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Tre attori per uno... spettatore!


di renko
27.06.2022    |    10.581    |    5 9.6
"Poi gli ho ripulito l'uccello fino all'ultima goccia con la lingua..."
Ruggero.
Non riesce più a resistere alla voglia che lo assale ogni volta che vede Sofia. Lavorano entrambi in una grande azienda, lui, Ruggero, è il suo capo e le numerose occasioni in cui la vede attraversare l'open space su cui si affaccia il suo ufficio sono una vera tortura. Gli era piaciuta fin dal primo giorno. Bionda, un'espressione austera e seria sul lavoro ma che diventa subito dolce non appena la tensione si allenta, un corpo ben proporzionato, due tette magnifiche che non disdegna di esibire con generose scollature e un culo disegnato da Pininfarina. Giorno dopo giorno l'iniziale attrazione si è trasformata in ossessione. Cerca ogni pretesto per chiamarla nel suo ufficio in modo da poterla vedere, per inalare il suo profumo, impazzisce quando lei si appoggia con i gomiti alla scrivania lasciandolo in ammirazione di quel seno prosperoso esibito con orgoglio. Non si perde nemmeno lo spettacolo della linea dei suoi fianchi e del culo che, in quella posizione, lasciano sterminate praterie all'immaginazione. La invita ogni mattina a bere il caffé nella saletta dei distributori di bevande per averla solo per sé qualche minuto e goderne la compagnia. Sono momenti molto eccitanti per Ruggero, che a volte fatica a nascondere l'erezione che la donna gli causa. Ultimamente poi gli pare che lei lo provochi deliberatamente. Ma no, dev'essere solo un'impressione dettata dalla voglia irresistibile di toccarla. Però un dubbio rimane... Capita che, per guardare lo schermo del suo pc, Sofia si appoggi alle sue spalle. Può sentire chiaramente il contatto col suo seno e gli pare anche che lei glielo strusci apposta addosso. Possibile che sia così? Inoltre gli pare che negli ultimi giorni lei venga vestita sempre più provocante. Canotte molto aderenti e scollate e gonne sempre più corte gli fanno girare la testa. Soprattutto quando sbadatamente, ma accade di frequente, le cade una penna a terra e lei si china per raccoglierla, lasciando in vista parti del corpo che agli uomini provocano immediata produzione di ormoni. Alla fine Ruggero si decide. E' giunto al limite e, anche se si rende conto che la situazione è molto rischiosa per lui, le propone un caffé fuori dall'ufficio, dopo l'orario di lavoro. Sa che è pericoloso esposrsi con una collega, ma non ce la fa veramente più. Vuole disperatamente qualcosa in più che rubare fugaci sbirciatine.
"Sofia, ti va di bere qualcosa insieme oggi, quando usciamo da qui?" azzarda, aspettandosi una scusa e un cortese rifiuto.
"Certo, perché no?" lo sorprende lei, rispondendogli con entusiasmo.
Ruggero è raggiante! Non se l'aspettava proprio tanta fortuna. Osserva l'orologio smadonnando perché alla fine dell'orario di lavoro mancano ancora un paio d'ore, vorrebbe prenderla immediatamente ed uscire di lì con lei tra le braccia. "O.K. allora ci vediamo dopo." Si sorridono ed entrambi tornano alla propria scrivania per riprendere il lavoro.
Ruggero si presenta davanti alla postazione di Sofia con qualche minuto di anticipo rispetto alla fine dell'orario. L'impazienza l'ha tormentato per tutto il pomeriggio e non vede l'ora di uscire con lei. Poi quel che succede, succede, ma vuole disperatamente passare del tempo con lei.
"Eccomi, andiamo?" propone, e lei gli sorride iniziando la procedura di disconnessione del pc e di chiusura della giornata lavorativa. Si avviano verso l'uscita e, una volta fuori e lontano da sguardi indiscreti, Ruggero azzarda a porgerle il braccio. "Dove ti piacerebbe andare, Sofia?"
"Perché non andiamo in motel?" gli risponde lei, prendendogli il braccio con entrambe le mani e sfoderando uno sguardo malizioso, mentre si morde il labbro inferiore. E' semplicemente irresistibile quando ha quest'espressione! "Aspetta solo che avviso mio marito che rientrerò a casa più tardi..."
Ruggero rimane impietrito per qualche secondo. Solo il leggero strattone al braccio da parte di Sofia lo risveglia dallo stallo in cui è precipitato. Lo sta tirando in direzione del motel che dista solo pochi passi...
Sofia.
Si è accorta che il suo capo non perde occasione per guardarla ogni volta che lei gli passa davanti. La cosa la riempie di soddisfazione, non è più una ragazzina e, la consapevolezza di suscitare ancora certi istinti negli uomini, la gratifica delle tante ore passate in palestra e delle attente diete che si impone. Col tempo si è resa conto che Ruggero, così si chiama il capo, ha proprio perso la testa per lei. Le ronza continuamente intorno con scuse ridicole, la chiama mille volte nel suo ufficio senza un motivo, la invita ogni giorno alle macchinette per il caffé e poi è imbarazzato e a volte balbetta quando le parla. Senza parlare delle occhiate che lancia alle sue tette, convinto che lei non se ne accorga. La cosa non le dà fastidio, anzi è diventato un gioco provocarlo sempre un po' di più, specialmente dopo che ne ha parlato con suo marito Luciano. Sa bene quanto lui si ecciti a sapere che altri uomini la desiderino. E' la loro piccola perversione, carburante di scopate memorabili la sera quando tornano a casa.
"Oggi Ruggero mi ha invitata a bere il caffé e non faceva altro che guardarmi nella scollatura!"
"E lo credo bene! Ti sei vista quanto figa sei?" risponde Luciano. "Dovresti provocarlo un po', vestiti ancora più scollata, lasciagli vedere qualcosa in più. Magari strusciati contro di lui appena ne hai occasione."
"Dici? Guarda che lo faccio, ma poi se la cosa lo eccita che faccio?" alla porcellina piace provocare suo marito...
"Ti lasci toccare, palpare, baciare, tutto quello che vuole farti te lo lasci fare e poi me lo racconti..." l'erezione di Luciano ormai inizia a fargli male.
"E se mi chiede di prenderglielo in bocca? Di scoparmi?" continua Sofia senza pietà...
"Sìììììììììì, gli fai una pompa e poi ti fai sbattere sulla scrivania come una troia!" ansima Luciano allo stremo.
"Devo fare così?" chiede ingenuamente mentre gli sfila i pantaloni, liberando l'uccello del marito per farlo subito sparire nella sua bocca, dando inizio ad un'altra infuocata serata di sesso.
Luciano.
Da quando sua moglie Sofia gli ha raccontato che il suo capo, Ruggero, le sbava dietro, inventandosi mille scuse per sbirciarle gambe, culo e tette, Luciano ha iniziato ad immaginarsela alle prese con i cazzi di altri uomini. E' diventata una fantasia erotica che lo eccita da pazzi. Gli è sempre piaciuto vedere gli altri maschi che ammirano sua moglie, non ha mai saputo dire se si tratta di orgoglio o di perversione. Però la cosa lo ha sempre intrigato parecchio. Capita al mare con i vicini di ombrellone o al bar della spiaggia, al ristorante con gli altri clienti che non staccano gli occhi dal corpo di sua moglie, anche solo semplicemente passeggiando per la città nota gli uomini che si girano al passaggio di Sofia e le fissano il culo bramosi di poterglielo palpare. La situazione che lei gli descrive dell'ufficio in cui lavora ha qualcosa di ancor più erotico per Luciano. Saperla desiderata dal suo capo, quindi una figura di potere per di lei, all'interno di un ufficio affollato da molte altre persone, gli scatena la fantasia e si immagina le scene più perverse possibile, sempre con Sofia al centro delle attenzioni di altri uomini, o addirittura alle prese con più maschi contemporaneamente. Così, quando la sera si ritrovano a casa entrambi dopo la giornata di lavoro, le chiede com'é andata in ufficio e la incita ad essere provocante e spregiudicata, sa che lei sa essere una vera porca se vuole. Se ne è innamorato anche per questo. La carica erotica di sua moglie lo ha catturato fin dal primo momento ed è ancora oggi uno dei collanti del loro rapporto. Il gioco è proseguito per un po' di tempo, si stuzzicano e si provocano a vicenda per poi concludere la serata con amplessi appaganti.
Finalmente una sera Sofia lo chiama al cellulare avvisandolo che rincaserà un po' più tardi.
"Poi ti racconto..." gli sussurra prima di chiudere la chiamata.
Luciano ha intuito che è successo qualcosa di nuovo nel loro gioco. Le parole dette e non dette da sua moglie però lo gettano in uno stato di confusione totale. Non sa se sperare che succeda qualcosa tra lei e Ruggero oppure no. Vorrebbe che lei gli raccontasse che ha scopato con un altro e allo stesso tempo prova una sorta di gelosia. Per tutta la sera vaga per casa arrovellandosi con questi pensieri. Non cena, non riesce a stare seduto, non accende la tv, e non riesce a pensare ad altro che a sua moglie sbattuta in tutte le posizioni da decine di cazzi enormi. Finalmente sente la chiave girare nella serratura e vede aprirsi la porta di casa. Sofia rientra con un sorriso sulle labbra più impenetrabile di quello della Gioconda.
"Allora, cosa è successo?" si precipita a chiederle Luciano.
"Mi ha invitata a bere qualcosa dopo l'orario di lavoro." risponde candida sua moglie.
"E dove siete andati?" l'ansia aumenta in Luciano...
"Ho proposto subito di andare in motel..." dichiara, come se fosse la cosa più naturale al mondo.
"E ci siete andati?" ormai Luciano è scosso da mille emozioni.
"Sì, certo. Ce n'é uno proprio di fianco alla nostra sede." risponde con un'alzata di spalle...
"Racconta dai, non farmi impazzire!" supplica il poveretto.
"Era imbarazzatissimo e spaventato quando al motel gli hanno chiesto un documento. Comunque ha preso la stanza e siamo entrati, io ho iniziato subito a spogliarmi lentamente, mentre lui era paralizzato e mi guardava pieno di desiderio. Sono rimasta completamente nuda e mi sono sdraiata sul letto, mi sono girata e rigirata in modo che mi vedesse tutta, poi mi sono messa alla pecorina mostrandogli il culetto e gli ho chiesto se gli piacevo."
"Che troia! E poi? Dai racconta!"
"Poi lui si è finalmente mosso, ha iniziato a baciarmi dappertutto, a toccarmi le tette e tra le gambe, mi accarezzava la schiena e il culo e poi ha iniziato a leccarmi la patatina mentre con un dito mi penetrava il culetto. Mi leccava e mi succhiava veramente bene, le dita nel culetto sono diventate due, ma si muoveva delicatamente e mi piaceva da morire anche che, con l'altra mano, mi accarezzasse la fichetta. E' davvero bravo con la lingua..."
"Mi fai venire senza nemmeno toccarmi, sei una porca!" E poi?"
"Poi mi toccava e leccava talmente bene che sono venuta mentre lui ancora mi stava slinguettando! Allora gli ho chiesto di spogliarsi e di sdraiarsi sul letto. Mi sono messa sopra di lui sbattendogli in faccia la mia passerina, perché avevo ancora voglia che mi leccasse, e ho iniziato a fargli un pompino aiutandomi con la mano. Se lo meritava proprio un bel sessantanove!"
"Sei proprio una troia, amore! E poi?"
"Poi niente, siamo andati avanti così per un po', ma lui era troppo eccitato ed è venuto quasi subito, spruzzandomi il suo succo dappertutto. Io ho leccato tutto quello che mi aveva scaricato sul viso e sulle tette raccogliendolo con le dita. Poi gli ho ripulito l'uccello fino all'ultima goccia con la lingua. E poi sono andata in bagno a farmi la doccia."
"E nient'altro? Non avete scopato?" chiede senza sapere se esserne contento o deluso Luciano.
"Noooooo, ma scherzi? Non l'avrei mai fatto. Un conto è un pompino e altro è scopare con un altro uomo..." afferma decisa Sofia, alzando le spalle e dirigendosi in cucina, come se niente fosse.
Alessandro.
L'addetto alla reception del motel "Ai Fiori", Alessandro, sghignazza ancora quando stacca dal suo turno di lavoro per essere sostituito dal collega che farà la notte. Quei due amanti che si sono presentati nel tardo pomeriggio hanno fatto un casino pazzesco per un paio d'ore, quel giorno. Dalle urla di lei, i grugniti di lui che si sentivano fino al secondo piano, e dai colpi del letto contro la parete, deve averla sbattuta proprio bene la biondina! Ad un certo punto, con una scusa, Alessandro ha bussato alla porta della camera, è venuto ad aprire lui, completamente nudo si copriva l'uccello con un cuscino. Lei era sul letto a e respirava affannosamente, si stava toccando tra le gambe e chiamava: "Ruggero! Ruggero! Torna immediatamente a scoparmi!". Una tipina più bollente del ferro incandescente sotto il martello del fabbro!
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