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BIGLAMORE black fat Huge Cock Master and me.

09.07.2025 |
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"Presi le misure di quell’affare che si stava allargando e gonfiando, dopo vari tentativi presi ritmo e spompinati quel cazzo di Tuss con fare sempre migliore e appagante per entrambi: mi piaceva..."
3LA CONIGLIETTA
Una sera giravamo per un mercatino sulla 83th, era un sabato, tanta gente in giro: Biglamore indossava un giubbotto di pelle D&G, cappello borsalino, pantaloni Armani e snekers, io avevo un lungo e pesante cappotto di Mety&Micy verde e nero, snekers, capello di lana rosa, ma sotto il cappotto ero in mutandine da donna e canottiera rosa, per fortuna non faceva troppo freddo e Biglamore mi teneva abbracciata a sé, facevamo molti selfie e ci fermammo a bere thè alla maria da una bancarella, poi Biglamore lo notò: era un vestitino da coniglietta: gonna rosa e bianca, reggipetto bianco e due grosse orecchie rosa da coniglietta stile Playboy la rivista. “Ehi piccola: saresti una coniglietta-puttanella bianca perfetta con quel costume! Ti scoperei alla grande!!” disse indicandolo. Io saltai su eccitato, non tanto per il costume in sé, ma per la promessa di Biglamore di scoparmi alla grande. “Lo voglio babbeeee….sarò la tua coniglietta casalinga e farò tutto quello che una brava coniglietta deve fare…” risposi toccandogli il pacco. “La mia puttanella bianca favorita...ok, sentiamo quanto costa..”
Alla fine costava appena 120 dollari, lo prendemmo e corremmo a casa eccitati entrambi. In taxi Biglemore si fece un paio di tiri di joint e questo era un buon segno per me, era veramente arrapato. Gli toccavo il pacco e ci baciavamo sul sedile. In ascensore già avevo il suo cazzo in mano, in casa lo presi in bocca e iniziai a baciarlo, ma mi presi un paio di ceffoni in faccia: “Cosa fai stupido? Vatti a mettere questo!Sei un’affamata di cazzo…
“Mi perdoni Padrone..ha ragione Padrone, sono una vera troia affamata del cazzo padronale..
“Idiota! - ceffone, un paio, mi piace quando il Padrone mi ricorda quali sono i ruoli a son di ceffoni in faccia – vatti a vestire!”
“Perdoni la sua sua servetta bianca Padrone Biglamore...vado subito..”
“Mi piaci così...bravo..” e sculacciandomi mi spinse in camera. Il costume era facile da indossare, le grosse orecchie da coniglietta davano una sensazione strana quando muovevo la testa, di solito non indossavo reggipetto, ma quello era pure carino, le mutande avevano un bel buco al centro. “Sono pronto Padrone!” urlai. “Ohhhh che splendore la mia coniglietta bianca!” disse entrando in camera nudo, il cazzo già un po’ in tiro. “Fatti ammirare bellezza e fatti fotografare. Mi fece giri per la stanza, ondeggiare le orecchie, sculettare, fare faccine vocine strane, ogni tanto mi strusciava il cazzone sul corpo o sulla faccia, lo sfioravo con le dita: “...padrone, la sua coniglietta vuole il cazzo…” dissi rivolta alla telecamera del suo i-phone.
Mi presi un paio di ceffoni. “La troietta bianca qui vuole il cazzo nero….lo desidera...vero, puttanella?”
“...sì, padrone Biglamore...sono uno schiavo del cazzo nero..”
Schiaffi.
Fino a farmi lacrimare.
“ooo nooo non voglio la mia coniglietta triste...noooo...ferma…”
E mi baciò in bocca con passione, mi fece girare su me stesso, mi baciò ancora, quindi mise da parte il cellulare e si mise sul letto. Fece uno schiocco di dita e presi in bocca il suo cazzone mentre lui giocava col mio culo.
Gli feci un gran pompino fissandolo negli occhi e ondeggiando le orecchie da coniglietta facendolo eccitare.
Quando fu pronto mi fece mettere a quattro zampe sul letto e mi fece muovere a suo piacimento, poi decise di prendermi da davanti: mi stese sul letto, mi legò le gambe, mise una sbarra divisoria e le divaricò bene, mi fece aprire bene il culo e piazzò il suo affare dentro di me. Lo vedevo bene in faccia e ripetevo: LA SUA CONIGLIETTA BIANCA AMA IL CAZZO NERO mentre lui iniziò a fottermi bello deciso e carico e pompò dentro il mio culo, mentre io ripetevo quanto ordinato di dire e sentivo il suo cazzone che mi scopava e lo guardavo innamorato. Lui mi fotteva e mi diceva che ero la sua puttanella bianca affamata di cazzo nero.mi ordinò di toccargli i capelli sopra la pancetta depilata così eccitante. Quindi prese a scoparmi ancora più forte e mi venne dentro.
Poi lui se ne andò per una settimana, ma mentre controllava ogni movimento della sua slave, mi diceva che i video da coniglietta erano piaciuti molti sui suoi social, mi ordinò di fare delle foto indossando il costume e mi comunicò che ne aveva ordinato un altro, molto più costoso da un artista californiano, mi sarebbe arrivato a casa.
Così feci le foto e guardai i social di Biglamore e in effetti avevano successo, un sacco di commenti di black che dicevano di volermi sbattere, di etero ma curiosi, di slave come me. La cosa mi elettrizzò. Quando il tipo de UPS mi dette la scatola ero eccitato e feci una vidochiamata al mio padrone che era a lavoro. Scartai la scatola e il costume era una figata: tutto rosa e bianco, le orecchie da coniglietta erano più grandi e meglio disegnate, ma il materiale era una figata: una pelle particolare che era leggerissima, il reggipetto era grazioso non si sentiva neppure. Feci delle foto appena indossato e le inviai a Biglamore.
Due giorni dopo, era da me. “Le foto sono un successo! La mia puttanella bianca… - e mi baciò in bocca mentre mi metteva il collarino – bene, ho novità per te…
“Cosa Padrone?
“Ovviamente in versione coniglietta….un mio amico, Paumm è un tipo appassionato di fighetta bianca come te, liscia, profumata, depilta e coniglietta…
“e cosa?
“Zitta stupida – e mi mollò un paio di schiaffi, prima di tornare a baciarmi ancora con passione – fra qualche giorno è il suo compleanno e gli abbiamo regalato una coniglietta...e indovina chi è costei?”
“...IO?”
“Ti piacerà vedrai, indossa il costume nuovo, preparati e asseconda i suoi voleri, è un tipo importante...non farmi fare brutte figure…”
“Io..io...padrone...sai che mi impegnerò al massimo, ma questo che tipo è, Paumm??
“Ti ho detto che ti piacerà! È il tuo tipo! Grosso, nero, un fratellino bello grosso...e poi se io dico che ti farai sbattere da Paumm. TU LO FAI!!” e mi rifilò due schiaffi. “...cer..io..vero padrone...mi perdoni padrone Biglamore”
“Così mi piaci, vieni vestiti per me, fammi vedere ancora.”
Il signor Paumm abitava in un attico al Bronx, un posto elegante, ma buio. Io fui messo in una grossa scatola rosa a forma di coniglietta, vestito come una coniglietta e consegnato nel salotto di Paumm da qualche tizio. Paumm arrivò, si avvicinò alla scatola, la aprì e ne uscii io in costume da coniglietta.
“E tu sei la coniglietta di Biglamore..giusto?”
“Esatto Signore..per servirla signore..
Paumm era veramente grosso, grosse spalle, mani pesanti, aveva due pettorali da uno che aveva fatto palestra, anche le gambe non erano male, e una panciona nera, sexy da impazzire. Indossava una vestaglia gialla e dei grossi occhiali da sole.
“Oh non vedo l’ora dei tuoi servigi...ma intanto balla per me…” doveva avere sui sessanta anni, ma se li portava dignitosamente. Così ballai per lui, sculettai per lui, feci l troietta bianca per lui, strusciai il mio culo sul suo cazzo sotto le mutande, lui apprezzava, mi toccava, tastava, stringeva, allentava, mi faceva ballare e agitare le orecchie, mi sculacciava e mi faceva succhiare le sue dita nere, grosse, callose. Lui si rilassò, notai una cosa che mi fece impazzire: sulla sua pancia prominente, nera, un paio di tatoo neri, ma soprattutto alcuni grossi peli neri che stavano ricrescendo fra la depilazione precedente. Mi eccitarono quei pochi peli sulla pancia fatt di Paumm, così sculettando mi abbassai sulla sua pancia e la baciai e poi leccai quei peli neri. Lui si divertiva e gli piaceva quando leccavo e baciavo. quindi tirò fuori il suo cazzone nero: era particolare, non particolarmente lungo, ma con una cappella incredibile, grossa, la fissai allarmato e desideroso. Lui mi ordinò di mettere la mia faccia sotto le sue palle, baciarle a lungo, quindi prese a strusciare il suo cazzo già duro sulla mia faccia e la bocca, capelli, occhi, orecchie da coniglietta e poi mi ordinò di fargli un pompino. Mi misi comodo e presi a leccare quella enorme cappella, tastando sotto le palle e guardandolo. Leccai e baciai e poi provai a ingoiarla, non era facile, ma fra leccate, scucchiare, sputi di lei nella mia bocca alla fine lo presi bene in bocca ed iniziai a fargli un pompino come una brava slave bianca di Biglamore fa ai suoi amici neri e dominanti.
Paumm apprezzò molto, il cazzone già duro si gonfiò ancora ed io succhiavo la sua enorme cappella e poi lo prendevo fino in gola sforzandomi, lui mi tenne la testa sotto, poi tornai a leccargli le palle.
“Sei brava di bocca...l’amante di Biglamore, devo ricordarmi di te...adesso però voglio anche il tuo culetto bianco..puttanella”
“Oh certo Signore, sarò accogliente e pronto per il suo grosso uccello e questa meravigliosa cappella, smurlp..slurppp….umm...ohh..mummmmmm”
“Sei proprio una cagna bianca” mi prese per il collo e mi portò in una stanza, su un grosso letto a forma di cuore c’erano due grosse bambole gonfiabili che ritraevano due giovani bianchi vestiti da conigliette, mi fece stendere in mezzo a loro. “Lui è Marph e lui è Rio, alza il culo troia che devo montarti!”
mi sistemai come voleva in mezzo alle due bambole e attesi la penetrazione, all’inizio non facile per via della grossa cappella di Paumm, lui mi sculacciò un po’, sputò molto nel mio culo, spinse la cappella con forza, spinse, mi chiamava LA SUA CONIGLIETTA BIANCA, alla fine riuscì a infilare la sua cappella dentro il mio culo, mi fece male, ma appena si accomodò dentro di me, tornò il piacere, lui prese a spingere e poi a montarmi come una troia, anzi come LA SUA CONIGLIETTA BIANCA come mi urlava mentre si agitava sopra il letto toccando le bambole dei tipi. Prese ritmo e mi scopò alla grande. Venne sul mio culo e poi sulle facce di plastica di Marph e Rio. Quindi mi ficcò 500 dollari nel reggipetto, mi mollò un paio di schiaffi e mi disse di sparire.
Per fortuna Biglamore venne a prendermi rapidamente, gli detti i soldi. “E questi? Paumm non doveva pagare nulla, era un regalo! Cazzo hai combinato troia?” e giù un paio di ceffoni. Piagnucolando spiegai come era andata, Paumm non accettava un NO da me. Si calmò, mi baciò. “E poi vedila così: la prima marchetta dell’amante di Mr.Biglamore, 500 dollari sono tanti...e sono tua ovviamente, io sono solo la tua troia e i soldi ricavati col “lavoro duro” sono del mio padrone…” dissi con vocina da troia.
“Oh la mia puttanella bianca al suo meglio..o dovrei dire la mia conigletta?”
“Sono la tua coniglietta ancora, sono vestito, questo materiale è fantastico padrone, leggerissimo, dolce..grazie..”
“Andiamo a casa ho voglia di scoparti coniglietta!”
“Sìììììììììììììì….BIGLAMORE IL MASTER vuole scopare la sua coniglietta troietta bianca...che ha appena fatto la sua prima marchetta per il suo padrone..”
“Sei favolosa troietta!”
A casa mi prese da dietro sul letto tirandomi le orecchie da coniglietta e sbattendomi alla grande. Quindi si svuotò le palle sul mio reggipetto e sui soldi, gli ripulii il cazzo, mi fece masturbare sui suoi piede e poi ripulire con la lingua, quindi facemmo la doccia e andammo a dormire.
La faccenda della coniglietta non finì lì,perchè il sabato successivo Biglamore mi aveva di nuovo impacchettato per un suo amico, un certo Tuss. Così agghindato da coniglietta mi ritrovai ancora nella stessa scatola, consegnato a casa di Tuss. Quando aprì la scatola vidi un bel manzo di nero, bei pettorali, non alto, ma massiccio, non era simile a il padrone, non aveva la pancetta sexy, ma aveva grosse braccia muscolose. “Allora tu sei la coniglietta di Biglamore! Ho visto i tuoi video e le foto, sei proprio carina..”
“Grazie! E sono qui per te..vuoi che balli? Che te lo succhi?”
“Oh ci intendiamo coniglietta...ma prima devo cambiarmi, faccio in un attimo” e andò via, torno dopo poco con delle borchie ai bracci muscolosi, una sorta di reggipetto da master con grossi anelli attorno ai capezzoli che erano adornati da grossi piercing, portava un cappello di pelle, stivali. Era nudo sotto e il cazzo già reattivo aveva un grosso anello in cima. Ebbi un sussulto, non avevo mai succhiato o preso in culo un cazzo col piercing. Paura. “Ok adesso puoi ballare per me dolcezza….” mi misi così a ballare e ancheggiare, muovevo il culo davanti a lui e lui metteva dei soldi nelle mie mutande, mi sculacciava, io sfioravo il suo sesso e il piercing con le chiappe, poi tornavo a ballare e fare la troia con Tuss. Lui mi dava soldi, sculaccioni, mi chiamava puttanella o coniglietta, poi mi ordinò di leccarlo e mi ritrovai alle prese con quella cappella dotata di anello, non fu semplice ma mi impegnai, succhiavo e ingoiavo l’anello, baciavo e leccavo la cappella, lui cercava di ficcarmelo dentro, ma io volevo abituarmi all’anello, così continuai a baciare e succhiare in punta e poi assaporare cazzo e anello, a Tuss quel gioco piaceva e mi lasciò fare, così lo presi meglio ed iniziai a leccare, baciare, succhiare e ingoiare. Presi le misure di quell’affare che si stava allargando e gonfiando, dopo vari tentativi presi ritmo e spompinati quel cazzo di Tuss con fare sempre migliore e appagante per entrambi: mi piaceva quella carne e l’anello in bocca e a lui piaceva come lo succhiavo, girava gli occhi all’indietro, mugolava, mi ripeteva che ero una brava coniglietta succhiacazzi.
Quando ebbi lavorato di bocca il cazzo di Tuss lui volle prendermi da dietro: mi legò al letto sia braccia che gambe, si assicurò della posizione giusta quindi prese a strusciare il suo uccello sul mio culo, mi mandava brividi il passaggio prima del metallo e poi della carne sulle mie natiche esposte. Mi riempì il culo di gel e poi si fece strada dentro di me con un paio di dita “...bella aperta la fighetta bianca della mia coniglietta...molto bene...quanti cazzi ci passano di qui, fighetta?”
“...beh alcuni, ma solo cazzi neri, grossi e quello del mio master Biglove…”
“Ummmm stasera assaggerai il mio...ti piaceva succhiarlo prima?”
“Sì signore…
me lo sbattè forte sul culo e tornò a lavorare di dita. Quindi mi strizzò i capezzoli facendomi urlare e piangere, tornò a strusciare il cazzo e l’anello sul mio solco.
“….lo vuoi troietta?
“..sì
“...lo desideri coniglietta bianca?
“...sì
“...vuoi che ti scopi alla grande fighetta?
“...sì..
strusciava il cazzo sempre più forte e provava a spingerlo dentro, piano, con calma.
“...vuoi che il tuo Tuss ti rompa il culo, passerina bianca?”
“...lo voglio signore..
“...bene...eccolo….
E me lo schiaffò dentro di colpo, sentii un dolore pazzesco e urlai, lui mi mise una mano alla bocca e mi ordinò di succhiarla mentre spingeva ancora. Sentivo l’anello e la carne dentro di me. Provai a muovermi, ma mi presi un paio di sculaccioni pesanti.
“Dove vai puttanella? Sei qui, non puoi fermarmi, volevi il cazzone nero? Eccolo...fammi spazio...ferma!! devo riempirti di sculaccioni prima?”
Non potevo muovermi, mi agitavo, piangevo, la mano di Tuss ficcata in bocca, il suo cazzone con l’anello in cima dentro il culo.
“...ecco..così..rilassati...apriti troia...apri bene...cpsìììì...brava la mia puttanella…
si assestò bene dentro di me, mi rilassai e respirai forte col naso mentre quello dette i primi colpi, dolorosissimi. Piangevo ancora, ma lui tolse la mano e respirai meglio.
Lui affondò
“aahhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
“Ci sono puttanella, ci sono coniglietta...apri bene...così...brava la mia troia...bravissima la mia coniglietta….”
Si fece strada con il metallo e la carne e quando prese a fottermi, non capivo più dove iniziava uno e finiva l’altro. Tuss mi scopò alla grande e venni quasi subito travolto dal piacere e da quel cazzo dentro il mio culo.
“Ecccccola la mia coniglietta.,..la mia troia...eccola….ti scopoooooo….sìììì….coniglietta….sìììììì, brava...prendi tutto….prendi….sììììììì….daiiii. Ancoraaaaaaa”
mi montò a lungo sbattendomi tutto e poi venne nel mio culo, sculacciandomi e facendomi godere ancora. Ripulii il suo cazzo leccando a fondo l’anello, Tuss mi mise 500 dollari nel reggipetto e mi chiamò un taxi.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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