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UNA CALDA NOTTE D'ESTATE


di renko
25.07.2020    |    13.327    |    7 9.7
"Le labbra leggermente arricciate danno alla sua bocca una forma irresistibile..."
Domani è Ferragosto! La giornata è stata torrida anche nel mio paesino tra le Prealpi, qui nel Nord-Est. Un caldo soffocante ci ha tormentato tutto il giorno, deve aver anche alimentato tensione e insofferenza perché io e Mara abbiamo litigato. Non mi ricordo già più il motivo, evidentemente una banalità, fatto sta' che mi parla a monosillabi tenendomi il broncio per tutta la cena.
Evito accuratamente di alimentare l'incazzatura della mia compagna, dopo aver sparecchiato e bevuto il caffé mi rintano sul divano a guardare la finale di uno di quei tornei estivi del piffero, palliativo all'astinenza da calcio che mi assale l'estate.
Mara mi raggiunge ma si siede sulla poltrona, accanto al divano. Evita il contatto fisico per ribadire che ce l'ha proprio con me. Queste scaramucce mi fanno sorridere. Per me una litigata, un diverbio o anche solo una discussione non lascia tracce che durino più di dieci secondi. Per Mara, e comunque per tutto il genere femminile nell'universo, è solo l'inizio di una lunga e sanguinosa guerra dei nervi. Quando succede spesso sono addirittura contento perché so che prima o poi finirà con una pace condita da ottimo sesso!
L'inizio dell'offensiva sul fronte orientale si concretizza con la sua fulminea conquista del telecomando e immediato cambio di canale, dalla partita passiamo a guardare uno stupido quiz televisivo che, ci scommetterei le palle, non le interessa minimamente.
La osservo incantato. Questa meravigliosa creatura, che già normalmente mi fa perdere la testa, quando ha quell'espressione imbronciata mi piace follemente. "She drives me crazy like no one else" cantava un gruppo negli anni ottanta. Le labbra leggermente arricciate danno alla sua bocca una forma irresistibile. Gli occhi ridotti a due fessure sottili le danno un'aspetto esotico, estremamente sensuale. Non interrompo il mio silenzio con l'intenzione di far durare ancora un po' questa fase della "battaglia".
Visto che l'interruzione del programma sportivo non ha sortito alcuna conseguenza, sbuffando si alza e si dirige verso la camera da letto, lasciando il telecomando sul mobile, ben lontano dalla mia portata. Ammiro incantano quel culetto sodo e muscoloso che si allontana ondeggiando, quasi dispiaciuto di non aver dato alcuna soddisfazione alle sue offensive.
Non chiude la porta della camera, così la vedo spogliarsi lentamente e adagiarsi a letto alla ricerca del fresco delle lenzuola pulite. Questa fase della guerra si chiama: "Guarda cosa potresti avere e invece te la sogni!".
Dopo pochi minuti la raggiungo a letto, sdraiato accanto a quel corpo meraviglioso posso sentire il calore che emana, il profumo della pelle che scotta, già leggermente sudata nella calda notte estiva. Le finestre naturalmente restano aperte, di solito la notte porta una brezza fresca e rigenerante che, a queste latitudini, concede sonni tranquilli.
Un lampo lontano traccia un disegno nel cielo notturno che mi ricorda la copertina del disco dei Dire Straits che ho comprato tempo fa, segue a qualche secondo un tuono che annuncia il temporale estivo. Infatti dalla finestra inizia ed entrare un refolo di aria fresca, porta un po' di sollievo al caldo della stanza, anche se la temperatura resta fastidiosa.
L'inconfondibile suono delle prime gocce di pioggia che picchiano sul tetto del gazebo in giardino sono il perfetto sottofondo per l'avvio delle trattative di pace. Scivolo verso Mara, non la tocco ancora, appoggio solo le labbra sulla sua spalla, piccoli baci appena accennati mi portano comunque il suo sapore leggermente salato alla lingua. Faccio scorrere le dita lungo la sua schiena nuda, seguo il sentiero tracciato dalla sua colonna, ogni vertebra un piccolo gradino da salire e ridiscendere. Lo so che è uno dei suoi punti più sensibili, anche lei sa che io so...
Con una scrollata di spalle si finge infastidita dal mio tentativo di riportare l'armonia tra di noi. "Fa caldo! Non mi toccare!" Intima minacciosa. Cambio arma, allora... sostituisco il dito con la lingua, il percorso è lo stesso però. Arrivato al capolinea le bacio il collo soffiandoci lievemente, poi lambisco il lobo dell'orecchio con la lingua, giusto un attimo per sentirla fremere scossa da un brivido. Ridiscendo il tracciato fino al capolinea opposto, mordicchio un gluteo che subito si contrae nervoso. "Ti ho detto che ho caldo! Smettila!"
Vuole mostrarsi un osso più duro di quello che in realtà sia.
"Allora usciamo in giardino, senti che fresco là fuori..." Propongo alla mia compagna infastidita. A volte lo facciamo all'aperto, ci piace il fresco della notte e anche il rischio di essere visti ci eccita.
Mi alzo e la prendo per mano, inaspettatamente mi segue docile, senza mai smettere la maschera da incazzata che tanto mi piace. Usciamo dalla porta finestra che dalla camera dà direttamente sul giardino. Il fresco ci accoglie gradevolmente, riesco a vedere gocce di pioggia che le colpiscono le spalle rimbalzando sulla sua pelle ambrata. La abbraccio da dietro e le bacio appassionatamente il collo mentre le mie mani cercano le sue tettine. Forse la brezza notturna o forse l'eccitazione le hanno già fatto rizzare i capezzoli che sento durissimi e gonfi. Amo ogni centimetro del suo corpo, la sua bellezza mi sconvolge ormai da tanto tempo. La spingo sul tavolo sotto il gazebo, so che le piace il freddo metallo a contatto col suo corpo bollente.
Appoggio la mia erezione tra le sue natiche per farle sentire il potere che ha sempre su di me. Un sospiro mi avverte che sono comparsi i primi segnali di resa. Il calore e gli umori che il mio glande scopre tra le sue gambe mi conferma che il trattato di pace ormai è firmato dalla mia bellissima nemica. La penetro lentamente, faccio scorrere fino in fondo il mio fratellino dentro di lei, mi fermo un attimo e poi lo sfilo e ripeto l'operazione alcune volte prima di fermarmi per verificare se l'effetto è quello voluto.
"Non fermarti, porco! Scopami..." Mi supplica con un lamento. Obbedisco, naturalmente. La tengo premuta sul freddo tavolino con una mano sulla schiena e aumento velocità e intensità dei colpi. E' talmente eccitante questa scopata che temo non durerà molto, per entrambi...
Alzando lo sguardo vedo il nostro vicino sulla veranda di casa sua, ci sta guardando mentre impugna il suo attrezzo in un massaggio inequivocabile. Mirco si sta godendo lo spettacolo offerto gentilmente da me e Mara comodamente seduto sulla sdraio. Anche Mara si accorge dello spettatore abusivo. So che le piace farsi guardare dagli estranei, il suo lato esibizionista e il suo corpo mozzafiato sono famosi e apprezzati in paese, quando passa non c'è maschio che non le dedichi attenzione. E poi Mirco non è proprio un estraneo, se leggete gli altri racconti saprete perché... Non smette di spingere il suo culetto verso di me e anzi, poi con un gesto della mano lo invita a raggiungerci.
La cosa non mi sorprende più di tanto. Mara è eccitatissima, sarebbe capace di tutto quando la voglia la pervade come in questo momento. Con i calzoncini visibilmente deformati sul davanti Mirco scavalca la bassa siepe che separa i nostri giardini e ci raggiunge. "Sandra è già andata a letto". Mi informa sulle abitudini della mogliettina con uno sguardo dispiaciuto e un'alzata di spalle. Quasi a scusarsi di non poter ricambiare la disponibilità di Mara che gli sto offrendo ora. Gli strizzo l'occhio confermando che va tutto bene.
Mara lo afferra per i pantaloncini e lo attira a sé. In un attimo lo libera dell'indumento e impugna il suo cazzo già in piena erezione. La vedo dedicargli umide attenzioni, con la sua lingua, percorre tutta l'asta e poi fa sparire la cappella nella bocca succhiandola avidamente. Il pompino è sconvolgente e Mirco non nasconde il piacere che Mara riesce a regalargli. Lo prende per le natiche attirandolo a sè, il cazzo di Mirco sparisce completamente nella bocca di Mara. I versi che emette la porcellina confermano che le arriva fino in gola.
Eccitato da quanto vedo la afferro per i fianchi e aumento la forza con cui la penetro, la sbatto letteralmente sul tavolo del giardino mentre lei continua a succhiare l'attrezzo di Mirco. La sento godere almeno tre volte, il corpo scosso da brividi di piacere. E' un lago bollente di umori tra le gambe. Decido di approfittarne e punto il mio fratellino perfettamente lubrificato sul buchino posteriore di Mara. Non oppone nessuna resistenza. Ha una voglia pazzesca di essere scopata, forse anche di essere inculata con forza.
Lo sento entrare nel culetto strettissimo senza difficoltà. Sono già eccitatissimo e scoparle il culo non farà certamente durare di più l'amplesso. Intanto la vedo aiutarsi con le mani nel fantastico pompino che riserva al nostro vicino. Mirco non resiste più, è arrivato al limite ormai, lo vedo buttare all'indietro la testa e sussurrare: "Mi fai venire, sborroooo..."
Da come lo vedo muovere il bacino capisco che sta scaricando nella bocca di Mara tutto quello che aveva nelle palle. Mara non molla la presa, continua a succhiare provocando in Mirco violenti spasmi che gli percorrono tutto il corpo. Appena riesce a sottrarsi alla resa della mia maialina Mirco si porta entrambe le mani al pisello, quasi per controllare se effettivamente Mara glielo ha restituito tutto intero.
Lei si gira verso di me, apre leggermente la bocca e lascia colare un filo di sperma misto a saliva che si deposita sul tavolino. Una volta certa di avermi provocato a dovere mi mostra la lingua ancora sporca di sperma, poi lecca la chiazza di liquido vischioso dal tavolo con movimenti languidi del collo.
E' troppo anche per me! Gli ultimi colpi sono violentissimi, Mara si allarga le chiappe con entrambe le mani affinché io possa affondare ancora di più il cazzo dentro il suo meraviglioso culo. Poi anche io vengo copiosamente nelle sue viscere, il piacere è immenso e appagante, mi sento svuotato e felice. Lo sapevo che la pace sarebbe stata celebrata con una bella scopata, forse abbiamo superato le aspettative...
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