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BIGLAMORE black fat Huge Cock Master and me.


di Strapps
06.07.2025    |    16    |    0 6.0
"Si presentava bello carico perché magari era una settimana che viveva con la sua famiglia e non ne poteva più..."
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Così iniziò la nostra relazione: Padrone BigLamore e i suoi personaggi vari e me, il suo schiavo bianco. Oltre al centurione romano amava anche il biker Dikk Forte, indossava il suo giubbotto da biker con stemma e nome, pantaloni attillati neri, stivali, guanti da moto, mi ordinava di vestirmi leggero, mi indicava un localetto molto fuori città da raggiungere in taxi pagato da lui. Mi faceva attendere lì, quindi mi mandava una strada deserta poco lontano, dovevo camminare sul ciglio della strada buia(era eccitante e mi faceva paura tutto ciò)e lui sarebbe arrivato con la sua moto, mi avrebbe intimato di fermarmi, ma io sarei scappato e allora lui mi avrebbe bloccato, legato le mani e portato via. La prima volta di Dikk Forte biker fu emozionante e paurosa. Mi ero arreso troppo presto per i gusti di Mr.Forte e voleva farmelo rifare, ma ero troppo impaurito e preoccupato che lo pregai di non farlo. Mi presi qualche schiaffo e mi legò le mani. “Ma la pagherai, puttanella oh se la pagherai...andiamo!” e infatti mi portò in un vecchio capanno abbandonato, dove c’era solo un materasso pulito, delle corde, del gel anale, un lampada potente, dell’acqua e poi tanta sporcizia. Mr Forte mi legò anche le gambe e prese a interrogarmi come fosse una sorta di sbirro, ma in realtà era uno sporco biker che lavorava per la CIA(a me veniva da ridere a sentirlo raccontare questa storia, ma non ridevo mai pena un sacco di botte da parte del padrone). Alla fine dell’interrogatorio dovevo confessare che lavoravo per la mafia italiana. A quel punto dovevo scegliere fra la morte oppure essere il suo schiavo personale per quella notte in quel posto oscuro del bosco. Ovviamente sceglievo la seconda e allora lui mi scopò legato, mi montò sculacciandomi forte e mi ordinava di urlare che ero la PUTTANELLA MAFIOSA ITALIANA DI MR. DIKK FORTE
quindi mi sborrò rapida nel culo, si pulì il cazzone nero gocciolante sulla mia faccia e i capelli, spense la lampada e andò via lasciandomi legato, il culo esposto e gocciolante sborra. Lo implorai di tornare, ma lui se ne andò.
Passai dei momenti di vero terrore. Solo, mezzo nudo in un capanno legato nel bosco.(anche se sapevo che eravamo a soli pochi kilometri dal locale dove ero andato prima). Piansi e cercai di liberarmi. Passarono minuti lunghissimi. Andai nel panico e poi piangendo forte mi calmai. Lentamente cercai di liberarmi una mano. Ci volle tempo e sbagli. Intanto fuori mi pareva di sentire suoni, rumori, passi, bagliori. Dopo molti minuti la corda si allentò e riuscì a liberare un mano. Sentii un suono di animale e tornò il panico, ma raggiunsi il cellulare e chiamai BigLamore supplicandolo di venire subito ero in pericolo. Lascai il messeggio e poi subito un altro, piagnucolando. A fatica mi liberai anche l’altra mano e chiamai ancora Mr.Dikk stavolta, ma niente. Mi liberai le gambe e mi nascosi sul materasso impaurito e frastornato. Mandai ancora messaggi a Mr. Forte.
Dopo molto tempo dei fari illuminarono il capanno. Trasaii, sperai in lui ma mi andava bene anche la polizia mi sarei inventato qualcosa. Temevo invece dei teppisti.
“Oh la mia puttanella ha paura...che carina...vieni da BigLamore tuo...vieni…” e gli buttai le braccia al collo coprendolo di baci, lui rispose e fu molto protettivo e carino. Smessi i panni di Mr.Forte fu premuroso, mi riportò a casa in auto, al caldo, al sicuro. Nell’appartamento di New York facemmo la doccia assieme e poi dopo che avemmo fatto uno spuntino preparato da me, era quasi l’alba, andammo a letto e BigLamore mi dette da succhiare il suo grosso cazzone nero. E gli dedicai un vero lavoro di bocca da puttanella bianca: baci, leccate di palle, risucchi, gola profonda, ancora baci, guardandolo mentre si tocca i capezzoli godendosi la sua troietta bianca che si lavora il suo cazzone nero e poi la fa venire.













Così BigLamore mi prese in prova per sei mesi, superati i quali sarei stata, forse ripeteva sculacciandomi, la sua schiava bianca personale.
Continuai quindi a lavorare, ma la mia, già scarsa, vita sociale sparì, assorbita dalla presenza di BigLamore. Mi controllava ogni ora, messaggi, esigeva, foto, video, aveva il mio cellulare localizzato, sapeva benissimo dove fossi, sempre, ma mi controllava. A me la cosa un poco infastidiva(scuse coi pochi amici, cellulare spento per loro, scuse, ecc.)ma dall’altra mi eccitava da impazzire, tutta la mia vita controllata dal mio padrone, un fat nero generoso e sexy. Infatti BigLamore mi faceva un sacco di regali: vestiti, scarpe, anelli, collane, ovviamente decideva sempre come dovessi uscire e con chi. Ma tanto uscivo solo con lui ormai, di norma un week end sì e uno no, quando stava con la famiglia, ma ogni tanto veniva a trovarmi in città, cenavamo fuori come due ragazzini poi a casa mi legava e giocava coi panni di Brutelio che ha catturato un soldato nemico e lo scopa con forza e brutalità.
Una sera mi portò a casa di un suo amico, Qai, un ex-giocatore di football che aveva un bell’appartamento in un palazzo sulla 36th, arredato da schifo, ma si capiva che Qai era benestante. Era un omone nero di 1,90, gambe possenti da atleta, ma ginocchi fragili, il corpaccione aveva ceduto, rotoli di pancia neri e tatuati cadevano ovunque, ma io adoravo quel genere, un bel petto da sollevatore di pesi, ma indebolito nelle braccia, era pelato e aveva un faccione grosso e sudato. Viveva in quel posto con la sua fidanzata, Herry, una trav molto carina, pelle bianchissima, volto carino, bocca piccola, occhi coloratissimi, era vestita da troietta bianca, portava la cintura di castità ed era una vera troietta affamata di cazzo, Qai la trattava da serva ma si vedeva che era innamorato di lei, la baciava e cullava, ma la scopava anche con quel suo cazzone enorme, più grosso del mio padrone. Passammo un’intera notte da Qai, loro seduti comodi su un enorme divano, serviti e riveriti dai loro servi, Herry era la padrona di casa ma era anche quella che si prendeva più schiaffi. Servimmo cena, massaggi, leccate di piede, aperitivi e champagne, piste di coca e vitamine per noi due, ci alternavamo su quei cazzoni a turno, leccando, baciando, ingoiando, strozzati in deeptrouth da quei due eccitati, ubriachi e padroni. Leccammo le palle, ballammo fra noi per divertimento dei padroni. Io e Herry e poi ci fecero abbracciare e poi baciare fra noi a lungo, con sempre più passione, Herry era carina e profumata ma la sua bocca sapeva di cazzo padronale.
La serata si concluse con noi sedute sui cazzi dei padroni. Qai mi impalò sul suo enorme e duro. Herry su quello di BigLamore. Ci scoparono mentre noi ci tenevamo per mano, ci toccavamo, baciavamo mentre sotto di noi i nostri padroni ci scopavano. Vennero assieme.









Questa divenne la mia vita con BigLamore. Lavoro e poi essere sempre pronto e disponibile per lui.
Amici scomparsi, la famiglia ogni tanto una telefonata, i datori di lavoro della libreria gay mi invitavano alle loro feste, ma io avevo sempre una scusa. BigLamore monopolizzava tutta la mia vita.
Rivedemmo Herry e Qai in un party fuori in New Jersey, passammo la serata a bere e divertirci, ballare, ridere, pomiciare, seduti in un privè, a tarda notte Qai si prese il mio culo e la piccola Herry con la cintura di castità, vestita da donna, quello del mio padrone.

Poi le cose cambiarono ancora.
“Ok puttanella..ce l’hai fatta! Sei la mia pollastrella esclusiva...- mi buttai al suo collo per baciarlo felice - ...hai superato il periodo di prova alla grande…” “Ohhh baby CHE BELLO, sono felice…”
“Le cose cambieranno, sarai la mia amante e vivrai qui( e mi dette delle chiavi di appartamento), licenziati, non dovrai più lavorare finché sarai mia...ti passerò un mensile, ma lo sai ogni acquisto deve essere approvato da me..CONTROLLO ASSOLUTO. NIENTE SOCIAL. Sei la mia troietta personale adesso…”
“Che bello...che bello…
festeggiammo con un lungo pompino sul lettone.
Quindi la mia vita era cambiata. Niente lavoro, un bel apparentemente sulla 62th, zona tranquilla, palazzoni piccolo-borghesi, 2 stanze, cucina, camera da letto, bagno, balcone al 29 piano. Mi stabilii lì, facendo il mantenuto. Arredò tutto lui e mi riforniva il frigo con una compagnia di sua fiducia. Controllava ogni mio passo, ma potevo uscire, andare ai bar, librerie, gallerie, ma non potevo parlare con nessuno, mai. Avevo soldi, un bel posto dove dormire, aspettavo che BigLamore annunciasse il suo arrivo.
Si presentava bello carico perché magari era una settimana che viveva con la sua famiglia e non ne poteva più. Allora la prima cosa mi faceva cucinare per lui, servirlo, farlo bere. Quindi mi legava il collare, mi aveva regalato un collarino in argento, pieno di pietre preziose, ci aveva fatto incidere in orO: BIGLAMORE’S BITCH e mi costringeva a succhiate profonde di cazzone padronale. Mi scopava con un dildo o col suo dito, mi faceva sedere sopra di lui e mi fotteva.
Il giorno dopo potevamo passarlo fuori o in casa a seconda delle voglie di BigLamore. Mangiavamo nei ristoranti andavamo a cena con Herry e Qai, ma spesso eravamo nel mio-suo apparentamento, io ai suoi piedi, in bocca il suo sesso, tutto o solo le palle, o solo il cazzone nero, lui che guadava la tv e ogni tanto mi spingeva la testa sul suo sesso.
Da quando ero la sua amante erano spariti anche i personaggi, solo Dirkk Forte tornava ogni tanto e non era male, perché prima mi riempiva di botte per farmi confessare cose di spie (e ogni tanto avevo bisogno di predendere qualche bel ceffone in faccia e tirate di capelli, sottomesso)e poi mi scopava alla pecorina, mi riempiva il culo di sborra calda e poi lo copriva con un plug “IL seme padronale non deve uscire dal tuo culo…” e mi lasciava lì sul letto.
Magari usciva tornava tardi ed io ero ancora sul letto il plug nel culo con la sborra. Allora lui veniva da me, mi toglieva il plug e mi montava da dietro ancora, mi scopava alla grande e poi veniva di nuovo nel buco del culo del suo schiavo bianco, la sua amante ufficiale.




Il ruolo di amante mi si addiceva: avevo il mio appartamento(cioè era ovviamente di Lui), in una zona della città tranquilla e monotona, ma anche io conducevo una vita monotona, cioè una doppia vita in realtà: di giorno(o quando BigLamore non veniva a trovarmi)ero un venticiquenne ragazzo bianco del West Virginia e giravo per il quartiere, prendevo un caffè in posti giovanili e trandy, acquistavo bio ai mercatini rionali, andavo in libreria, compravo oggetti e vestiti coi soldi del mio amante, facevo lunghe passeggiate solitarie e la notte(o quando BigLamore veniva a trovarmi)ero la troia del mio master nero che mi riempiva di botte quando me lo meritavo o quando ne aveva voglia lui e poi mi scopava nel culo a lungo, sbattendomi duro sul letto o per terra, mi teneva la testa sotto e mi montava, mi diceva parole umilianti e cattive ma anche che ero la sua amante, la sua puttanella bianca preferita, che adorava il mio culo depilato.
Poi mi sborrava dentro e ci ficcava un plug per non fare uscire la sborra e mi teneva abbracciato per ore alla tv prima di dormire.
Devo dire che i primi mesi da amante di BigLamore furono i migliori: ero felice, rilassato, passeggiavo, bevevo frullati di frutta e zenzero da 14 dollari grazie alla carta di BigLamore, avevo un bel posto dove stare, fumavo erba sul piccolo balcone, guardavo Netflix, Youtube per ore, la sera mangiavo da solo fuori se Lui non chiamava.
BigLamore amava controllarmi: messaggi, video, chiamate frequenti, tutto ciò mi piaceva, mi faceva sentire amato ed era giusto che il mio padrone mi controllasse, io ero suo.
Una sera si presentò con un trans e volle che preparassi la cena mentre loro bevevano in salotto. Il trans si chiamava Michelle ed era piuttosto alta, un bel seno naturale e lunghe gambe, capelli rosso fiammante e molto truccata. Io ero nudo in cucina a parte il grembiule. Lei venne a controllare come andava e intanto mi tastava il culetto.
“ummm BigLamore non sbagliava: hai proprio un culetto bianco morbido e soffice, depilato con cura.”
“BigLamore mi affida alle cure di sue amiche koreane, giù al Queens, ci vado una volta ogni 25 giorni, come vuole BigLamore…”
“ummm….bello...ok...dolcezza, il profumino è buono quanto il tuo culetto...dopo cena me lo lavorerò un po’”
“Grazie signora”
Servii la cena ai due e da bere, quindi dopo il gelato i due si misero a chiacchierare e fumare erba mentre io ero seduto per terra, un collare, nudo, un plug nel culo, la catena nelle mani del mio padrone.parlarono a lungo e fumarono, quindi Lui mi ordinò di baciare i piedi a Michelle e scaldarla un poco. Lo feci, aveva dei piedi molto grandi, ma curati e profumati. Ogni tanto BigLamore mi sculacciava per ricordare chi comandava in quella casa.
“...la tua piccolina è brava, scommetto che succhia bene anche il cazzo..”
“Scommetti bene, addestrata al cazzo nero grosso, vero troia?”
“Sì Padrone”
“La tua amante...bravo BigLamore...ma dove l’hai scovata?”
“Su un sito di incontri per master neri e schiavi bianchi...l’ho messa in prova per 6 mesi e addestrata e poi le ho regalato tutto questo…”
“Fortunata troietta bianca...ma è anche una brava donnina di casa oltre che ottima cuoca?”
“Come no? Tutto deve essere in ordine, pulito e profumato qui,quando arriva il vero padrone di casa..vero troietta?”
“Sì padrone…
“E la metti in riga quando sbaglia?”
“Naturalmente, calci e schiaffi devono volare, vero troia?” e mi prendo un calcio sulla testa e poi vari scualaccioni ai quali si aggiunge anche Michelle, ha la mano bella pesante, io continuo a baciare i suoi piedi.
“Bene, adesso che ne dici di scoparci la mia troia, Michelle?”
“Come no? Subito!”
e mi portarono in camera e presto mi trovai in ginocchio sul letto a succhiare i due grossi cazzi neri della trans e di BigLamore e poi mi presero entrambi, prima Michelle da sotto mentre succhiavo il cazzo di Lui e sbattevo il culo sul ventre della trans, quindi BigLamore mi prese alla pecorina mentre segavo e succhiavo il cazzone di Michelle, quindi entrambi mi vennero sulla faccia.
Mi sentivo amato da Biglamore e mi piaceva che lui mi controllasse continuamente, non gli nascondevo niente(era poi impossibile farlo da come seguiva ogni mio passo, spostamento, dal suo telefono poteva sapere sempre dove mi trovassi)mi comportavo da brava amante che attende le voglie del suo master. Mi piaceva tutto ciò, mi eccitava e mi faceva stare tranquillo.
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