Lui & Lei
Il Fotografo Cap.29 - Pedine in movimento

23.05.2025 |
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"«Porca troia…» sussurra Maddie..."
Il sole sta calando quando Maddie e Marco si ritrovano in postazione. Da ore osservano i movimenti della ragazza del quarto piano, ma la situazione rimane tranquilla. Fin troppo. Poi, qualcosa si muove al terzo piano, Moretti va verso il citofono, ci sono visite.
Marco punta il microfono direzionale verso la finestra aperta. Maddie alza il volume nelle cuffie.
Un uomo entra in casa, i ragazzi riescono a scorgerlo attraverso le tende: corpulento, quarantenne, testa rasata, viso duro. Porta con sé un borsone nero.
«Buongiorno, sono l’agente Carullo. Sono qui per il cambio turno.»
«Il soggetto è stabile. Ti spiego le procedure di controllo e le emergenze,» dice Moretti.
Per mezz’ora parlano fitto. Marco scatta alcune foto, Maddie prende appunti mentali.
Poi Moretti prende uno zaino e lascia l’appartamento. Appena varca il portone, Maddie si gira verso Marco. Lui annuisce.
Lei infila gli auricolari e corre fuori.
«Ok, l’ho agganciato. Passa davanti alla pasticceria, gira l’angolo, si dirige verso il centro… ora è davanti a un albergo, entra.»
Passa qualche minuto.
«Sta facendo il check-in. Salito. Che facciamo, Marco? Rientro o piantoniamo Moretti?»
Marco ci pensa. «Rientra. Ci organizziamo meglio. Poi ci muoviamo.»
Più tardi, i due ragazzi sono seduti nel bar di fronte all'albergo. Studiano la situazione.
«Il piano è semplice,» dice Maddie. «Quando scende, io fingo un incontro casuale. Lo attacco a parole, lo studio, cerco di estorcergli qualcosa. Fuori servizio dovrebbe essere più morbido.»
«Perfetto. Io ti copro da fuori. Appena esce, seguiamolo. Vediamo dove va.»
Dopo cena, Moretti esce dall'hotel. Si dirige a passo sicuro verso un locale poco distante. Maddie lo segue con lo sguardo, poi si alza.
«Entro in azione.»
Ma proprio in quel momento, una donna attraente si avvicina a Moretti e attacca bottone. I due iniziano a parlare, ridono. Maddie si ferma di colpo.
«Cazzo… Marco, c’è un’altra. Non so che fare. Se mi intrometto, sembro sospetta.»
«Aspettiamo. Trova un posto appartato da cui possiamo controllarli.»
Maddie si siede a un tavolino in fondo al locale. Ordina due cocktail. Poco dopo, Marco le si siede davanti.
Chiacchierano a bassa voce mentre osservano i due al bancone.
«Sembra quasi un’uscita romantica,» sussurra Marco.
Maddie lo fissa con un sorriso malizioso. «Ma che ne sai tu di uscite romantiche, sfigato.»
La serata prosegue. Moretti e la donna chiacchierano, si toccano le mani, ridono. Poi lui paga e i due escono insieme. I ragazzi li seguono da lontano.
Arrivati all’albergo, li vedono entrare insieme. La porta si chiude dietro di loro.
Maddie impreca sottovoce. «Non ci posso credere. Ha rimorchiato un’altra.»
Tornano a casa in silenzio, l’aria della notte ancora addosso, ma l’entusiasmo iniziale ormai svanito.
«Beh, Maddie,» dice Marco rompendo la quiete, «è stata comunque una serata piacevole. Non uscivo di sera da secoli… con una ragazza poi… praticamente è la prima volta. Grazie anche per questo.»
Maddie si ferma davanti alla porta del suo appartamento. Lo guarda. Un’espressione più tenera del solito le addolcisce i tratti.
«Scemo,» sussurra, poi gli stampa un bacio sulla guancia e si infila in casa senza aggiungere altro.
Da quel momento in poi, i due piantonano Moretti ogni giorno, alternandosi e con il microfono direzionale sempre pronto. Ma le giornate si ripetono, identiche. Moretti esce la mattina, rientra all’ora di pranzo con la donna conosciuta al locale, passa il pomeriggio con lei, poi escono e rientrano insieme la sera tardi. Ogni notte la passa con lei.
Sabato mattina, però, tutto cambia.
Moretti lascia la donna fuori dall’albergo con un bacio veloce, prende lo zaino e torna all’appartamento al terzo piano. Rimette piede nella base. È di nuovo in servizio.
La guardia del corpo di Folini ha ripreso il suo posto.
Domenica pomeriggio. Il sole filtra tra le tende del soggiorno di Marco. La giornata scorre lenta, priva di novità. Moretti è tornato in servizio da poco più di ventiquattro ore, e da allora non si è mosso dall’appartamento. Tutto sembra tornato alla normalità.
Fino a quando, all'improvviso, succede qualcosa.
Marco, alla finestra, nota un movimento concitato. Moretti esce di scatto dal soggiorno e si fionda nella stanza blindata. La porta si richiude dietro di lui. Pochi minuti dopo, ne esce pallido in volto, visibilmente agitato. Va diretto verso la scrivania, prende il telefono, compone un numero.
«Maddie!» sussurra Marco. «Sta succedendo qualcosa. Prendo il microfono.»
Accende il direzionale. La voce di Moretti arriva limpida attraverso gli auricolari.
«Signore… è sveglio. Risponde agli stimoli. È vigile. Chiamo subito il dottore.»
Marco trattiene il fiato. Maddie si mette accanto a lui, gli occhi incollati al binocolo. Lo sguardo di entrambi si fa serio.
Dopo meno di quindici minuti, l’appartamento si riempie.
Riconoscono subito la tenente Baselli, in tailleur nero e portamento glaciale. Accanto a lei c’è il dottore: camice chiaro, valigetta rigida, passo veloce. Ma non sono soli.
Altre tre persone li seguono.
Un uomo alto, con un cappotto elegante, lo sguardo autoritario, scortato da due figure più giovani in giacca e cravatta, probabilmente agenti o collaboratori. Nessuno parla. Tutti entrano rapidamente, uno dopo l’altro. La porta si richiude.
«Porca troia…» sussurra Maddie.
«Questo cambia tutto,» aggiunge Marco.
«Folini si è svegliato.»
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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