Lui & Lei
Il Fotografo Cap.23 - La trappola di MadSex

17.05.2025 |
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"Marco osserva ogni suo movimento dalla finestra..."
Capitolo 23 – La trappola di MadSexÈ martedì mattina. Maddie rientra dopo aver fatto un po’ di spesa, occhiali scuri e cappuccio tirato su. Premendo il pulsante dell’ascensore, controlla lo smartphone: un messaggio di Marco.
“Ho rivisto le foto. In alcune si vede distintamente la donna che gli consegna la busta. Ottima qualità.”
Sorriderebbe, se non fosse per ciò che accade un secondo dopo.
Mentre aspetta l’ascensore arriva lei.
Capelli castani, raccolti. Giacca nera. Occhiali sottili.
La donna investigatrice.
Maddie si blocca un istante. La riconosce subito: è la stessa che la sera prima ha consegnato la busta al ragazzo del terzo piano. E ora è lì, di fronte a lei, nello stesso palazzo.
«Sale?» chiede la donna con voce ferma.
Maddie annuisce, fingendo indifferenza. Si posiziona all’angolo opposto della cabina, il cuore in gola.
E se i due colleghi avessero parlato?
E se sapesse di me?
E se fosse venuta per me?
L’ascensore inizia la salita. Al terzo piano, la donna esce. Maddie trattiene il fiato mentre le porte si richiudono.
Appena raggiunge il pianerottolo, estrae il telefono e digita in fretta:
“Al terzo. È salita con me. Segui subito.”
Marco si muove rapido. La reflex è già pronta.
Si avvicina alla finestra e attende.
Passano pochi secondi. Poi appare lei.
La donna avanza lungo il corridoio visibile tra le tende. Il ragazzo le va incontro. Si salutano con un cenno.
Marco regola il fuoco. Il campo visivo è parziale, ma abbastanza buono da vedere ciò che serve. Dopo qualche minuto, la finestra della stanza accanto si apre. Una sottile tenda bianca ondeggia. Marco zooma.
La donna è alla finestra. Il ragazzo è dietro di lei. Parla. Lei ascolta. Non si muove.
Maddie lo chiama.
«Cosa succede?»
Marco non distoglie lo sguardo.
«Sono lì. Parlano. Ma sembra più una lezione. O un ordine.»
«Una lezione?»
Marco scatta una raffica.
«Il linguaggio del corpo. Lui gesticola. Lei no. È calma. Domina.»
Pausa.
«Forse lei lo sta preparando. O gli sta ordinando qualcosa.»
«Un incarico?»
Marco annuisce. «Può darsi.»
Dopo venti minuti, i due si rivedono uscire. Il ragazzo accompagna la donna fino a fuori dall’appartamento. Le apre la porta, come se fosse un’abitudine. Poi torna indietro.
«Scommetto che oggi lui farà qualcosa.»
Marco riflette, occhi puntati sulla strada.
«Potremmo seguirlo.»
«No. Sarebbe troppo rischioso.»
«Rischioso?»
Maddie sorride.
«Marco…non esiste rischioso per MadSex.»
Il pomeriggio passa lento. Ma non è finita.
Maddie si è preparata come per andare a correre: top sportivo aderente, pantaloncini corti, coda alta. Si siede nel salotto, il telefono tra le mani, gli auricolari nelle orecchie. Marco osserva ogni suo movimento dalla finestra. Lei guarda lo schermo, scuote la gamba, aspetta.
Al terzo piano le finestre si chiudono. Marco lo nota subito. «Forse ci siamo.»
Maddie balza in piedi, esce dall’appartamento, si fionda nell’ascensore e lo blocca. Rimane in attesa. Un rumore in lontananza: una porta che si apre ai piani inferiori. Le chiavi girano nella toppa. Maddie conta fino a cinque e poi preme il tasto “0”.
L’ascensore si ferma al terzo piano. Le porte si aprono. Sale lui... Sguardo disorientato, un po’ impacciato.
«Buongiorno», dice Maddie con il suo miglior sorriso.
«B-buongiorno…» risponde lui, incapace di nascondere dove sta guardando. Il suo sguardo cade inevitabilmente sul seno compresso dal top. Quando si accorge che lei lo sta fissando, arrossisce vistosamente.
Lei sorride ancora. Lo guarda dritto negli occhi. Profonda, intensa, irresistibile.
Arrivano al piano terra. Maddie esce per prima, ondeggiando i fianchi. Giorgio la segue con lo sguardo, perdendosi nel suo lato B.
Lei si volta di colpo. Lo coglie in flagrante. Terzo sorriso. «Buona giornata… comunque io sono Maddie.»
«Sì… cioè… io… Giorgio il nipote del sig. Folini. Piacere.»
«Alla prossima, Giorgio!» E si allontana verso il parco.
«Marco, guarda dove va. Appena sono fuori dalla sua vista lo seguo.»
«Sì capo. È appena uscito… e credo ti stia guardando andare via. Sorride come uno scemo. Ti sta guardando il culo.»
«Bingo. Colpito e affondato. MadSex non delude mai. Sto per girare l’angolo. Mi segue ancora?»
«Sì, ha preso la tua stessa direzione.»
«Cazzo. Non va bene. Finché mi sta dietro non posso seguirlo. Va beh, continuo fino al parco, tu tienilo d’occhio. Mi invento qualcosa.»
«Maddie ha girato. Non lo vedo più. Vuoi che ti raggiunga?»
«Ma che cazzo dici? Tu con quel gesso ti muovi peggio di mia nonna. Sto entrando nel parco. Stretching e controllo visivo.»
Pausa.
«L’ho visto. Sta dall’altra parte della strada. Mi osserva...ora se ne va, forse voleva solo spiarmi. Lo seguo.»
Marco è muto. Il cuore in gola.
«È entrato in un negozio. Esce con un sacchetto. Va in un bar. Sta parlando col barista… ora entra in una porta dietro il bancone. Zona personale. Che cazzo fa lì?»
Dieci minuti dopo il ragazzo esce. Maddie riprende a seguirlo.
«Cazzo, va verso il parco. Mi stacco. Lo aggiro.»
Si incrociano poco dopo. Lui si nasconde parzialmente dietro un albero. La guarda passare. Poi se ne va.
«Ok, lo ha fatto per me. Ha cambiato direzione, sta tornando verso casa. Marco, occhio all’angolo.»
«Eccolo. È davanti al portone. No… ha tirato dritto! Maddie dove sei?»
«Quasi all’angolo. Eccomi. Lo vedi?»
«Ha girato dietro al palazzo. È fermo lì. Guarda nella tua direzione.»
«Entro nel portone. Vediamo che fa.»
«Aspetta. Si sta muovendo… ti viene incontro!»
«Rimani in ascolto.»
«Buongiorno ancora, Giorgio! Da quanto tempo!»
«Ribuongiorno, Maddie. Che coincidenza… oggi stessi orari! Prego, prima tu.»
Lei entra, lui la segue.
«Wow, un vero gentiluomo. Una rarità… Ma non credo sia il caso di salire in ascensore, sono sudata, non proprio profumata…»
«Ma va… entra pure.»
Dentro, lui la osserva, incantato.
«Hai fatto un po’ di spesa?» rompe il ghiaccio.
«Sì, qualche genere di prima necessità»
«Io sono andata stamattina, ma mi tocca tornare perchè ho dimenticato lo zucchero...che palle, non ho nessuna voglia di uscire di nuovo...tu per caso ne hai?»
«Sì… appena comprato.» Mostra il sacchetto.
«Allora me ne presti un po’? Mi sdebiterò… come preferisci.» Sguardo ammiccante.
«Certo. A disposizione.»
Arrivati al terzo piano.
«Faccio la doccia e scendo a prenderlo, ok?»
«Perfetto… a dopo.»
Lui si allontana, con il cuore in gola. Maddie rientra in casa sua.
«Marco… hai sentito tutto?»
“Si, non sarà pericoloso? Fino a dove vuoi spingerti?”
“Fin dove serve.”
“Maddie, stai scherzando? Già è rischioso così, non è un gioco, questa cosa diventa ogni giorno più grande, non siamo né poliziotti né carabinieri, non siamo preparati per certe situazioni.” “Non mi conosci, questa cosa mi ha incuriosito, devo arrivare fino in fondo, tu stai nel tuo e non rompere i coglioni.”
Maddie si affaccia dalla camera sua, fa una linguaccia verso Marco poi si spoglia e va in bagno.
“Gioca a fare l’adulta ma poi è solo una cazzo di bambina,” mormora Marco tra sé.
Una voce lontana risuona nel suo auricolare: “Guarda che ti ho sentito, non ho chiuso, ti ho messo in vivavoce… e questa me la paghi, stronzo pervertito.”
Marco sbianca per un attimo ma è più preoccupato per quello che sta per succedere al terzo piano.
Poco dopo Maddie è di nuovo in camera, Marco la sente canticchiare attraverso il telefono. Nessuno dei due dice una parola. Lei fruga nell’armadio, mette un tanga viola e sopra un vestitino corto estivo leggero e svolazzante. Niente reggiseno. Un filo di trucco. Vuole stendere Giorgio.
“Vado,” dice quando è pronta. “Stai attenta, ti controllo, non fare cazzate o intervengo.” “Tranquillo, papi.”
Maddie scende al terzo, suona il campanello. Giorgio apre, la fa entrare. Marco ha avviato la registrazione della telefonata, non vuole perdersi nulla. Li osserva attraverso la finestra e scatta foto.
“Wow Maddie, sei bellissima, complimenti!”
“Grazie Giorgio, mi fai arrossire... allora che mi racconti? Non ti avevo mai visto prima qui.”
“Eh… mi sono trasferito da poco. Mio zio aveva bisogno di una mano… e io avevo bisogno di cambiare aria.”
“Capisco… quindi adesso vivi con lui?”
“Più o meno. In realtà l'appartamento è suo, ma lui non c'è quasi mai. Viaggia spesso. Io mi occupo di tenerlo in ordine, diciamo così.”
“Deve fidarsi molto di te per lasciartelo. Deve essere una persona interessante il signor Folini...”
Giorgio abbassa lo sguardo, si schiarisce la voce. “Sì, mio zio è… complicato. Diciamo che fa un lavoro... particolare.”
“Ah sì? Che tipo di lavoro?”
“Mah, roba tecnica, riservata. Non posso dire troppo, capisci… privacy.”
“Ma tu qualcosa sai, no? Dai, non dirmi che non ti ha mai raccontato nulla.”
Giorgio sorride, incerto. “Beh… diciamo che ogni tanto riceve gente… particolare. E mi ha detto di non farmi mai domande.”
Maddie finge di ridere, si avvicina con fare disinvolto, gli tocca leggermente il braccio. “Ma dai… ora mi hai incuriosita. Non posso fare domande? Nemmeno una piccolina?”
Giorgio cambia tono, più curioso: “Tu invece cosa fai nella vita, Maddie?”
“Oh, un po’ di tutto. Mi piace scoprire le persone. Capire come funzionano, cosa nascondono.”
Giorgio ride, ma è teso. “Allora dovrei stare attento.”
Maddie gli sorride, profonda. “Si, posso essere molto pericolosa”, lo fissa, si avvicina e appoggia una mano sul suo ginocchio, “E tu qui tutto solo, chissà che voglia di compagnia che hai?”
Maddie si avvicina sempre di più all’orecchio del ragazzo, inizia e leccargli il lobo, il ragazzo si scioglie, allunga la mano sulla spalla di lei, scende piano piano e si infila nella scollatura. Agguanta la tetta, le stringe un capezzolo. Lei ansima, poi si sposta a baciare il collo, allunga la mano sul pacco. “mmmm...c’è qualcosa di molto duro qui, non sarai mica un agente segreto con la pistola nascosta”. Giorgio ha un sussulto, sembra risvegliarsi, Maddie deve aver toccato una corda importante, ma il massaggio sopra ai pantaloni lo riporta nel suo stato di torpore.
“perchè non controlli tu cosa c’è nascosto lì sotto?”
Maddie non fa in tempo ad aprire i pantaloni che vengono interrotti da suono del citofono. Lui balza in piedi “oh cazzo cazzo cazzo...scusa devi andare” le dice mentre va ad aprire al citofono.
“Ma che c’è? Non sarà che sei fidanzato?”
“no no, è....l’infermiera!” improvvisa lui. “L’infermiera?” dice lei sorpresa mentre rimette il seno nel vestito e si ricompone.
“si, l’infermiera per mio zio, deve...fare ehm...le sue cure”
“ma non era via” Maddie approfitta del panico del ragazzo per estorcere più informazioni possibili
“si, no, cioè di solito è via ma in questo periodo non sta bene, è di la in camera”
“cosa?? E io e te stavamo per...con tuo zio in camera??”
“si beh ma non sente, è in co...ehm..dorme pesante, comunque devi andare”
Proprio mentre Giorgio la spinge fuori dalla porta sopraggiunge la donna con gli occhiali, la guarda con sorpresa, poi fissa il ragazzo con uno sguardo che non lascia presagire nulla di buono.
“Ciao Giorgio, ehm..grazie per lo zucchero” e sale le scale.
Marco vede la donna entrare nell’appartamento, la sente parlare...la sente parlare???
‘Cazzo Maddie ha lasciato il telefono nell’appartamento...lo avrà fatto apposta?’
La donna tira uno schiaffo al ragazzo “Moretti sei qui per lavorare non per trastullarti con le ragazze, se vuoi fare certe cose aspetti la fine del tuo turno e te le porti in hotel non in sede. Tra l’altro lei abita pure in questo palazzo stupido idiota. Se si scoprisse qualcosa salterebbe la copertura e i superiori ci aprirebbero il culo!”
“ma non è successo niente, aveva solo bisogno dello zucchero e gliel’ho dato”
“non mi prendere per il culo Moretti, non sono nata ieri, e non pensare che io sia una stupida, ho occhi e orecchie ovunque, credi che non sappia che qualche giorno fa ti sei portato qui una dello studio Satti?”
“ehm...io...”
“stai zitto Moretti, un’altra di queste cazzate e chiedo di farti trasferire in missione umanitaria alla base di Kabul!”.
“Si, signora, chiedo scusa, non succederà più”
“Ora basta cazzeggiare, novità dal soggetto?”
“No, ancora nessuna, parametri sempre uguali, mi è arrivata la comunicazione che il medico passerà domani mattina per la valutazione delle condizioni”
“Gli do una controllata, poi torno domani per il referto del medico”.
Vanno alla libreria, Giorgio apre la porta blindata, la donna entra e ricompare solo dopo qualche minuto.
“Vado, mi raccomando agente Moretti, un’altra stronzata e hai chiuso” dice la donna in tono perentorio prima di uscire dall’appartamento.
Marco rimane ad osservare il ragazzo che gironzola nervoso per l’appartamento, ha scoperto molte cose interessanti, ma ora rimane il problema di come recuperare il telefono di Maddie, alza lo sguardo e la vede sul suo balcone, lo sta fissando. Lui le fa un gesto col pollice alzato, lei sembra rilassarsi.
Il ragazzo torna a spiare Giorgio, si è seduto sul divano, prende un cuscino e se lo appoggia alla faccia, si sente nell’auricolare un urlo di sfogo soffocato dall’imbottitura. Quando ha finito lo butta accanto a sé, lì però nota la borsetta di Maddie.
Marco chiude subito la chiamata, è nervoso, attende la reazione dell’altro. Lo vede frugare dentro, tira fuori il telefono, probabilmente prova a sbloccarlo ma non funziona.
Si alza ed esce di casa con la borsetta in mano. Il fotografo si rivolge subito a Maddie cercando di mimare a gesti l’arrivo del ragazzo, lei capisce al volo e corre sul pianerottolo.
Dopo 5 minuti Giorgio rientra nel suo appartamento, nessuna traccia della ragazza, Marco è preoccupato, passa in rassegna tutte le finestre, zero assoluto, vorrebbe chiamarla ma ha paura che l’agente Moretti abbia ancora il telefono.
I minuti sembrano ore. Non rientra a casa, non chiama, cosa è successo??
Continua nella sezione “BDSM “…
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