, esso mi travolse come un'ondata anomala.

Se solo un paio di mesi prima, noi ragazze, ci eravamo lasciate pensando alle vacanze, chi di noi allo sport chi alla danza, al rientro tutte parlavano di sesso, in modo esplicito con una naturalezza di chi ha fatto determinate esperienze.

Molte, generalizzando diciamo la maggior parte, raccontava di cosa aveva fatto e con chi, il dove e il come.

Poi fu naturale che con il passare dei mesi i racconti si arricchissero di nuovi particolari, quello più banale era come tutte avessero avuto sensazioni simili nello spogliarsi davanti a qualcuno, mi sorprese sapere poi come la maggioranza avesse avuto rapporti con ragazzi più grandi, ma non tanto quanto scoprire che altre avessero scelto di dare la propria innocenza a uomini maturi.
I paragoni fra i cazzi i loro odori e sapori, di come ai ragazzi non facesse differenza nel trovarsi difronte a peli pubici, mentre gli uomini maturi la preferissero rasata. Da lì si calcolò chi fosse stata con uomini adulti con una buona possibilità di indovinare.

Sembrava diventato un circolo a luci rosse dove l'un l'altra cercavano di carpire segreti per affinare tecniche seduttive o proprio di pratica, spesso parlavano usando termini di cui non conoscevo nemmeno il significato.

Avevo un ragazzo all'epoca ma il nostro massimo contatto erano le pomiciate dopo scuola.

Sembrò esserci stato un salto generazionale in avanti, le uscite fra noi si erano diradate per poter aver tempo per pratiche.... Come definirle ludiche? Mi ritrovai in un mondo di perversione.

Mi sentii esclusa non capendo cosa fosse successo in quei due mesi e perché ora si dovesse parlare solo di sesso, seghe, pompini, ditalini fellatio etc , poi scoprii che alcuni termini erano sinonimi.

Si era smarrito anche il senso del pudore, e capitava spesso che le sedute di studio passate fra amiche finissero in una collettiva masturbazione.

La cosa era reciproca anche nella compagnia maschile, anche se ancora oggi penso fossero più interessati a riempire un buco qualsiasi che non a ciò che significasse.

Una sofferenza anche perché non avevo intenzione per il momento di concedere alcunché al.mio ragazzo Tommy, col quale sorvolammo questi argomenti.

Le mie amiche mi spingevano a concedermi prima che per la voglia di provare vedesse alla corte di altre.

Dovevo sapere e un giorno al parco chiesi se al pari dei suoi amici avesse avuto occasione di sperimentare.

"Cosa chiedi Cinzia di che parli?"

Tergiversava allora fui esplicita

" Hai scopato quest'estate?" " Hai fatto sesso con la prima troia che te l,'ha data al pari dei tuoi amici? Ora hai capito di cosa parlo?"

"Cinzia no, non potrei mai ... Ho occhi solo per te... Non ho fatto niente di quello che mi chiedi"

" E ..?"
Abbassò la testa intuendo a cosa mi riferissi, non mi guardò negli occhi.

" Mi consoci bene quanto io conosco te, si è vero mi piacerebbe farlo, fare l'amore con te e provare quelle cose di cui tutti parlano."

"Sei un porco!"
"Sono solo un ragazzo che ama la sua ragazza con cui vorrebbe progredire non fermandosi ai baci, ma te l'ho detto ti conosco, lo so che volevi solo accertarti che fossi ancora vergine e lo sono, e so che tu non vuoi provare aspetterò "

"Davvero?" Chiesi incrociando il suo sguardo nel mio e trovando complicità e comprensione nel suo sguardo.

Ad inizio del nuovo anno si trasferì in paese in a ragazza ripetente che mise gli occhi su Tommy, non perdeva occasione di civettare con lui, erano palesi le sue intenzioni. Era più grande e bella, veniva dalla città e non ci mise molto ad entrare nel club a luci rosse vantandosi di come avesse fatto sesso per il suo decimo compleanno. Le mie amiche non tardarono a riportarmi le sue chiacchiere e le loro preoccupazioni per la tenuta della mia relazione con Tommy.

Era arrivata la primavera e portava con sé l'idea della nuova imminente estate, ero terrorizzata la paura mi fermava.

Una notte piansi tantissimo e mi convinsi che per non perderlo dovevo concedere qualcosa, ero pronta , ma non sapevo quanto fossi in ritardo.
Lo percepii un giorno in cui vidi Tommy e Patty entrare al cinema, un film che avremmo dovuto vedere insieme la settimana successiva

Entrai nel panico, non avevo certezze se non una ovvero che lo ritenessi ancora degno di avermi e godere del mio corpo.

Avevo fissato il giorno e mi presentai sotto casa sua, Tommy sarebbe stato solo fino a sera.
Un bip bip del cellulare mi avvertì di un messaggio, era di Tahara una ragazza del gruppo.

"Mj han detto dove sei e cosa hai deciso... Non lo fare non ti merita più non odiarmi però a te lo dico solo adesso...ma va avanti da un pezzo " allegò una foto.

Mi crollò il mondo addosso c'era Patty inginocchiata a fare un pompino a Tommy nel parcheggio del cinema. Giurai vendetta, ma per adesso dovevo pensare a Tommy.

Lo raggiunsi in camera, guardava fuori:
"Ciao Cinzia .... È da tanto che non vieni in questa casa, cosa vuoi?" Chiese con tono freddo e distaccato.

Ero lì per me stessa, per abbattere i miei tabù, alla vendetta ci avrei dovuto pensare dopo.

"Sei il.mio ragazzo , prima volevo parlare ma vedo che non sei interessato..."

Il suo non voltarsi valse mille parole, lo avevo perso.

"Ti prego , girati, guardami", si voltò.

Mi sentivo sexy, mi sbottonai la camicetta che feci cadere a terra, indossavo al di sotto un reggiseno colorato che ben metteva in evidenza le mi piccole tette rendendole più grosse e sensuali.

Non portavo mutandine, con una mano scesi fra le mie cosce senza indugiare iniziai a darmi piacere strofinando il tessuto della gonna sulla mia vulva.

"Cosa fai Cinzia ?"
" Fallo con me.... , Ti prego ...Tiralo fuori....masturbati per me!"

Era immobile vedevo il desiderio annebbiargli la mente e dopo poco come se fosse in trance calò la zip e tirò fuori il suo membro.

Era il primo che vedevo, mi eccitò, mi immaginai a fare quelle cose di cui per mesi avevi sentito parlare, eccitandomi ancora di più. Fece mezzo passo verso di me ma lo fermai.

" No....resta lì ... Toccati per me.... Veniamo così, insieme".

La mia mano accelerò pari alla sua, eravamo vicini all'orgasmo e poco dopo io venni facendo una chiazza sul pavimento proprio nell'istante in cui dal suo membro uscirono almeno quattro fiotti di sperma.

Rimasi immobile ansimante con la mano quasi a sorreggermi dal basso a riprendere fiato, lo stesso valeva per Tommy , Immobile e ansimante.

Ripreso il controllo mi avvicinai a lui gli diedi un bacio a stampo mi voltai ripresi la camicetta e mi avvisi alla porta.

"Aspetta che fai !resta!'
"Tommy stiamo insieme da tanto, non avrei avuto il coraggio di fare ciò che ho fatto con nessun altro, avrei voluto darti me stessa... Hai voluto una vera gallina ieri .... Non puoi avere l'uovo oggi!"

" Di che parli?"

" Da quanto va avanti?"
"Di che parli?"
"È la prima volta che mi menti, o forse dovrei chiederti quando hai iniziato a mentirmi, è questo l'effetto che ha su di te... ? questo nuovo te non mi piace....Ti rende nervoso bugiardo, e senza il coraggio di fare ciò che andava fatto"

"Di che parli non capisco!"
"Addio Tommy;" uscii dalla stanza digitando sul cellulare e sentii il bip della notifica sul suo "eri tanto dolce ti sei rivelato un aguzzino.... Ho pagato così il tempo che mi hai dato, Tommy non voglio più vederti, addio!"
Dopo invitai la foto che gli avevano scattato, lo sentii urlare forse di dispiacere chissà.

La carne è debole e cede spinto dall'irrefrenabile voglia di crescere andando alla ricerca di sensazioni incapaci di aspettare.

Mi sentii devastata e morta dentro mente piangendo tornavo a casa, ma mi promisi che gli avrei fatto provare mille volte quel dolore, ma questa è un'altra storia.





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