Il Fotografo Cap.32 - Rottura!

La sessione si è appena conclusa tra risate sfinite, corpi sudati e flash finali. Gli interpreti iniziano a spogliarsi e rimettere ordine. Maddie, stanca ma soddisfatta, saluta Marco con un cenno e si allontana verso lo spogliatoio allestito al piano superiore per lavarsi e cambiarsi.

Marco sistema l’attrezzatura. È sfinito, euforico, ancora intriso dell’energia cruda e folle dello shooting. Sta sistemando l’ultima lente nello zaino quando una voce femminile lo interrompe.
«Markus Roggia, giusto?»
Marco si gira. È una delle fotografe che ha conosciuto all’inizio, capelli rosso rame, occhi verdi, pelle chiara. Indossa ancora la giacca in lattice e una minigonna di pelle sopra le calze a rete. Lo guarda con un mezzo sorriso.
«Ti ho visto in azione oggi. Sei stato… molto bravo.»
Marco arrossisce appena. «Grazie. Anche tu. Le tue foto mi sono piaciute.»
Lei fa un passo avanti, accorciando la distanza. «Ti va un parere da collega?»
«Certo.»

Lo prende per mano, con un gesto deciso, e lo guida lungo un corridoio buio verso uno stanzino laterale, una vecchia dispensa dismessa. La luce al neon sopra la porta lampeggia. Dentro c’è solo un tavolo rovesciato e qualche attrezzatura dimenticata.
«Qui non ci disturberà nessuno.»
Marco non fa in tempo a rispondere. Lei lo spinge contro il muro e lo bacia. Un bacio bagnato, carnale, che sa di voglia repressa. La lingua si insinua tra le labbra, le mani scivolano sotto la maglietta, lo accarezzano sul petto, poi più giù.
«Hai l’odore di chi ha appena fotografato l’inferno. Mi piace.»
Una mano gli sfiora il pacco, lo stringe con decisione. Marco trattiene il fiato, eccitato e incredulo.
«È difficile guardare e non poter partecipare vero? Sei duro come una pietra…» mormora.
Lo guarda negli occhi con uno sguardo famelico, poi lentamente si inginocchia. Le mani che gli abbassano la cerniera. La bocca che si avvicina. Lo guarda un’ultima volta da sotto in su.
Poi le labbra lo avvolgono.
È un tripudio di sensazioni, il calore bagnato della bocca della ragazza lo manda in estasi. Si muove a ritmo costante, lui guarda il suo cazzo sparire e ricomparire dalla bocca della donna, la testa che va avanti e indietro.
La afferra per i capelli come ha visto fare in molte scene che ha fotografato, le ruota la testa verso l’alto per guardarla negli occhi.
«Sei fantastica, continua...»
Lei riprende con più foga, Marco si abbandona completamente, il piacere sale, aumenta sempre di più fino ad esplodere come un’eruzione nella bocca della ragazza. Continua finché lui non è piegato in due, sfinito, svuotato.
Si alza, lo bacia, questa volta con più dolcezza, la sua bocca sa di salato.
Prende la mano del ragazzo, la guida tra le sue gambe, non porta intimo. Continuano a baciarsi mentre la mano di Marco scivola tra le labbra umide della donna. Un dito si insinua. Lei stacca la bocca, geme, riprende a baciarlo. Lui incoraggiato continua, massaggia il clitoride, poi infila un dito. Lei è fradicia, aperta, entra anche il secondo dito. Il ragazzo cerca di imitare quello che ha sempre visto in scena. A quanto pare funziona. Lei geme sempre più forte, lo bacia con passione gli morde le labbra.
La ragazza smette di baciarlo, affonda il viso nella sua spalla. Marco accelera, lei vibra. Gode. Lui è di nuovo duro.
«Cazzo ho voglia di scopare, ti prego sbattimi qui contro il muro, fammi tua!!»

«Marco...Marcoooo» sentono la voce di Maddie avvicinarsi dal corridoio.
Il ragazzo si ricompone velocemente ma lei lo tiene schiacciato contro il muro, le bocche ad un millimetro. In quel momento Maddie entra nella stanza.
«Che cazzo stai facendo?? Allontanati subito da lui» urla MadSex visibilmente alterata.
«Che vuoi, stavamo scambiando qualche opinione tra fotografi, e comunque è grande e vaccinato, non ha bisogno della mammina che gli rompe le palle».
«Certo, è grande vaccinato e ha 10 anni meno di te, sta alla larga da lui, Marco andiamo»
«Ma stavamo solo...» Maddie lo fulmina con lo sguardo e prende per il corridoio, il ragazzo la segue a testa bassa.
Prendono l’attrezzatura e salgono in macchina. Lei è furente. Sembra poter frantumare una montagna semplicemente guardandola.
Mentre guida scuote la testa «Che cazzo hai fatto...»
«Dai è stato solo un pompino, abbiamo passato tutto il giorno a fotografare sesso, volevamo spassarcela un po’ anche noi, non ha fatto niente di che, mi ha solo succhiato il cazzo»
«Ma ti senti come parli? Chi cazzo sei?» ribatte Maddie
«Chi cazzo sono? Sono un ragazzo di 18 anni che ha voglia di scopare, fotografo sesso dalla mattina alla sera, mi sembra una cosa normalissima. Potevi essere tu al suo posto, te l’ho chiesto tante volte e mi hai sempre detto di no, ora te la prendi perchè è successo con un’altra? Sei gelosa adesso? Volevi uno schiavetto cuck tutto per te?».
«Non hai proprio capito un cazzo dei discorsi che ti ho fatto in questi giorni» dice lei con voce rassegnata.
«No, ho capito benissimo invece, tu vuoi solo giocare con me, ti fai desiderare ma non ti concederai mai».

Maddie sterza di colpo e si infila nel parcheggio a bordo strada, scende dalla macchina e raggiunge il lato di Marco.
«Scendi, scendi cazzo...muoviti» lui obbedisce.
Lei gli mette una mano sul pacco e lo trascina fino davanti alla macchina, poi si stacca da lui, sfila le mutande da sotto la minigonna, si sdraia sul cofano e spalanca le gambe mostrandogli la figa, con le dita apre le labbra.
«Avanti vieni, è questo che vuoi vero? Vuoi scoparmi come una puttana giusto? Dai tiralo fuori e vieni a sbattermi qui sul cofano....che c’è non ti piace preferisci così?» scende dal cofano, si piega a 90 tira su la gonna e si tira uno schiaffo sul culo.
«Si così è meglio vero? Vieni a mettermelo nel culo dai, è quello che vuoi no?»
«Maddie...»
«Che c’è non ti piaccio più? Ti sei innamorato di quella troia succhiacazzi adesso?»
«Maddie...non è questo che intendevo e non è quello che voglio...andiamo a casa»
«Sei uno sfigato del cazzo, muoviti sali in macchina e non dire una parola»

Ripartono verso casa Maddie fissa la strada, si muove meccanicamente. Sembra fuori di sé dalla rabbia. Arrivati davanti al palazzo lei continua a guardare avanti, Marco la fissa.
«Maddie...»
«mi hai fatto molto male Marco...vattene»
Lei ha gli occhi lucidi, il ragazzo decide di scendere dalla macchina e andarsene.
Arrivato in casa le scrive un messaggio “Maddie perdonami, sono stato uno stupido”

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